Canada on the road 2

In giro per l'Ontario e il Quebec tra metropoli, fiumi, laghi, foreste e parchi
Scritto da: Jac!
canada on the road 2
Partenza il: 30/07/2017
Ritorno il: 18/08/2017
Viaggiatori: 7
Spesa: 2000 €
Diario di viaggio Quebec e Ontario 2017

30/07/2017

Partiti da VCE alle ore 13.50 con volo Air Transat ed arrivati a Toronto(YYZ) alle 17.10, ci sistemiamo in Hotel al Super 8 Downtown Toronto dopo essere stati trasportati da un taxi tipo NCC che per 7 persone, quali eravamo, ha chiesto 100 CAD mancia inclusa; ci sono altre opzioni molto più economiche coi mezzi pubblici ma eravamo stanchi e i bambini al seguito cominciavano a lamentarsi, quindi abbiamo optato per la soluzione più comoda e veloce.

Usciamo verso le 19.00 dall’hotel, sito in Chinatown, perfettamente posizionato per poter effettuare escursioni nella metropoli, per cercare un posto dove cenare; imbocchiamo subito la Dundas street una delle vie principali di Toronto ricca di locali tipici cinesi, fast food, per poi diventare steakhouse e brasserie una volta immersi nella vera e propria Downtown; le metropoli di notte hanno un fascino particolare, così una volta cenato da Denny’s, allunghiamo il giro di ritorno all’hotel e ci godiamo un po’ di grattacieli illuminati;

La mattina dopo decidiamo la visita d’obbligo alla CN Tower alta 553 metri dalla quale si gode un panorama favoloso; fortunatamente arrivando presto verso le 9.00 abbiamo evitato code infinite; unico neo è il costo abbastanza salato considerando che comunque basta un’oretta ad appagare gli occhi e fare foto a 360° sulla città; c’è anche un’area dove è presente una pavimentazione di vetro, attraverso la quale si vedono diverse cose: il piano terra, il famoso Sky Dome, lo stadio con il tetto retraibile più grande del mondo, e poi le comiche… cioè, gente che rotola sul pavimento di vetro per le vertigini, bambini che piangono per non fare una paurosa foto e gente che si distende e affaccia solo la testa; appagati dal panorama, ci rechiamo verso l’area del porto, Harbourfront, ricca di negozi, marine, caffè, per la visita alle verdeggianti isole di Toronto note come rifugio locale dallo stress cittadino; per poterlo fare occorre prendere un economico ferry boat che fa la spola A/R, con orari predeterminati, oppure, come nel nostro caso, visto che abbiamo perso la corsa, un bel taxi boat che nel giro di 5 minuti o meno ci ha portati velocemente sulle isole; il costo è di 10 CAD per gli adulti e 5 CAD per i bambini a tratta, un po’ caro, ma non avevamo tempo da perdere, troppe cose ancora da vedere e quindi mano al portafoglio e via; arrivati subito notiamo il fantastico panorama sullo skyline della città, scattiamo le foto di rito e ci inoltriamo nel parco; immediatamente notiamo giardini curatissimi, alberi secolari, aiuole perfette, giochi acquatici per bambini, favoloso; il giro completo è lungo circa 6,5 Km, si possono affittare bici e i risciò ad un costo un po’ troppo salato e quindi dopo aver speso soldi per il taxi decidiamo di scarpinare; abbiamo visto spiagge balneabili attrezzate con annesso bagnino ma non eravamo attrezzati per questa possibilità, quindi decidiamo di mangiare in una pizzeria e di riposare un po’.

Finito il tour del parco ritorniamo all’Harbur front con un altro taxi boat e riprendiamo la camminata imbucando la Yonge Street, una lunga via ricca di attività commerciali, di ristorazione, di vita in generale; sempre sulla via si trova la Hockey Hall of Fame, un vero monumento per i Canadesi; proseguiamo fino ad incrociare la Dundas Street per vedere la piazza più animata della città, la Yonge-Dundas Square (posto carino anche per cenare), un crocevia trafficatissimo che ospita ogni giorno eventi e manifestazioni culturali. Nei pressi della piazza c’è anche il famoso Eaton Centre, il centro commerciale più grande del Canada che abbiamo visitato velocissimamente per vedere la underground City (The Path) che non è altro che un prolungamento sotterraneo delle attività commerciali della città che viene principalmente vissuto in inverno, quando fuori è freddissimo. Ci spostiamo in zona City Hall dove si trovano il vecchio ed il nuovo municipio: quest’ultimo si affaccia su Nathan Phillips Square dove si trova la celebre fontana su cui domina la gigantesca scritta indicante il nome della città, una piazza con fontane nelle quali sguazzano tutti i bambini, compresi i nostri; una volta rinfrescati e ristorati ci muoviamo verso il nostro hotel imboccando la Queen Street e subito sostiamo nella vecchia sede del tribunale, una bella villa con parco dove i bimbi hanno potuto giocare con gli scoiattoli che di certo non hanno mostrato timidezza; riprendiamo il cammino ed attraversiamo una zona, quella dei graffiti, Alley, dove sulle facciate dei muri e delle case si possono ammirare vere opere d’arte moderna; con i piedi oramai piatti arriviamo in hotel per un paio d’ore di relax per poi nuovamente uscire in cerca di cibo.

