Albania, Macedonia e Montenegro in camper

Viaggio on the road tra coste frastagliate, strade panoramiche, luoghi storici e… il mare
Scritto da: Kora
albania, macedonia e montenegro in camper
Partenza il: 12/07/2014
Ritorno il: 26/07/2014
Viaggiatori: 12
Spesa: 1000 €

Giorno 1 – Ancona, navigazione verso Igoumenitsa

Il nostro viaggio inizia al porto di Ancona. L’incontro con gli altri partecipanti ed il capogruppo di Rotta360 (www.rotta360.it), agenzia specializzata in viaggi con camper ed alla quale ci siamo affidati per compiere questo viaggio è una sorpresa. Quante domande ci siamo posti su come saranno i nostri compagni di viaggio e l’accompagnatore Fabio con il quale abbiamo solo parlato per telefono. Ogni dubbio scompare e subito capiamo che saremo sicuramente un gruppo unito da una coinvolgente simpatia reciproca. Fabio ha già svolto le pratiche burocratiche e ci dirigiamo al piazzale di imbarco direzione Igoumenitsa. La navigazione procede tranquilla, aspettiamo solo l’indomani per dare inizio alla nostra “avventura”

Giorno 2 – Igoumenista-Permet

Arrivo ad Igoumenitsa in orario, nessun controllo all’uscita dal porto quindi la nostra piccola carovana condotta dal nostro coordinatore alla testa della colonna procede velocemente in direzione Konispol, prima località di frontiera Albanese. Il percorso per un tratto costeggia il mare dai colori intensi del turchese. L’incontro alla frontiera con la nostra guida albanese, che ci accompagnerà per tutto il viaggio, ci permette di svolgere le pratiche doganali in breve tempo. Pagata l’assicurazione per il veicolo siamo liberi di procedere verso la prima tappa del nostro programma: l’Occhio Blu, sorgente di acqua fredda e limpida che crea piccoli laghi e torrenti, un contrasto bellissimo dei colori dell’acqua con la vegetazione circostante. Riusciamo ad immergerci nonostante la temperatura dell’acqua non superi i 10 gradi.

Pranziamo al piccolo ristorante con tavoli all’aperto adiacente al corso d’acqua: carne alla griglia di agnello, insalate miste, formaggi. Tutto buono ed abbondante al costo di 5 € a testa.

Lasciando questa piccola oasi di pace percorriamo la strada che si snoda lungo piccole alture sino al passo Musina, per poi scendere verso Girokastro, seconda tappa del programma odierno. Le montagne intorno a noi sono state protagoniste della guerra di Albania (conflitto italo – greco risalente alla 2° guerra mondiale). Disseminati qua e là cominciamo a vedere i bunker di epoca più recente: sotto la dittatura comunista di Oxha ne sono stati costruiti circa 750 mila in tutto il Paese.

Entriamo a Girokastro che in albanese significa “fortezza d’argento”, cittadina dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Punto strategico arroccato sulla collina, il villaggio nasce come insediamento bizantino poi, nel corso dei lunghi periodi storici, passa all’impero ottomano sotto Alì Pascià di Tepeleni, più recentemente sotto il dominio italiano, greco, tedesco, per ritornare in mano albanese dal 1944.

Dopo avere parcheggiato i nostri mezzi fuori dalle mura, ci avviamo a piedi nel centro, lungo le antiche strade in salita di ciottoli levigati dal tempo. Attorno a noi le vecchie abitazioni in pietra.

Visitiamo casa Rosa Zekatai: dimora tipica che accoglieva più famiglie divisa su tre differenti livelli: dispense e magazzino il piano terra, sale comuni e camere il piano intermedio, zona ospiti alla quale si dava grande rispetto l’ultimo piano Proseguiamo con la visita alla fortezza che domina dall’alto la vallata del fiume Drin. All’interno vecchi cimeli delle passate guerre: cingolati, cannoni, sugli alti terrazzamenti si gode una bella panoramica di Girokastro. La nostra guida è un fiume di notizie storiche e legate alle tradizioni del popolo albanese. E’ un piacere ascoltare le spiegazioni che ci permetteranno di comprendere i percorsi storici che toccheremo nel corso del viaggio.

