Svezia del sud e Norvegia in camper

Da Roma verso la Svezia del Sud, passando per Austria e Germania e poi Stoccolma e Oslo, per chiudere la vacanza con il Sognefjord, crocevia delle più belle strade panoramiche norvegesi e con uno dei suoi bracci, il Nærøyfjord
Scritto da: Mauro Puliani
Partenza il: 29/07/2014
Ritorno il: 20/08/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €

SVEZIA E NORVEGIA IN CAMPER (2014)

Da Roma verso la Svezia del Sud, passando per Austria e Germania e poi Stoccolma e Oslo, per chiudere la vacanza con il Sognefjord, crocevia delle più belle strade panoramiche norvegesi e con uno dei suoi bracci, il Nærøyfjord, protetto dall’Unesco. Quasi 6.500 bellissimi km. Questa la nostra indimenticabile vacanza in camper durata venti giorni.

Noi viaggiamo, tre adulti (io moglie e figlia) con un Camper Challenger 192 GA mansardato. Si va in Europa del Nord e dunque si porta anche (poco?) cibo mediterraneo e vestiti impermeabili e pesanti di tutti i tipi (che questa volta si useranno meno del previsto). Partenza la mattina del 29 Luglio, nemmeno tanto presto, per Vipiteno prima tappa del nostro viaggio: 720 tranquilli km di autostrada, più di 50 euro di pedaggio, aveva forse ragione quel camperista che mi spiegava che i pedaggi autostradali d’Italia sono tra i più cari del mondo. Si dorme tranquillamente nell’area attrezzata di Vipiteno splendida, fresca, comodissima: scarico acque nere e grigie con griglia a terra, carico acqua, elettricità, servizi igienici – 11 euro per 24 ore (più 2 euro per la corrente e 1,1 euro di tassa di soggiorno a persona). All’uscita della barriera di fine autostrada A22 prendere subito lo svincolo e seguire le indicazioni “Autocamp”.

Il giorno dopo, mercoledì 30, si parte presto verso Nord: siamo diretti a Travemunde, il porto di Lubecca, dove ci imbarcheremo in traghetto per Trelleborg, nel sud della Svezia. Acquistiamo subito la Vignette, il contrassegno autostradale austriaco (8,50 euro per dieci giorni) e paghiamo il pedaggio per il Brennero (8 euro). In un paio d’ore con la E45 arriviamo in territorio tedesco dove prendiamo la A9 che poi lasciamo per l’autostrada A93: guido per tutto il giorno ma abbastanza tranquillamente. Le Autobahn tedesche sono eccellenti, gratuite, spesso a tre corsie di marcia. Incontriamo spesso cantieri di lavori in corso. Arriviamo a Dessau dopo circa 700 km e nove ore di viaggio e pernottiamo al campeggio Adria. Si trova sulle rive di un piccolo lago frequentato da vacanzieri tedeschi che fanno bagni; il campeggio non mi pare un granchè ma a noi serve solo per riposare, cucinare, mangiare, dormire: la piazzola per il camper e tre adulti 23,50 euro. Notte tranquillissima con qualche oca che starnazza sul lago.

La mattina dopo, giovedì 31 luglio, partiamo da Dessau per Travemunde, percorrendo 260 Km circa sulla A24, tutti nel territorio della vecchia DDR. Si passa non lontano da Berlino e si alternano nel panorama il giallo di grandi distese di cereali e il verde dei pascoli. Ci colpisce la scarsezza di aree industriali rispetto ad altre parti della Germania; questi luoghi si stanno dando una vocazione turistica solo di recente e può essere difficile trovare campeggi a differenza di altre zone della Germania. A Travemunde subito alla ricerca dell’area sosta Fischereihafen. L’indirizzo è: Auf dem Baggersand 15, proprio di fronte al porto canale. Lo scarico è gratuito ma il carico acqua e l’elettricità sono a pagamento, in tutto 12 euro per una notte. L’area è vicina al piccolo centro e comoda per prendere il traghetto per la Svezia (imbarco distante circa 6 km). Ci concediamo una piacevole passeggiata sul viale principale della cittadina, molto accogliente, con tutti i negozi aperti e cambiamo qualche centinaio di euro in corone svedesi nella sede locale della Deutsche Bank (1 euro sono circa 9 corone svedesi, SEK). Non vedo l’ora di dire a tutti che sono stato cliente della Deutsche Bank anche se, scopriremo poi, la Svezia e la Norvegia hanno praticamente eliminato il denaro contante passando alla moneta elettronica: bancomat, carte di credito ecc. Venerdì 1 agosto ci si imbarca sulla TT Line per la Svezia: il traghetto, bellissimo, nove ponti, si chiama Peter Pan parte da Travemunde in Germania alle ore 10,00 e arriva alle sette di sera circa a Trelleborg in Svezia. Le operazioni di imbarco cominciano almeno un’ora prima. Noi abbiamo pagato 125 euro tre adulti ed il camper ma abbiamo acquistato il biglietto qualche giorno prima via internet sul sito della TT line risparmiando qualcosa. L’esperienza del traghetto è stata davvero positiva sia dal punto di vista della puntualità che della competenza e cortesia di tutto il personale. Il tempo è stato splendido, per tutta la traversata ci ha accompagnato un solicello tiepido; per carità per noi mediterranei niente di che, ma un poco di abbronzatura l’abbiamo presa eccome guardando il Baltico e le tante navi passeggeri e mercantili che l’attraversano.

