Tour del Brasile tra avventura e magia

Viaggio fai da te attraverso paesaggi meravigliosi, natura lussureggiante, la semplicità, la gentilezza, la luce, i colori, la musica e soprattutto i sorrisi della sua gente passando per Minas Gerais, Bahia, Cearà, Piauì, Maranhao, Paranà e Rio
Scritto da: luciana57
tour del brasile tra avventura e magia
Partenza il: 08/07/2016
Ritorno il: 30/07/2016
Viaggiatori: 6
Spesa: 3000 €
Quella che sto per raccontare è la storia del nostro secondo viaggio in Brasile durato quasi un mese.

Il Brasile è un universo immenso, un capitolo infinito, tanto grande e variegato che non saprei da che parte iniziare a raccontarlo.

Ci mettiamo alla ricerca del volo internazionale e ne scegliamo uno via Zurigo (Roma- Rio de Janeiro via Zurigo E. 465,00 volo Swiss Air + Edelweiss Airlines), esperienza da non ripetere per la grande scomodità dei posti a sedere nel volo più lungo.

Il nostro itinerario è molto articolato e abbiamo bisogno di cinque voli interni:

Rio de Janeiro – Belo Horizonte (volo GOL Airlines)

Belo Horizonte – Salvador de Bahja( volo GOL Airlines)

Salvador de Bahja – Fortaleza ( volo TAM Airlines)

Sao Luiz – Foz do Iguaçu ( volo GOL Airlines)

Foz do Iguaçu – Rio de Janeiro ( volo TAM Airlines)

08/07/2016: ROMA – RIO-BELO HORIZONTE

Partiamo in quattro: Velia, Pino, Giulio ed io: gli altri due nostri amici, Cinzia e Maico ci raggiungeranno tra nove giorni nel Nord del Brasile.

Un volo della Edelweiss Air molto economico, ma come già detto molto scomodo ci porta a Rio e da qui prendiamo subito un altro aereo fino a Belo Horizonte nello Stato di Minais Gerais dove alloggiamo nel centralissimo Tulip Inn Savassi Hotel che si rivela un’ottima scelta.

09/07/2016: BELO HORIZONTE – OURO PRETO

Questa regione orientale del Brasile, grande quanto la Francia, è ricca di miniere e vanta un grappolo di città coloniali dove il tempo pare essersi fermato. L’intera area, oggetto di un intenso sfruttamento minerario durante la corsa all’oro, trova il suo più fulgido esempio in Ouro Preto, ex cittadina mineraria coloniale che, con strade lastricate e un’architettura barocca magnificamente conservate è già di per sé molto singolare. La raggiungiamo con un taxi: stradine tortuose si aggrappano al terreno disegnando ripidi saliscendi, alloggiamo alla Pousada Liria Toffolo, nel centro della città che ci offre una buona colazione allietata dalla presenza di graziosi macachi, ma un comfort inesistente vista la bassa temperatura e la mancanza di vetri alle finestre.

10/07/2016: OURO PRETO – MARIANA – BELO HORIZONTE

Con un bus sulla via di Mariana scendiamo alla Mina de Passagem dove, come in un far west da cartone animato, ci avventuriamo nelle profondità della terra a tutta velocità, trasportatati da un barcollante carrellino che si perde lungo le rotaie nel buio del tunnel! Ci troviamo in una tra le più vecchie miniere d’oro accessibili al mondo dove, in 160 anni, la montagna è stata scavata come un groviera da più di 2000 persone ogni giorno. Ci spingiamo nelle gallerie sotterranee poste a 120 metri di profondità, fino al lago naturale all’interno della miniera. La risalita dal silenzio delle viscere della terra al sole accecante ed al caos è un trauma, ma il nostro pensiero va agli schiavi che vi entravano all’alba per uscirne al tramonto, al dramma delle loro esistenze spezzate e alla sete di ricchezza dei loro padroni!

Domani un volo della Gol Airlines ci porterà a Salvador de Bahia dove ci attende Charlie, la nostra guida che parla l’italiano quasi meglio di noi. (charlesmodesto1972@hotmail.com- +5571991649631).