Ma è ora di lasciare Girokastro: al bivio di Trebeshina svetta alla nostra destra il monte Golico (1615 m) che ha visto fronteggiarsi italiani e greci durante il conflitto mondiale, grosse perdite in vite umane da parte dei due eserciti per la conquista della cima di questa montagna, punto chiave per il controllo del territorio. Il percorso ora si snoda lungo in una bella vallata percorsa dal torrente Voiussa. E’ sera quando entriamo a Permet cittadina di 15 mila abitanti e patria dello scultore Odise Pasqali (1903-1985), considerato l’artista più significativo in Albania. Permet è solo un punto di sosta per la notte ed in effetti la cittadina non offre particolare interesse. Parcheggiati i nostri camper in un piazzale libero al centro del paese ci rechiamo a cena nel vicino ristorante. Ottima varietà di antipasti, grigliate di agnello e carne di pollo con vari contorni di verdure e riso, dolci, frutta e caffè che anche in Albania è di ottima qualità. Siamo sazi per la modica cifra di poco più di 5 euro. Cominciamo ad apprezzare la cucina albanese, ma soprattutto capiamo che forse le provviste portate dall’Italia serviranno a poco data l’ottima qualità della cucina in proporzione ai prezzi.

Giorno 3 – Permet – Voskopoje

Iniziamo la mattinata con la visita ai resti delle caserme italiane situate alle spalle del nostro parcheggio risalenti al periodo dell’occupazione italiana del Regno di Albania (1939-1943) quando il regime fascista instaurò un protettorato italiano. Rimangono solo i muri ed una scritta che rievoca gli antichi proclami dell’epoca.

Il percorso ora si snoda sui pendii delle montagne. La strada è stretta e ci costringe a velocità ridotte, ma questo ci permette di apprezzare il bellissimo panorama alla nostra destra: una profonda valle nella quale scorre sempre il fiume Voiussa con le più alte cime dell’Albania a cornice questa stupenda scenografia. Si prosegue a sud verso il confine greco per fare sosta al Ponte di Perati. Tristemente famoso quale teatro di battaglia della seconda guerra mondiale il ponte è stato distrutto il 21 novembre 1940 per contenere l’avanzata dell’esercito greco, molti alpini italiani persero la vita e sono ricordati dalla piccola targa in loro onore situata su una delle spalle del ponte, i soli manufatti rimasti a ricordo dell’evento.

Ritorniamo sul nostro cammino dove al bivio di Carshove imbocchiamo la strada che sale lungo i fianchi di altre cime, l’Albania è il Paese tra quelli europei con la maggiore percentuale di territorio montano che equivale al 70 % della sua superficie. Il tragitto è un susseguirsi di curve, ma anche qui siamo estasiati dalle vedute aeree. La velocità è limitata, ma non possiamo evitare le continue soste per le foto.

A Leskovik ci concediamo una pausa, assaggiamo il tipico yogurt di capra e possiamo rilassarci in uno dei piccoli ristoranti che accolgono i viaggiatori sempre con simpatia e cordialità. Ora, raggiunto il culmine di questa catena montuosa scendiamo sul versante opposto, solo alla fine del percorso in discesa troviamo un piccolo spazio verde ed ombreggiato dove poter pranzare, dai nostri camper escono tavolini e sedie, cibi e bevande per organizzare una simpatica tavolata. La strada riprende stretta e tortuosa, è un continuo salire e scendere, attraversiamo il villaggio di Borove, poi diretti a Korce, ma la nostra meta è Voskopoje. Il villaggio è tutto in restauro: strade, marciapiedi, case. Ci sono molte chiese ortodosse costruite dalle famiglie più in vista. Un tempo abitata da quasi 30 mila persone era un importante crocevia di scambi commerciali. Ci sistemiamo all’ombra di un filare di pini vicino all’abitato.