La sera a Trelleborg subito alla ricerca dell’area sosta; non è lontana dal punto di sbarco poiché è situata sulla sinistra scendendo dal traghetto, l’indirizzo è Strandridaregatan. Gratuita, carico e scarico, WC ma niente elettricità. Affollata; almeno 50-60 tra camper e roulotte per la notte ma molto accogliente. E’ veramente un buon posto per sostare per un pernottamento, prima o dopo aver preso il traghetto per la Germania. La notte è stata tranquilla davanti al mar Baltico un poco imbronciato; si sente solo un poco di rumore dei mezzi in transito sulla vicina strada alle spalle. E fa buio alle dieci di sera.

Sabato 2 agosto

Ci si alza presto. Siamo in Svezia! Stento a crederlo, ha sempre esercitato su di me un’attrazione unica. Sempre sognata, sempre desiderata, sempre invidiata la Svezia, l’amore per la natura, la mentalità ambientalista, le forti tradizioni, la vita sana, tutto mi piace della Svezia e ora posso visitarla in Camper! In un’oretta siamo a Lund nostra prima tappa svedese. Ne “Il posto delle fragole” di Ingmar Bergman il protagonista, il vecchio Isaak Borg, compie un lungo viaggio in automobile per raggiungere la Cattedrale di Lund. La prima preoccupazione è il camper; si può parcheggiare anche nei pressi dell’Università, ma il parcheggio è piccolo e noi ne preferiamo un altro nei pressi dell’area sportiva della città, di fronte al Bowling: l’indirizzo è Fasanvägen 2. Il costo è di 8 SEK all’ora. Un passaggio alle informazioni turistiche e poi a piedi a visitare la città, famosa per la sua Università (40.000 universitari la frequentano) e per la Cattedrale (domkyrka) costruita quando la Scania era Danese. Una volta all’interno impossibile non notare il grande orologio astronomico del 14° secolo, (sulla sinistra dopo l’ingresso) che, due volte al giorno (12.00 e 15.00, la domenica alle 13.00), si attiva con automi di legno (i Re Magi con Maria e Gesù) che si muovono e si incontrano. L’arzilla vecchietta che fa da guida lo descrive con assoluta precisione. Da non mancare. Come molte altre città svedesi, il cuore urbano di Lund è molto ben conservato. Da non perdere il “Kulturen”, biglietti di 120 SEK (60 SEK per gli studenti); è un museo a cielo aperto dove si possono vedere case tradizionali della Svezia dal 17° secolo ad oggi: come visitare tutta la nazione con una semplice passeggiata. Si riprende il camper al parcheggio di Lund nel pomeriggio; piove a tratti, qui nessuno se ne cura tranne noi. Partiamo verso Granna sul lago Vattern, a circa 300 km di distanza in direzione Stoccolma, attraverso la E4 svedese. Ci arriviamo a sera.La rete stradale in Svezia è scarsa ma viene mantenuta bene e le autostrade non sono a pagamento. Di solito non si trova traffico, le macchine circolanti mi son sembrate davvero poche e i conducenti educati. Si campeggia al Grannastrandens camping, in Amiralsvägen. Il campeggio è bello ma costoso (450 SEK) e il centro del paesino di Granna è distante solo 700 metri.

L’indomani, domenica 3 agosto, passeggiata nel piccolo ma delizioso paesino di Granna, di soli 2000 abitanti, sulla cui via principale si affacciano caffè e pasticcerie che vendono il prodotto tipico del luogo, i “Polkagris”, bastoncini di zucchero caramellato bianco e rosso. La vista sul lago e sulla isoletta di Visingso è veramente splendida. Scopriamo un maestro caramellaio che fabbrica bastoncini di zucchero davanti a noi nella rivendita: impasta, stende, torce, taglia; bravissimo. Ovviamente ne abbiamo comprati diversi.

