Québec: città, paesaggi incantati, balene

Questo viaggio è il proseguimento del viaggio negli Usa “New York, Grand Canyon, Monument Valley”. Il Québec è una sorta di paradiso terrestre. Vedere le splendide casette in legno una vicina all’altra senza alcun cancello o recinzione, senza divisioni delle proprietà, il grande senso civico di tutti, ci ha fatto capire quanto abbiamo...
Scritto da: diniantonio
québec: città, paesaggi incantati, balene
Partenza il: 17/07/2008
Ritorno il: 25/07/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Questo viaggio è il proseguimento del viaggio negli Usa “New York, Grand Canyon, Monument Valley”. Il Québec è una sorta di paradiso terrestre. Vedere le splendide casette in legno una vicina all’altra senza alcun cancello o recinzione, senza divisioni delle proprietà, il grande senso civico di tutti, ci ha fatto capire quanto abbiamo rovinato la nostra Italia.

La vivacità di Montréal, l’eleganza di Québec City, il verde dell’Ile d’Orléans, le balene del San Lorenzo, impossibile chiedere di più! La lingua francese è predominante, ma tutti sono praticamente bilingue conoscendo benissimo anche l’inglese.

17 luglio – Arrivo a Montréal Pur arrivando dagli USA, all’aeroporto di Montréal è necessario compilare un modulo di ingresso in Canada (che non ci avevano dato sull’aereo). I controlli sono però rapidissimi e tranquilli. Il Taxi per il centro costa 35 dollari canadesi. Subito a piedi nella città vecchia e cena a base di ottimo salmone al Grill in Rue St Paul (66 dollari in due). Prezzi leggermente più alti che negli Usa, ma sempre più bassi che in Italia. Dormiamo al comodo Days Inn (215, René Levesque blvd).

18 luglio – Montréal Cielo grigio e un po’ di pioggia: purtroppo Montréal non ci mostra il meglio di sé. Rinunciamo a salire a Mont Royal e ci concentriamo sul centro. La città è moderna con alcune vie e piazze di interesse storico. Appena la pioggia aumenta ci rifugiamo nella città sotterranea: un dedalo di negozi, bar, cinema e tanto altro disposto su più piani per chilometri e chilometri, il luogo dove tutti si ritrovano in pieno inverno quando la temperatura raggiunge facilmente i -20°c. La cena è una bella esperienza: Cabaret du Roy (Vieux Montréal, De la Comune Est, proprio accanto al Marché Bonsecours). In un atmosfera turistica, ma piacevole, si mangiano piatti tipici in mezzo a figuranti che trasportano tutti all’epoca della Nouvelle France. Spendiamo 80 dollari canadesi in due, 10 sono fissi per lo spettacolo.

19 luglio – Il Québec Oggi splende il sole, ritiriamo l’auto alla Hertz e via verso Québec. Non ascoltiamo tanto il navigatore gps e ne siamo felici. Prima seguiamo la n. 20 fino a Trois Rivières, poi… inizia lo spettacolo. Proseguite lungo la 138 (ottime anche le deviazioni lungo il Chemin du Roy o la Route du Fleuve), evitando l’autostrada 40, e vi ritroverete in un paesaggio da fiaba con casettine di legno colorate lungo il San Lorenzo, pittori, artisti, mercatini d’antiquariato, contadini che vendono fragole ed altri prodotti, in ogni angolo. Gli abitati appaiono sereni e gentili, le case non hanno cancelli o divisioni, ma solo splendidi giardini verdi e tanti fiori. Fra i tanti paesi, ci fermiamo per una sosta a Deschambault e non faccio che scattare foto.

Si guida senza traffico e in breve siamo a Québec City. Ci appare subito meravigliosa. Il nostro hotel (Hotel de Vieux Québec) è in pieno centro. Ceniamo al pub irlandese St. Patrick, non c’entra niente con il Québec, ma ci andava così.

20 luglio – Québec City La città è un sogno. Talmente bella da sembrare finta. Sicuramente molto turistica, ma il centro storico, Patrimonio dell’Umanità Unesco, è da non perdere. Colazione a Le Petit Coin Bréton, poi lo Château Frontenac, la cittadella, la parte bassa (Quartier Petit Champlain). E le delizie dello sciroppo d’acero: fantastico! C’è un clima di grande festa, per celebrare i 400 anni della città proprio oggi – sorpresa – è in programma un concerto gratuito di Paul McCartney e la città è invasa da appassionati. Ceniamo a Le cochon Dingue (Petit Champlain), poi ci rechiamo verso il luogo del concerto, le Plaines d’Abraham. Ci sono 250mila spettatori, vediamo lo spettacolo su un mega-schermo in mezzo a québecois festanti lungo la Grande Allée.