Sarà la nostra sosta per la notte. Ceniamo al ristorante Ambassador, come sempre piatti di verdura, formaggi, carne di capretto e agnello, dolce, frutta e vino locale.

Giorno 4 – Voskopoje – Korce – Ocrida

Subito al mattino visitiamo la piccola ed antica Chiesa ortodossa di San Nicola accompagnati dal locale Pope che, grazie alla nostra guida, ci consente la visita e si prodiga in spiegazioni. Salvata dalla distruzione comunista è stata abbandonata fino al 1991 quando con la caduta del regime è ritornata la libertà di culto. La Chiesa è affrescata con immagini di Santi e scene della Bibbia.

Riprendiamo i nostri camper destinazione Korce dove visitiamo la moderna Cattedrale della Resurrezione, la Moschea di Mirahori, il museo delle icone e arte medievale (antica cattedrale, trasformata in scuola sotto il regime infine in museo delle icone) dove ammiriamo le più importanti opere del pittore Onufri, artista famoso per il colore rosso. Passeggiamo fra le strade cittadine e breve tappa al mercato locale.

Partendo da Korce la strada è ampia e rettilinea, pianeggiante e ben asfaltata, poi sale tra le prime colline, le terre intorno sono prevalentemente coltivate. Superate le alture si apre una stupenda panoramica sul lago di Ocrida.

A Ocrades, poco prima del confine con la Macedonia ci concediamo una sosta pranzo sulle rive del lago. Ancora i nostri tavolini vengono composti in fila per una lunga tavolata coperta di cibi di vario genere prelevati dalle nostre scorte.

Lungo la strada che porta al confine osserviamo spiagge attrezzate con ombrelloni, bar, ristoranti, alberghi e pensioncine. Il lago di Ocrida è un forte richiamo per il turismo locale. Superiamo con facilità il confine macedone e subito raggiungiamo il Monastero di Sant Naum. All’ingreso del bellissimo parco sulle rive del lago dove sorge il Monastero molte bancarelle per turisti, bar e piccoli ristoranti, non sembra proprio un luogo di devozione, ma come sempre accade, l’afflusso di turisti e devoti arricchisce la locale economia anche se nulla ha a che fare con lo spirito del luogo. Il Monastero è molto bello, posto su di una piccola altura con vista sul lago di Ocrida.

Sostiamo per la notte nel campeggio a pochi kilometri dalla città di Ocrida. Data l’alta stagione e l’interesse turistico di questo lago il campeggio è pieno, ma riusciamo a sistemarci alla meglio nelle piccole aree restanti. Come ormai d’abitudine all’ora di cena ci troviamo tutti seduti allo stesso tavolo per una serata in allegria.

Giorno 5 – Ocrida – Kalysta

Lasciato il campeggio ci rechiamo ad Ocrida, il passeggio sul moderno lungolago ci consente di ammirare la città vecchia adagiata sulle pendici di una collina ed affacciata sulle acque. Qui incontriamo Caterina la guida che con il suo ottimo italiano ci accompagnerà nella visita.

