Alla conquista del Far di South West

Viaggio in self drive alla scoperta delle meraviglie del sud ovest americano
Scritto da: lima
alla conquista del far di south west
Partenza il: 10/08/2014
Ritorno il: 23/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ciao a tutti i TPC!

Come per la maggior parte dei nostri viaggi, anche l’idea per questo è nata quasi per caso. Dopo aver visitato le splendide Hawaii a settembre 2013 e aver fatto un giro nelle Antille Francesi a gennaio 2014, non pensavamo proprio di riattraversare l’oceano atlantico per la terza volta in meno di 12 mesi… senonchè a marzo 2014 abbiamo trovato una ottima offerta Lufthansa per un volo a/r Copenaghen- LAX a 400 euro…e non potevamo certo farcela scappare!!!

Inoltre, non avendo mai visitato Copenaghen ci è sembrata una buona idea trascorrere un paio di giorni nella capitale danese prima di imbarcarci nell’avventura americana, è così è stato!

Abbiamo organizzato tutto da casa, prenotando l’auto, organizzando le varie tappe e prenotando le strutture, documentandoci molto grazie a guide oltre che a questo ed altri forum specifici.

Queste le tappe

10/08: MXP-Copenaghen (volo EasyJet) 11/08: Copenaghen 12/08: Copenaghen -Los Angeles 13/08: Santa Monica -Oatman – Kingman 14/08: Kingman – Hackberry – Seligman – Williams -Grand Canyon 15/08: Grand Canyon – Page 16/08: Page – Antelope Canyon – Monument Valley 17/08: Monument Valley – Muley Point- Valley of the Gods – Canyonlands – Dead Horse State Park – Moab 18/08: Arches National Park 19/08: Moab – UT128 – Goblin Valley – Capitol Reef 20/08: Capitol Reef – Bryce Canyon 21/08: Bryce Canyon – The Wave – Las Vegas 22/08: Las Vegas – Los Angeles 23/08: Los Angeles – Copenaghen- Italia

Dopo un paio di giorni nella bella capitale danese, finalmente il 12 agosto atterriamo puntuali a Los Angeles! Sbrighiamo piuttosto velocemente le formalità doganali (c’è una lunga fila, ma abbastanza scorrevole), ritiriamo i bagagli e in un attimo siamo fuori! Aspettiamo un paio di minuti il pulmino di Alamo e andiamo diretti a ritirare la nostra macchina. Anche qui attendiamo poco più di un quarto d’ora, decliniamo tutte le proposte di upgrade o coperture assicurative aggiuntive (avevamo da pacchetto la road safe basic che copre solo i guasti meccanici) e siamo pronti per andare a scegliere il nostro midsize suv. Nel parcheggio inizialmente vediamo solo qualche Jeep Liberty, per cui iniziamo a sistemare i nostri bagagli, anche se avremmo preferito una macchina diversa, tipo rav 4..ma ecco che dopo pochi minuti arrivano dal lavaggio altre auto nuove fiammanti, tra cui una bellissima Wolkswagen Touareg! Mi lancio letteralmente fuori dalla Jeep e con uno scatto degno di Bolt arrivo alla Touareg un secondo prima di una coppia di giapponesi

Scarico e ricarico i bagagli, e siamo pronti per partire..prima però accendo il tomtom e lo collego all’accendisigari (prima cosa da controllare, di fondamentale importanza!): provo più volte, ma niente da fare, la spia non si accende, per cui non resta che cambiare auto…di nuovo! Dopo qualche minuto arriva una Hyunday Santafè… va beh, era meglio il Touareg con sedili in pelle e full optional, ma possiamo accontentarci! Via si parte direzione Santa Monica. Per stasera abbiamo prenotato una stanza tramite airbnb in un appartamento a pochi isolati dalla 3rd Promenade. L’edificio da fuori è bellissimo, un palazzo antico completamente ristrutturato e molto elegante…peccato che l’interno non lo sia altrettanto, come spesso accade nelle case americane! La padrona di casa è una ragazza simpatica ma piuttosto strana: ci fa entrare dal retro passando dal garage e cerca di non farsi vedere in strada con noi perchè a suo dire nel palazzo tutti subaffittano le stanze, ma ufficialmente non si deve sapere…mah! Nell’appartamento siamo così sistemati: noi nella sua camera da letto, lei su di un materassino a terra in una specie di sgabuzzino e un tedesco arrivato di notte a dormire sul divano…che esperienza, ma è stato divertente! Sono ormai le 7 di sera, abbiamo giusto il tempo di fare un giro a piedi, soprattutto per andare al Nike store a comprare le scarpe da ginnastica che mia moglie ha pensato bene di lasciare in Italia Siamo davvero molto stanchi, diamo un’occhiata allo store di Tesla, mangiamo un boccone veloce e via a nanna, domani inizia il nostro on the road!

Dopo una notte un pò movimentata a causa del fuso è ora di partire per il nostro on the road! Prima tappa, Hollywood Sign e Mullholland Drive. Dopo una veloce foto sotto la famosa scritta trascino mia moglie via da Los Angeles prima che abbia il tempo di chiedermi di portarla a vedere dove girano Beautiful e tutte le sue serie americane preferite ….ci mettiamo in marcia, ci aspetta qualche ora di guida su strade non proprio emozionanti in direzione di Kingman

Prima fermata la città fantasma Oatman! Oatman è una vecchia cittadina mineraria, resa famosa anche dal fatto che Clarke Gable trascorse una notte del suo viaggio di nozze nel locale Oatman Hotel . Qui si respira l’atmosfera del vecchio West, con saloons, roulotte di latta, cactus, un’antica prigione e i simpatici burros (asini) che girano indisturbati per le strade. Mia moglie entra in tutti i negozi di souvenir con i cimeli della route 66 mentre io all’esterno mi diverto a guardare gli asini , in particolare uno che vorrebbe mangiarsi la bandiera americana di una Harley Davidson…fortuna che il proprietario non era nei paraggi!

