Weekend tra Bruges e Bruxelles

Il mix perfetto... tra dolce e salato
Scritto da: cesc
weekend tra bruges e bruxelles
Partenza il: 22/11/2013
Ritorno il: 25/11/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Come di consueto ci organizziamo per un week end badando molto al nostro budget ristretto e pertanto riusciamo a partire con Ryanair da Pisa per Charleroi al prezzo di Euro 64 a/r per due persone compreso di tasse. Gli hotel li prenotiamo tramite booking ad un prezzo vantaggioso che vi svelerò in seguito.

E’ venerdi ed arriviamo in orario, verso le 14,30, all’aeroporto della cittadina belga. Riusciamo a prendere il primo bus che ci porta da Charleroi alla stazione midi di Bruxelles (Euro 62 per due persone a/r), destinazione perfetta per salire sul treno per Bruges al costo di 27 Euro per due persone. Un’ora e mettiamo piede nella romantica Bruges. Dai nostri primi spostamenti notiamo subito che i servizi fin qui usufruiti sono abbastanza costosi ma, d’altra parte, i mezzi sono molto puliti ed in orario.

Usciamo dalla stazione e prendiamo un taxi per il nostro primo hotel, l’Hotel Europ, 60 Euro per una doppia con colazione inclusa. Situato su di un canale, a soli 5 minuti dalla piazza principale e dal Belfort, la torre civica risalente al XIII secolo dove al suo interno si trova un carillon formato da 47 campane. Naturalmente sarà la nostra prima tappa il giorno successivo. Bruges è uno dei luoghi turistici più importanti; il centro storico, circondato dai canali, conserva ancora intatta la propria architettura medioevale tanto da essere Patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Rimaniamo incantati dalla romanticità del luogo ed entriamo subito in sintonia con la città, frequentando la piazza del centro storico con banchetti sia natalizi che di gastronomia locale: questa è una cosa che amo… lo street food… mangiare cibi tipici dei posti che visito; e qua è perfetto nonostante la temperatura. Un’altra delle cose che mi piace di un viaggio è sicuramente stringere amicizia con persone nuove e durante il nostro tragitto da Bruxelles a Bruges conosciamo una simpatica coppia con la quale passiamo il nostro soggiorno in città.

Ritorniamo in albergo consci del fatto che il giorno seguente sarà una gran bella e faticosa giornata.

Ci alziamo presto e fatta una buona colazione (nonostante il caffè solubile) ci incamminiamo verso il Belfort. Apre alle 10 e siamo tra i primi a salire. Al suo interno sono conservati tutti i documenti degli statuti cittadini e antiche carte che ricordano il florido periodo commerciale e grazie ad una scala a chiocciola si può arrivare alla cima del campanile, alto 83 mt, dalla quale si gode di una magnifica vista della città.

Scendiamo e decidiamo di fare un giro in barca tra i canali. Nonostante il 15 novembre sia l’ultimo giorno di attività per le società che effettuano questo servizio, riusciamo fortunatamente a trovare ancora una di queste che ha prolungato la scadenza per navigare. Ce lo gustiamo veramente con mille foto e con l’idea che questa città somigli, con le dovute proporzioni, ad Amsterdam e Venezia. Ritornati sulla terra ferma pensiamo di dirigerci verso la fabbrica/museo della birra, De Halve Maan, unica nel centro storico, con tradizione secolare nella produzione di birra a Bruges, che organizza escursioni giornaliere sia della birreria moderna che del museo (un po’ scarso). Durante il tour, si può godere di una magnifica vista panoramica sulla città e di una buonissima Brugse zot !!! Peccato che la visita non sia in italiano, ma la birra belga non ha bisogno di presentazioni, è semplicemente speciale !

Come non menzionare poi la patata… fritta due volte! Quindi perchè non un pranzo a base di fish and chips con la birra della fabbrica appena visitata?! Sublime.

Il nostro tempo inizia a terminare, abbiamo il treno per Bruxelles nel tardo pomeriggio. Ci rimangono da visitare le due chiese più importanti: la chiesa di Nostra Signora, in stile gotico brabantino, con il campanile di mattoni alto 122 m. e all’interno, la scultura della Madonna col bambino di Michelangelo (sfortunatamente coperta quel giorno), e la Cattedrale di San Salvatore, grande edificio eretto a partire dal 1250 nello stesso stile del precedente; è la più antica chiesa gotica in mattoni del Belgio.

Concludiamo con la visita del Begijnhof, beghinaggio fiammingo, una serie di piccoli edifici usati dalle beghine, che erano sorellanze laiche di donne religiose, appartenenti alla chiesa cattolica e fondate nel XIII secolo nei Paesi Bassi, che cercavano di servire Dio senza ritirarsi dal mondo.

Finita l’avventura di Bruges, arriviamo a Bruxelles in serata. Qua le dimensioni sono del tutto diverse e per fortuna c è la metro che ci permette di girare in lungo e largo senza problemi. Il nostro hotel è l’Ibis situato in piazza Santa Caterina a 5 minuti dal palazzo della Borsa e dalla fermata metro. Hotel da 7,5 in pagella per il rapporto qualità/prezzo ( 104 Euro per due notti in doppia ) ma senza colazione perchè troppo onerosa.