01/08: NIAGARA FALLS

Svegli di buon mattino, facciamo il check out e lasciamo l’hotel, prendiamo un metrò di superficie che ci porta vicino all’aeroporto cittadino Billy Bishop e alle 9.30 alla Hertz ci consegnano la nostra Toyota Sienna con la quale inizieremo il nostro lungo tour on the road; pronti…partenza… via! verso Niagara Falls la prima tappa; dopo circa 140 Km seguendo la Queen Elisabeth Way arriviamo in Hotel al Days Inn Niagara Falls; troppo in anticipo per fare il check- in parcheggiamo l’auto e ci incamminiamo verso le cascate percorrendo la Victoria Avenue e rimaniamo esterrefatti di quello che vediamo: Clifton Hill, la via dei divertimenti di Niagara Falls, una sorta di Las Vegas in miniatura con una ruota panoramica, alcuni casinò, il museo delle cere e tanti altri divertimenti e amenità di ogni genere, allucinante… confusione ai limiti della tollerabilità, via costruita ad hoc in un contesto naturalistico spettacolare; fortunatamente dopo pochi minuti arriviamo sulla Parkway river road dove inizia il percorso panoramico delle cascate e alla prima piazzola disponibile ci fermiamo ad ammirarle: senza parole, stupende!

Le cascate sono due, l’American Fall e la Canadese e più gettonata Horseshoe Fall, spettacolari; decidiamo al volo di prendere il battello Hornblower, gemello canadese dell’americano Maid of the Mist, con spesa totale per 4 adulti e 3 bimbi di 171 CAD; nonostante la lunga fila d’attesa in circa mezzora ci imbarcano; partiamo dal molo ed arriviamo sotto la cascata americana, emozionante, un turbine d’acqua, dopo pochi minuti siamo circondati dalla seconda cascata la Horseshoe, indimenticabile, potentissima, da provare almeno una volta nella vita; in 20 minuti l’escursione si conclude, bagnati dalla testa ai piedi nonostante il poncho usa e getta fornito risaliamo la sponda ed andiamo ad asciugarci e rilassarci, un attimo, al Queen Victoria Park che, con i suoi viali alberati e prati fioriti, segue la riva del fiume per circa 1 Km fino al Rainbow Bridge; riprendiamo la camminata sul viale panoramico fino a ritornare stanchi e appagati in Hotel dove ci aspetta, per la gioia dei bimbi al seguito, un bagno in piscina e anche a sorpresa una mini Spa con sauna e idromassaggio; in serata ceniamo al Chuck Roadhouse Grill, una delle migliori steakhouse provate; ci incamminiamo per vedere nuovamente le cascate che rimangono illuminate per tutta la notte, inoltre per ammirare lo spettacolo pirotecnico che tutte le sere ad Agosto alle 22 delizia i turisti, molto romantico; finiti i fuochi rimaniamo per un po’ imbottigliati nel deflusso del pubblico ed arriviamo in hotel per il meritato sonno.