Una piacevole passeggiata all’interno del centro antico ci conduce attraverso gli edifici dalla particolare architettura sino alla Cattedrale di Sveta Sofija ed alla Chiesa di Sveti Kliment al cui interno sono custodite le reliquie di San Clemente, patrono della Repubblica di Macedonia e della Chiesa ortodossa macedone. Bellissima anche per la sua posizione con panoramica sul lago, la Chiesa di Sveti Jovan Kaneo. Attraversiamo l’ anfiteatro classico, utilizzato, in epoca romana come arena per i combattimenti dei gladiatori ed oggi sede dei principali eventi culturali della città per la visita alla Chiesa di Sveta Bogorodica Perivlepta, splendidamente affrescata in stile bizantino. All’interno del complesso è stato allestito il museo delle icone. Sopra di noi il Castello dello Zar Samuele, classico esempio di fortezza a protezione della città. Dopo il pranzo in uno dei tanti ristorantini del centro cittadino partiamo per il Monastero di Kalysta anch’esso adagiato sulle sponde del lago. Ma è già ora di recarci al luogo dove trascorreremo la notte, proprio sulle sponde di questo bellissimo specchio d’acqua dai colori intensi. Siamo ospiti di un piccolo albergo e posizioniamo i nostri camper nel giardino della struttura. Vi sono piccole imbarcazioni ormeggiate nel pontile in legno di fronte a noi e subito grazie all’intermediazione del nostro capogruppo e della guida organizziamo una piccola navigazione nell’ora del tramonto. Per cena acquistiamo del pesce già cucinato presso il ristorante dell’hotel, posizionati i tavolini sulla riva del lago concludiamo con un ottimo pasto questa giornata speciale.

Giorno 6 – Kalysta – Elbasan – Tirana – Barbullush

Oggi rientriamo Albania, anche questa volta le pratiche sono veloci. Alla nostra sinistra le ultime panoramiche sul lago di Ocrida che lasciamo con nostalgia. Direzione Tirana che dista da qui 117 km. La strada è, bella, larga, con buon asfalto. Sulla strada ci sono “autolavaggi” estemporanei dove ragazzi e uomini provvisti di getti d’acqua zampillanti invitano alla pulizia dell’auto. Attraversiamo il villaggio Premas dove avveniva l’estrazione del ferro che poi veniva trasportato con i treni fino ad Elbasan.

Ad Elbasan ci concediamo una breve sosta, parcheggiamo nel grande piazzale vicino alla fortezza bizantina, costruita su resti romani e diventata poi turca. All’interno ora è stato costruito un caratteristico bar ristorante.

Nella periferia di si notano i resti delle acciaierie costruite dai cinesi ed utilizzate fino al 1974, poi abbandonate sono tipici esempi di degrado ambientale.

A Tirana possiamo osservare il grande passo verso la modernità: grandi edifici, traffico intenso e soprattutto aree commerciali enormi, ed è proprio in uno di questi supermercati che facciamo tappa per integrare le nostre “cambuse”.

Il nostro viaggio però continua sino al villaggio di Barbullush dove fermiamo i nostri camper nel locale campeggio gestito da una famiglia olandese. Non rinunciamo ad un bagno rinfrescante nella piscina del campeggio, prima di cena.

Giorno 7 – Barbullush – navigazione lago di Koman – Barbullush

Lasciamo i nostri camper ed a bordo di un mini bus partiamo per la visita al lago di Koman. Questo bacino è stato creato su 3 livelli con sbarramenti artificiali per la produzione di energia elettrica. Lungo questa stretta arteria con il manto stradale rovinato, si incrociano fortunatamente poche auto. Ora il lago si restringe quasi a somigliare ad un fiordo. Il paesaggio e le panoramiche sul lago sono molto belle.

Di fronte a noi si erge la seconda diga che crea il secondo bacino. Saliamo sui fianchi della montagna e superata una galleria scavata nella roccia, piuttosto angusta e buia che ci porta a monte della diga, si apre un bellissimo panorama di questo ramo del lago. Qui termina la strada, solo un piccolo ristorante ed un molo alla quale sono attraccate diverse imbarcazioni tra le quali quella dedicata al nostro gruppo. Saliamo a bordo di questo surreale battello in acciaio, una copertura in canne ci ripara dal sole e siamo spinti da un motore ricavato da un vecchio camion. Così inizia il nostro viaggio stupendo, rocce a picco, stretti passaggi lungo le pareti delle montagne con i forti colori della vegetazione ed il verde turchese dell’ acqua. Partiamo con balli e musica locale, ma presto tra noi cala il silenzio, tutti concentrati ad ammirare le panoramiche. Il lago è formato da acqua risorgiva, quindi freddissima, ma raggiunta una piccola spiaggia in ciottoli su un ramo secondario del lago non rinunciamo ad un bagno. Di ritorno sostiamo su di una piccola isola denominata Isola della Pace per consumare il nostro pranzo al sacco.