11-14/07/2016: BELO HORIZONTE – SALVADOR DE BAHIA

L’impatto con Salvador de Bahia, capitale dello stato più africano del Brasile ha l’intensità di un innamoramento. La bellezza delle strade acciottolate del Pelourinho con le sue sontuose chiese decorate a festa è trepidante e viva perché svela la sua anima selvaggia di tradizione nera nelle feste delle sue notti calde al passo della musica dei ritmi africani. La gente si riversa nelle sue piazze danzando e cantando, accomunata da antiche tradizioni di sincretismo religioso e culturale che la distinguono dal resto del paese. Salvador de Bahia non smette di stupirci: è la patria del candomblè e della capoeira, è il fascino dell’architettura coloniale e delle sue chiese in stile barocco, è il forte odore di dendè che le bahjane nei loro bianchi e ampi costumi usano per friggere le polpette con fagioli neri e gamberi.

La capoeira, praticata dagli schiavi in segreto, è un’arte che porta in seno una vena di malinconia, dove destrezza e musica si fondono con l’eco del dolore. Attorno, ricche cattedrali risalenti al periodo coloniale, odori sapidi di spezie e cocco, strade acciottolate dal fascino decadente tra palazzi tinteggiati con colori pastello.

Noi alloggiamo nella Pousada do Boquierao, nel cuore del Pelourinho, l’antico quartiere che deve il suo nome al palo di legno a cui gli schiavi venivano legati e frustati prima di essere venduti all’asta. La zona è di un’autentica bellezza, vibra di musica, di danze, di colori e di riti magici, ne rimaniamo affascinati!

La pousada è fantastica, raffinata ed elegante e con una splendida terrazza affacciata sulla Baia de Todos os Santos. L’atmosfera è tranquilla, odori e suoni finalmente si placano. E’ bello affacciarsi al parapetto a guardare l’ombra delle nubi rosse che scende tra le strade e mentre la baia s’accende di luci vedere Salvador brillare sull’acqua e nascondere le proprie sfumature scivolando in un velo di foschia azzurra. Charlie, la nostra guida contattata dall’Italia, ci accompagna e ci rassicura mostrandoci le meraviglie di questa città che nonostante sia per lo più percorribile a piedi e sotto il controllo della polizia che si trova ad ogni angolo della strada, presenta alcune zone meno sicure e quindi da evitare o da attraversare con un taxi.

Dopo il nostro giro turistico del centro storico, ci troviamo davanti a ” Minas da Bahia”, un negozio che reca sulla porta un adesivo con una bandiera svizzera e un piccolo pannello con scritto ” Aberto ” Incontriamo François Duc, il carismatico duca di La Chaux – de – Fonds , che vive a Salvador da circa trent’anni, conosciuto qui come “François A Bahia” perché tutti sanno che possiede le più belle gemme del Brasile. Ci chiede di entrare e di sederci: lo ascoltiamo volentieri perché ci vuole un piccolo tour del Brasile anche attraverso le sue gemme per conoscere un altro aspetto di questo splendido paese. “Visitare il Brasile senza vedere le sue pietre”, ci ha detto, “è come visitare la Svizzera senza assaggiare il cioccolato”. Si comincia con ametiste, topazi, citrini naturali e poi finalmente le meraviglie : smeraldi, diamanti , zaffiri e rubini : trascorriamo un’ora e mezza a gustare tutte le sfumature di colore, apprezzando l’opaco e il trasparente.

Siamo rapiti, ci sembra di essere dentro un film di Indiana Jones! “Non voglio vendere niente, il mio compito è semplicemente quello di presentare le pietre stesse. Ogni pietra troverà un acquirente, è solo una questione di tempo e di persona”, ci dice con umorismo! Siamo letteralmente sbalorditi ed affascinati da un personaggio così singolare che certamente possiede due miniere d’oro: i suoi gioielli e la sua personalità! Ne avremo un ricordo indimenticabile!

Come tutti i martedì sera, alle ore 18,00 nella chiesa del Pelourinho si festeggia la Terça da Bençao (martedì della benedizione), festa in cui sacro e profano s’incontrano e ci lasciamo sorprendere dall’aggregazione del rito cattolico alla tradizione africana.