02/08: GANANOQUE

Considerato che dovevamo percorrere 430 Km per arrivare a Gananoque decidiamo di alzarci un po’ prima del solito, imbocchiamo la Niagara Parkway Road, una strada panoramica che costeggia il fiume; percorrendola abbiamo ammirato case favolose, giardini iper curati, campi da golf, boschetti, un orologio floreale e, dopo circa 30Km, siamo arrivati a Niagara on the Lake un paesino sulla riva del lago, un concentrato di quello visto lungo la strada; decidiamo di fare un giro in auto per qualche isolato per poi allontanarci, dato la lunga tratta da percorrere; poco fuori dal paese, appena incrociata la Queen Elisabeth Drive, è presente un outlet, l’Outlet Collection at Niagara on the Lake, sulla Taylor Rd.; purtroppo, dopo aver preso diversi improperi dalle signore al seguito, decidiamo (uomini e bimbi) di glissare la visita e di proseguire il viaggio verso Gananoque per fare l’escursione delle 1000 Islands in barca; arrivati all’altezza di Toronto troviamo un bel po’ di traffico e code nei pressi della periferia il quale ci costringe al passo di lumaca; le autostrade in Canada sono quasi tutte gratuite tranne qualche bretella di collegamento veloce per la quale occorre essere provvisti di Toll Pass (il nostro Telepass); finalmente dopo circa 6 ore di auto (limite max in autostrada di 100 Km/h…allucinante) arriviamo a destinazione, giusti per prendere il penultimo ferry disponibile in giornata; spesi i 165 CAD per i biglietti della Gananoque Boat Line, partiamo per l’escursione lungo il fiume San Lorenzo ed iniziamo a vedere le prime verdeggianti isolette con case da urlo sopra, roba da milionari direi, fino a singole soluzioni su micro isolotti veramente isolati; siamo arrivati fino al Bold Castle in territorio statunitense, ma non siamo sbarcati in quanto il nostro tour da 2 h non lo prevedeva mentre quello da 4 ore ritenuto da noi esagerato invece si; tornati al molo, con la sempre più grande certezza che di gente con tanti soldi in tasca ce n’e’ , facciamo rotta verso l’hotel l’Imperial Inn 1000 Islands ,struttura economica gestita da una famiglia cinese che parla un’inglese stentato, più o meno come me; riposiamo un’oretta e ceniamo in una vicina steakhouse in quanto completamente esausti per la lunga giornata.

03/08 – 04/08: OTTAWA

Dopo aver fatto colazione, partiamo da Gananoque per arrivare ad Ottawa dopo circa 166 Km; appena usciti dal paese imbocchiamo la Thousands Island Parkway, strada panoramica di 40 Km che va da Gananoque fino a Butternut Bay dove si possono ammirare, da vicino, case non da meno di quelle viste sugli isolotti del fiume; dopo esserci innestati sulla autostrada siamo arrivati nella capitale in poco più di un’ora; sempre troppo presto per fare il check-in all’hotel Econolodge downtown Ottawa, parcheggiamo la macchina e cominciamo l’esplorazione della città; percorriamo la Rideau street e ci rendiamo conto che nonostante la vicinanza al centro la zona è frequentata da diversi senzatetto e alcolisti fermi sotto le fermate dei bus; arriviamo in centro e vediamo subito il Fairmont Chateau Laurier, il più esclusivo e singolare albergo di Ottawa, sembra un castelletto e subito affianco il Rideau Canal con il suo sistema di chiuse che lo collegano al Gatineau; un centinaio di metri dopo vediamo la Parliament Hill con tutti i suoi edifici, molto caratteristico; giriamo attorno al percorso panoramico per le foto di rito e proseguiamo verso la cattedrale fermandoci a pranzo in un ristorantino nella zona del Byward Market dove sono presenti numerosi locali e attività di artigianato locale; arrivati alla cattedrale Notre Dame facciamo un giro all’interno e subito dopo dobbiamo attraversare la strada perché i bambini hanno notato il gigantesco ragno metallico, di Louise Bourgeois, posto di fronte alla galleria nazionale e di conseguenza vogliono immediatamente raggiungerlo; dopo di che giriamo attorno all’edificio, attraversiamo un parchetto, arriviamo sul punto panoramico dal quale è possibile fare delle belle foto della città e poi relax sul verde prato per una mezzoretta; decidiamo di rientrare verso l’hotel per prepararci alla serata dove ci aspetta lo spettacolo delle Northern Lights: in agosto dalle 21.30 si può vedere tale show al Parliament Hill, in pratica uno spettacolo di luci e suoni sul palazzo del parlamento, guidato da una voce che illustra agli spettatori la storia del Canada; molto bello e spettacolare il finale con l’inno nazionale molto sentito dai patriottici Canadesi.

La mattina dopo andiamo nuovamente al Parliament Hill per vedere il cambio della guardia che comincia alle 10.00 e dura almeno 30 minuti; finito tutto decidiamo di fare un’escursione in barca sul fiume Gatineau, ma purtroppo si rivela essere tutto esaurito, quindi ripieghiamo sul giro lungo il Rideau Canal che si rivela abbastanza noioso, 2 ore di lenta navigazione senza vedere niente di particolarmente interessante; probabilmente sarebbe stato meglio noleggiare una bicicletta e fare un giro nel parco che si estende attorno al fiume.

Pausa pranzo ad uno pseudo ristorante italiano, visita al Byward Market e via all’assalto del centro commerciale Rideau Centre e Hudson’s Bay; esausti rientriamo in hotel per un attimo di relax, poi cena fugace e letto.