E’ purtroppo ora di rientrare al campeggio dove ci concediamo gli ultimi istanti di relax prima di cena.

Giorno 8 – Barbullush – Podgorica – Virpasar

La tappa di oggi ci porterà in Montenegro. Attraversiamo la cittadina di Skodra diretti alla frontiera. Dobbiamo pagare 15€ di assicurazione integrativa perché manca la dicitura MNT sulla carta verde. Il Montenegro si è staccato da pochi anni dalla Serbia, ma le carte assicurative non si sono aggiornate inserendo la dicitura del nuovo stato. Inutile discutere con i doganieri cercando di far loro comprendere la validità dell’assicurazione. Qui sorgono Moschee e Chiese cattoliche. La popolazione è ancora in gran parte di origine albanese, diventata montenegrina dopo la spartizione dei territori. Giunti a Podgorica iniziamo il percorso a piedi nella cittadina caldissima e afosa. Ripresi i camper ci rechiamo alla grande Cattedrale in costruzione da 15 anni, maestosa, gli esterni sono di pietra scolpita con simboli religiosi. Anche l’interno è un cantiere, ci sono decoratori delle pareti che dipingono gli affreschi o stendono fogli d’orati. E terminata ed invece aperta al pubblico e ai riti religiosi la basilica sotterranea. Poco oltre la Torre dell’Orologio del periodo turco.

Ripartiamo in direzione del lago di Skodra sino alla prossima meta di Virpasar, località all’interno del Parco Nazionale del lago di Scutari. Il Lago è la più grande superficie d’acqua dolce nei Balcani, data la sua posizione geografica che ne determina il clima sub mediterraneo, in inverno questo specchio d’acqua è uno dei più importanti habitat per gli uccelli palustri. Parcheggiati i nostri camper per la notte effettuiamo un giro in barca sul lago.

Si parte da un’area paludosa, in mezzo a canneti e ninfee, poi ci si dirige verso il largo, sostiamo per un tuffo nei pressi di un isolotto sul quale restano i ruderi di un’antica prigione, poi passiamo adiacenti alle rive per osservare le Chiese di San Nicola e di san Giorgio. Chiudiamo al giornata cenando in un simpatico ristorante di Virpazar.

Giorno 9 – Virpasar – Skutari – Tirana

Oggi si rientra in Albania, destinazione Tirana. Seguiamo la strada panoramica, che costeggia il lago, sale a mezza costa con bellissime panoramiche dall’alto.

Lasciamo la strada costiera per attraversare folti boschi. Alla dogana con l’Albania c’è una lunga coda, ma finalmente dopo un tempo che a noi sembra interminabile riusciamo a passare. A Skodra visitiamo la città a bordo di un mini-bus che ci accompagna sull’altura dove sorge l’antico castello con museo medievale, poi la cattedrale visitata da Papa Giovanni Paolo II nel 1993, infine una breve passeggiata lungo il viale pedonale del centro storico dagli edifici completamente ristrutturati.

Il cielo si copre, ma è già ora di riprendere la marcia per Tirana. A Lezha facciamo una breve pausa perché Fabio, il nostro capogruppo, vuole rivedere i luoghi dove ha vissuto per un certo periodo negli anni della ricostruzione dopo la caduta del regime. Ritorna meravigliato dell’incredibile trasformazione avvenuta nella cittadina, quasi da renderla irriconoscibile a distanza di qualche anno per lo sviluppo urbanistico. E’ domenica pomeriggio e rimaniamo imbottigliati nel traffico indisciplinato di coloro che rientrano da una giornata in spiaggia.

A Tirana parcheggiamo i nostri camper nell’area sosta. Ceniamo insieme usufruendo degli spazi del ristorante attiguo chiuso alla sera.