Una vecchina gracile si muove con grazia mentre alza il rosario al cielo seguita da una signora con un cesto di pane di formaggio fatto in casa e dietro di loro una fila di altri uomini e donne con ceste ricolme. Abbiamo quasi corso per arrivare a prendere un posto a sedere nella straripante chiesa di Nossa Senhora do Rosario dos Pretos per la Messa sincretica . Il prete, un enorme uomo di colore molto in carne che probabilmente assaggia tutte le offerte delle buone signore della Parrocchia, si è rivelato uno showman consumato, capace di dirigere musici e cantanti . Usciamo con il buio già consolidato nella notte colorata del martedì sera del Pelourinho: ci sono ancora le percussioni ad accoglierci. Noi turisti, spettatori di una città senza uguali, siamo senza parole!

14/07/2016: SALVADOR DE BAHIA – FORTALEZA

Domani partiremo per Fortaleza da dove inizieremo a percorrere la cosiddetta “rotta delle emozioni”. Di buon mattino un fuoristrada 4X4 ci viene a prendere all’hotel Americas dove abbiamo dormito; Fortaleza ci appare veramente squallida e siamo contenti di andare via senza visitarla.

15/07/2016: FORTALEZA – JERICOACOARA

Comincia così il nostro viaggio verso Jericoacoara, una delle dieci spiagge più belle del mondo attraverso il paesaggio meno brasiliano del Brasile, fatto di sabbia, acqua, vento, natura e avventura. Non esistono strade asfaltate negli ultimi 15 km, per legge ne è proibita la costruzione a vantaggio di un incredibile senso di libertà; Jericoacoara, città di sabbia, circondata da un sistema di dune mobili, che avanzano continuamente all’incessante soffiare dei venti è vicina.

L’arrivo dalla spiaggia è un momento indimenticabile, difficile da rendere e la nostra felicità è quella di restare qualche giorno qui, immersi in questo paradiso.

Nonostante lo sviluppo dei servizi turistici, Jerì, come la chiamano tutti, mantiene ancora oggi il suo fascino di villaggio rustico, con le stradine di sabbia e i negozietti ricavati in vecchie case di pescatori; sono imperdibili il tramonto visto dalla duna sabbiosa che si erge dalla battigia ed i carretti carichi di frutta tropicale ed alcoolici.

Alloggeremo alla Pousada Peixe d’Ouro per tre notti aspettando i nostri amici che ci raggiungeranno dall’Italia; trascorriamo così, spostandoci a bordo di dune buggy attraverso entusiasmanti corse sul bagnasciuga tra oceano e candide dune e traversando fiumi su chiatte spinte da lunghi remi, alcuni incredibili giorni i cui ritmi sono scanditi dal tramonto, dalla luna e dalle stelle: il contatto con la natura è intenso e la bellezza dei paesaggi ci rapisce l’anima.

18/07/2016: JERICOACOARA- TUTOJA

I nostri amici sono arrivati, presto lasceremo Jerì, sarà un viaggio in gran parte “off road” percorso a bordo di fuoristrada, un itinerario che collega le città di Jericoacoara e Sao Luis passando per il litorale dello stato di Piauì; un percorso a stretto contatto con i brasiliani e la loro terra attraverso fiumi , lagune e dune, visitando villaggi di pescatori ancora privi di corrente elettrica. Fissati i bagagli con robuste corde si riparte: la nostra prossima meta è Tutoja, Pousada Jagatà: bellissima, confortevole e con una vista meravigliosa che affaccia su una spiaggia deserta, orlata di palme e di alberi di mango le cui radici compaiono qua e là. Siamo veramente coccolati dalle attenzioni del gestore che cerca di soddisfare ogni nostra richiesta. Nel pomeriggio andiamo in battello sul delta del fiume Parnaiba: il paesaggio è pre-amazzonico, con grandi mangrovie e una ricchissima fauna; al tramonto, dalla barca avvistiamo gli ibis rossi che si danno appuntamento per rifinire il colore del cielo. I famosi Guarà, dopo essersi cibati di gamberi, tornano ai loro nidi in stormi e si confondono con le lingue di fuoco degli ultimi raggi del sole. Poi le ombre della sera si allungano, i rumori degli animali si affievoliscono e lasciano posto al fruscio ritmato della risacca.

A Tutoja, dopo cena ci godiamo il cielo stellato, la dolce brezza e il rumore dell’oceano.

