Capodanno a Budapest 6

Una città da tutti i punti di vista... inaspettata
Scritto da: eos82
capodanno a budapest 6
Partenza il: 28/12/2015
Ritorno il: 01/01/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
LA MIA IMMANCABILE LONELY (da “Danubio”, Claudio Magris, 1986) Inaspettata la bellezza, le cose da fare, l’ordine, la pulizia e l’organizzazione. Un po’ meno il cibo…ma la perfezione non esiste. Siamo stati lì per il Capodanno 2015-16 e insomma… la straconsiglio a tutti. Ho deciso di dividere il mio diario di viaggio in due post dei primi due e degli ultimi due giorni con indicazioni pratiche su prezzi, percorsi e impressioni generali, e dedicarne uno al cibo, uno ai luoghi della memoria e uno alle terme.

28 dicembre 2015

Partenza giorno 28 dicembre da Catania con volo diretto Wizzair, durata circa 2 ore, spesa circa 150 euro (con Capodanno in mezzo!) prenotato circa 2 mesi prima. L’aeroporto di Budapest è collegato al centro dall’autobus 200E che porta alla fermata Kőbánya-Kispest, capolinea della linea della metro M3, da dove è possibile proseguire sulla linea M3 o M1 o M2 per raggiungere il centro della città.

L’autobus parte dal Terminal 2 dalle 4 del mattino alle 23. E’ possibile acquistare il biglietto a bordo al prezzo di 1,50 €. Noi tramite la M3 arriviamo alla fermata Deák Ferenc, crocevia per di più di tutte e 3 le linee. A piedi proseguiamo per il nostro hotel ROOMbach Hotel Budapest Center, nel quartiere ebraico, che si rivela scelta azzeccatissima per:

  • Vicinanza con la metro (che cmq useremo poco, data la centralità dell’hotel rispetto a tutti i siti di interesse
  • Costo abbordabile, circa 40 euro a notte la doppia compresa la colazione
  • Colazione abbondantissima
  • Pulizia, arredamento moderno e nuovo (anche se camera un po’ piccola) e gentilezza alla reception

Più di così…

Dopo esserci sistemati in camera usciamo subito per cenare. Tramite Trip troviamo un localino ben recensito e ci fondiamo per assaggiare il nostro primo Goulash. IL PRIMO GOULASH Parlerò in maniera più approfondita del cibo ungherese in un prossimo post. (PROMESSO!!!) Spesa circa di 15 euro a testa.

Usciti dal locale ci investe l’aria fredda e secca della serata che non ci scoraggia a fare un piccolo giro al centro, dove scattiamo qualche foto soprattutto al bellissimo PONTE DELLE CATENE, tutto illuminato di luci riflesse nel Danubio. Il ponte più antico della città unisce ciò che erano due distinti agglomerati urbani, Buda e Pest, dal 1949. Momento storico terminato e via in hotel per sonno ristoratore.

29 dicembre 2015

Dopo una bella, abbondante e variegata colazione, ci inoltriamo nel quartiere ebreo, trovandoci praticamente già in loco. In primis visita alla GRANDE SINAGOGA (orari 10-16, primavera-estate 10-18, da dom a giov, sab chiusa, ven orari variabili mensilmente) tramite un piccolo tour con una guida italiana, acquistabile all’ingresso. E meno male, ne vale la pena, perché entrare in una sinagoga senza capire nulla dei simboli ebraici non è che ti soddisfi granchè. Quindi consigliata! Prezzo con tour di circa 10 euro.

Finito il tour di circa un’oretta, prima di uscire ci soffermiamo davanti all’ALBERO DELLA VITA, adiacente alla sinagoga; si tratta di un salice piangente sulle cui foglie sono iscritti i nomi delle vittime dell’olocausto di fede ebraica.