Ripartiamo e arriviamo nel pomeriggio a Kingman dove abbiamo prenotato al Motel 6, sbrighiamo velocemente le formalità del check in e prendiamo possesso della nostra camera: temperatura nella stanza -10°C, profumo non proprio floreale, ma ampia e spaziosa e piuttosto pulita, soprattutto considerato il prezzo: voto 7! Facciamo un giro di esplorazione per la cittadina, il visitor centre è ormai chiuso, ne approfittiamo per fare un pò di spesa da Walmart, rifornimento benzina e per cena ci fiondiamo dal mitico Mr D’Z, un bellissimo diner puro stile anni 50. Hamburger e carne davvero favolosi, sicuramente all’altezza delle aspettative. Il locale è carinissimo e anche il personale gentile…che dire, domani ci aspetta l’avventura della route 66..felici, emozionati e con la pancia piena, a letto presto, dobbiamo recuperare le energie!

Stamattina si parte presto…destinazione finale Grand Canyon, ma nel mezzo ci aspetta la mitica e tanto sognata Route 66! Il primo assaggio lo abbiamo all Hackberry General Store, famoso bar drogheria in passato era una stazione di benzina.

Quando arriviamo il general store non è ancora aperto, per cui ne approfittiamo per fare foto all’esterno e notare i tanti particolari in puro stile 50’s: le auto d’epoca , le pompe di benzina, le targhe, le bottiglie di Coca Cola e tanto altro! Dopo poco arriva il proprietario su una splendida cabriolet rossa che parcheggia proprio davanti all’entrata e che, ovviamente si presta benissimo ad essere immortalata! All’interno ci sono così tanti oggetti (vecchi jukebox, foto di Elvis,dischi, targhe ecc ecc) che potremmo restare ad ammirarli per ore, ma dopo una veloce visita ai bagni (altrettanto particolari, se ci passate non perdeteveli) si è fatta ora di ripartire…Seligman ci aspetta!

Lungo la strada l’unica sosta è per la foto con la mitica scritta route 66 sull’asfalto..cercando di non farci investire dalle auto che sopraggiungono!

Arriviamo a Seligman, una cittadina caratteristica e colorata, dove incontriamo molti turisti (italiani soprattutto, sui grandi autobus dei tour operator). Compriamo qualche souvenir e ci divertiamo a scattare foto alle insegne dei motel, alla vecchia prigione e ai cimeli della route 66. Ma ora via, dritti verso Williams, dove optiamo solo per una veloce sosta…il Grand Canyon ci aspetta!

Verso le 2 arriviamo finalmente all’ingresso del parco, acquistiamo il nostro pass annuale e prima tappa, ovviamente il Mother Point. Stentiamo a credere al paesaggio che ci troviamo di fronte. Anche se lo abbiamo visto e rivisto migliaia di volte in foto, l’emozione è così grande da lasciarci senza fiato. Anche un piccolo scoiattolo si ferma per appoggiarsi alla rete..sembra proprio che anche lui sia rapito dal panorama!

Decidiamo di dirigerci verso il lodge, lo Yavapai per prendere possesso della camera, riposarci una mezz’ora e ripartire alla scoperta del canyon! La camera è molto ampia e spaziosa, il letto è davvero grande e nel complesso possiamo dirci soddisfatti! Indossata la tenuta sportiva lasciamo l’auto nei pressi della navetta: c’è una lunga fila ad attenderla, ma non ci scoraggiamo e ne approfittiamo per goderci lo spettacolo alla nostra destra e mangiare qualcosa! Perse un paio di navette è il nostro turno: facciamo tutte le fermate fino ad Hermit Rest, saltiamo, ridiamo e corriamo come pazzi…sembriamo 2 bambini in un negozio di caramelle! Scattiamo centinaia di foto e la nostra vista si perde all’orizzonte…al ritorno ci fermiamo ad ammirare il tramonto al Mohave Point..davvero sensazionale!

La temperatura inzia ad abbassarsi..è ora di rientare in camera e prepararci per la cena. Scegliamo l’Arizona Room del Bright Angel Lodge…dopo un’attesa di oltre mezz’ora finalmente abbiamo il nostro tavolo: 2 ottimi hamburger con contorni di patate e verdure e birra gigante! Siamo davvero esausti a malapena riusciamo a tenere aperti gli occhi..se ce la facciamo domattina proveremo ad alzarci per l’alba, per cui è ora di dormire…good night!

La sveglia suona alle 5…non ce la possiamo fare! La stanchezza è ancora troppa, per cui a malincuore decidiamo di “voltare gallone” e dormire ancora un paio di ore…vorrà dire che dovremo tornare per vedere l’alba al Grand Canyon! Alle 7 ci alziamo e dopo la tragedia della piastra per capelli di mia moglie che non funziona e conseguente mia recita a memoria di tutto il rosario siamo pronti per partire! (perchè certo, è fondamentale potersi fare i boccoli in vacanza…ah, le donne!)

Stamattina percorreremo la desert view drive fino all’uscita est del Grand Canyon, per poi dirigerci verso Page. Anche oggi splende il sole, e ne approfittiamo per fermarci in tutti i view point per le ultime foto a questa meraviglia della natura, che ci ha entusiasmato e regalato grandissime emozioni

All’uscita, dopo la classica foto ricordo accanto all’insegna del parco, rimontiamo in auto…altre emozioni ci aspettano!

Lungo strada incontriamo le prime bancarelle navajo in corrispondenza di view point da cui si gode una prospettiva diversa ma altrettanto suggestiva del canyon e del Colorado:

Ci lasciamo alle spalle il canyon e ci immergiamo…nel traffico! Ci sono lavori in corso lungo la strada e restiamo fermi oltre mezz’ora in colonna..pazienza, ne approfittiamo per mangiare qualcosa! Finalmente si riparte e dopo un’oretta siamo al Motel 6! Sbrighiamo le formalità del check-in e ne approfittiamo per fare un bucato nelle lavatrici dell’albergo. La stanza è spaziosa e luminosa, sita al piano terra con vista sulla piscina, non male!…Fa davvero molto caldo qui, per cui ci riposiamo un pò prima di dirigerci verso Horseshoe Bend…il tramonto stasera è alle 7.20 per cui decidiamo di uscire non prima delle 6. Dopo pochi minuti di auto arriviamo al parcheggio e armati di crema solare, acqua e cappello ci mettiamo in marcia..la prima salita sulla sabbia per mia moglie è abbastanza faticosa, soprattutto per il caldo, ma pian piano ce la facciamo e quando arriviamo ci troviamo davanti a qualcosa di talmente bello da non poter essere descritto! Lo spettacolo è mozzafiato a dir poco!! C’è tantissima gente, tutti coi cavalletti piazzati pronti a immortalare il tramonto…alcuni (i soliti giapponesi!) sono letteralmente sdraiati sul bordo del burrone per scattare centinaia di foto…certo che qui, come al grand Canyon, non bisogna soffrire di vertigini!!

