Avventure in Perù, Bolivia e Cile

Un lungo viaggio alla ricerca delle meraviglie del mondo Inca, passando per gli altopiani boliviani, i deserti e i laghi d'altura cileni
Scritto da: Il_rosso
avventure in perù, bolivia e cile
Partenza il: 09/08/2017
Ritorno il: 30/08/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €

Perù, Bolivia, Cile in 22 giorni

1 giorno: 9 agosto

Partenza da Palermo alle 6:15 direzione Roma Fiumicino dove ci aspetta il 2 volo dei 4 che ci porteranno a destinazione. Il volo per Miami è alle 10:40, 11 ore di volo anche in perfetto orario, che quasi ci farà viaggiare nel tempo (7 ore indietro, arriveremo alle 15:50). Arrivati in aeroporto ritiriamo i bagagli e rifacciamo il check-in con la compagnia Latam (3 volo) per la tratta Miami-Lima delle 00:05. Ad essere sincera questo aeroporto me lo aspettavo il più figo del mondo e invece per niente! Terminata la parte burocratica passiamo a quella pratica, ovviamente con 6 ore di scalo il mio fidanzato cosa decide di fare? “Prendiamo un mezzo e andiamo a vedere Miami Beach!” Così facemmo… dopo aver attraversato l’intero aeroporto e chiesto a tutti gli spagnoli (perché sembra proprio che si parli solo spagnolo) troviamo un autobus locale che con $9 (andata e ritorno) in 20 minuti ci porta sulla spiaggia più nominata d’America: palme, macchinoni, gente strana, spiaggia infinita e “l’oceano”! Dopo aver fatto una passeggiata e cercato dei locali carini ci siamo resi conto che abbiamo visto solo una parte, ma si faceva tardi per fare tutto il giro così decidiamo di tornare in aeroporto. Voliamo per Lima in perfetto orario.

2 giorno: 10 agosto

Arriviamo all’aeroporto di Lima puntuali alle 4:30 del mattino (per fortuna anche i bagagli nonostante i miei dubbi), così cerchiamo la compagnia LCPerù con la quale avevamo già prenotato dall’Italia..appena trovato imbarchiamo i bagagli e facciamo ancora una volta i controlli, gli ultimi sforzi per il 4 e ultimo volo direzione Cuzco. Finalmente arriviamo a destinazione!

Ritiriamo i bagagli e cerchiamo un taxi che ci porti al b&b, fuori dall’aeroporto e pieno di taxisti che fanno a gara ovviamente. Giunge un fischio da un tale che coglie la nostra attenzione e che tra i tanti accetta la nostra proposta di S 20. Visto il prezzo decidiamo di proporgli il tour della valle sacra il giorno dopo con arrivo ad ollantaytambo per S 220, un buon prezzo!

Lasciamo i bagagli in stanza e scendiamo in centro, pranziamo in un posto tipico con lomo de alpaca e zuppa di gallina, nel frattempo il mal di montagna si fa sentire e provvediamo con mate de coca e ossigeno. Giretto per la città con chiese e cattedrali annesse, e intorno alle 19 colpiti dallo sbalzo termico facciamo ritorno al b&b (la differenza di temperatura dopo il tramontare del sole è notevole). Il b&b è molto carino, accogliente e vicino al centro, ma con qualche pecca. Il gelo della notte e la doccia fredda. Così, per andare a dormire ci vestiamo di tutto punto per andare a sciare, fortuna che è stato solo per una sera!

3 giorno: 11 agosto

Ore 5 del mattino svegli e pimpanti pensiamo bene di sfidare il gelo e andare a scattare qualche foto, e con un po’ di fame cerco disperatamente un bar dove mangiare qualcosa (non avendo cenato!), mi riduco a chiedere informazioni pure alla polizia locale… a Cuzco a quell’ora non mangia nessuno! Ma io come un segugio riesco a trovare un posto dove fare una simile colazione, mille foglie con crema di latte e una sfoglia con caramello o crema di nocciole, non si è capito bene! Via verso il b&b dove ci aspetta Flavio e il suo taxi, per un viaggio all’insegna dell’incomprensione con l’uso di una nuova lingua: Italo-spagnolo-inglese! Per visitare alcuni siti abbiamo pagato il boleto parziale per S 70 a testa.