05/08: PARC NATIONAL MONT TREMBLANT

Partiamo da Ottawa verso le 9.00 e ci dirigiamo verso il nostro primo parco nazionale, quello di Mont Tremblant dove c’è anche un omonimo paesino che è una nota stazione sciistica locale; dopo circa 155 Km, attraversando i verdissimi monti Laurenziani, arriviamo all’ingresso del settore LAC Monroe del parco: noi adulti paghiamo complessivamente 34 CAD mentre i bimbi hanno l’ingresso gratis; dopo pochi metri ci attraversano la strada due favolosi cuccioli Bambi che senza paura ci superano e spariscono nel bosco; emozionati non vediamo l’ora di fare un sentiero, dato che già dall’Italia avevamo concordato escursioni su trail facili e non troppo lunghi per evitare ai bimbi troppa fatica, scelta rivelatasi poi senza fondamento in quanto i ragazzi ci hanno letteralmente surclassato nelle prestazioni; arrivati al primo trail parcheggiamo e percorriamo il sentiero Lac aux Atocax un round trip di 1,5 Km in mezzo alla boscaglia e alla riva del lago; non è stata una sorpresa, lo sapevamo, ma le zanzare del posto sono assetate di sangue e molto fastidiose; spalmati di autan proseguiamo e dopo un attimo ci troviamo faccia a faccia con due cervi maschi adulti che riposavano nel sottobosco; favoloso! per niente disturbati ci hanno ignorato e noi lentamente abbiamo proseguito per la nostra strada; che emozione! Arrivati all’auto proseguiamo per andare al visitor center a mangiare qualcosa; poco dopo riprendiamo l’auto e ci fermiamo al sentiero Le Lac des Femmes un round trip di circa 4km in mezzo al bosco e lungo un lago molto bello con annesse più dighe di castori; riprendiamo l’auto e ci spostiamo verso nord e vediamo sia la Chute du Croques , che sono delle rapide raggiungibili con un percorso brevissimo di 400 metri, che la Chute du Diable , una bellissima cascata su pietra nera raggiungibile dopo circa 1 Km di trail ; dopo questi due ultimi sentieri la stanchezza comincia a decidere per noi, quindi risaliamo in auto e percorriamo la strada principale verso la direzione dell’uscita nel settore LAC Pimbina; dopo pochi km la strada diventa sterrata e raramente incrociamo auto; la zona sembra molto meno frequentata dai turisti così, dopo pochi Km, dal bosco sbuca un lupo bianco grigiastro stupendo che ci permette di ammirarlo per pochi istanti per poi scomparire nuovamente nella boscaglia; incredibile, mai avremmo pensato di vedere tanto nel primo parco frequentato; ultimati i 17 km di sterrato che ci rimanevano, usciamo dal parco e ci dirigiamo al Motel 149, una delle poche sistemazioni economiche in una zona carissima come quella di Mont Tremblant; alla sera ci rechiamo in paese per cenare e per fare una visita veloce. Molta vita, molti negozi (boutiques), carino, con festival del jazz in corso.

06/08: LAC TAUREAU

Alla mattina partiamo da Mont Tremblant per raggiungere il Lac Taureau e il relativo parco nazionale; arrivati a Saint Michel des Saints dopo 170 Km, scegliamo di fare qualche trail lungo il lato sud orientale del lago verso St. Ignace, e a causa delle poche informazioni che avevamo su questa zona, purtroppo la scelta non si è rivelata felice, in quanto tali località sono tutte proprietà private con sbocco sul lago e di conseguenza non accessibili ai comuni mortali; invertiamo la rotta e ci dirigiamo a nord ovest verso la nostra sistemazione all’hotel l’Auberge Canadadventure, che fortunatamente scopriamo essere proprio all’interno del parco, isolatissima; per raggiungerla facciamo circa 20 km di sterrato nei boschi, con panorama favoloso, cervi e volpi incluse; parcheggiamo, facciamo il check-in e su consiglio del gestore, imbocchiamo dei sentieri nella boscaglia dove ci aspettano stormi di zanzare: una situazione tale non l’abbiamo neanche noi nella bassa Padana, intollerabile; scappiamo a gambe levate e andiamo sulla riva del lago per proseguire l’escursione; tutto molto bello soprattutto un tramonto favoloso; ceniamo in hotel, data la lontananza dalla civiltà, poi di nuovo sulla spiaggia a bivaccare attorno ad un fuoco; mancano solo i marshmellow per rendere tutto perfetto, così mandiamo i bambini al front desk, i quali, senza vergogna, chiedono i dolcetti al personale che dopo qualche difficoltà nel comprenderli, capisce la situazione e li rifornisce di tutto il necessario. Serata perfetta, zanzare scomparse ci dirigiamo in camera per il meritato riposo.