Con questa luce l’Horseshoe Bend è in ombra, per cui decidiamo di tornare anche domattina all’alba per vedere come cambia..ne siamo innamorati!

Per cena stasera niente carne, abbiamo voglia di pizza, per cui una veloce puntata da Pizza Hut e poi di corsa a nanna….domattina all’alba ci dobbiamo alzare…niente scuse!!!!

Visto che oggi ci dobbiamo trovare alla sede di Overland (l’agenzia con cui abbiamo prenotato l’escursione all’Antelope Canyon) alle 10, abbiamo tutto il tempo per tornare a Horseshoe…non ce lo vogliamo perdere all’alba! La temperatura è decisamente più accettabile e di conseguenza anche il tragitto dal parcheggio molto più facile! Siamo i primi ad arrivare!!! Il sole alle nostre spalle fa sì che ancora una volta sia in ombra (perchè sia completamente illuminato bisognerebbe attendere almeno fino alle 10), ma i colori sono splendidi ugualmente! Iniziano ad arrivare i primi visitatori, ma decidiamo di restare fino all’ultimo per goderci il panorama e la tranquillità.

Via, è ora di andare…l’Antelope ci aspetta! Abbiamo prenotato il tour fotografico con Overland delle 10.30. Il punto di ritrovo è il loro negozio/galleria d’arte dove saldiamo il conto e dove due ragazzi tedeschi del nostro gruppo noleggiamo fior fior di obiettivi. Saliamo nella jeep dove facciamo la conoscenza della nostra guida navajo..lungo la strada ci fermiamo a recuperare un signore americano del gruppo…siamo in tutto in 5, bene!!! Dopo un tragitto alquanto movimentato (la strada è davvero pessima e la jeep salta sulla sabbia facendoci sbattere dappertutto!) arriviamo davanti all’entrata del canyon in quello che sembra…il parcheggio di un centro commerciale !!!! Ci sono decine di auto e altre continuano incessantemente ad arrivare….iniziamo ad avere qualche dubbio sul fatto che potremo goderci fino in fondo questa avventura…e infatti così sarà! Il canyon è uno spettacolo, ma la quantità impressionante di persone impedisce di goderselo appieno…le uniche foto che si possono fare sono verso l’alto, bisogna stare attenti a non essere urtati in continuazione e bisogna letteralmente sgomitare per poter piazzare il cavalletto…peccato!

L’americano del nostro gruppo aveva un’attrezzatura da fotografo professionista, ma scattava foto a caso, e vantandosene le faceva poi vedere alla guida che per tutta risposta gli ha preso la macchina e le ha scattate per lui…anche i nostri compagni tedeschi, nonostante le indicazioni e i super obiettivi noleggiati, non sembrano molto soddisfatti del risultato..le foto sono buie! Io dopo qualche tentaitvo riesco a trovare le impostazioni giuste, anche se la folla e il poco tempo a disposizione per lo scatto non aiutano per niente. Percorriamo solo pochi metri del canyon, fino al famoso cuore, perchè dopo ci dicono che si restringe e con tutta quella gente sarebbe impossibile da percorrere..peccato! Sicuramente in altri periodi dell’anno sarà molto meno affollato. Il tempo all’interno del Canyon vola, ed è già ora di percorrerlo a ritroso…finalmente si vedono i famosi fasci di luce..che dire, fantastici!

Affascinati dal posto, ma con grandi perplessità rispetto all’esperienza (per l’alto prezzo pagato ci aspettavamo molto di più a livello organizzativo) torniamo in città, salutiamo la guida e i nostri compagni di avventura e sotto un sole cocente dobbiamo subito ripartire! Non abbiamo il tempo di fermarci a mangiare, sono già le 13 e considerando l’ora di fuso che perderemo se tutto va bene arriveremo alla Monument Valley non prima delle 16…giusto in tempo per visitarla con calma e goderci il tramonto! Riusciamo a rispettare i tempi, ma non resistiamo alla tentazione di oltrepassare l’ingresso della Monument per proseguire ancora qualche km in direzione di Mexican Hat…dobbiamo assolutamente goderci la strada con la Monument di fronte a noi (come nella famosa scena di Forrest Gump quando finisce la corsa!). Resistiamo alla tentazione di guardare nello specchietto retrovisore fino a quando non vediamo la fine della salita…è ora di girarci: 3, 2, 1….via!!!!!!!! Wow!!!!!!!!!!!!!!! Troppo belloooooooooooooooooooooooo, siamo ufficialmente catapultati nel vecchio West!!! Non abbiamo molto tempo, per cui solo un paio di foto (ci rifaremo domattina), la visita della Monument ci aspetta!

Ed ecco che all’ingresso ci aspetta la sorpresa….l’organizzazione Navajo ancora una volta “toppa”! C’è una lunghissima fila di auto e solo un accesso aperto…morale, per entrare impieghiamo 1 ora!!!!! Sono le 5 passate, per cui ci dobbiamo dare una mossa! Iniziamo a percorrere la strada sterrata, davvero malmessa nei primi chilometri, ma lo spettacolo dei Buttes è a dir poco mozzafiato…quante volte guardando i vecchi film western abbiamo sognato di essere qui…ed ora ci siamo, ancora non ci crediamo!!!!!

Facciamo tutti i view point e giusto in tempo per il tramonto siamo sulla terrazza panoramica del The View…ragazzi che spettacolo!