Bastoncini di zucchero ”Polkagris” Da Granna raggiungiamo Vadstena, una sessantina di splendidi km sul lago Vattern e poi sul lago Takern, più piccolo. Gli scorci dei laghi sono impagabili. Avevo letto che Vadstena è un po’ la Assisi svedese. La medievale abbazia di S. Brigida è al tempo stesso il monumento religioso e il centro spirituale più importante e popolare del paese. La cittadina conserva anche il ricordo della figlia di Santa Brigida, Caterina di Svezia, molto amata dagli svedesi. Splendido e ben conservato è il castello il cui fossato è collegato con il lago e funziona oggi da porto turistico. L’Area Attrezzata è proprio accanto al grande castello di cui si gode la vista direttamente dal Camper. L’indirizzo della A.A. è Hamngatan, costo 160 SEK con l’elettricità. I servizi igienici si trovano poco distanti ma dall’altra parte del fossato e si aprono con un codice che viene fornito al momento del pagamento, presso la biglietteria del castello. Il carico e lo scarico acqua sono decisamente poco pratici e usati da tutti, quindi sporchi. La visita al Castello è veramente da non mancare.

Il Castello di Vadstena (Vadstena slott) é il castello rinascimentale meglio conservato di tutta la Svezia, imponente e massiccio. Si visitano tre piani ma abbiamo trovato molte stanze chiuse al pubblico poiché in agosto queste vengono usate per ambientare opere liriche. Notte tranquillissima e un poco fresca.

4 agosto

Ci muoviamo la mattina presto del 4 agosto verso la nostra meta di giornata Berg. Abbiamo pensato di far pochi kilometri per ogni tappa, per visitare con calma il sud della Svezia e godere del paesaggio che è davvero magnifico: dolci colline, villette bianche all’orizzonte e spiagge di sabbia sui laghi. Da Berg partono alcune bellissime escursioni giornaliere in nave sul Göta Canal che è un canale svedese di 190 Km costruito nel 19° secolo, che collega tra loro i grandi laghi Vänern e Vättern e che permette (ma oggi ovviamente c’è il treno) di arrivare a Stoccolma direttamente da Goteborg via nave.I traghetti permettono escursioni di un giorno da Berg a Boresberg e ritorno. Lasciamo il camper nel parcheggio antistante il molo (Stjarnorpsvagen 9) al prezzo di 160 SEK per 24 ore pernottamento incluso. La zona è piacevole e tranquilla, ma non c’è corrente. Si paga al bar del molo dove, lasciando una cauzione, si può ritirare una tesserina magnetica che apre le porte di bagni e docce. Arrivano notizie di una pessima estate italiana troppo fresca e piovosa mentre qui c’è un bel sole tiepido e sentiamo caldo durante la giornata.

L’attrazione principale del canale sono le sue chiuse, che sembrano gradini di una scala d’acqua. Particolarmente note quelle di Berg necessarie per colmare i quasi 80 metri di dislivello dal lago Roxen al lago superiore. Da non mancare le operazioni di riempimento e svuotamento dell’acqua nelle piccole chiuse, molto suggestive dalla nave.

Il 5 Agosto (martedì) si parte per Stoccolma. Sono circa 250 km e arriviamo in mattinata in città. Cerchiamo subito il campeggio Langholmens Husbilscamping in Skutskepparvagen 1.

È solo per i camper (non tende né roulotte) ed è abbastanza spartano. La parte del camping immediatamente sotto ad un viadotto stradale è piuttosto brutta e gli equipaggi sono molto vicini. Invece la parte nuova del camping (raggiungibile con il camper da un altro ponticello che collega l’isola alla terraferma o a piedi attraverso un vialetto) è più comoda e spaziosa ma più lontana dai servizi (docce: 5 SEK). Nel complesso il campeggio è perfetto per visitare la città e si trova nei pressi di un bel parchetto verde con panchine e percorsi attrezzati. Noi siamo rimasti 4 notti a Stoccolma per visitare la città (1120 SEK totali). Come nostra abitudine abbiamo acquistato presso l’ufficio turistico (che fornisce ottime indicazioni e centinaia di depliant da prendere gratuitamente) la Stockholm Card: il pass turistico per Stoccolma che offre 72 ore di libera circolazione su tutta la rete di trasporti pubblici e l’ingresso gratuito in oltre 80 musei e luoghi di interesse, nonché un tour gratuito in battello della città (molto gradito). Complessivamente 825 SEK a persona. Il costo può sembrare elevato ma mi sento di consigliarla a tutti; i mezzi di trasporto delle città nordiche sono molto cari e lo stesso si può dire dei musei. Se volete visitare 3 o 4 luoghi è consigliabile acquistare la card, anche perché spinge a visitare più attrazioni.