21 luglio – Verso Nord Est Chi va a Québec City non può non fare colazione alla Casse-Crepe Bréton (in Rue St Jean): attendiamo 30 minuti per sederci, ma ne vale la pena. Partiamo in auto verso Est e subito la doverosa deviazione per l’Ile d’Orléans: bellissima!!! Mangiato un enorme cestino di fragole deliziose, ri-attraversiamo il grande ponte e dirigendosi ad est lungo la 138 si vedono le alte cascate del Parc de la Chute Mont Morency. La strada non consente di fermarsi o fare foto, l’alternativa è visitare il Parco, ma non ci attrae troppo. Il San Lorenzo va e viene alla nostra destra, si sale fino a località sciistiche e si attraversa un fitto bosco con, dicono i cartelli, le alci. Ne vediamo una, piccola, ma di sfuggita. A Baie St Catérine la strada finisce, per attraversare il Saguenay c’è una coppia di traghetti gratuiti che fanno spola ogni 10 minuti. Si sbarca così a Tadoussac: il paese delle balene.

Qui abbiamo la sensazione di essere nel Canada selvaggio, fa più fresco, la natura è imponente e non c’è molta gente in giro. Tadoussac non ha la conformazione di un vero paese, ci sono solo due vie e su tutto domina un edificio in legno bianco dal tetto rosso: lo storico Hotel Tadoussac dove alloggiamo noi.

22 luglio – Le balene A Tadoussac non c’è molto, ma si va per vedere le balene. Il whale-watching è nato qua nel 1973. L’incontro fra le acque del Saguenay ed il San Lorenzo determina infatti una massiccia formazione di krill, il cibo delle balene che vengono qua per sfamarsi. E ce ne sono talmente tante che ne avvistiamo una anche dalla strada, a poche decine di metri dalla riva. Prenotiamo la gita in mare.

Alcuni consigli. Noi siamo andati con lo Zodiac della Dufor, ci sono anche gommoni più piccoli, ma non li consiglio. Come non consiglio la motonave, da quelle è difficile vedere le balene. Spesa: 130 euro in due. Copritevi bene e tanto, scarpe impermeabili, guanti e cappello, occhiali da sole. Non portate zaini: bagnereste tutto. La gita dura 3 ore e, anche se c’è il sole, dopo poco fa freddo. L’organizzazione fornisce giacca a vento e pantaloni impermeabili. Lo fanno perché è impossibile non bagnarsi, gli schizzi del motoscafo vi faranno una doccia completa. Attenzione alle macchine fotografiche, proteggetele con una robusta busta di nylon e tiratele fuori solo quando il motoscafo si ferma nella fase di osservazione. Noi vediamo 6 foche, i beluga e tante balene (Minke Whale). Uno spettacolo straordinario, vi sembrerà di essere dentro ad un documentario.

Rientrati a riva una bella cioccolata calda, quindi facciamo una puntata alle splendide dune di Tadoussac distanti 4 km dal paese. Prima di cena, visitiamo il Centre d’interprétation des mammifères marins e, grazie anche ad uno splendido filmato, impariamo tante cose sulle balene. Cena in albergo dopo una giornata entusiasmante.

23 luglio – sulla via del rientro Il viaggio sta per finire. Forse incosciamente cerchiamo di allontanare il momento del ritorno e non ci dirigiamo subito verso Montréal, ma proseguiamo oltre Tadoussac. Il paesaggio si fa ancora più suggestivo con laghi da cartolina incastonati nel verde infinito. Ci fermiamo a Les Bergeronnes. Qua da alcune rocce sul San Lorenzo è possibile vedere le balene direttamente da riva. Nelle vicinanze c’è anche un villaggio dei nativi Essipit che organizzano gite alla ricerca degli orsi. Purtroppo non abbiamo tempo. In 6 ore e 30 di guida rientriamo a Montréal, con piccola deviazione al sobborgo di Charlemagne, paese natale di Céline Dion di cui Agnese è una fan scatenata. Per l’ultima cena canadese andiamo al ristorante Vieux Port in Rue St Paul: aragosta e ottima carne a 86 dollari canadesi in 2. Pernottiamo nuovamente al Days Inn.

24 luglio – Ritorno Giornata a Montréal, restiamo in centro e visitiamo la Basilica de Notre Dame piena di colori e di fascino. Nel pomeriggio andiamo all’Aeroporto: alle 20 parte il volo per Parigi e poi Bologna.



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