Il sole è ormai sceso, e dopo millemilioni di foto andiamo verso la nostra Cabin….possiamo dire che è stato il gioiello della vacanza! Le cabin sono disposte su due file parallele proprio di fronte alle valle…sono nuove di zecca e arredate in stile baita di montagna, valgono ogni centesimo del loro prezzo (destinato a salire, così ci hanno detto)….sono troppo belle!!!! Se andate in zona non potete perderle! Ceniamo al The View (la peggior cena della vacanza) ma siamo così felici per la giornata trascorsa che non ci facciamo nemmeno caso…stanotte dalla grande vetrata della cabin ci godremo la sagoma dei buttes illuminati da un cielo così stellato che solo in Africa abbiamo visto….come si può essere più felici???

La giornata di oggi sarà bella densa, per cui sveglia all’alba (volete perdervi il sole che sorge sui Buttes comodamente sdraiati a letto????) e a malincuore lasciamo questo posto meraviglioso…ma siamo carichi, altre avventure ci aspettano! Il sole splende e anche se sono solo le 8 fa già caldo…non voglio immaginare a Moab! Dopo la foto di rito sotto il cartello dello Utah e altre nuovamente sulla strada verso Mexican Hat con vista sulla Valley (ma quanto è suggestivo questo panorama??!!), adesso siamo davvero pronti a partire!

Dopo pochi chilometri raggiungiamo la Mexican Hat Rock e imbocchiamo la strada che ci condurrà al Muley Point…ci aspettavamo di peggio, a parte i tornanti e la salita non è poi messa così male…sarà anche perché c’è molto asciutto e non credo piova da un po’, per cui arriviamo in cima abbastanza agevolmente..in tutto il tragitto incontriamo solo un’altra auto, e anche da questo capiamo che ci piacerà un sacco! La vista che si gode dall’alto è fantastica, spazia a 360 gradi e c’è una pace ed un silenzio indescrivibile..restiamo seduti sulle rocce a gustarci lo spettacolo, in compagnia solo dei nostri respiri…sono così rapito che riesco a fare solo pochi scatti!

Ci piacerebbe restare più a lungo, ma vogliamo rispettare il programma, per cui siamo pronti a scendere per avventurarci nella Valley of The Gods. Abbiamo deciso di saltare il Gooseneck State Park nonostante sia molto vicino, perché dopo esserci perdutamente innamorati dell’Horseshoe Bend siamo certi che ne resteremmo delusi…e poi mi sembra di aver capito che la luce ideale non è quella del primo mattino..sarà per la prossima volta che passeremo da queste parti! Dopo poco arriviamo all’ingresso della Valley…anche qui ci sono pochissime auto e ci godiamo quasi in solitaria lo scenario.. Il rosso delle rocce nel contrasto con l’azzurro del cielo ci hanno regalato panorami bellissimi..anche la strada seppur sterrata non è in pessime condizioni e l’abbiamo percorsa agilmente…la nostra Hyunday ha brillantemente superato la prova off-road (per ora….).

E ora via, ci aspetta la strada verso Moab, che tutto sommato passa velocemente. Arriviamo nel primo pomeriggio, la temperatura è davvero proibitiva per cui decidiamo di andare all’hotel e riposarci un attimo prima di rimetterci in moto. Abbiamo prenotato al Kokopelli Lodge, ma quando arriviamo (circa le 13) scopriamo che la reception apre alle 15…questa cosa ci era proprio sfuggita al momento della prenotazione..comunque decidiamo di fare un giro per la cittadina, facendo un po’ di provvista al supermercato e visitando qualche negozietto.

Alle 15 torniamo all’hotel, ci diamo una rinfrescata e via…Canyonlands arriviamooooooo!

Abbiamo deciso di provare ad arrivare alla sezione Island in The Sky attraverso la Potash Roadd e lo Shafer Trail….già, lo abbiamo deciso noi, ma noi non la nostra auto ! Dopo diversi km attraverso scenari bellissimi, con le rocce rosse che si riflettono nel fiume arriviamo ad una salita nel bel mezzo della quale vi sono alcuni grossi sassi…tentiamo diverse volte, ma per paura di fare danni alla macchina e non sapendo cosa ci aspetterà dopo rinunciamo e torniamo sui nostri passi….eppure non c’era mezza pozzanghera, uff.. altro motivo per tornare da queste parti!

Arriviamo al visitor centre dall’entrata principale e ci dirigiamo subito verso il Mesa Arch…il caldo adesso è terribile, e anche i 10 minuti di trail per arrivarci sono una faticaccia…ma poi, quando ti trovi al cospetto di quella meraviglia, beh passa tutto.

Facciamo tutti gli altri viewpoint, ma nessun trail…non ce la possiamo fare oggi ! Il parco ci piace molto, è qualcosa di unico e che ricorderemo a lungo

Non vogliamo di certo perderci il tramonto, per cui si va a Deadhorse Point..che dire, davvero suggestivo

Si sono fatte le 20, è ora di tornare a Moab per cena…siamo affamati! Optiamo per il Desert Bistro’, ma lo troviamo chiuso ! Ripieghiamo su Zax, ma restiamo un po’ delusi…prendiamo il menu zuppa e pizza a buffet..ma la pizza con salsa bbq no dai, NCSPPN (nun ce semo proprio per niente!). Siamo così stanchi che dopo cena andiamo dritti in camera e ci addormentiamo in un nano secondo, non facendo neppure caso al (rumoroso) condizionatore!

Domani sveglia all’alba, è la giornata dedicata ad Arches!

Secondo giorno a Moab: la sveglia suona prestissimo, visto il gran caldo vogliamo fare una parte del parco nelle ore più fresche, per conservare un minimo di energie per la “scalata” al Delicate che ci aspetta stasera!

Entriamo al parco verso le 6.30 e per prima cosa ci dirigiamo alla North e South Windows, al Turret Arch e al Double Arch. La temperatura è fresca e siamo carichi.

Mi arrampico su una parete dietro la Windows Section per scattare la foto in cui si veda anche il Turret… Bellissima! Gli archi sono immensi e ci sentiamo delle formiche al confronto! Anche il double Arch è impressionante, mentre io mi arrampico mia moglie se la gode seduta sotto l’arco…cavoli, è gigantesco!