1 tappa del tour: Pisaq con le sue rovine Inca e un caratteristico mercato (dove abbiamo acquistato qualche souvenir contrattando sul prezzo!)

2 tappa: Salinas de Maras, posto meraviglioso e unico, forse le saline più alte del mondo.

3 tappa: Moray, terrazzamenti circolari dalla forma strana ma perfetta, e con un gran vento!

4 tappa: Ollantaytambo, rovine e luoghi dove studiavano le piante medicinali.

Qui ci fermiamo a dormire in un ostello in vista della visita di domattina a Machu Picchu (conviene avvicinarsi perché da Cuzco è piuttosto lontano!)

4 giorno: 12 agosto

E anche oggi sveglia all’alba, anzi no ancora prima… h 3:45! Raggiungiamo facilmente la stazione dei treni, ma non facciamo la fila per fortuna perché avevano già prenotato il biglietto andata e ritorno con PerùRail dall’Italia. Facendo così eviti la fila che è infinita! Ma la vera e propria fila deve ancora arrivare. Giunti ad Aguas Calientes (la cittadina alle pendici di Machu Picchu punto di passaggio per chiunque voglia visitare il parco archeologico nazionale dove puoi riposare) ci accorgiamo che alle 6:30 della mattina già le persone che aspettano la navetta sono mille mille mille e ancora mille! Bisogna pagare un biglietto per salire col bus, che risparmia 8km circa a piedi, e avere tanta pazienza che verrà ripagata in pieno non appena si arriva in cima (anche se noi in maniera poco elegante ci siamo infilati tra le persone senza rispettare il turno, ecco voi non fatelo!). Come dicevo prima, se lo descrivono come una delle 7 meraviglie del mondo non posso che essere d’accordo con loro, un posto meraviglioso “la città perduta degli Inca”, e con le prime luci del mattino uno spettacolo di natura e di colori! Un paesaggio che ti lascia senza fiato e che almeno una volta nella vita auguro a tutti di vedere, sapere che tra quelle mura viveva un popolo sospesi tra cielo e terra e protetti dal loro Dio Inti, dove ancora regna il grande rispetto per la storia! La visita dura mezza giornata, per le 13 siamo di ritorno e ci fermiamo ad Aguas Calientes per pranzo e soprattutto per riposarci in attesa del treno di ritorno.

5 giorno: 13 agosto

Riusciamo a trovare un collettivo da Ollantaytambo per Cuzco a 10S a testa!

Arrivati a Cuzco visitiamo il mercato San Pedro molto carino, tutta gente locale, frutti sconosciuti, tantissimi tipi di patate e compriamo qualche souvenir (sempre trattando il prezzo). Pranziamo qui da una delle bancarelle locali con una signora sorridente che ci serve un caldo di gallina (durissima) ma la zuppa è ottima, capiamo che ogni bancarella cucina una cosa specifica, assaggiamo anche un ottimo succo di frutta (la frutta è fantastica soprattutto una specie di susina/albicocca gigante dolcissima). A pancia piena decidiamo di andare a visitare le rovine di Sacsayaman ma dopo 2 km di salita… non ci fanno entrare perché non abbiamo il boleto turistico (un biglietto che ti permette di visitare più siti del luogo da comprare in città, ma non ci siamo informati in tempo) e sul posto non si può fare il biglietto individuale. A questo punto cambiamo destinazione e si va al Monastero Qorichanca, un edificio coloniale costruito su alcune rovine Inca ottimamente conservate. Finita la visita cerchiamo il punto di ritrovo (un po’ fuori mano) per prendere il bus Bolivia Hop direzione Arequipa che parte alle 18.30, notte in bus (quasi insonne).

6 giorno: 14 agosto

H 5:00 arrivo Arequipa, bus fino all’ostello, subito prendiamo una stanza e riposo! Intorno alle 9:30 decidiamo di visitare la città, prima tappa il monastero Santa Catalina, dove passiamo quasi tutta la mattina, la struttura è molto grande e caratteristica infatti è definita una città dentro la città. Riprende nella sua storia quella di Santa Caterina da Siena, vi vivevano delle suore, ognuna la sua stanza, dei chiostri molto luminosi, cucine, lavatoi, stanze preghiera, dei vicoli e dei colori (porpora e azzurro) che non possono non cogliere la vostra attenzione! Vista l’ora decidiamo di pranzare in zona, e ci ricordiamo che ci avevano suggerito a plaza San Francesco un locale, Zig Zag, che vi suggeriamo anche noi perché abbiamo mangiato veramente bene!! Nel primo pomeriggio passeggiata con vista panoramica al Mirador Yanuara sul vulcano Misti, e poi cattedrale e Plaza de Armas, becchiamo anche una festa dell’anniversario di Arequipa con cortei e gente in maschera.

