Tutti i sorrisi dei caraibi

Tutti i sorrisi dei Caraibi
Scritto da: Enrico 9
tutti i sorrisi dei caraibi
Partenza il: 22/02/2010
Ritorno il: 02/03/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Febbraio 2010. Cominciamo male. L’agenzia Press tour (siamo in pochi) ci vende un pacchetto vacanze con un certo operativo voli. Tre giorni prima della partenza , questa viene posticipata di parecchie ore, ore di sole perse. Da Bologna partiamo con mezz’ora di ritarado (non male) con Blue Panorama, considerata non il meglio. All’aeroporto di Bologna, pur avendo il biglietto Business, apprendiamo che Blue Panorama ed i suoi clienti, non possono accedere alla longe. Dopo un volo di 10 ore giungiamo all’Avana, in transito, dove tutti dobbiamo scendere per 50 minuti, per poi ripartire per La Romana, aeroporto della Repubblica Dominicana, dopo aver lasciato gente a Cuba, e raccolto gente di ritorno. La sosta è durata 3 ore nel caos più totale e discussini al banco informazioni: l’Avana si dimostra un piccolo aeroporto disorganizzato, e sembra più un centro sociale dove tutti bevono e fumano piuttosto che un aeroporto. Unica cosa positiva, piccoli acquisti di simpatici souvenir. Le hostess ci hanno poi spiegato che il ritardo era dovuto alla ritardata pulizia dell’aereo, visto le poche persone addette. Morale della favola, siamo arrivati all’aeroporto di arrivo alle 2 di mattino, e dopo aver compilato il modulo, e passata la dogana, un signore in borghese ci avvicina, si dichiara appartenente alla polizia, e mi dice se sono a conoscenza che la polizia dominicana controlla tutti: non sapevo se rldere o cosa, l’unica banale risposta che mi è venuta è stata quella di informarlo che è così anche in Italia, soprattutto nei confronti dei centro-sud americani; quindi mi ha chiesto, come a tutti, quanta valuta portavo, gli ho risposto a caso, e sono passato. Salito sul bus, in 20 minuti siamo giunti all’hotel Iberostar Hacienda Dominicus, dopo 21 ore dalla nostra entrata all’aeroporto di Bologna. Veloce chech-in ed in camera alle 3, dove, dopo aver dato la caccia a qualche zanzara ci siamo coricati. L’Iberostar, catena spagnola, è davvero lussuoso, bei giardini e laghetti, con in acqua cigni, anatre, tartarughe ed un fenicottero rosa, ottima la cucina; peccato che in spiaggia sembra di essere a Rimini. La prima giornata è di assestamento, visitiamo il resort ed incontriamo l’addetto del tour operator. Il mare, bellissimo nelle sue tonalità di colore, un pò mosso. Folta la vegetazione. Vi posso dire che i negozi della zona preferiscono l’euro, perchè viene considerata la moneta forte, ed ha forti oscillazioni. Sulla spiaggia di Baiahibe alcuni negozietti di souvenir, con la pietra del luogo chiamata Larimar, e tanti, tanti quadri, occorre contrattare; si fà notare un caratteristico faro, che funge da bar, e serve coktail tra i quali un’ottima pigna colada. Dopo aver sfruttato piscina e Jacuzzi, pensiamo ad un’escursione, chiamata “River adventure”, che solcando il Rio Chavon, ci farà notare la bella vegetazione ed i suoi paesaggi: un’escursione rilassante. Un vecchio bus dipinto di rosso raccoglie i clienti in vari hotels, e dopo 40 minuti siamo al fiume, dove ci attende una vecchia chiatta; a bordo servono bibite e cola con rum (vitamina R, come la chiamano loro). Navighiamo, e tra una fermata e l’altra, 2 belle animatrici intrattengono gli ospiti, ed insegnano loro passi di “baciata”. Visitiamo quindi una piccola fattoria (ranchito), dove ci mostrano e spiegano tutto su alberi di caffè, cacao, papaya, cocco, banane, canna da zucchero e altri, e ci offrono acqua di cocco. Dal bosco spunta un cinghiale tigrato. Proseguendo la navigazione, ci viene mostrato dove sono stati girati alcuni films come Anaconda, Rambo e King Kong, nonchè la ex casa di Elton John. La seconda e ultima fermata ci porta in un’altra fattoria, dove ci viene offerta frutta locale, mentre un tavolo è allestito con prodotti del luogo e souvenir che vendono, e con insistenza, all’istante. Assistiamo quindi ad un combattimento tra galli, che non tutti gradiscono, anche se hanno gli speroni coperti. La guida che parla italiano ci dice che un gallo si chiama Materazzi, la guida francese pronuncia il nome dello sfidante: Zidane. Tra gli escursionisti siamo forse equamente divisi tra italiani e francesi, con un paio di canadesi. Ricordo all’arbitro della contesa come finì in Germania, e furbescamente quando la lotta viene interrotta, è dichiarato vincitore Materazzi. Devo dire che guide ed animatori dominicani sono davvero loquaci, simpatici e sempre sorridenti. L’escursione è costata 39 euro col tour operator; ritorno al tramonto notando il paesaggio che dal fiume porta al mare. Altre escursioni da fare: Saona e Catilinita, della durata di un giorno, che porta su di una spiaggia bellissima, frequentata solo per escursioni. Altra gita di una giornata è per la visita della capitale Santo Domingo; poi a Catalina, per fare snorkeling, ed il “Crazy Buggy”, avventura con moto a 4 ruote. Il clima è sui 30 gradi, un pò umido, con grandi e grigi nuvoloni che ogni tanto solcano il cielo, ma non piove. In tutto il mondo c’e’ stato un clima particolare: bagni a Gennaio a Sharm, piogge alle Maldive e freddo a Cuba in Gennaio. Il 27 di Febbraio è per i Dominicani il giorno dell’indipendenza: festeggiano praticamente il carnevale; quindi già nel pomeriggio arriva un carro con su tante maschere ed una bellissima “Regina del carnevale”, con tanto di ventaglio di piume rosa di struzzo e tuta a rete. Un quartetto musicale si scatena nelle canzoni e danze caraibiche. Lo spettacolo continuerà la sera nel teatro. Il giorno dopo, in 10 minuti raggiungiamo il centro di Baiahibe, con alcuni negozi, molti di quadri. Non tanto interessante. Alcuni ristoranti servono cibo agli abitanti di molte villette, abitate anche da italiani. Durante gli ultimi 2 giorni, al largo in direzione del faro di Baiahibe, trovando la giusta posizione, e portandoci del pane, abbiamo potuto vedere numerosi pesci tropicali: basta una maschera ed una macchina fotografica subacquea, magari usa e getta, ed è pronto un bel ricordo sottomarino.


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