Zaino in spalle, ci spostiamo nella zona del Devil’s garden, dobbiamo affrontare il trail per il Landscape. Il caldo inizia a farsi sentire, ma non ci lasciamo scoraggiare…si parte! Lungo la strada affrontiamo brevi deviazioni per il Tunnel e il Pine Tree Arch, ma non perdiamo troppo tempo, vogliamo arrivare alla nostra meta: e dopo un’altra bella sgambinata, ecco finalmente, che meraviglia……ed è lunghissimo! Sembra davvero stia su per miracolo!

È quasi ora di pranzo, per cui usciamo dal parco e contrariamente alle nostre abitudini (di solito a pranzo facciamo solo uno spuntino con frutta o simili) decidiamo di fermarci da Eddie Mc Stiffs per recuperare le forze…come starter prendiamo una sorta di antipasto mediterraneo (insalata, olive, capperi, feta, crostini, pomodori, ottimo) e il miglior hamburger della vacanza..ci voleva proprio! Torniamo in hotel, dobbiamo riposarci un paio di ore..il Delicate ci aspetta! Dormiamo come sassi e rigenerati alle 5 siamo pronti a ripartire.

Arriviamo al parcheggio del Delicate verso le 6…è strapieno di auto! Lasciamo l’auto lungo strada e ci incamminiamo..il sole sta per essere offuscato dalle nuvole e se questo da una parte ci farà perdere il tramonto, dall’altra ci permette di non schiattare durante il tragitto! Come al solito mi tocca spingere mia moglie oltre a dover portare quasi tutta l’attrezzatura..ma pazienza…E’ un bel po’ faticoso, e non si vede la fine…quando si inizia ad arrampicarsi sulle rocce penso di essere in fondo, e invece no! Pazienza, mi ripeto a mo’ di mantra che saremo ripagati all’arrivo.. Arrivati in cima, mia moglie mi guarda stremata dicendo che è stata l’esperienza più faticosa della sua vita (povera, se solo sapesse cosa la aspetta a The Wave !), ma dopo l’ultima curva eccolo è lui, il Delicate…ahhhhh….non ci sono parole per descriverlo..anche lo scenario intorno è molto suggestivo, peccato solo per la folla di gente, soprattutto per tutti quei “furbi” che si mettono in fila per fare stupide foto sotto l’arco rovinando lo spettacolo ai presenti…ma pazienza, di ignoranti è pieno il mondo, ce ne facciamo una ragione!

Il sole è coperto dalle nuvole, ma i colori sono comunque belli, restiamo ancora un po’ in contemplazione, ma dobbiamo affrontare la strada del ritorno (che comunque faremo in metà tempo!), arriviamo all’auto che è quasi buio..siamo stanchi ma felicissimi, Arches ha superato le nostre aspettative.

Stasera non abbiamo fame, per cui facciamo 2 passi (come se non avessimo camminato abbastanza oggi) dall’hotel alla Moab Brewery per uno spuntino e il famoso dolce, il Brownie Sundae, il tutto annaffiato da ottima birra locale.

Oggi finalmente possiamo prendercela con calma, dopo la faticaccia di ieri un giorno più rilassante ci vuole! Dobbiamo raggiungere Capitol Reef, ma prenderemo la deviazione per la UT 128, una strada panoramica e molto suggestiva che costeggia il fiume..si allunga il tragitto ma ne vale la pena, ci sono scorci incantevoli. Il cielo oggi è coperto, e ogni tanto cade qualche goccia..è la prima giornata brutta della vacanza, non ci possiamo lamentare. Procediamo verso la Goblin Valley…mia moglie alla vista delle rocce..impazzisce! Le piacciono tantissimo, e dopo aver visto il video dei Killers, Human, girato proprio qui, sembra una bambina in un negozio di caramelle..scatta foto a ripetizione e la devo trascinare via a forza! Proseguiamo in direzione Capitol Reef, ma il tempo oggi non migliora….e allora vorrà dire che ci trastulleremo alla Gifford House, un’antica fattoria dove oggi si possono acquistare dolci, caffè ed altri oggetti di artigianato. Squisita la crostata alla pesca, sembra quella della nonna.

Giriamo in auto per il parco, ma Capitol Gorge è chiuso a causa della pioggia e non possiamo fare trail…peccato..si intuisce che il posto è bello, ma a causa del tempo non riusciamo ad apprezzarlo appieno. Imbocchiamo l’uscita verso Torrey, fermandoci in qualche punto panoramico. Raggiungiamo il The Rim Rock dove dormiremo stanotte…qui la temperatura è decisamente più bassa! Bella la vista dalla stanza, silenzio assoluto, sembra davvero di essere in mezzo al nulla. Dopo esserci riposati andiamo al ristorante dell’hotel, posto molto caratteristico, cena nella media.

Stasera riusciamo a stare svegli fino alle 11 (record!!!), guardiamo un po’ di TV e ci addormentiamo coccolati dai rumori della natura…domani ci aspetta un’altra levataccia per il Bryce!

Oggi ci alziamo poco dopo l’alba..per fortuna le nuvole di ieri non si vedono, per cui siamo più carichi che mai per l’intera giornata al Bryce! Decidiamo di partire molto presto dato che ci aspettano circa 2 ore e mezza di guida. Lungo la strada incontriamo pochissime auto, oltre ad un coyote che ci attraversa la strada fermandosi poi qualche secondo sul ciglio per guardarci..peccato non aver avuto la fotocamera a portata di mano, era bellissimo! Arriviamo al Bryce verso le 9.30, il sole splende già ma ancora l’aria è fresca! Decidiamo di fare in auto tutti i view points partendo dal sud…lo spettacolo che ci troviamo di fronte è qualcosa di unico, soprattutto ad Inspiration e Bryce Point. Il contrasto con il cielo azzurro e il verde delle tante piante rende le rocce ancora più brillanti e particolari…resteremmo ore ad osservare cosa la natura qui è stata capace di fare.Nel frattempo inizia a farsi più caldo e arrivano anche le prime comitive di turisti..prima di affrontare qualche trail vorremmo andare in camera a vestirci in modo adeguato. Avevamo prenotato al Bryce View Lodge..o almeno così mia moglie credeva!!!! Non essendo ancora l’ora per il check-in facciamo un giro nel negozio di souvenir dell’hotel e perdiamo un po’ di tempo nei dintorni..alle 15 ci presentiamo all’accettazione, ma…non c’è alcuna prenotazione a nostro nome ..per forza, il nostro “hotel” era il Bryce Canyon Lodge (non ditemi che con 2 nomi così simili nessuna ha mai fatto confusione !), per cui con la coda tra le gambe usciamo dal parco per recarci nella cittadina adiacente..qui veniamo accolti malissimo alla reception, pur essendo le 15.30 la “signora” ci ha detto che le stanze non erano ancora pronte e di tornare alle 16.00.