Torniamo in ostello per prepararci un the caldo e a letto presto, la sveglia suonerà alle 2:30 perché alle 3:00 verremo prelevati da Perù Andes per l’inizio del tour Colca Canyon di 2 giorni!

7 giorno: 15 agosto

H 3:00 suona il ragazzo di Perù Andes per metterci in viaggio verso il tanto atteso Colca Canyon e i suoi condor. Insieme ad altri ragazzi facciamo tappa prima a Cruz del condor per vedere questi affascinanti volatili, poi a Cabanaconde con i suoi 3300 mt per iniziare il trekking verso Sangalle a quota 1900 mt proprio dentro il Canyon! Tutto in discesa e sotto il sole non è stato per niente facile. Pranziamo strada facendo (zuppa di quinoa e riso con patate e pezzetti di carne) e arriviamo in questa località per le 16:30 circa dopo ben 6 ore di cammino. Ci vengono assegnate le stanze (insomma se così si possono chiamare ma sei pur sempre nel nulla) e ci prepariamo per la cena tutti un po’ doloranti. Cena che lascia un po’ delusi tutti con zuppa di quinoa (qui si usa molto) e un piatto di spaghetti con zucca (immangiabili). Dopo cena a letto in vista della sveglia alle 4:00 del mattino con trekking in risalita (da 2100 a 3300… volevo piangere alla notizia!). L’unica attrazione del posto, un cielo stellato incredibile!

8 giorno: 16 agosto

Come dicevo prima, partenza h 4:00 per la parte del trekking più difficile (soprattutto se non hai un po’ di allenamento). Ci mettiamo in cammino con torce perché è buio completo! Tutti a tratti abbiamo momenti di cedimento, la pendenza è veramente tosta, ma riusciamo bene o male con i dolori e la stanchezza del caso ad arrivare. Colazione e ripartiamo verso la valle del Colca con terrazzamenti pre-Inca ed Inca, meravigliosi, poi verso il punto più alto del Colca a 4910 mt, e chi c’era mai arrivato! Un freddo bestiale, ma una vista fantastica su tutto il Canyon e sullo sfondo i vulcani più importanti. Pranzo a Chivay dove ci fermiamo un’oretta circa (pranzo a buffet 30S a testa). Nel primo pomeriggio visitiamo il parco nazionale per vedere gli alpaca e di rientro verso Arequipa dove arriviamo alle 17:00 circa. Di corsa in ostello per riprendere i bagagli e riposarci un po’.

9 giorno: 17 agosto

H 5:30 de la magnana… pronti, via! Passano a prenderci Bolivia Hop direzione Puno, ci fermiamo lungo la strada, prima per fare una colazione veloce con sandwich e the o caffè latte, una seconda sosta per vedere la Salinas Huito e poi verso Juliaca dove cambiamo bus (più piccolo) che ci porterà a Puno in ostello alle 13:00. Alla reception prenotiamo un tour alle 14:00 per visitare il sito archeologico di Sillustani, dove su una laguna si ergono delle torri che ai tempi Inca fungevano da tombe, molto suggestivo il contesto anche per la gente che vi abita. Riusciamo a far volare il drone, che inizialmente non era consentito, ma anche qui basta una propina.. e tutto si può (mazzetta per intenderci). Il tour dura 3:30 in tutto pagato 35 S a testa. Tornati in ostello ci riposiamo e decidiamo dove cenare, tra le varie opzioni scegliamo di provare la pizza da Machupizza, ne parlano bene ed è pure vicino (rapporto prezzo qualità niente male!).

10 giorno: 18 agosto

Finalmente sveglia in relax, dopo una notte al freddo e al gelo, ci svegliamo alle 6:30, prepariamo gli zaini da lasciare in ostello e quelli da portare con noi sulle isole del lago Titicaca. Quelli del Kollasuyo travel vengono a prenderci con qualche minuto di ritardo, così ne approfittiamo per fare colazione in ostello!

