Turchia: pronti… via!

Viaggio on the road tra istanbul, la Cappadocia e la costa turchese
Scritto da: Paola Pellegrini 1
turchia: pronti... via!
Partenza il: 25/07/2014
Ritorno il: 08/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Quest’anno per le nostre vacanze estive abbiamo scelto la Turchia, ci sembrava un buon compromesso tra la voglia di esplorare terre particolari con qualche tocco “esotico” e le possibilità non troppo elevate del nostro portafoglio. In effetti abbiamo scoperto subito che la vita in Turchia costa meno della metà rispetto alla nostra cara (in tutti i sensi!) Italia e che neppure il volo è troppo dispendioso. Se poi ci aggiungiamo che la terra turca è ricca di storia, di culture diverse che si incontrano, di fascino misterioso il viaggio non poteva che essere indimenticabile.

Contrariamente a quello che comunemente si pensa e che ci è stato abbondantemente ripetuto prima della partenza, la Turchia non è affatto pericolosa, nemmeno per due ragazze come noi decise a viaggiare da sole, lontane da vie turistiche e tour operator. Anzi i turchi sono molto disponibili e cortesi, e si fanno in quattro per aiutare un turista che ha bisogno di qualche informazione o di piccoli aiuti.

Essendo la Turchia una terra molto grande è necessario, prima della partenza, stilare un itinerario di massima da seguire durante il viaggio, per evitare di “perdersi” tra i mille posti da vedere e le altrettante cose da fare. Per noi era d’obbligo una visita ad Istanbul e alla Cappadocia, per poi rilassarci qualche giorno al mare.

25.7 – 28.7.2014 – Istanbul

Arrivate ad Istanbul da Venezia con un volo della Turkish Airlines su Ataturck (250 euro A/R), ci siamo subito dirette verso la metro per raggiungere il nostro albergo a Sultanahmet. È necessario cambiare gli euro in lire turche per poter prendere i gettoni della metropolitana (1 euro = 2,82 TL). Dopo una mezz’oretta di viaggio, con cambio di metro alla fermata Zeytinburnu, siamo scese nel quartiere storico della metropoli. Ci ha accolto un viavai continuo di persone, turisti ma soprattutto tanti turchi che festeggiavano, nei pressi della Moschea Blu, la fine del Ramadan. Da subito abbiamo respirato il profumo di una cultura diversa, di un luogo magico dove oriente ed occidente si mescolano tra loro.

L’hotel Aslan (30 euro con colazione) si trova in una posizione strategica, vicinissimo alla moschea blu. Camere piccole ma pulite e soprattutto dotato di una grande terrazza panoramica – affacciata sulla moschea – nella quale rilassarsi con la brezza della sera che arriva direttamente dal mare, toccasana dopo una giornata di visite, immersi nella storia ma anche nel caldo soffocante di Istanbul.

Abbiamo trascorso la serata tra i vicoli di Sultanahmet, immerse nella folla islamica che banchettava felicemente per le strade, per festeggiare la fine del mese di digiuno, e immediatamente siamo rimaste colpite dalle tante donne con velo e vestiti lunghi e coprenti, e soprattutto da quelle nascoste sotto il nero niqab, che lasciava scoperti soltanto gli occhi. Una riflessione sulla condizione femminile nei paesi islamici e in quella che credevamo una più laica Turchia ha accompagnato la serata, addolcita alla fine da un ottimo chicken kebap che ci ha rasserenato i pensieri.

Il primo giorno ad Istanbul l’abbiamo dedicato alla visita della parte storica, dalla Moschea Blu – il cui interno imponente e luccicante di mosaici lascia senza fiato – ad Aghia Sofia, fino a giungere, dopo una pittoresca camminata tra i vicoli e i mercati di Sultanahmet, al Gran Bazar con i suoi 4000 mila negozi che profumano di tessuti e spezie e in cui è d’obbligo una divertente ma accanita contrattazione.

Il tour della parte storica si è concluso la mattina successiva con la visita al palazzo di Topkapi, la sontuosa residenza dei sultani, con le sue imponenti, raffinate ed eleganti stanze che si affacciano su enormi cortili e soprattutto con il suo affascinante harem capace di far sognare i maschi di tutto il mondo, potendo contenere fino ad un migliaio di donne sempre pronte ad esibirsi in danze, per convincere il sultano a sceglierle per la notte. Quando entrate fate attenzione alla grande quantità di rubinetti presenti in tutte le stanze, la loro funzione potrebbe risultare interessante!