Inoltre a terra si trova una lapide di marmo posta in ricordo del salvatore di cinquemila ebrei ungheresi, Giorgio Perlasca, e circondata di pietre, il paragone con la tomba di Schindler è immediato. Dalla sinagoga ebraica si prosegue per la cristiana e bella Basilica di Santo Stefano, rapido giro interno e poi giro tra i primi mercatini della piazza antistante la basilica. Mercatini che proseguono per tutte le viuzze del circondario dove ad attirarci è il profumo di tutto lo street food ungherese e non, per noi sconosciuto, è stata la nostra prima volta nell’est Europa, quindi per noi era tutto nuovo. C’era tanta scelta per tutti i gusti.

Raggiunta la sponda Pest del Danubio, passeggiamo sul lungofiume in cerca di un’altra commovente testimonianza che queste città travagliata ha dovuto subire, sto parlando de LE SCARPE SULLE RIVE DEL DANUBIO. Proseguendo verso Nord sempre sul lungofiume si incontra l’edificio più imponente della città, il Parlamento. Per evitare file avevo prenotato i biglietti su internet per il tour guidato in italiano, credo si possa visitare solo con una guida, non da soli. Prezzo circa 7 euro. La facciata principale si affaccia sulla riva del Danubio ma l’ingresso principale (La porta dei Leoni) si trova sul lato opposto, sulla Piazza Kossuth. Una volta entrati, aspettiamo il nostro turno per una decina di minuti e puntuale arriva la nostra guida. All’interno scalinate e ornamenti dorati, tendaggi e tappeti porpora, marmo bianco a terra e sulle pareti ricordano un mix tra le nostre residenze politiche e i palazzi nobiliari ottocenteschi. Particolarmente interessante la Sala della Cupola che custodisce la Corona di re Santo Stefano, uno dei simboli dell’identità nazionale, storica e culturale degli ungheresi. Quando finiamo è già buio ma la piazza Kossuth è bellissima, perché illuminata dalla facciata posteriore del Parlamento e impreziosita da un grande albero di Natale pieno di lucine colorate. Prima di tornare in albergo per riposarci un po’ dopo il lungo tour de force, ci concediamo una dolce-pausa al SzamosGourmet Ház – Váci utca per assaggiare la famosa torta Dobos. Si torna in hotel, un’oretta per riposarci e poi fuori per l’ultimo appuntamento prima di cena, concerto di Natale a Santo Stefano. Avevamo preso i biglietti, circa 15 euro a testa, durante la visita nel pomeriggio. Non si tratta di nulla in pompa magna, anzi sono piccoli concerti di musica classica organizzati per lo più per turisti in molte capitali europee durante le festività natalizie (mi era già capitato in Austria). A me piace perché mi fa entrare un po’ più nell’atmosfera natalizia e mi mettono tanta serenità. Finito il concerto ci dirigiamo in un altro localino sempre ben recensito dal vecchio trip e sempre nel quartiere ebraico, ma non ricordo il nome. Abbiamo ordinato piatti tipici sempre a base di carne, non Goulash però! Spesa circa di 16-17 euro a testa e via a nanna. Dopo i primi due giorni molto molto intensi, riprendiamo l’esplorazione di questa bella capitale, in attesa del Capodanno.

30 dicembre 2015

Di buon ora ci dirigiamo verso la parte della città dall’altra riva del fiume e cioè la collina di Buda.

Abbiamo scelto di salire non con la funicolare ma a piedi da una delle tante vie con le scalinate, abbastanza fattibili.

Questa parte mi è sembrata un pò meno vivace di Pest ma comunque ricca di posti e visuali interessanti.

Si inizia con il Palazzo reale, qui facciamo un giro esterno nei cortili antistanti perché la visita interna non ci attira molto e poi proseguiamo verso la chiesa di Mattia, presso il Bastione dei Pescatori.