Il viaggio inizia alle 8:45 circa con un’imbarcazione tipo motoscafo direzione isole Uros (isole galleggianti) dove veniamo a contatto con le famiglie (1200 persone suddivise su una superficie di 20000 mq). Le isole sono costruite sulla base di alcune radici che essiccate galleggiano, e per mantenerle secche vengono ricoperte di fusti di piante che crescono sul lago. Sopra queste strutture vengono poi costruite le loro case. Facciamo anche un piccolo giro con le loro barche tipiche, reed boat, che hanno a prua delle rappresentazioni Inca. Ripartiamo verso l’isola Amantaní dove, dopo 3 ore di viaggio, pranzeremo intorno alle 14:00. Le famiglie ci aspettano al molo e veniamo assegnati ad ognuna di loro a gruppi. Noi due insieme ad un ragazzo tedesco (allemande > francia secondo la teoria del mio fidanzato) alloggiamo da una famiglia molto giovane con un bambino, molto accoglienti e sorridenti. Pranzo e cena sono ovviamente tipici del luogo, quello che coltivano loro: patate, pomodori, carote, cipolle, uova, formaggio e riso, e per completare sempre del the ovviamente stavolta con muna (simile alla menta) e ruda (come la nostra ruta che mi ha dato sollievo per il solo di pancia). Facciamo una passeggiata di rito sull’isola nel pomeriggio per arrivare ai punti più alti, 4100 mt, e visitare i loro templi Pachamama e Pachatata, da dove si può ammirare un fantastico tramonto (tanto freddo quando cala il sole). Torniamo dalle famiglie per cenare e a letto.

11 giorno: 19 agosto

Notte un poco insonne, non abbiamo dormito proprio benissimo anche se la stanza era più calda di quanto immaginavo, il letto, purtroppo, parecchio scomodo! Ci riuniamo per fare colazione insieme alla famiglia con the e pancake e dopo pensano bene di vestirci tipici, con gonnelloni, fasce, camice tutte colorate per me e poncho e cappello per lui. Foto tutti insieme, saluti e via verso la prossima isola, Taquile! Isola distante circa un’ora. Scendiamo e arriviamo alla piazza principale dove ci lasciano liberi di girarla. Vista meravigliosa e posti incontaminati, facciamo un giro da un lato dell’isola con, sullo sfondo il Perù, mentre dall’altro la Bolivia. Il lago è uno specchio! Appuntamento alle 11:45 in un piccolo ristorante poco distante dal porto dove pranzeremo con della zuppa di quinoa (molto usata sulle isole) e trucha, finalmente proveremo questa trota con contorno di riso e patatine (certo niente di eccezionale!). Riprendiamo il nostro boat verso Puno. Arriviamo al porto alle 15:30 circa cerchiamo il bus che ci porta in centro, così passiamo a prendere i bagagli dall’ostello e andiamo in un altro decisamente migliore. Ci riposiamo e scendiamo per un aperitivo in un posto molto carino a Plaza de Armas accanto la cattedrale, un pub dentro una casa coloniale antica (casa de carrigedor credo!) con appesi alle mura tanti vinili e copertine di dischi famosi. Ordiniamo finalmente il pisco sour a base di una grappa peruviana-cilena e un vino argentino molto buono, accompagnati da alette di pollo arrosto con una marmellata e una empanada di pollo, tutto buonissimo! Per cena ci spostiamo alla griglieria La estancia poco lontano, dove abbiamo assaggiato il famoso cuy arrostito (le aspettative erano superiori, niente di che!) e una bistecca di alpaca, rapporto qualità prezzo buono! Torniamo in albergo.

12 giorno: 20 agosto

Finalmente una colazione continentale in questo albergo, fatta con calma, calma che è stata bruscamente interrotta dalla telefonata della reception per dirci che Bolivia Hop ci aspettava giù!! E di nuovo di corsa, dimenticando qualcosa in albergo purtroppo. In viaggio verso il confine boliviano, arrivati all’ufficio immigrazione, un po’ di confusione, ma riusciamo a passare tutti i controlli e finalmente… Bolivia! Prima tappa Copacabana, dove prendiamo una barchetta che ci porta sull isla del sol. Forti del sole delle 14.00 ci sediamo sul tetto, ma non avevamo calcolato la brezza dei 4000mt del lago Titicaca. Dopo mezz’ora di sofferenza arriviamo sull’isola dove abbiamo solo il tempo di fare una passeggiata nella parte sud. Qui troviamo un tempio del sole e qualche bello scorcio, peccato che ci ricordiamo di spostare le lancette dell’orologio di un ora in più solo adesso e ci rendiamo conto di essere in super ritardo per prendere il traghetto di ritorno!