07/08: PARC NATIONAL LA MAURICIE

Partiamo dal Lac Taureau e ci dirigiamo verso il Parco nazionale La Mauricie e, dopo circa 150 Km, arriviamo all’ingresso di Saint Mathieu del parco; ci registriamo ed entriamo gratuitamente grazie ad un pass parchi riguardante il 150° anniversario del Canada, ritirabile in alcuni negozi sportivi tipo Decathlon la cui lista è pubblicata online; ci dirigiamo verso il primo trail, Les Cascades, un round trip di circa 2,5 Km lungo le rapide di un torrente sui cui sassi piatti si stendono a prendere il sole o a fare il bagno decine e decine di persone, un vero carnaio; riprendiamo l’auto e ci rendiamo subito conto che questo parco è molto più trafficato dei precedenti; continuiamo sulla strada principale e ci fermiamo in diversi punti panoramici che per essere raggiunti necessitano solo di poche centinaia di metri di percorso ma con dislivelli per noi cittadini non trascurabili; proseguiamo fino al trail del Lac Gabet un piccolo lago a 300 m di altezza, isolato, una vera oasi di pace; stanchi ma appagati ci dirigiamo verso l’uscita dal parco dal settore di Shawinigam/Saint Jean des Piles per andare all’hotel Marineau;

08/08: SAGUENAY

Partiamo di buon mattino da Shawinigan per dirigerci verso Saguenay percorrendo la Route 155, circa 350 Km di boschi, laghi in successione infinita; lungo la strada abbiamo visto diversi cervi vicino ai corsi d’acqua e anche ai lati della strada per niente intimoriti dal nostro passaggio; una volta arrivati in prossimità dell’enorme Lac Saint Jean il panorama cambia, diventa rurale, coltivazioni a perdita d’occhio e diversi allevamenti di bovini; visto che abbiamo tempo ci dirigiamo in direzione di Le Baie, un paesino che si trova nel lato occidentale del fiordo lungo una rientranza dello stesso; niente di particolarmente interessante, solo il panorama vale la tratta fatta, la dimensione del fiordo è impressionante in quel punto; dopo una passeggiata in paese, ritorniamo verso Saguenay percorrendo una strada che costeggia l’omonimo fiume e ci sistemiamo in hotel du Fjord, posizionato affianco al centro vitale del paese; usciamo presto per cena e scopriamo essere in corso una fiera paesana con presenza di musicisti di strada e di bancarelle di oggettistica artigianale; molto carina anche la zona portuale che costeggia il fiume, ricca di percorsi in mezzo a grandi giardini.

09/08-10/08: TADUSSAC

Partiamo da Saguenay lungo la Route 172 per arrivare come tappa finale a Tadussac ma nel frattempo, lungo la strada, ci fermiamo un attimo a Saint Rose du Nord, un piccolo villaggio in un’insenatura del fiordo, a scattare qualche foto, poi ripartiamo per andare a visitare il Parco Marino Saguenay-Tadussac al settore Baie Sainte Marguerite dove faremo un trail di 6Km che ci porterà ad un punto panoramico presso il quale è possibile avvistare i beluga; paghiamo i soliti 34 CAD all’ingresso e cominciamo la scarpinata; arrivati, siamo rimasti appostati per 2 ore ma di beluga neanche l’ombra, così con grande delusione decidiamo di ritornare alla macchina e nel farlo incrociamo un coniglio selvatico e un bel gruppo di pernici; magro bottino ma ci ha risollevato il morale; ripartiti verso Tadussac arriviamo in paese, e nonostante la stanchezza imbocchiamo il trail del Pointe de l’Islet, lungo 1,4 Km, accessibile dalla strada prima di arrivare alla marina, per arrivare al punto dove il fiume Saguenay si butta nel San Lorenzo; in un attimo la fatica è svanita, tutto sparito, a bocca aperta abbiamo potuto ammirare tre o quattro balene che nuotavano tranquille a pochissima distanza da noi, indisturbate dal traffico fluviale; esperienza unica, incredibile, non volevamo più andarcene; nonostante tutto ciò ancora eravamo ignari di quello che ci avrebbe aspettato l’indomani con l’escursione lungo il San Lorenzo con gli Zodiac; per evitare che l’hotel desse via le nostre camere, decidiamo di invertire la direzione e ci dirigiamo verso la struttura, riposiamo un attimo e poi fuori di nuovo per cena e visita paese; anche al tramonto erano li, di fronte al porto a farsi ammirare, non se ne volevano andare; ceniamo e rientriamo in albergo perché la mattina dopo ci aspettavano due escursioni importanti, la crociera del fiordo e gli Zodiac lungo il fiume.