Alle 16 stessa simpatica accoglienza, sembrava scocciata dalla nostra presenza, non ci ha spiegato nulla in merito alla somma bloccata sulla carta di credito a garanzia, né sui servizi dell’hotel…ci ha solo detto che partendo noi alle 4 di notte avremmo dovuto fare il check out al vicino Best Western…finalmente una bella notizia!!!! Salutata la simpaticona prendiamo possesso della stanza…che dire, non ci è piaciuta per nulla, il pavimento tremava sotto ad ogni passo (e venendo da una zona bella sismica la cosa a noi fa un certo effetto…), le pareti sono di carta, si sente ogni minimo rumore e voci dalle altre stanze…la notte poi fino alle 2 è stato impossibile chiudere occhio..insomma assolutamente bocciato! Ma torniamo al pomeriggio…sono ormai le 16.30, e la stanchezza inizia a farsi sentire..a malincuore decidiamo di rinunciare ai trail anche perché sono tornati dei nuvolosi non troppo promettenti e non vorremmo essere sorpresi dalla pioggia nel bel mezzo degli hoodos…un altro dei tanti motivi per tornare in zona!!!

Per cui, riposino di un’oretta e via a prepararci per la cena, stasera si va al tanto decantato Ruby’s Inn! Prima però passiamo dai negozietti di souvenir, dove manco a dirlo comprerei tutto..ci sono certi gadgets davvero niente male!

Alle 19.30 siamo in fila (e che fila!!) al ristorante..per fortuna essendo solo in 2 in meno di 15 minuti riusciamo a sederci..il posto è molto carino, anche se già affollato per essere presto. Mia moglie prende un main a base di maiale e verdure e io mi butto sul..pesce (sì confesso che non siamo amanti della carne…è l’unico problema che abbiamo nei viaggi negli states )…una Hoodoo ghiacciata completa la cena…tutto molto buono ed ad un prezzo ragionevole.

Siamo soddisfatti e anche se abbiamo appena mangiato dobbiamo per forza andare a letto: domani è il gran giorno, il giorno sognato, desiderato, immaginato e pianificato da tempo, il giorno di THE WAVE!!Partiremo alle 4 per essere al parcheggio Wire Pass per l’alba, vogliamo fare il trail col fresco, dato che si preannuncia piuttosto impegnativo…ci addormentiamo come bambini, felici e inconsapevoli di quello che ci aspetterà domani…Good night!

Ore 3 am: suona la sveglia, non sono mai stato così contento di alzarmi nel cuore della notte..eh già, il grande giorno è finalmente arrivato, solo poche ore ci separano dal momento che aspettavamo da mesi..e allora, via, prepariamo tutto l’occorrente, acqua in abbondanza, integratori, qualche barretta energetica, cappello, occhiali e crema solare, cartine, documenti e navigatore…è ora di salutare il magnifico Bryce Canyon…ci aspettano circa 2 ore e mezza di strada per raggiungere il parcheggio Wire Pass..entriamo al Best Western per fare il check out (l’atrio è davvero bello, soffitti altissimi e ben arredato, altro che lo squallido motel dove abbiamo dormito), e in pochi minuti siamo fuori. Adesso siamo davvero pronti, è buio pesto e per strada troviamo solo qualche camion. La guida scorre tranquilla e in un paio di ore siamo all’incrocio con la House Rock Valley Road: inizia lo sterrato!

Facciamo le prime 4 miglia senza difficoltà, c’è solo qualche piccola pozzanghera ogni tanto, ma niente di preoccupante…fino a che ci troviamo di fronte ad un guado terribile !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E’ comparso all’improvviso non ce lo aspettavamo proprio..scendiamo dall’auto per valutare il da farsi: c’è molto fango, l’acqua è bassa ma scorre e soprattutto è in pendenza…non ce la sentiamo di rischiare..non abbiamo incontrato nessuno e se restiamo piantati nel bel mezzo del wash??? Forse con un 4×4 avremmo anche potuto azzardare, ma così non ce la sentiamo di rischiare. Dopo imprecazioni varie proviamo a tornare indietro di un paio di miglia, dove avevamo visto una strada sterrata sulla destra. Consultando la mappa sembra proprio che anche quella strada porti al parcheggio, per cui tanto vale tentare. La imbocchiamo e facciamo qualche centinaia di metri, ma la strada è messa male, inizia a salire, ci sono dossi e pietre alte (mmmh..mi ricorda l’esperienza della Potash Rd!) e anche qui ad un certo punto le ruote slittano in salita e ci blocchiamo…niente, non resta che fare dietro front.