Una corsa incredibile per le famose scalinate inca (una merda di scalinata) ci porta, con il fiato corto, al porticciolo dove per un soffio prendiamo la barca del ritorno a copacabana. Ore 18 altro bus verso la Paz, la capitale più alta del mondo. Prima, però, una sosta per attraversare lo stretto Titiquina, che ci porterà sull’altra sponda del Titicaca. Ok, spenderei qualche parola rispetto a questo passaggio. Ci chiedono di scendere dal bus, temperatura esterna -2, imbacuccati alla meno peggio ci dirigiamo verso un porticciolo dove prenderemo un piccolo battello all’aperto, ma la cosa più carina è vedere da lontano il nostro bus salire su una zattera spinta a braccia da due individui con dei bastoni lunghi. Vi giuro che è arrivato sull’altra sponda… e anche noi! Qui, 5 minuti per assaggiare lo street food boliviano (igiene a parte!), un “ottimo” panino con salsiccia di pollo e maiale (almeno spero) con verdurine… lo stiamo ancora digerendo! Ci rimettiamo in viaggio e alle 23:00 circa arriviamo a La Paz in albergo.

13 giorno: 21 agosto

E dopo aver trascorso praticamente una notte (o poche ore) in questa città, tanto per non perdere l’abitudine la sveglia suona alle 5:30, prenderemo un volo interno (il secondo!) che da La Paz ci porterà ad Uyuni (anche se un po’ mi è dispiaciuto non visitare la capitale più alta del mondo!) Il taxi, dopo infinite salite, ci porta all’aeroporto El Alto, mai nome fu più azzeccato (4150 mt). Aeroporto molto curato e organizzato, compagnia aerea BoA, devo ammettere abbastanza seria rispetto a quello che avevamo letto. Il volo parte alle 8:05, come previsto! Atterraggio e prelievo bagagli in perfetto orario come del resto quelli del tour, Cordillera traveller, che ci aspettano fuori per andare ad Uyuni. Tempi burocratici per organizzarci per la partenza in agenzia, cambio soldi acquisto di cose da mangiare (biscotti ecc) e acqua, e via con la jeep! Equipaggio quasi tutto italiano, noi, 3 ragazzi romani e una ragazza olandese, più il fantastico autista tutto fare 22enne Julio che ci ha pazientemente accompagnato per tutto il viaggio (rispetto a quello che avevamo letto su internet tour di massima serietà!).

Prima tappa un cimitero dei treni, ormai abbandonati dopo che la fabbrica venne chiusa, posto suggestivo. Qualche foto spintonandosi tra i tanti turisti e via verso la seconda tappa: Colchani. E’ un posto turistico dove acquistare qualche souvenir. Finalmente ci dirigiamo verso il tanto atteso Salar de Uyuni. Il bianco è accecante, questa distesa infinita di sale in contrapposizione al cielo azzurro e limpido creano uno spettacolo unico! Iniziamo a giocare con le prospettive data l’estensione del salar, e tra dinosauri e pacchi di patatine, veniamo chiamati per il pranzo, dentro il primo ristorante di sale di fianco a bandiere che fluttuano al vento e la famosa statua della Dakar boliviana. Si riparte verso l’isola Inkahuasi, che con i suoi altissimi cactus (secolari, crescita di 1 cm l’anno) è uno spettacolo della natura. All’imbrunire, dopo un avvicendarsi di paesaggi diversi, arriviamo al primo hotel di sale a San Juan, cena e di corsa dentro i sacchi a pelo per ripararsi dal freddo.