Primi ad arrivare all’imbarco, previsto per le 8,30, abbiamo un po’ di tempo per ammirare nuovamente le balene, oramai sembrava una cosa normale non più una occasione più unica che rara; partiamo così per la crociera sul fiordo, spettacolare, decine di alte insenature rocciose; la marea saliva in maniera impressionante, velocemente, percepibile ad occhio; finalmente avvistiamo i beluga, ma sono un po’ troppo lontani per essere ben apprezzati; vediamo anche le otarie sugli scogli, facciamo a tempo a fotografarle e dopo un giro durato un paio d’ore rientriamo in porto e affianco alla barca, poco prima di ormeggiare a 5 metri di distanza, affiora una balena; Yeee! grida di giubilo per lo spettacolo; scesi ci incamminiamo verso l’auto per andare a Les Ecumeurs per effettuare l’escursione con gli Zodiac: abbiamo scelto questo posto a circa 30 Km da Tadussac perché notevolmente più economico rispetto alle tariffe di AML Croseires, gestore principale di questo tipo di escursioni; arriviamo puntuali al punto di ritrovo e veniamo vestiti da capo a piedi con indumenti pesantissimi e impermeabili; infatti ci informano subito che, nonostante la confortevole temperatura ambiente di 25°C, durante la navigazione sul fiume avremmo percepito circa 10°C; non mi dilungo a descrivere l’escursione, è stata incredibile e a detta del comandante anche molto fortunata, abbiamo avvistato almeno quattro tipi differenti di balene, da quelle piccole (1,5 m) che sembrano delfini, a quelle più grandi (20 m) che ci sono affiorate ad una quindicina di metri di distanza; abbiamo re-incontrato e visto da vicino i beluga, una famiglia completa con cucciolo annesso; dopo 2 ore rientriamo in porto pentiti di non aver prenotato anche il giro successivo; emozionati per l’esperienza appena vissuta ci dirigiamo a Tadussac per ritornare all’ hotel Les Suites de l’Anse;

11/08-12/08-13/08-14/08: QUEBEC CITY

Partiamo in auto da Tadussac, prendiamo il traghetto gratuito che collega le due sponde del fiordo, salutiamo per un’ennesima volta le balene e imbocchiamo la route 138 che come tappa finale ci porterà a Quebec City dopo 220 Km di strada; durante il percorso avevamo previsto di fermarci a Le Malbaie, ma in realtà non l’abbiamo trovata interessante e di conseguenza bypassata; invece, imboccata la Route 362, ci siamo fermati a Baie Saint Paul, paesino molto carino , pieno di gallerie d’arte, di artisti che dipingono lungo le strade, di negozi di artigianato locale e souvenirs e ottime brasserie dove fermarsi a pranzare; ripartiti tiriamo dritto fino a Quebec City, facciamo il check-in in hotel e poi subito a vedere la città; parcheggiamo a pagamento e arriviamo alla città vecchia, che è circondata da mura e fortificazioni; imbocchiamo una strada che ci porta fino a Place Royal, di fronte alla Cattedrale, ci riposiamo un attimo ed entriamo in un negozio addobbato in stile natalizio per prendere l’indispensabile ricordino da attaccare al nostro albero; proseguiamo ed arriviamo a Place d’Armes con di fronte lo Chateau Frontenac una struttura alberghiera insediata in un vecchio castello del 1893; camminando ci rendiamo conto che esiste anche una funicolare (tanto tanto comoda) che fa la spola dalla città bassa a quella alta al prezzo di 3 CAD a testa a tratta; il pomeriggio oramai terminato e la stanchezza ci costringevano a rientrare in hotel per un attimo di relax che è subito svanito una volta arrivati perché i bambini hanno scoperto l’esistenza della piscina all’interno della struttura; concludiamo la serata in una pizzeria a 300 metri dall’hotel per rientrare quasi subito ed andare a letto.

La mattina ci svegliamo e troviamo il primo giorno di pioggia delle vacanze che ostacola i nostri programmi, quindi decidiamo di andare in un centro commerciale a fare un giro per approfittare dei saldi in corso; ci rechiamo in periferia dove si trovano 3 centri (Laurier, Ste Foy, Place de la Citè) uno attaccato a quell’altro con più di 500 negozi complessivi; ad ora di pranzo il tempo era migliorato quindi di volata verso il Centre Ville; prendiamo la comodissima funicolare e saliamo sulla città alta, ci incamminiamo verso le mura, sguazziamo un po’ in mezzo alle fontane e in fondo alla strada, dove c’è la porta che attraversa la cinta muraria, imbocchiamo il sentiero che le percorre fino ad arrivare alla cittadella; decidiamo di non entrare al museo e di guardare un pò le guardie di ronda all’ingresso; continuiamo il giro sulle mura fino ad arrivare al punto panoramico più alto del parco Terrasse, dove si domina la città e il lungo fiume, molto bello; una volta riposati ed appagati dal panorama decidiamo di rientrare, la piscina ci aspetta nuovamente…; in serata torniamo verso la Basse Ville per cenare in una Brasserie lungo la scalinata Casse-Cou, molto carina, poi come al solito un giretto e ritorno in hotel.