Torniamo indietro e ci riavviciniamo nuovamente al guado, nella speranza che nel frattempo passi qualche auto..ma niente da fare. Mia moglie propone di andare all’Ufficio di Kanab e cambiare i nostri permessi per domani..ha paura che possa venire a piovere e di restare bloccati qui per giorni..insomma il suo solito ottimismo! Ma io insisto nel dire che oggi o mai più, che in un modo o in un altro ce la faremo, che il meteo ha previsto possibilità di pioggia ma solo nel pomeriggio e che domani non ci sarebbe alcuna garanzia rispetto alle condizioni della strada, e soprattutto vorrebbe dire fare la tirata fino a Los Angeles saltando Las Vegas…mi dispiace, ma non se parla proprio!! A questo punto non rimane che un’unica soluzione: lasciare l’auto ai lati della strada prima del guado e proseguire a piedi, in fondo sono “solo” 4 miglia al parcheggio. Ci incamminiamo di buona lena, mia moglie scruta il cielo in silenzio, ma capisco la sua preoccupazione..siamo molto carichi, ma per fortuna, nonostante il tempo perso, fa ancora fresco, per cui non fatichiamo più di tanto. Ovviamente passato il maledetto guado non abbiamo più trovato alcun impedimento sulla strada…per la maggior parte è pianeggiante, anche se si susseguono piccole salite e discese..ormai camminiamo da oltre un’ora e mezza..com’è che non siamo ancora arrivati? Dopo ogni curva pensiamo di vedere il parcheggio, e invece niente! Dunque ricapitoliamo…4 miglia sono circa 6,4 km. Mediamente pur non essendo degli sportivi impieghiamo circa 10 minuti per fare un kilometro, per cui in un’ora o poco più avevamo calcolato di arrivare, avendo camminato a passo spedito…vi giuro che ho continuato a pensare a questa cosa per giorni, senza riuscire a darmi una risposta. Che il guado si trovasse a 4 miglia lo ha confermato il gps, così come che ne mancassero altri 4 all’arrivo…va beh, pazienza. Mia moglie inizia a scoraggiarsi e a lamentarsi, per cui mi carico io tutta l’attrezzatura fotografica per sollevarla un po’…ma ecco che al momento giusto sentiamo arrivare in lontananza un’auto….sììììììììììììììììììììììì! Linda si butta in mezzo alla strada per fare l’autostop e il guidatore si ferma senza esitazione, evvai!! Ci carica dicendo di avere visto la nostra auto parcheggiata e di aver pensato che ci fossimo incamminati a piedi..ci dice di lavorare per il governo e di venire spesso da queste parti, in pratica è un ranger, non potevamo capitare meglio!

Dopo altri 5 minuti buoni di auto e almeno 1 miglio di strada (non c’è niente da fare, continuo a non spiegarmelo!!) arriviamo finalmente al parcheggio: siamo in ritardo sulla tabella di marcia, sono le 8.00, ma non importa, adesso ci possiamo incamminare. Salutiamo e ringraziamo il nostro amico salvatore e ci mettiamo in marcia..firmiamo il registro e via! ….dopo pochi minuti arriva anche il nostro ranger, che facciamo passare con molto piacere…con lui davanti non avremo nemmeno bisogno di consultare la cartina!!! E infatti per un po’ gli stiamo dietro agevolmente, fino a quando non mette il turbo! Li mortacci sua….sarà pesato 150 kg (sicuramente per difetto) ma si arrampicava su per le salite e per le rocce con una velocità e un’agilità pazzesca…mia moglie che ne pesa 48 o giù di lì non riesce proprio a stargli dietro..è stanca, affaticata, ma si sforza al massimo perché non lo vuole perdere di vista..mi ordina di tenerlo d’occhio e che lei arriverà con calma. Protesto ma come al solito non serve a nulla, per cui faccio come dice…e in un batter d’occhio ci porta alla meta, ci abbiamo impiegato meno di un’ora e mezza e a posteriori credo che abbia preso una scorciatoia, più ripida forse, ma di sicuro più breve.

L’ultimo tratto è bello impegnativo: pur essendo il cielo coperto il caldo sentire, ci si arrampica sulla roccia con una discreta pendenza, ma non importa ancora pochi metri e ci siamo!!!

Non riusciamo a credere alla meraviglia che abbiamo di fronte, all’improvviso non sentiamo più la fatica né la stanchezza..iniziamo a correre come bambini da una parte all’altra , e su e giù dall’onda, siamo letteralmente impazziti e confesso che ci è pure scappata la lacrimuccia.

Mia moglie mi abbraccia e mi ringrazia per averla convinta a non mollare..questo momento passerà alla storia!!

Capiamo che tutti i tentativi alla lotteria, i mesi di attesa, lo studio minuzioso di cartine, la sveglia all’alba e gli imprevisti hanno solo contributo a rendere questo momento ancora più speciale, per cui ne vogliamo godere il più possibile..scattiamo foto a raffica e una volta allontanatosi il ranger restiamo soli!!

Si è fatta l’ora di tornare verso l’auto, ci aspetta una lunga camminata, e soprattutto ora ci dobbiamo arrangiare da soli…salutiamo questo posto magico, con la promessa di ritornare e di dedicare più tempo anche ad esplorare le zone limitrofe.

Incrociamo un signore americano sull’ottantina che ci dice essere la sua ventesima visita a the wave..credo che per gli americani il sistema dei permessi funzioni un po’ diversamente ..comunque, ci complimentiamo per la sua energia (noi col cavolo che a quell’età affronteremmo da soli un percorso di questo tipo in piena estate!) e ripartiamo…dopo qualche metro vedo una bottiglia di acqua abbandonata e chiusa, avendone già consumata abbastanza penso di prenderla per bere..peccato che dopo 10 minuti ne trovo un’altra e poi un’altra…ops erano lì per segnare il percorso di qualcuno…chiunque tu sia, sappi che non l’ho fatto apposta e che mi dispiace..pensa se a causa mia non ha ritrovato la strada del ritorno, ce l’avrei sulla coscienza!!!

Il ritorno non è così semplice, ci dobbiamo fermare più volte a consultare la cartina e ad un certo punto ci troviamo a scendere una parete molto ripida che sicuramente avremmo dovuto evitare..mia moglie nella discesa cade e si fa male ad un dito del piede già malandato..questa non ci voleva proprio! Per fortuna ancora niente sole, non voglio pensare al caldo che farebbe, già così mi sembra di stare in un forno..dobbiamo rallentare il passo, cerco di aiutarla come posso, spingendola nelle salite e liberandola il più possibile dal peso….teniamo duro e finalmente siamo nel wash pianeggiante.. Ancora 15 minuti e il parcheggio è proprio davanti a noi…ce l’abbiamo fatta!