18/07/2016: TUTOJA – BARREIRINHAS

Il giorno dopo, fatta colazione partiamo con un pick-up fino a Paulino Neves, in mezzo al nulla e da lì in barca fino a Caburè, tra mangrovie ed oceano.

Il punto di riferimento è un bar-ristorante sulla spiaggia che si affaccia sul fiume: conquistiamo l’ombra di una delle capanne di paglia che assisterà al nostro bivacco e ci appropriamo indebitamente di alcune sedie per spalmarci un po’. Mi allontano per curiosare: la conformazione di questo luogo non è di facile descrizione: quando il fiume Prejuiças arriva all’oceano, non vi si getta direttamente, ma scorre parallelamente alla spiaggia, creando una lunghissima e profonda lingua di sabbia.

Così, dove le case si allineano vicino al fiume, c’è una profonda porzione di spiaggia oceanica battuta dal vento e fortemente influenzata dalle maree. Affondo i piedi nella sabbia finissima e tiepida senza lasciare impronte perché il vento rapidamente le cancella. Fa caldo,vorrei raggiungere il mare ma non è impresa da poco: si tratta di attraversare circa 500 metri di dune, con una sabbia molto poco compatta. Non ci vado, il caldo mi dissuade dal tentare l’impresa!Torno indietro, ed è ora di salire in barca per raggiungere il Faro di Mandacarù e poi Atins, dove al tramonto ci perdiamo nell’incredibile labirinto dei Piccoli Lencois, camminando tra infinite dune e laghetti color smeraldo a ridosso dell’Atlantico, in uno spettacolo che ci lascia senza fiato.

Sempre sul fiume raggiungiamo poi la Pousada Boa Vista a Barreirinhas. La prima impressione è molto spiacevole perché arrivati al molo scopriamo di dover trascinare tutti i nostri bagagli su un viottolo lungo circa un chilometro e mezzo, pieno di sterpi e di rovi, senza che nessuno ci aiuti eccetto i due conducenti della barca. Assurdo, nessuno ci ha chiesto scusa, come se la cosa non li riguardasse! Arrivati ci accorgiamo che la pousada è molto lontana dal centro che è raggiungibile soltanto in taxi (circa 4 km.) e non è una bella notizia visto che dovremo restarci due notti. Con un taxi raggiungiamo per la cena il lungofiume dove sembra esserci un po’ di vita e qualche negozio ma siamo stanchi e presto torniamo in hotel a nanna.

Il giorno dopo, un pick-up della Toyota ci viene a prendere per accompagnarci ai Lençois Maranhenses: l’escursione comincia su una chiatta che ci conduce dall’altra parte del fiume, poi circa 40 minuti di fuoristrada e, in un paesaggio interdunale tra sobbalzi e slittamenti, affrontiamo dislivelli e cumuli di sabbia a tutta velocità, pencolando pericolosamente, attraversando zone semi-desertiche e lavandoci i piedi in uno dei vari guadi prima di scalare una delle dune e veder comparire un’acqua blu-verde nella quale sognamo già di tuffarci. E’ uno scenario fantastico di dune bianchissime e lagune di acqua cristallina, laghetti color smeraldo a ridosso del mare.

Il contrasto tra l’immensità delle dune e la freschezza che emerge dalle lagune è sorprendente: l’acqua è trasparente, a più di 30 gradi ed è fantastico fare il bagno specie quando il sole rosso del Brasile si corica pian piano sulle distese di sabbia; il pianoro di sabbia è molto alto, vorremmo uno skilift, vista la fatica della salita ma appena superato il muro, i Lençois ci si mostrano nel loro massimo splendore.

Incredibili, inimmaginabili, stratosferici, i superlativi si sprecano: è la seconda volta che li vediamo ma l’emozione ci attanaglia ugualmente! Dune a perdita d’occhio, lagune piene di acqua cristallina, tutto ci racconta di paesaggi fantastici!

Emozionati ci mettiamo a camminare lì attorno, ammirando i paesaggi e godendoci il cambiamento dei colori man mano che il sole si sposta e si avvicina l’ora del tramonto. Ci colpisce particolarmente il gioco della sabbia e delle orme: la coltre di sabbia alterna i disegni creati dal vento con le sagome ben delineate delle impronte dei turisti creando nuovi effetti, nuove simmetrie, quasi che fossimo noi stessi autori di una parte dell’opera.