Stoccolma è una città collocata su un gran numero di isole di varia grandezza collegate fra loro da ponti e la visita richiede diversi giorni. Una delle cose più belle che colpiscono visitando Stoccolma è il senso di armonia che sembra pervadere tutto: civiltà, tecnologia, passato, presente e futuro sembrano convivere insieme, forse a scapito della natura differentemente dal sud della Svezia. Quando ero ragazzo (diversi decenni fa) Olof Palme, il socialdemocratico Primo Ministro svedese in seguito assassinato, diceva “Voglio una Società senza Spigoli” che veramente ci sia riuscito? Questo il nostro giro a Stoccolma.

Il pomeriggio del primo giorno ci concediamo una passeggiata nella città vecchia (Gamla Stan). L’indomani (mercoledì 6) sveglia presto per visitare il Palazzo Reale. Noi siamo stati fortunati a visitarlo il giorno di cambio della guardia che si tiene a mezzogiorno. La banda militare a cavallo accompagna la cerimonia con la musica. Le guardie a cavallo con i pennacchi in testa sono tutti compunti; la parata nell’ampio cortile davanti il Palazzo Reale è affollatissima e talmente curiosa che non suscita sentimenti anti-militaristi. Poi visita al museo Nobel e alla Cattedrale (Storkyrkan), dove per caso abbiamo assistito anche ad un matrimonio di una giovanissima coppia di svedesi e il nostro commento in italiano “Auguri e figli maschi” è stato ben gradito da una sposa commossa. (Ecco il paese, a pensarci bene, forse manca delle incommensurabili cattedrali europee sparse un po’ ovunque nei territori della Cristianità). 2° giorno (giovedì 7): in mattinata visita al Municipio, con tour in Italiano, sede della cerimonia della consegna dei Nobel e successivo banchetto. Interessantissimo. A pranzo abbiamo mangiato al Kajsas Fisk & Restaurang un posto veramente unico; l’indirizzo è Hötorgshallen 3. Il ristorante si trova al piano interrato del mercato del pesce; sopra si vende e si compra pesce fresco e sotto si mangia cucinato. Zuppa di pesce ovviamente e filetto fritto di Salmone. Ci si può servire senza costi aggiuntivi di acqua, pane e insalata, ottimo e non carissimo (in tre 440 SEK). Nel pomeriggio visita al museo della nave Vasa e tour panoramico in battello che ci porta a vedere i luoghi più significativi di Stoccolma da un punto di vista privilegiato.

3° giorno (venerdì 8)

Andiamo a visitare il castello di Drottningholm, incluso nella Carta di Stoccolma. È d’obbligo comprare una guida alla biglietteria altrimenti la residenza della famiglia reale svedese resta un bel palazzo rinascimentale e basta. Nel 1991 è stato iscritto assieme al parco circostante nell’elenco del patrimonio dell’umanità stilato dall’UNESCO. È costruito sull’isoletta di Lovon situata ad una quindicina di Km da Stoccolma. Bella la visita al Palazzo, apprezzabile l’ampia scalinata d’ingresso, la biblioteca, la cappella reale, il padiglione cinese, armonioso il Teatro Reale ma veramente spettacolari i Giardini del Castello Reale illuminati da una splendida luce del solicello pallido del nord. Ritornati a Stoccolma passiamo qualche ora allo Skansen, un museo all’aperto che comprende anche uno zoo ed un acquario. Caratteristiche le casette trasportate qui per evitarne la demolizione. Rispetto al Kulturen di Lund le casette sono meno antiche ma meglio conservate e molto apprezzabile è la presenza di figuranti impegnati nelle tipiche attività di fattoria e mestieri del secolo scorso.Chiudiamo la giornata con il colossale Globen, la costruzione semisferica più grande al mondo. Un ascensore panoramico ci porta a 130 metri di altezza per godere di una vista stupefacente su tutta la città.