Giorno 10 – Tirana – Kruje – Tirana

Il bus che ci accompagnerà nelle visite di oggi si presenta in anticipo all’area dove abbiamo trascorso la notte. Oggi è prevista la visita di Tirana: partiamo con il Museo Nazionale dove una guida dall’ottimo italiano sa catturare la nostra attenzione. La sua bravura è coinvolgente e siamo tutti conquistati dalle sue spiegazioni. Passeggiamo nel vecchio Bazar per salire al cimitero dei martiri con vista panoramica sulla città.

Prossima tappa Kruje, dove arriviamo all’ora di pranzo e ne approfittiamo per gustare ancora una volta le specialità locali. Il piccolo bazar che si sviluppa lungo la stradina principale del villaggio è ricco di oggetti antichi e moderni, stoffe e cimeli di ogni genere, il tutto ammucchiato e confuso per cercare di colpire i pochi turisti che arrivano sino qui. Concludiamo con la visita al museo Skandemberg, l’eroe nazionale albanese. Ci accompagna il direttore del museo che con il suo ottimo italiano ci regala una lezione di storia.

E’ ormai sera quando rientriamo a Tirana per la solita cena comune.

Giorno 11 – Tirana- Berat – Zverneci – Valona

Come sempre di buon mattino siamo già pronti per la tappa odierna. La strada che conduce a Berat passa per la città di Durazzo che evitiamo non avendo nessun interesse. A sud della città si estendono zone pianeggianti, considerate il “granaio” dell’Albania. Oggi coltivazioni ed esportazioni di cocomeri verso la Russia. Berat è chiamata “città delle 1000 finestre”. Fa molto caldo, ma fortunatamente riusciamo a parcheggiare all’ombra dei pini appena al di fuori delle mura della cittadella fortificata dove inizieremo il nostro percorso. Visitiamo con interesse il museo delle icone inserito nella Chiesa Cattedrale di Santa Maria e dedicato al pittore Onufri che ha saputo con le sue opere valorizzare le condizioni per la resistenza anti turca del periodo. La particolarità della struttura che ospita il museo ne aumenta il fascino.

Ci trasferiamo nella parte nuova della città posta in basso sulle rive del fiume Osum. Visitiamo la Moschea e il tempio Ebreo. Percorriamo il ponte da dove possiamo fotografare le tipiche abitazioni del quartiere antico e le famose 1000 finestre .

Prima di raggiungere Valona ci fermiamo al Monastero di Zverneci. Costruito sull’omonima isoletta all’interno della laguna di Nartes e collegata alla terraferma da una lunga passerella in legno. Anche questo luogo è particolare ed ancora più suggestivo alle luci del tramonto.

A Valona siamo ospiti dell’Hotel Bologna, moderna struttura sul mare che ci permette di usufruire del parcheggio e dei servizi. Ci concediamo una “elegante” cena sulla bella terrazza. Varie portate di ottimi piatti a base di pesce e vino locale. Terminiamo con i dolci e caffè per l’incredibile a prezzo di13 euro. Dopo cena facciamo quattro passi lungo i viali affollati. Moderni palazzi ci mostrano ancora una volta l’evoluzione che è in corso in questo Paese.

Giorno 12 – Valona – Passo di Llogara – Livadh

La prima visita di oggi è dedicata al piccolo Museo dell’Indipendenza situato proprio di fronte al nostro Hotel in un piccolo edificio che fra il 1912 e il 1913 fu sede del Governo provvisorio albanese.

Ripresi i nostri camper e scendendo a sud la strada costeggia il mare, piccole baie di ciottoli e sabbia bianca. L’acqua è limpida e c’è molta gente nei numerosi stabilimenti balneari.

Siamo sul confine tra mare Ionio e mare Adriatico. Passiamo a fianco della vecchia caserma della guardia di finanza italiana che controllava il traffico di imbarcazioni nel triste periodo dell’esodo albanese verso l’Italia. La strada si allontana dalla costa e comincia a salire sino al passo Llogara con una magnifica vista sul mare. Ci fermiamo per la sosta pranzo in un tipico ristorante con una splendida vista.