Facciamo una sosta al bagno, sperando che nel frattempo arrivi il prioritario di una delle auto parcheggiate (saranno 4/5)…ma così non è purtroppo..mia moglie dice che non se la sente, che ha male al piede e alla schiena (di cui ahimè soffre molto) e che non si sente più le gambe. Non abbiamo però alternative, se potessi andrei da solo a prendere la macchina lo farei, ma resta il problema del guado. Lei vorrebbe aspettare l’arrivo di qualcuno, ma ci potrebbero volere ore, non possiamo saperlo e inoltre nel pomeriggio sono previste piogge. A fatica la convinco ad incamminarsi, ma è davvero provata e inizio a preoccuparmi…piange dal dolore e mi si spezza il cuore…la spingo, le faccio forza, la coccolo il più possibile, la libero da ogni peso, ma niente sembra funzionare e siamo ancora lontanissimi…fino a quando davanti a noi appaiono 3 persone che ci chiedono quanto manchi ancora a the wave: dalla prima sillaba capiamo che sono italiani, evvai!!!

Sono una famiglia siciliana, genitori e una ragazza di 15 anni, Vittoria, che stanno andando a The Wave pur non sapendo niente della zona, della lotteria, dei permessi, ecc…pur avendo fatto moltissimi viaggi negli states non conoscevano questo posto, ne avevano sentito parlare solo il giorno prima da alcuni ospiti del loro albergo a Kanab. Si erano quindi recati all’ufficio turistico di kanab che gli ha dato una cartina generica della zona e gli segnato la strada (la house valley rock rd) e gli ha detto che potevano fare l’escursione: ora, premetto che non possiamo sapere se questo sia vero o no, ma non erano turisti improvvisati, il signore di cui purtroppo non ricordo il nome è un esperto di corsa sull’Etna con molta esperienza alle spalle e soprattutto tantissimi viaggi.

Non appena gli spieghiamo il funzionamento del tutto, senza esitazione decidono immediatamente di tornare indietro con noi, cosa che a maggior ragione mi fa pensare che non volessero fare i “furbetti”…. Penso che non smetteremo mai di ringraziarli, ci hanno letteralmente salvato!

Mia moglie ha trovato nella signora e in Vittoria la compagnia e lo stimolo ad andare avanti e non mollare…hanno parlato tutto il tempo del tragitto ininterrottamente…ah le donne!!!!

Dopo un’altra ora buona di cammino davanti ai nostri occhi come un miraggio appare il guado….ce l’abbiamo davvero fatta! Ed ecco che proprio in questo momento arriva un fuoristrada chiedendoci se avessimo bisogno di un passaggio….che tempismo, proprio quando siamo arrivati! Lui attraversa il wash agevolmente mentre noi ci infanghiamo ma ridiamo a crepapelle..che avventura ragazzi!

Salutiamo i nostri salvatori siciliani, chissà che in un modo o in un altro non leggano questo forum, li ringraziamo tantissimo per il supporto morale che ci hanno dato e raggiungiamo la nostra auto…ah dimenticavo, sulla loro auto ad attenderli vi sono 2 signore loro parenti….da quanto avevano capito il sito si trovava all’altezza del parcheggio, per questo pensavano di impiegarci poco tempo a visitarlo…meno male che sono tornati indietro, se no le trovano cotte le signore!

Mia moglie sviene letteralmente sul sedile, piange e ride allo stesso tempo, ma ora c’è tutto il tempo di rifocillarci e rilassarci lungo il tragitto per Las Vegas..confesso di essere anch’io molto provato, ma la felicità ha il sopravvento! Parliamo tutto il tempo di questa avventura, che passerà alla storia come l’impresa più faticosa e bellissima della nostra vita!

Alle 16.30 siamo nel pieno del traffico di Las Vegas..il New York New York ci aspetta…entriamo nella hall in condizioni terribili, ci avranno preso per barboni, siamo sporchi e mal ridotti ma non ci importa!

Anche se siamo esausti domani dobbiamo ripartire per cui ci facciamo forza..l’hotel è enorme, ci sono centinaia di slot , negozi e ristoranti nella hall principale e anche la camera e molto bella e spaziosa e con vista proprio sulla strip! Dopo una bel bagno ristoratore siamo pronti ad uscire. Le gambe vanno avanti per inerzia, ma siamo così sopraffatti da tutto quello che ci circonda che non ci facciamo più caso. Che dire, spettacolo! È tutto così…grande! Le luci, le persone, l’atmosfera che si respira sono qualcosa di unico. Facciamo un giro per la strip fino al Venetian, vediamo le fontane del bellagio e dopo aver prosciugato la mia carta di credito da sephora mia moglie decide di tornare in albergo per cena. Mangiamo un buonissimo sushi in un ristorante giapponese e alle 11.00 abbiamo giusto la forza di trascinarci in camera e di svenire sul letto…questa giornata resterà scolpita nei nostri cuori e nella nostra memoria per sempre! Good night, Vegas!

Ed eccoci all’ultimo giorno della nostra splendida avventura…dopo un giro in auto sulla strip, una tappa al famoso negozio di Affari di Famiglia e all’altrettanto famosa scritta “Welcome to Las Vegas” ci mettiamo in macchina direzione Los Angeles. Stasera abbiamo prenotato con airbnb una stanza in una splendida e particolare villa a Venice Beach..in realtà si tratta di una casetta di legno nello splendido giardino..avevamo letto che era davvero piccola, infatti 2 persone in piedi quasi non ci stanno e di sicuro nemmeno sdraiati se più alti di 1metro e 80!

Facciamo un giro sul lungomare di Venice pieno di atristi di strada, skaters, negozietti di souvenir e locali e per cena scegliamo quello che si rivelerà il miglior ristorante giapponese della nostra vita: il Katsuya a West Hollywood. Grazie ad una coppia di ragazzi americani seduti accanto a noi, abituè del posto che ci hanno aiutato a scegliere le prelibatezze del menu, usciamo soddisfattissimi da questa esperienza culinaria e ci ritiriamo nella nostra “cuccia”…..è stato un viaggio indimenticabile, a tratti impegnativo e faticoso, ma abbiamo visto posti straordinari e conosciuto persone fantastiche.

Per qualunque altra informazione non esitate a contattarci!

Matteo e Linda



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