Sabato 9

Lasciamo Stoccolma per visitare alcune attrazioni del Lago Malaren. Iniziamo con una sosta al castello di Gripsholms (Gripsholms Slott) dove per il nostro camper troviamo un parcheggio ampio, comodo e gratuito. È situato nella cittadina di Mariefred, ed è considerato dalla nostra guida verde del Touring uno dei gioielli architettonici più importanti e raffinati del patrimonio svedese. Si trova a circa 60 km da Stoccolma. Nel pomeriggio ci spostiamo a Strangnas per visitare la Cattedrale che si affaccia sul Malaren. I parcheggi per camper non sembrano esserci; optiamo per lasciare il camper presso il parcheggio del supermercato. Riprendiamo il camper in direzione Norvegia. Tra Stoccolma ed Oslo ci sono 520 Km prima di E18 poi di E20 e non si fanno in camper in meno di sei ore. Ci fermiamo dunque lungo la strada a Kumla, piccolo ma amabilissimo centro di vacanze e divertimento. Il campeggio si chiama Djupadalsbadets Camping (John Norlanders gata 50), un po’ sperduto ma vicinissimo ad un centro divertimenti con lunghissimi scivoli acquatici e grandi piscine, nonché a varie strutture sportive. Infatti il campeggio è specialmente adatto per famigliole svedesi in vacanza con piccoli al seguito. Scopriamo che è l’ultima notte di apertura. Da lunedì infatti riaprono le scuole in Svezia e praticamente finisce la stagione. 150 Corone svedesi per la piazzola con elettricità per il camper e tre adulti. Trascorriamo una tranquillissima notte.

Domenica 10 Agosto

Arriviamo ad Oslo attraverso una strada a pedaggio parziale. Ciò significa che la maggior parte delle strade a pagamento in Norvegia, una cinquantina, hanno un sistema automatico per il pedaggio mentre altre hanno AutoPASS o un sistema manuale (più raro). Registrando la vostra carta di credito online potete oltrepassare i caselli con il marchio AutoPASS senza fermarvi. La maggior parte dei caselli in Norvegia sono automatici. Al passaggio verrà scattata una foto alla vostra targa e la cifra dovuta verrà addebitata automaticamente sul vostro conto. Se non avete registrato la vostra carta di credito online, potrete fermarvi nella stazione di servizio più vicina che esponga il logo “KR-service” (in genere l’Esso). Noi abbiamo scoperto tutto questo sistema in ritardo. Comunque i veicoli non registrati in Norvegia vengono fatturati per conto della Euro Parking Collection (EPC) di Londra. Noi stiamo ancora aspettando il conto a casa.Arrivati ad Oslo come al solito si pensa prima al Camper quindi subito verso l’ Ekeberg Camping (Ekebergveien 65).

Il campeggio non è bellissimo (un prato con piazzole non delimitate) ma è molto comodo dal momento che con un solo bus, il 34, si arriva in centro. Come sempre nei paesi nordici i mezzi pubblici sono cari (90 NOK il biglietto per 24 ore che certamente conviene rispetto al singolo, 30 NOK). Le tariffe del campeggio sono accettabili: piazzola con elettricità e tre persone 270 NOK, doccia non inclusa (15 Corone). La Corona norvegese (NOK) rispetto alla Corona svedese (SEK) vale un po’ di più (1 euro corrisponde a circa 8 NOK). Oslo non ha il fascino o le attrattive di Stoccolma ma merita comunque una visita. Iniziamo con la visita del Museo Nazionale, che oggi, Domenica 10 Agosto, è gratuito. Importante collezione di capolavori di Edvard Munch fra cui una versione del famosissimo Urlo con un allestimento perfetto di luci e ombre. L’esposizione segue un ordine cronologico ed è poi presente una zona per mostre temporanee. Dopo il museo passeggiata nel centro di Oslo approfittando del fatto che ancora non piove. Tutti gli abitanti di Oslo stanno all’aria aperta a prendere il sole! Karl Joans Gate è la strada principale di Oslo e vi si aprono la Cattedrale, il Parlamento e il Municipio, un palazzo a mattoncini rossi con due alte torri, molto caratteristico, di architettura razionalista all’italiana direi. E poi in fondo alla bella prospettiva il Palazzo Reale. Poco distante sorge la fortezza, su di un promontorio che offre un panorama suggestivo sul porto e sul resto della città. Il lungomare è risorto come un quartiere di musei, ristoranti e vita urbana chic. Lo spettacolare museo d’Arte Moderna è stato disegnato da Renzo Piano praticamente sull’acqua.

Lunedì 11 Agosto

Ci vestiamo un poco più pesante. Il cielo è nuvoloso e piove a tratti. Di nuovo il Bus 34 per il centro, per il Museo dedicato a Munch vera passione delle mie donne di casa: costa 95 NOK per gli adulti e 50 per gli studenti. Solo per Munch-dipendenti. Segnaliamo che vengono organizzate delle esposizioni temporanee e quindi è visibile solo una piccola parte dei capolavori conservati al museo. Mangiamo al Kaffistova, uno dei caffè ristoranti più antichi della città, consigliato dalla nostra guida verde del Touring (sono socio) dalla quale non mi separo mai in viaggio. È un self-service ma tutto è molto elegante. Abbiamo gustato piatti norvegesi a prezzi modici e con porzioni abbondanti. Polpette di carne fatte in casa ogni giorno e pesce fresco. Kaffistova si trova in Rosenkrantz gate 8. Spendiamo meno dell’equivalente di 45 euro in tre. Nel pomeriggio passeggiata al Parco di Vigeland (Vigelandsparken), tappa obbligatoria ad Oslo. Ci arriva il tram numero 13 o la metropolitana alla fermata Majorstuen. Ingresso gratuito. Accoglie 212 statue di bronzo e granito nonché il monolito che chiude la prospettiva alto 14 metri, tutte opere dello scultore norvegese Gustav Vigeland.