Cielo coperto alla 8.00 di mattina vuol dire sole cocente dalle 10, come sempre riscontrato durante il viaggio, e così partiamo per andare alle cascate di Mont-Morency a circa 10 Km dalla città; arrivati all’ingresso rimaniamo subito colpiti dall’imponenza, paghiamo il parcheggio, che costa 12 CAD, e decidiamo subito di prendere la funicolare che costa altri 15 CAD a testa bimbi esclusi, la quale ti porta direttamente in cima a pochi metri dal ponte sovrastante la cascata; la salita a piedi è possibile lungo una scalinata di 500 gradini che, guarda caso, noi atleti abbiamo fatto in discesa; considerando che la visita ci ha portato via un po’ meno di due ore ci dirigiamo subito verso il Canyon di Sainte-Anne a Beauprè, a circa 20 Km da dove eravamo; la località trovata casualmente su un depliant pubblicitario dell’hotel si è rivelata una fantastica sorpresa, il parco è piccolo ma favoloso, la cascata e le rapide le abbiamo trovate ancora più belle di quella di Mont-Morency; il percorso, comprensivo di due ponti tibetani, comunque molto stabili, e diversi punti panoramici, è stato molto divertente; anche questo giro ci ha praticamente impegnato per poco più di 2 ore, così riprendiamo la macchina e tornando verso Quebec City, imbocchiamo il ponte che ci porta direttamente sull’Ilè d’Orleans; qua il paesaggio cambia completamente, diventa rurale, una fattoria attaccata a quell’altra, coltivazioni di grano, mais, lamponi, mirtilli, etc; chiaramente ci siamo fermati in uno dei baracchini lungo la strada dove, come si suole dire al Km zero, c’era una famiglia che vendeva tutti i prodotti locali; dopo aver fatto incetta di fragole e mirtilli, ci hanno offerto anche delle tipiche pannocchie bollite per le quali non hanno voluto un centesimo, molto gradite; dopo aver attraversato e percorso una cinquantina di Km dell’isola, riprendiamo la direzione dell’Hotel per l’oramai insostituibile appuntamento natatorio; serata a cena alla Friterie Saint Hubert e poi riposo, in quanto il giorno dopo avremmo visitato il Parco Nazionale di Jack-Cartier.

Alla mattina partiamo in direzione del parco posto a circa 45 Km a nord della città, percorriamo la Route 175 ed arriviamo all’ingresso dove, come al solito, lasciamo i 34 CAD; appena ripartiti incrociamo una bellissima volpe che timidamente scompare dopo pochi secondi, quindi soddisfatti, con cartina alla mano partiamo verso il visitor center, da dove a loro volta cominciano un paio di percorsi facili, tra i quali quello de Les Cascades di circa 4 km (2h) e quello di L’Apercu (1,5Km); considerando le cascate viste finora, questa, che altri non è che una piccolissima rapida, ci ha molto delusi; ritornati all’auto vediamo dalla cartina che non sembra possibile fare un round trip del parco entrando dall’ingresso meridionale Vallee Sector; sul lato orientale esistono altri 3 ingressi che sembrano un po’ più collegati tra loro, ma non ho idea dello stato delle strade; così proseguiamo verso nord ed arriviamo al percorso sterrato che percorriamo per una decina di Km fino al Lac Buvard; ci fermiamo a qualche punto panoramico poi ritorniamo sui nostri passi per un paio di Km per fare un trail, nel bosco molto fitto, il Matteuccie (4Km); quasi alla fine del percorso siamo dovuti tornare indietro a causa di un albero crollato che impediva il passaggio, decisione coadiuvata anche dalla stanchezza che cominciava a farsi sentire; mentre rientravamo, poco prima dell’uscita dal parco, un bellissimo e goffissimo istrice ci ha accompagnato per la strada per diverse decine di metri, lungo le quali è stato immortalato come una vera stella del pret a porter! Riprendiamo la marcia verso Quebec e ci sistemiamo in hotel per provare a richiudere le valigie visto che l’indomani saremmo partiti dalla città per andare a Trois-Rivieres lungo il Chemin du Roy.