La strada ora è una lunga discesa verso il mare. Lungo i bordi venditori con piccoli banchi in legno propongono miele e mazzi di origano che subito acquistiamo.

A Livadh sostiamo nel giardino privato di un piccolo residence proprio di fronte alla spiaggia. Trascorriamo il pomeriggio pigri sulla spiaggia con qualche tuffo ristoratore. Come sempre la cena ci vede raccolti alla stessa tavolata.

Giorno 13 – Livadh

Oggi giornata di relax. Visitiamo i piccoli paesi vicini e camminiamo lungo percorsi sulla costa, bagni e sole per goderci questo luogo tranquillo. Ma c’è già chi è andato ad acquistare il pesce per la grigliata di questa sera.

Giorno 14 – livadh – Porto Palermo – Saranda – Butrinto – Igoumenitsa

E’ il nostro ultimo giorno in terra di Albania.

Lungo il percorso che ci porta alla penisola di Ksamil la costa è bella e frastagliata, poco deturpata dalle vecchie aree militari con caserme e bunker per i sottomarini.

A Porto Palermo sostiamo per una visita alla fortezza. Nata come Monastero, poi trasformata in fortezza durante l’occupazione turca dal visir Ali Pashà. Nella sua storia è servita come base per l’esercito italiano durante il secondo conflitto mondiale, per poi divenire prigione per i dissidenti durante il regime comunista albanese. In breve tempo raggiungiamo Saranda che fu un tempo Porto Edda in onore alla figlia di Mussolini. Saliamo lungo la strada tortuosa sino alla fortezza turca Lepursi che domina dall’alto la città. La fortezza ora è trasformata in un elegante bar ristorante.

Saranda è considerata la Montecarlo dell’Albania. Grandi costruzioni, edifici moderni costruiti anche sono cresciuti senza regola e senza controllo. Di fronte a noi il profilo dell’isola di Corfù. Ma è già ora per riprendere il cammino lungo la penisola di Ksamil vi sono i resti dell’antica Butrinto, antica città della storica regione dell’Epirio e poi colonia romana. Visitiamo l’importante sito archeologico seguendo le spiegazioni della guida in italiano che ci accompagna lungo il percorso.

L’attraversamento del canale che divide il promontorio dalla sponda opposta è caratteristico.

A bordo di una rudimentale zattera mossa da cavi in acciaio che congiungono le due rive e messi in funzione da un vecchio motore, trasbordiamo a più riprese i nostri veicoli da un lato all’altro del canale.

Ora ci aspetta l’ultima tappa del nostro viaggio per raggiungere Igoumenitsa, qualche tratto sterrato e di nuovo l’asfalto per gli ultimi km in Albania.

Con molta tristezza alla frontiera con la Grecia salutiamo la nostra guida. Magnifica persona che ha saputo accompagnarci con entusiasmo per tutto il nostro viaggio. Assieme al nostro accompagnatore è stato un valido supporto, riuscendo a coinvolgerci nella storia e nella cultura del suo popolo.

Giorno 15 – Igoumenitra – Ancona

A tarda notte ci imbarchiamo sulla grande nave che ci riporterà in Italia. Siamo dispiaciuti per aver già concluso questo breve, intenso viaggio, ma felici per le nuove amicizie acquisite. La navigazione scorre tranquilla, dandoci il tempo per programmare nuovi incontri con tutto il gruppo e nuove mete da condividere.

L’ arrivo ad Ancona ci dividerà per poco perché siamo sicuri di rivederci presto. Un grazie ai nostri compagni di viaggio ed allo staff dell’agenzia per l’organizzazione che ci ha permesso di poter trascorrere questa vacanza con grande tranquillità soddisfacendo le nostre aspettative.

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Ocrida

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Lago di Koman

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San Clemente Ocrida

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Tirana

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Lungo il lago di Skutari

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Spiaggia di Livadh

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Le mille finestre di Berat



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