CHIESA DI MATTIA. La chiesa famosa sia per l’incoronazione di Sissi sia per i concerti d’organo, che si svolgono però in estate, ha un costo di circa 7 euro che per principio a volte mi rifiuto di pagare perché non riesco a capirne il senso. Questa abitudine di mettere una biglietteria davanti ad un luogo di culto è qualcosa che odio dei paesi esteri e mi inorgoglisce che almeno l’Italia non aderisca. Faccio un’eccezione solo quando il luogo di culto non è cristiano, ma solo per la curiosità che mi spinge a vedere gli interni, per esempio come la sinagoga del giorno prima, per capirne i simboli e le usanze, ma un luogo di culto è un luogo di preghiera e dovrebbe essere aperto a tutti, turisti e non.

Accanto alla chiesa si può passare sotto il Bastione dei Pescatori che prende il nome dalla corporazione dei pescatori che era stata incaricata di difendere questo tratto di mura della città durante il Medioevo. Una struttura in pietra bianca da cui si ha una splendida visuale della riva opposta del fiume e di Pest. Il panorama è splendido. Si vede tutto il centro città opposto, dal Parlamento alla Basilica di Santo Stefano. Dopodichè scendiamo giù di nuovo al fiume, ma all’altezza del Parlamento e trovandoci quindi ancora dalla parte di Buda, scattiamo delle belle foto con lo sfondo del Parlamento stesso. Prossima tappa Museo Casa del Terrore, essendo lontanuccia da dove ci trovavamo prendiamo la metro che ci lascia a 5 minuti dal palazzo. ll biglietto costa circa 6 euro. Si tratta di un altro luogo di memoria dei regimi di Terrore che hanno colpito l’Ungheria. Da vedere.

Ci incamminiamo poi nuovamente verso i mercatini, mangiamo qualcosa e torniamo in albergo. Nel tardo pomeriggio non potevamo farci mancare una delle imperdibili cose da fare nella capitale magiara e cioè IL BAGNO ALLE TERME. Abbiamo scelto le terme Szécheny, e abbiamo fatto benissimo, ma c’è così tanto da dire che ve parlerò in un post dedicato. Per ora sappiate solo che tornerei a Budapest solo per questo! Per la cena devo fare una confessione…dopo due giorni di stretto rispetto alla cucina locale, siamo andati in un hamburgheria molto american style però ben recensita, non fast food, e ci siamo divorati un panino megagalattico, mio marito due. Insomma quando ci vuole ci vuole!

31 dicembre 2015

Iniziamo l’ultimo giorno dell’anno con una bella ora di pattinata sul ghiaccio sulla pista da pattinaggio sul ghiaccio più grande d’Europa. Eh si! A Budapest c’è pure questo! Vicino Piazza degli eroi, dopo 10 min di fila entriamo e ne usciamo senza arti rotti ma con tante risate fatte. Prezzo di entrata con un ora di affitto pattini circa 10 euro. Siamo pezzi di legno sui pattini e vedere centiania di gente che ci sfrecciava accanto, compresi bambini di 6-7 anni, ci suscitava un pò d’invidia. Ma la giornata era così bella, l’aria fredda e secca che ci pizzicava le guance, l’aria di festa intorno a noi ci ha fatto dimenticare il nostro passo di lumaca e mano nella mano cercavamo di completare i giri di quell’enorme pista. Facciamo poi un ulteriore giro dei mercatini per qualche souvenirs last minute e per mangiare e ci accingiamo a salire di nuovo verso Pest, ma stavolta sulla collina di Gellert per avere un colpo d’occhio magnifico sulla città.