Nel pomeriggio ci siamo dedicate ad Istanbul modern. Raggiunta con la metro piazza Taksim abbiamo fatto una bella passeggiata lungo Istiklal Caddesi, l’affollata via principale, pedonalizzata e animata da una lunga serie di negozi, bar e ristoranti. Con un’altra tratta di metro, infine, abbiamo raggiunto il centro commerciale Kanyon, situato all’interno di una particolare costruzione a spirale dalle forme architettoniche all’avanguardia.

Il nostro ultimo giorno ad Istanbul prevedeva la classica crociera sul Bosforo, che vale la pena di fare anche solo per l’emozione di solcare le acque dello stretto che collega il mar Nero col Mar di Marmara, e la parte occidentale della città con quella asiatica. Una volta arrivati al porto di Eminonou si troverà subito un’ampia scelta di compagnie che effettuano escursioni di un paio d’ore in vaporetto sul corno d’oro. La vista di Istanbul dal mare è imperdibile.

Dopo qualche ora di relax pomeridiano in hotel abbiamo fatto gli zaini e ci siamo preparate per il lungo viaggio in pullman alla volta della Cappadocia. Avevamo acquistati i biglietti al nostro arrivo ad Istanbul in un’agenzia di viaggi di Sultanahmet. Per i turchi viaggiare in pullman è molto frequente e le tratte sono molto ben servite. Ci sono varie compagnie che collegano Istanbul alla Cappadocia, noi abbiamo scelto la Metro (biglietto a 30 euro) per arrivare a Goreme, il centro della Cappadocia dove, già da casa, avevamo prenotato un paio di notti al Flinstones Cave Hotel (35 euro con colazione). I pullman partano dall’Otogar station di Istanbul facilmente raggiungibile con la metropolitana. Una volta giunti qui bisogna fare attenzione a trovare il giusto gate, perché la stazione è grandissima (più di 200 gate di partenza), molto affollata e confusionaria e a volte può rivelarsi un’impresa salire sul proprio pullman. Prima di salutare questa città che ci è rimasta nel cuore, abbiamo però deciso di onorare la cucina turca con una cenetta in uno dei più storici locali di Sultanahmet, il Sultanahmet koftecisi, dove servono le kofte, tipiche polpette speziete di cui i turchi vanno matti.

29.7 – 31.7.2014 – Cappadocia

Dopo 10 ore di viaggio notturno nel complesso confortevole (sempre nei limiti di comfort che può assicurare una corriera!) abbiamo aperto gli occhi davanti ad un paesaggio strepitoso, così bello ed unico da non sembrare reale. La Cappadocia è un altopiano dell’Anatolia centrale costituito da un morbido terreno vulcanico, tufaceo, formato dalle ceneri eruttate dai vulcani che erano presenti nella zona e modellato da anni di erosione. Il risultato è strabiliante: pinnacoli e coni di roccia bianca, alti fino a 130 m, si stagliano su un cielo blu cobalto, mentre strette gole scendono in profondità scavate dall’acqua di piccoli torrenti, dando origine a indimenticabili canyon.

Il pullman ci ha fatto scendere nella piazza di Goreme, pittoresca cittadina scavata nella roccia che si trova nel centro della regione, e ci siamo avviate verso il nostro hotel, situato a pochi passi. Da subito ci siamo rese conto delle elevate temperature che si raggiungono in Cappadocia e con piacere abbiamo scoperto che l’hotel (come tutti quelli della zona) era dotato di un’ampia piscina, che ci ha salvato, in molte situazioni, dai bollori estivi. Goreme è incastonata tra le piccionaie scavate nella roccia e i “camini delle fate” ed è ricca di sentieri che portano ad esplorare le valli circostanti, un paradiso per gli appassionati di trekking.

Dopo un po’ di relax per riprenderci dal lungo viaggio, nel pomeriggio ci siamo addentrate per le viuzze del paese alla ricerca di bibite fresche e un po’ di cibo. Buonissime le pide (le pizze turche) cotte sul forno a legna che si possono gustare nei locali del centro, accompagnate a fine cena da una rilassante fumata di narghilè, sedute a terra su comodi cuscini come da tradizione.

Girare la Cappadocia “in solitaria” può rivelarsi complesso, non è così immediato riuscire ad orientarsi tra i tanti sentieri che attraversano paesaggi simili con pochi punti di riferimento. Così abbiamo deciso di affidarci ad un tour guidato consigliato dall’albergo (Andromeda tour – 30 euro) con partenza in mattinata e ritorno nel tardo pomeriggio. Molto consigliato e suggestivo è indubbiamente anche il volo all’alba a bordo di grandi e coloratissime mongolfiere per ammirare il paesaggio dall’alto, tra le mille sfumature che le rocce assumono con il cambiar della luce. Ma un po’ il prezzo elevato, un po’ la nostra scarsa temerarietà ci hanno fatto optare per il più classico tour in pullman.