Comincia a piovere e fa decisamente freddo; prendiamo la metropolitana per raggiungere il trampolino di salto con gli sci di Holmenkollen. Ultramoderno e imponente monumento di acciaio e cemento. Dopo qualche foto torniamo di corsa al Camper perché continua a piovere e le giornate di sole di Stoccolma sono ormai un ricordo.

Si parte da Oslo la mattina abbastanza presto del martedì 12 agosto direzione fiordi. Più di 350 km dividono Oslo da Flam, la nostra meta. Il navigatore dimentica che abbiamo un camper e ci fa prendere la strada n°50, piena di curve, tornanti e gallerie scavate a mano con sensi unici alternati quasi mai regolati da semafori. Per noi è un trauma ma oggettivamente è una strada tra le più panoramiche della Norvegia, con alcuni degli scorci più selvaggi e spettacolari tra fiumi che tagliano gole profonde, cascate roboanti che lambiscono le pareti ripide delle montagne e casette montane arroccate sui pendii scoscesi con capre al pascolo. A me che guidavo la tortuosità della strada verso Flam ha ricordato la strada alpina del Grossglockner in Carinzia fatta con il mio precedente Camper qualche anno fa; bisogna guidare con la stessa attenzione e prudenza. Giungiamo finalmente a Flåm, cittadina che si trova nella parte più interna del fiordo di Nærøyfjord, il più stretto del mondo, un braccio del Sognefjord, il fiordo più lungo della Norvegia (e quindi del mondo), misurando 204 chilometri. Questo fiordo, patrimonio dell’UNESCO, è uno dei più pittoreschi al mondo. Il campeggio ai bordi del fiordo si chiama Flåm Camping (og Vandrarheim Nedre Brekkevegen 12). Il prezzo ci sembra abbordabile (NOK 220, l’elettricità altre 45 NOK a notte). Oltre per la sua bella posizione in mezzo ai fiordi norvegesi Flam è diventata una attrazione turistica per la sua particolarissima linea ferroviaria: la Flamsbana. Ripidissima, ardita e spettacolare con tunnel a spirale che si torcono dentro e fuori la montagna. Infatti in pochi km sale da Flam, sul livello del mare, fino a mille metri di quota attraversando climi diversi e paesaggi impressionanti. Nonostante la pendenza è stata realizzata una vera ferrovia, con 6 diversi sistemi frenanti, e non una funicolare. Per la visita del giorno dopo abbiamo scelto un itinerario circolare che fa parte delle gite di “Norway in a nutshell”. Il nostro pacchetto prevede una minicrociera sul Sognefjord (da Flam a Gudvanghen), un viaggio in autobus fino a Voss (con stradine ancora più strette della strada 50 del giorno prima, per fortuna non guidavo io), quindi in treno a Myrdal, percorrendo un tratto della ferrovia che collega Oslo a Bergen. Potete immaginare che quella ferrovia è davvero cruciale per collegare le due città più grandi della Norvegia ed è una vera attrazione turistica, considerando i paesaggi che si possono godere dal treno. Infine la già citata Flamsbana per tornare di nuovo a Flam. A circa metà percorso il treno fa una sosta nel punto più bello solo per permettere a noi viaggiatori di ammirare una enorme cascata che si getta sotto le rotaie, con un mare di schiuma ed un fragore di tuono. Noi stavamo comodamente appostati su una piattaforma artificiale di fianco ai binari a scattare foto, quando è iniziato un momento musicale con due preziose “fate” in lontananza, che parevano danzare in mezzo alla cascata. Hanno con leggerezza e grazia inattesa evocato antichi miti e leggende del posto. E’ stata la cosa più bella dell’intero viaggio. Tutto il giro “Norway in a Nutshel” Nave-Bus-2 Treni 2145 NOK per tre adulti.

Giovedì 14 Agosto

Si riparte verso la costa ovest svedese; sta cominciando il nostro lento ritorno verso casa. Niente più strada panoramica ma dritti verso il tunnel di Lærdal (Lærdalstunnelen) che con i suoi 24,51 km di lunghezza rappresenta la galleria stradale più lunga al mondo. Un’opera particolarissima illuminata benissimo e ideata anche con l’aiuto di psicologi: il tracciato con leggere curve previene la stanchezza degli automobilisti e inoltre la galleria è suddivisa in quattro tratte separate da tre grandi caverne illuminate nella montagna, che interrompono la monotonia e permettono agli automobilisti di effettuare una sosta.