Come nella precedente tappa, ci facciamo un idea di quanto la città possa offrire. La Grand Place è bellissima, peccato che il periodo delle bancarelle natalizie inizi solo nel week end dell’ultima settimana di novembre. Stiliamo un programma e ci ritiriamo per riposare.

La mattinata inizia con una gran bella colazione a due passi dall’hotel. Charli, in via Santa Caterina,è la panetteria dove è consentito anche acquistare pezzi dolci, fatti come “dio” comanda, e goderseli a tavolino con un buon caffè e latte.

Iniziamo quindi il nostro tour della città prendendo la metro in direzione Esplanade, ovvero a pochi passi dall’Atomium, monumento che si trova nel parco dell’Heysel, costituito da nove sfere di acciaio che rappresentano un atomo ingrandito 165 milioni di volte. Fu costruito per Expo 1958 ma ormai è divenuto un simbolo della città che tutti devono visitare.

Ritornando sempre con la metro nell’affascinante Grote Markt o Grand Place, capiamo il perchè sia tutelata dall’Unesco.

L’Hotel de Ville che ospita il municipio con la torre in stile gotico, dove al suo vertice si erge una statua del santo patrono della città, San Michele Arcangelo, è stato costruito tra il 1402 e il 1455.

La Maison du Roi, una volta interamente in legno, aveva la funzione di vendita del pane. Solo nel XV secolo venne sostituito da un edificio in pietra in stile gotico e adibito a servizi amministrativi del duca del Brabante.

Le case delle Corporazioni tra cui la Maison Des Brasseurs e la la Maison des Ducs de Brabant unite alle precedenti vi lasceranno a bocca aperta.

Da Grand Place si arriva in 5 minuti alla statua del Manneken Pis.

Il Manneken Pis è una statua in bronzo, alta una cinquantina di centimetri, simbolo dell’indipendenza di spirito degli abitanti di Bruxelles. Si tratta di una fontana che rappresenta un piccolo ragazzo che sta urinando. Le parole Manneken Pis significano, in fiammingo, il ragazzetto che fa pipì. L’origine della statua non è accertata. Numerose leggende circolano su di lui. Fra esse una descrive un bambino che avrebbe estinto, a suo modo, la miccia di una bomba con la quale i nemici volevano dare fuoco alla città; un’altra, un bambino perso che sarebbe stato trovato da suo padre, ricco borghese di Bruxelles, nella posizione che si immagina; un’altra ancora narra che nel XII secolo un bambino, figlio di un celebre duca, fu sorpreso ad urinare su di un albero durante le fasi cruciali di una battaglia. Questa immagine è divenuta simbolo del coraggio militare dei belgi.

Ci spostiamo a questo punto nella zona del Parlamento Europeo, sfortunatamente non accessibile dai visitatori fino a nuovo ordine. Per cui, dopo le foto di rito, mettiamo qualcosa sotto ai denti per ricaricarci un po’. Dopo pranzo iniziamo una passeggiata che ci porta nel parco del Cinquantenario, un grande polmone nella città, dove troviamo tantissimi bambini che giocano felicemente e senza alcun pericolo. Al centro l’arco di trionfo simbolo dell’economia e dell’industria belga. Da qua con la metro arriviamo alla concattedrale di San Michele e Santa Gudula, principale luogo di culto di Bruxelles. Bellissima la sua facciata come il suo interno.

Riteniamo chiuse le nostre visite ai monumenti per cui ci tuffiamo, così sarebbe proprio bello da dire e fare, nelle vie della cioccolata. Mi sono forse dilungato un po’ troppo nel raccontare le nostre visite, ma vi posso assicurare che niente è più bello che sentire nell’aria l’odore di cioccolata… di gaufre, e niente importa se ad un angolo si mischia con l’odore delle patatine fritte. Anzi quei posti si caratterizzano proprio per questo… mix.

Avremo portato via un “mondo” gustoso, ma purtroppo il nostro solo bagaglio a mano è di misura limitata al volere della compagnia aerea (come magari è giusto che sia). Dulcis in fundo percorriamo la rue des bouchers, rinomata via per i suoi ristoranti di pesce con un atmosfera sempre allegra ed i suoi colori sgargianti. Ci fermiamo da Chez Leon, ottimo menu a 15 euro compreso un boccale di birra Maes per gustare, finalmente, cozze e patatine fritte !!! Lo consigliamo. Sfiniti torniamo in hotel, la mattina seguente ci aspetta il viaggio di ritorno. Di Bruges mi rimarrà il ricordo di un paese medioevale, di una romanticità palpabile, il Belfort le bancarelle in piazza, la buonissima birra, i ponticelli sui canali. Di Bruxelles invece quel suo fascino d’altri tempi, quel misto di città moderna ed antica insieme, i suoi spazi verdi, una cena composta da cozze e patatine fritte, la gelida temperatura riscaldata da una tazza di cioccolata.

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Hotel de ville Bruxelles

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Atomium

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Concattedrale Bruxelles

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Manneken Pis Bruxelles

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WEEK END TRA BRUGES E BRUXELLES

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Grand Place Bruxelles

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Sui canali di Bruges



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