Prima tappa: Derinkuyu, una delle numerose città sotterranee, scavate dai primi cristiani per difendersi dalle persecuzioni. Pare raggiunga gli 85 metri di profondità ed è zeppa di cunicoli e stanze che dovevano essere adibite ad abitazioni, depositi, stalle, cucine e pozzi. Da non dimenticare di munirsi di una torcia e un buon paio di scarpe antiscivolo.

Seconda tappa: trekking nella valle di Ihlara, nella Cappadocia meridionale, una vallata lussureggiante posta in fondo ad uno spettacolare Canyon, costellata di chiese affrescate purtroppo in rovina.

Terza tappa: il monastero di Selime, un imponente castello scavato nella roccia, da visitare tra bizzarri cunicoli e scalinate a prova di vertigini. Infine al ritorno una sosta panoramica sulla valle di Goreme e un bel bagno in piscina per riprenderci dal caldo, indimenticabile come il resto del tour.

Abbiamo riservato l’ultimo giorno in Cappadocia alla visita del museo all’aperto di Goreme, con le sue chiese rupestri interessanti sia per l’originalità delle costruzioni sia per gli affreschi, e alla preparazione dei bagagli: partenza verso sud alla volta dell’incantevole mare turco.

1.8 – 8.8 – Oludeniz

Un altro lungo viaggio in pullman ci ha portato nella zona di Fetiye, sulla selvaggia costiera mediterranea, proprio di fronte all’isola di Rodi. Abbiamo evitato di soggiornare nelle classiche mete turistiche turche, Bodrum ed Antalya, che godono di grande fama internazionale, ma che sono sicuramente troppo affollate, specie nei mesi estivi. E così la nostra scelta è caduta su Oludeniz, con la sua laguna blu e con le sue splendide spiagge e calette ancora poco battute dal turismo di massa. Abbiamo alloggiato per una settimana al Montenegro Motel (25 euro con colazione e cena), un piccolo agriturismo arroccato sulla scogliera a picco sul mare, raggiungibile dal centro di Oludeniz con comodi autobus a frequenza oraria (direzione Faralya). Un posto perfetto per chi ama il relax e il buon cibo. Bayram, il proprietario, e la sua famiglia sono molto ospitali, mettono a disposizione ampie stanze con bagno, giardino e una piccola piscina in comune. E’ un luogo appartato a metà strada tra mare e montagne, proprio sopra alla famosa valle delle farfalle. Confortevole, rilassante, romantico, e indimenticabile per le cene, fatte di zuppe, pesce e carne alla griglia, cucinati con amore secondo la tradizione turca e servite all’aperto su terrazza panoramica a lume di candela. Un posto che resta nel cuore.

Tante sono le spiagge della zona da visitare, collegate tutte da piccoli autobus. Dalla classica laguna blu di Oludeniz (d’estate però troppo affollata), alla spiaggia di Kirak, parco naturale amato dai turchi, passando per la spiaggia di Kabak, meta soprattutto dei giovani e sede di uno splendido campeggio, per arrivare fino alla valle delle farfalle, raggiungibile solo via mare (partenza ogni ora dalla spiaggia principale di Oludeniz), che prende il nome da una particolare specie di falene tigrate, dalle striature rosse e nere tipiche della zona.

Le spiagge sono tutte costituite da piccoli ciotoli chiari che conferiscono al mare una tonalità turchese intensa. E’ possibile anche fare delle escursioni in barca tra le tante isolette vicino alla costa, imperdibili per gli amanti di bagni in acque cristalline dai colori mozzafiato. Da non dimenticare, infine, che Oludeniz è famosa per il volo con il parapendio. Molte sono le compagnie che effettuano lanci in tandem con l’istruttore, con partenza dai monti circostanti la baia, a 2 mila metri d’altezza, per atterrare sulla spiaggia, dopo un volo panoramico tra cielo e mare.

E così sono trascorse le nostre due indimenticabili settimane turche. L’ultima sera abbiamo salutato questa terra magica suonando e cantando canzoni tradizionali insieme ad alcuni ragazzi di Smirne conosciuti al Motel, tra musica, chiacchiere e bicchieri di buonissimo tè , e poi via verso l’aeroporto di Dalaman per il nostro rientro, ma già pronte a ripartire presto.

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