Percorriamo 450 Km di E16 prima e sulla Rv7 poi, strada anche questa a pedaggio parziale (stavolta con casello tradizionale seppur automatico) prima del rientro in territorio svedese. Ci fermiamo per la notte allo Stromstad Camping (Uddevallavagen), situato su una montagnola. 260 SEK per la piazzola, elettricità e tre persone.

Si riparte la mattina del ferragosto per visitare le incisioni rupestri intorno alla cittadina di Tanum, inclusa nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Bello, comodo e gratuito il parcheggio per il camper davanti al museo che costituisce l’ideale punto di partenza per l’esplorazione delle incisioni rupestri. Ingresso al museo gratuito. Oltre all’esposizione tradizionale, nel giardino del museo si trova la ricostruzione di un antico villaggio con coltivazioni, focolai, zona di sepoltura, ecc. Una abitazione accuratamente ricostruita dell’età del bronzo permette di immaginare come si viveva 3.000 anni fa.

Al museo è disponibile una piantina con la localizzazione delle incisioni. Alcune sono raggiungibili a piedi, per altre è necessario muovere il camper. Sono sempre disponibili dei parcheggi nelle vicinanze delle varie aree. Le incisioni sono state ridipinte in rosso in modo da essere più visibili. Il significato dei disegni rimane oscuro, qualcosina si riconosce: animali, uomini, donne, barche, ecc. La strada sulla costa svedese è pittoresca e panoramica. La particolarità di questo tratto di Svezia sono le rocce granitiche levigate e scolpite, con pittoreschi villaggi di pescatori con una vivace vita di mare, rinomati per le vacanze estive degli svedesi ricchi. Ci fermiamo al Sotenas Camping di Kungshamn, vista mare (250 SEK).

L’indomani (sabato 16 agosto) raggiungiamo Göteborg sulla E6. Ci sistemiamo al campeggio Lisebergsbyn Kärralund (Olbersgatan 9) che mi sento di consigliare a tutti. È organizzatissimo, con servizi inappuntabili, vicino al centro che si raggiunge con 10 minuti di tram (biglietti disponibili alla reception). Il campeggio è però il più caro dell’intero viaggio. Göteborg è oggi una delle poche città svedesi con ancora i tram. Nei tratti di interscambio col traffico automobilistico i tram hanno sempre la priorità. Gran parte del centro cittadino è pedonalizzato e il traffico è minimo.

Dal 12 al 17 Agosto la già tanto animata città di Goteborg impazzisce del tutto per il Göteborgs Kulturkalas, il Festival della Cultura. Noi ci siamo capitati in mezzo; indescrivibile, una festa gratuita che invade la città trasformandola in palcoscenico di concerti, spettacoli di danza, rappresentazioni teatrali, artisti di strada, sport vari, comprese spericolate (almeno per noi) esibizioni di break dance, mercatini e attività per bambini tutte completamente gratuite e senza dimenticare la gastronomia locale e internazionale! La piazza principale di Goteborg, Gustav Adolfs Torgè, era piena di Gazebo che vendevano piatti tipici di tutti i tipi e nazionalità. Quello italiano era guidato da un simpaticissimo sardo che tentava di vendere ai tanti svedesi che si accalcavano pane casarau, pecorino pepato, culurgionis e bottarga di muggine, un vero spasso. Goteborg non custodisce antichi monumenti ma sono stati costruiti interessanti musei per rendere la città più appetibile per i turisti. È comunque da consigliare anche la passeggiata nei grandi viali di Goteborg e il centro commerciale della città, il Kungsportsavenyne che attira i turisti presenti con negozi, gallerie d’arte e ristoranti. Anche l’area del porto è interessante con i cantieri navali e lo storico veliero ancorato davanti. Oggi però con il festival della cultura di Göteborg tutto passa in secondo piano. La grande festa invade la città e la temperatura inaspettatamente mite ha trascinato oggi in tutte le strade non meno di un milione di persone tra cui noi tre. Noi abbiamo mangiato a pranzo al Gabriel Fisk- & Skaldjursbar all’interno della Feskekorka “La chiesa del pesce”. Arrivati lì capiamo subito il senso del nome: all’esterno sembra una chiesa ma accoglie il mercato del pesce più famoso di Göteborg. Il ristorante è piccolo al primo mezzanino del mercato con cucina a vista. La nostra carta di credito evidentemente troppo stanca per il tanto lavoro ha smesso di funzionare proprio al ristorante; meno male che siamo riusciti a racimolare in contanti le nostre ultime 445 SEK (50 euro circa per tre persone per un pranzo di pesce).