Va da sé che le foto si sprecano! E purtroppo è già ora di lasciare questo paradiso, ci chiamano a raccolta in cima alla collina : intorno una scena surreale: figurine a distanza si stagliano nel rosso del sole e una lunga fila di persone si incammina verso di noi; sono un valore aggiunto alla bellezza di questo indimenticabile tramonto!

Domani con un van privato saremo a Sao Luis dove arriveremo per l’ora di pranzo.

21/07/2016: BARREIRINHAS – SAO LUIS

Dopo alcune ore di viaggio arriviamo alla splendida Casa Lavinia, una pousada elegante e raffinata dove abbiamo già soggiornato qualche anno fa. Gironzoliamo per la città perdendoci nelle tante viuzze ormai affollate, nei vari sali-scendi pieni di botteghe, nelle strade molto trafficate e quando usciamo per la cena optiamo per una semplice pizza vicino alla nostra pousada. La vita notturna di Sao Luis è famosa e certamente merita, ma non rientra tra le nostre priorità quando il giorno dopo ci aspetta un aereo che ci porterà finalmente alle cascate di Iguaçu.

22/07/2016: SAO LUIS – FOZ DO IGUAZU

Dopo uno scalo tecnico a San Paolo arriviamo a Foz do Iguaçu intorno alle ore 18,00. La nostra pousada ci ha organizzato anche il trasporto e finalmente conosciamo Cristiane, la simpatica autista del nostro van che ci farà da guida in questi due giorni di permanenza. Ci propone una giornata intera in Argentina e mezza giornata in Brasile per vedere entrambi i versanti delle cascate e noi naturalmente accettiamo di buon grado!

Arriviamo quindi nel nostro hotel Marica B&B, che ci appare subito molto carino e pulito. C’è un disguido tecnico nella nostra prenotazione, ma tutto si risolve. Per cena proviamo il ristorante Bella Italia, ma l’esperienza non è certo da ripetere, visti gli elevatissimi prezzi per mangiare soltanto un po’ di pasta. Che emozione, domani andremo in Argentina!

Per chi come me è alla continua ricerca di luoghi dove la natura si esalta, arrivando ad Iguaçu ha la sensazione di essere giunti al top, difficile immaginare una natura più prorompente, selvaggia ed intatta ed impossibile descrivere il frastuono roboante dell’acqua e l’emozione di muoversi in un ambiente così intatto! Ma per una volta anche l’uomo ha fatto la sua parte rispettando questo patrimonio e creando un parco nazionale a salvaguardia dell’ambiente.

Attraversata la frontiera senza intoppi grazie alla nostra guida Cristiane, (viniciusfoztur@gmail.com) facciamo i biglietti ed entriamo nel parco. Il primo treno parte alle 8.30 dalla stazione principale e in circa 30 minuti raggiungiamo quella che dista circa 1,5km dalla piattaforma che dà sulle cascate. Abbiamo davanti un gruppo di persone, ma accelerando il passo, le superiamo tutte e arriviamo quasi per primi a godere di uno spettacolo che definire divino è poco; siamo così contenti che non ci curiamo neanche dei litri d’acqua che ci si stanno riversando addosso, restiamo alcuni minuti in trance, poi il continuo afflusso di gente rende il posto meno magico e troppo affollato, facciamo qualche foto bagnando la videocamera, ma non possiamo veramente farne a meno; ci allontaniamo di qualche metro dalla piattaforma, inzuppati d’acqua come se ci fossimo fatti un bagno vestiti!!! Ammiriamo la Garganta do Diablo un po’ più da lontano mentre ci asciughiamo in men che non si dica sotto un bellissimo sole; gli arcobaleni spuntano da tutte le parti ed il fragore delle cascate copre le nostre parole; non vorremmo allontanarci più, ma il tempo a nostra disposizione è sempre poco.