Anche qui un memoriale alla caduta di ungheresi per la liberazione dai tedeschi, rappresentata da un’altissima colonna con una donna in cima che innalza una palma. Ultima cosa carina fatta a Budapest è stata passare un’oretta in un ESCAPE ROOM. Ora, sì lo so che ormai in Italia ce ne sono parecchie, ma dovete sapere che intanto questo viaggio risale a fine dicembre 2015, che non abito a Milano o Roma dove tutte le novità arrivano in anteprima, che la Lonely planet me l’aveva consigliata come extra se c’era del tempo a disposizione. Siccome il tempo e la curiosità c’erano, siamo andati e ci siamo divertiti tantissimo. Budapest è pienissima di questi posti e ho pensato che col freddo che hanno (ho parlato del fatto che per 4 giorni le temperature non sono salite sopra lo zero?! No? Beh sappiatelo!) è un buon modo per passare un po’ di tempo con gli amici senza gelare. Si la temperatura è rimasta molto bassa per tutta la vacanza, ma fortunatamente c’è stato sempre il sole e poco vento, no pioggia né neve. Diciamo che per noi italiani, e italiani del sud, è lo scotto da pagare se si vogliono visitare questi posti in inverno. Io ero partita col giubbotto Colmar per la neve… si lo so per chi vive a Milano magari risulto…abbastanza ridicola! L’ultima cena che corrispondeva con il cenone di capodanno è stata la cosa meno organizzata del viaggio, ma che ci ha riservato alla fine una piacevole sorpresa. Abbiamo avuto la felice idea di prenotare solo il giorno stesso e circa una ventina di locali ci hanno detto che era tutto sold out. Gira che ti rigira siamo finiti in un ristorante nientepopodimeno che GEORGIANO! HACHAPURI RESTAURANT Abbastanza poco tipico ma sapete un po’? Davvero niente male! Abbiamo assaggiato intanto ciò che ti colpisce immediatamente nel menù (per fortuna ricco di immagini) e cioè lo Khachapuri, una sorta di pane-pizza contenente vari tipi di formaggio fresco o stagionato, uova, erbe e altri ingredienti. Poi un piatto pieno di assaggi di carne, tra cui Šašlyk, spiedini di carne di montone o pecora marinata e arrostita e di verdura. Abbiamo pagato circa 20 euro a testa, che per essere la sera del 31, c’è andata di super lusso. La cucina georgiana per noi neofiti è stato l’input per farci venire la curiosità di visitare un paese mai calcolato prima. Magari un giorno… Non sapevo se la città avrebbe organizzato qualcosa di particolare allo scoccare della mezzanotte che si avvicinava sempre più. La cosa più sensata da fare c’è sembrata andare verso il lungofiume come tanti altri già facevano. Non c’era molto chiasso e confusione, almeno per come siamo abituati noi all’avvicinarsi dell’anno nuovo. La gente, turisti e non, molto calma e tranquilla. Qualche fuoco d’artificio in lontananza o dalle parti della collina di Gellert o del palazzo reale e nessun countdown da parte di nessuno! Allora ne abbiamo improvvisato uno noi guardando l’orario sul cellulare e abbiamo stappato una piccola bottiglia di spumante! Naturalmente ci guardavano tutti, ma non poi così male, magari un po’ bonariamente. E va beh siamo italiani, che ci possiamo fare? Qualche foto e mezzi morti di stanchezza torniamo in hotel. I miei cugini preferiscono girare un altro po’ ma io ero out.

1 gennaio 2016

La mattina della partenza la sveglia è prestissimo e noi decidiamo d’andare all’aeroporto direttamente con un taxi, essendo in 4, è la soluzione più conveniente. E così finisce la nostra bella vacanza in quel d’Ungheria tornando a casa col cuore pieno delle bellezze di Budapest, la perla del Danubio.

Grande rimpianto è il non essere riusciti a trovare il tempo per i Ruins Pub, cioè dei locali tipici simbolo di Budapest, realizzati all’interno di palazzi e spazi abbandonati.

…Ma potrebbe essere la scusa per tornare presto…

GLI IMPERDIBILI:

· TERME DISZECHENYI

· – PANORAMA DA COLLINA DI GELLERT E BUDA

· – QUARTIERE EBRAICO

· – LUOGHI DELLA MEMORIA

POTREI FARE A MENO:

– CIBO – TEMPERATURA



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