17 agosto

E’ domenica e si parte da Goteborg alla volta di Trelleborg, percorrendo 300 Km circa di E6, una bella strada che costeggia Malmo dove però non ci fermiamo, sia perché la sua unica attrazione sembra essere il ponte sull’Oresund, colossale opera che unisce la Svezia alla Danimarca, sia perché il traghetto che ci riporterà in Germania parte alle 22 dal Porto di Trelleborg. Personalmente siamo contenti di aver scelto il collegamento Svezia – Germania evitando di passare per la Danimarca poiché si evitano alcuni Km da percorrere in camper, nonchè il ponte sull’Oresund, dal costo elevato (100 euro per il camper), e il ponte (o il traghetto) che collega l’isola in cui sorge Copenhagen alla terraferma. Arriviamo a Trelleborg abbastanza presto e sostiamo per qualche ora all’Area Attrezzata di Trelleborg, già sfruttata alla partenza, per cenare e guardare il Baltico che ci sembra più imbronciato del solito. Anche il tempo è grigio e piovoso e un poco freddo; il Camper ci sembra più accogliente che mai. A differenza dell’andata, viaggiamo di notte e prendiamo una cabina per riposare e trovarci l’indomani mattina a Travemunde. Il Traghetto con camper, cabina e tre persone ci è costato 265 euro. Si riposa benissimo in cabina e la nave sembra non muoversi nemmeno, nonostante il forte vento che sferza il Baltico. Abbiamo l’impressione che i nordici abbiano navi e organizzazione che permettono viaggi con ogni tipo di meteo.

Lunedì 18 Agosto

In perfetto orario arriviamo al porto tedesco di Travemunde alle 7,30 del mattino; ci fanno lasciare la cabina un’ora prima e ci godiamo l’ingresso in porto. E quindi molto presto comincia il nostro viaggio di ritorno verso l’Italia. Viaggiamo in direzione Sud sulla A7 verso Amburgo, Hannover, e poi Wuzburg, andando avanti per un bel po’ durante il giorno e percorrendo almeno 700 km. Arriviamo in Baviera e ci fermiamo a Rothenburg ob der Tauber, sfruttando l’area sosta vicina ad una porta di ingresso alla città. La passeggiata è stata una felice sorpresa; la cittadina è deliziosa e conserva un impianto medievale con chiese e conventi, il municipio, mura munite di torri, bastioni, porte e fortificazioni ben conservate. Per la sosta notturna preferiamo spostarci ad un campeggio dal momento che le colonnine di corrente dell’area sosta sono tutte già occupate. Raggiungiamo il campeggio Tauberromantik (Detwang 39), che paghiamo 28,20 euro.

Partiamo il 19 mattina sulla E52 verso Ausburg, Monaco e Innsbruk, dove ci fermiamo per una breve visita al negozio della fabbrica Swarovski a Wattens. Il parcheggio per il Camper è gratuito e molto comodo. L’accesso allo shop, a differenza del museo, è gratuito. In fabbrica i prezzi sono gli stessi dei nostri negozi ma la scelta è molto più ampia e include alcune marche, più economiche, che utilizzano comunque cristalli Swarovski. Per fortuna ci siamo passati al termine della vacanza con la cassa comune ormai esausta e le donne di casa si son dovute trattenere giocoforza. Ma qualcosina l’hanno comprata eccome.

Si torna a guidare. Roma è ancora lontana e decidiamo di fermarci all’Area Attrezzata a Grazie di Curtatone nei pressi di Mantova, gestita dal Camper Solidale Mantova in convenzione con il Comune di Curtatone. Per me concorre certamente all’Area Attrezzata migliore di Italia a pochi km dalla città di Mantova e a due passi dal Santuario delle Grazie, meta di pellegrinaggio ma anche ritrovo per gli artisti Madonnari. Si trova in Via Fiera 1, presso il Parco Paganini. Tariffe per 24 ore € 12.00 tutto compreso. Solo carico/scarico € 5.00.

La mattina del 20 agosto si riprende l’A22 verso Modena e poi la l’A1 verso casa. Arriviamo la sera per scaricare il Camper presso il nostro rimessaggio sull’Ardeatina “Roma Porto 2000”.Mentre scarico e sistemo il Camper e vuoto le acque, penso al perché siamo camperisti: i nostri viaggi in camper sono i migliori, spesso indimenticabili e ci hanno permesso di visitare l’Italia e mezza Europa sempre a nostro agio come a casa nostra.

Mauro Puliani



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