15/08: TROIS RIVIERES

Partiti con comodo da Quebec city riusciamo subito a trovare il Chemin du Roy dalla Rue Saint Luis: in città non è proprio perfettamente segnalato, ma appena fuori è praticamente impossibile perderlo; ci fermiamo in un risto pub a Champlain per pranzo e dopo circa 130 Km di piccoli villaggi tipici, chiesette e grandiose ville, arriviamo a Trois Rivieres; parcheggiamo l’auto e cominciamo l’esplorazione del piccolo centro, dove è impossibile non notare la mastodontica cattedrale, purtroppo chiusa, con affianco un bel parco pieno di tossici fortunatamente non molesti; schivate un paio di siringhe ci togliamo di torno e giriamo lungo la Rue des Forge, la via principale dove si sviluppano i negozi, la vita e i locali; arrivati in fondo giriamo per il viale portuale fino ad arrivare ai giardini delle suore Orsoline, decidiamo di coricarci un attimo per relax e poi via verso l’anfiteatro dove è visibile la famosa e ultra fotografata scritta della città ; a pomeriggio oramai finito facciamo il check-in in Hotel Rodeway Inn Trois Rivieres, doccia e poi fuori in centro a cena;

16/08-17/08: MONTREAL

Partiamo un po’ tristi da Trois-Rivieres, dato che la nostra vacanza sta giungendo al termine, e per arrivare a Montreal dopo 140 Km ad un’ora decente, bypassiamo il rimanente Chemin du Roy in favore della più veloce autostrada; arrivati in città stazioniamo in un parcheggio a pagamento (lo sono tutti) presso il Centre Bell e cominciamo la visita della città, imboccando la Rue de la Cathedrale che ci porterà nel cuore di Downtown; dopo aver girato in lungo e in largo tutte le vie della zona, puntiamo verso Mont Royal, la collinetta che sovrasta la città con un parco enorme dalla cui cima si può ammirare lo skyline della metropoli; dopo una lunga scalinata, lungo la quale ho rischiato di perdere mia moglie (evitabile con un percorso più comodo e lungo anche se lei non lo sa ancora ,-) arriviamo in cima dallo chalet e finalmente godiamo del panorama offerto; ripreso fiato e fatte le foto di rito iniziamo la discesa verso il lago dei castori, dove si dice possano essere visti gironzolare; con delusione vediamo che il laghetto, molto artificiale, non ha da offrire che qualche anatra, ma poco dopo ci mettiamo a parlare con una oriunda italiana, da anni residente a Montreal, che ci conferma l’effettivo avvistamento di quelle, chiamate da lei, bestioline. Riprendiamo la discesa per uscire dall’ingresso che da sulla Rue Peel e ci incamminiamo verso il parcheggio per recuperare l’auto ed andare all’hotel Residence Carrefour Sherbrooke; una volta riposati usciamo in cerca di un ristorante, arriviamo in zona Place des Arts, dove c’è il museo d’arte contemporanea, e una miriade di locali a disposizione; usciti facciamo un breve giro notturno tra i grattacieli per fare un po’ di foto ricordo e poi rientro in hotel;

Pronti per affrontare il nostro ultimo giorno a Montreal usciamo e facciamo visita alla Underground City, 29 Km di città sotterranea, niente di che, pare di girare in un centro commerciale, sicuramente necessario nel periodo invernale, ma inutile in una favolosa giornata serena estiva; usciti andiamo verso la cattedrale di Notre Dame, molto imponente e trafficata di turisti tanto che rinunciamo alla visita interna dopo aver visto la fila da fare; proseguiamo per Rue Saint Paul fino a Place Jack Cartier passando poi per il palazzo di giustizia, il municipio e il parco Champ de Mars; la tabella di marcia ci imponeva di proseguire in quanto avevamo in programma di andare ai Premium Outlet di Montreal, a una trentina di Km fuori dalla città, quindi attraversiamo Chinatown, pranziamo ad un fast food e prendiamo l’auto per seppellirci nel traffico metropolitano; un’ora abbondante per arrivare a destinazione e constatare la poca convenienza dei negozi; nonostante ciò compriamo 2 T-shirts al Nike store; usciti dall’outlet prendiamo la direzione dell’aeroporto dove arriviamo verso le 18 per restituire alla Hertz la nostra Sienna; entrati nel terminal facciamo il check-in online per noi e i bagagli ai baracchini automatizzati e in meno di 30 minuti siamo già passati ai controlli di rito, che efficienza! Ceniamo ad una brasserie nell’area gate, spendiamo gli ultimi CAD e alle 21.45 ci imbarchiamo per arrivare puntuali a Venezia (VCE) il 18/08 alle 11.30. Grazie Air Transat!



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