Riprendiamo il treno e dopo 15 minuti scendiamo alla stazione Cataratas ed imbocchiamo il Circuito inferiore. Il sentiero conduce fino al bordo delle cascate attraverso una lussureggiante vegetazione tropicale. Scendendo si ammirano le cascate del lato brasiliano da diversi punti d’osservazione ed infine si arriva alle cascate Bolzetti, che offrono il più bel panorama d’Iguaçu: una serie di cascate immerse nel verde, con delle palme a fare da sfondo e gli onnipresenti arcobaleni ad incorniciare un capolavoro di Madre Natura. Il panorama è a dir poco eccezionale e ci sbizzarriamo in una serie di foto impressionanti, facendone alcune bellissime ma non certo per merito nostro!!!Tornati in hotel, la proprietaria ci consiglia di andare a cena alla Churrascaria O’Gaùcho, un ottimo ristorante dove mangiamo carne squisita e paghiamo pochissimo, veramente da consigliare.

Anche dal lato brasiliano la passeggiata è davvero semplice, agevolata da continue passerelle che ci portano in circa quaranta minuti ad un belvedere che domina tutto il complesso delle cascate, Garganta do Diablo in testa. Il fragore delle cascate, il materializzarsi di continui arcobaleni e la rigogliosa vegetazione rendono questi momenti magici una gioia per gli occhi e per i sensi. Saliamo con un ascensore ad un altro belvedere e la sensazione di essere in un paradiso aumenta di minuto in minuto, senza ombra di dubbio uno degli spettacoli più belli che la natura può offrire. Lasciamo a malincuore le cascate e torniamo all’ingresso del parco. Alle 16,00 un aereo della Tam Airlines ci porterà a Rio de Janeiro.

24/07/2016 : FOZ DO IGUAZU – RIO DE JANEIRO

A Rio de Janeiro giochiamo in casa , Marcos, la nostra magnifica guida che parla e scrive perfettamente l’italiano verrà a prenderci in aereoporto e ci accompagnerà a scoprirne le tante meraviglie (marcos@rioonthemap.com). Ci sentiamo tranquilli!

Ogni cosa a Rio colpisce in modo indelebile e senza mezzi termini: emozioni di stupore per le bellezze inimitabili dei suoi punti panoramici fatti di aspre montagne, di colline di granito ricoperte di vegetazione tropicale, circondati da grattacieli che sembrano sottrarre spazio alla foresta; emozioni di stupore per la simpatica confusione della sua gente dal colore della pelle esotico e sensuale, per il diverso modo di interpretare la vita con allegria ed ottimismo , anche quando la realtà delle cose spingerebbe a fare il contrario; emozioni di tristezza per la realtà delle favelas che sono ovunque , sparse per la città sia che ti trovi in cima al Corcovado o affacciata alla finestra del tuo hotel, ovunque giri lo sguardo c’è sempre una favela accanto alle meraviglie della città. Si guardano con curiosità e quasi fossero un’attrazione turistica, si scattano foto: per noi la favela è questa, per molti rappresenta l’unica possibilità di sopravvivenza. Questa è Rio e va presa così com’è, per le sue bellezze e le sue tristi realtà e forse proprio nel punto d’incontro di queste sue contraddizioni c’è il segreto che tanto affascina e strega il visitatore.

Marcos, preciso ed affidabile ci accompagna ad assaporare la sua città facendocene gustare i colori, i suoni, i profumi : qui basta una latta per creare un ritmo, una chitarra e un tamburo per attirare gente che canta e balla felice ad ogni angolo , tra una cerveza e una caipirinha mentre le strade si ubriacano di traffico, avvolte in un interminabile brusio costante , quasi fosse il respiro affannato della città stessa.

E così i giorni passano e ti accorgi che scivolano via troppo velocemente perché a Rio puoi restarci un giorno e ti pentirai di non avere visto nulla, una settimana e ti accorgerai che per capirla occorre molto di più, un anno e forse la tua vita non sarà più la stessa: si parla di saudade, di nostalgia, un concetto che solo chi ne ha assaporato l’essenza, anche solo per pochi attimi, può riuscire a comprendere!

E’ la seconda volta che torniamo in Brasile, una terra che ci ha lasciati spesso senza fiato, che ci ha emozionati e ci ha trasmesso gioia. Abbiamo attraversato sette stati e percorso migliaia di chilometri: indimenticabili i meravigliosi paesaggi, la natura lussureggiante, la semplicità, la gentilezza, la luce, i colori, la musica e soprattutto i sorrisi della sua gente! Chissà, forse non sarà l’ultima!

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