14 giorno: 22 agosto

Sveglia 6:30, colazione e partenza 8:00 circa! Iniziamo a salire verso i 4400 mt, passando dal salar Chiguana, molto più piccolo di quello di Uyuni. Cambiando paesaggio con l’arancio del deserto, iniziano i primi vulcani come quello di Ollague (5868 mt) da cui sbuffa ancora uno dei crateri. Per strade sterrate direi anche divertenti, giungiamo alla prima delle lagune, Canapa (4151 mt) dove vediamo i primi fenicotteri che ci accompagneranno per tutta la giornata. Continuiamo verso la laguna Hedionda che diventa uno specchio per le montagne i vulcani che la circondano, insieme al gran numero di fenicotteri rosa e bianchi. Qui pranziamo con vista laguna, fantastico! Si continua con la laguna Honda per raggiungere il Mirador de montagna, attraversando dei piccoli ghiacciai che con il vento formano delle piccole cattedrali bianche nel deserto, altra tappa per vedere il famoso albero di pietra situato nel deserto di Siloli. E’ una roccia che con i secoli, l’acqua e il vento ha l’aspetto di un vero e proprio albero! Ultima tappa del giorno uno spettacolo della natura (peccato solo per il forte vento) la Laguna Colorada, un intenso color rosso rendono le acque di questa laguna uniche. Il colore è dato da una tipologia di alga che è particolarmente apprezzata dai fenicotteri, ce ne sono davvero tanti! Il rosso non è l’unico colore, troviamo anche il bianco, il grigio, il turchese e il giallo. L’insieme è strepitoso, il paesaggio sembra uscito da un quadro psichedelico! Stanchi ma soddisfatti, sempre verso le 18 si arriva al secondo e ultimo ostello di sale e stavolta dopo aver cenato (anche abbastanza bene) si dorme tutti insieme per difendersi dal gran freddo. Siamo a 4400 mt e la temperatura esterna è di -20 gradi!

15 giorno: 23 agosto

Sveglia 4:30, colazione 5:00, partenza 5:30! Geysers, acque termali, deserto Dalì, laguna verde con vista vulcano Licancabur, laguna bianca (di passaggio).

Ufficio immigrazioni Bolivia h 9:30 circa, qui cambiamo dalla jeep ad un bus che ci porterà a San Pedro de Atacama… siamo in Cile! Passiamo così ai controlli cileni stavolta, bagagli e passaporti. Arriviamo in albergo a San Pedro per le 13:00 circa… quasi non ci credo, un albergo vero con delle temperature umane. Questi giorni passati sono stati veramente duri sia come altitudine sia come freddo (a 4500 mt con -15* chi ci aveva mai dormito?). Ci sistemiamo e decidiamo di fare un giro per la cittadina (molto piccola) e di pranzare da qualche parte! Torniamo in hotel per riposarci un po’ attendendo le 21. Orario in cui vengono a prenderci per il tour delle stelle.

16 giorno: 24 agosto

Sveglia alle 8:00, colazione e pronti per il tour in moto per la cordillera delle Ande. Laguna Caxa – salar de atacama (flamingo) – villaggio Socaire fest – laguna Misqanti (neve) – vulcano Miniques – villaggio Socaire pranzo – Cammino Inca – villaggio Toconao (stop gelatino).

Rientro a San Pedro per le 17:30, giornata super con panorami incredibili, così parecchio stanchi torniamo in hotel e ci riposiamo, pensando di uscire sul tardi e invece finiamo con the, biscotti e… letto!

17 giorno: 25 agosto

Colazione in un posto troppo carino alla francese, la Franchuteria, che avevo trovato su tripadvisor. Un po’ fuori dal centro, ma cornetti e pane favolosi… compresi la cortesia e simpatia di chi ci lavora! Poi passeggiatina per San Pedro e pranziamo in vista del tour.

H 15:00/19:30: tour Valle della luna con Terra Extreme per vedere una caverna pazzesca, una roccia chiamata le Tre Marie, poi la Duna maggiore con una montagna di sabbia e, infine, la porta del sole, montagne bellissime con tramonto.

Torniamo in albergo e ci riposiamo.

18 giorno: 26 agosto

Sveglia con calma e colazione alla Franchuteria dove abbiamo deciso di prendere del pane per il pranzo oltre la colazione (mi è piaciuto assai questo posto!). Il transfer per l’aeroporto passa un po’ in anticipo, arriviamo in aeroporto e voliamo per Santiago alle 15:30 circa. All’aeroporto Arturo Merino Benitez ci arriviamo puntuali, affittiamo la macchina da EuropCar e via verso la città finalmente. Ci fermiamo in appartamento per posare i bagagli e dopo cena decidiamo di uscire a fare un giro. Ecco il momento che tanto aspettavo. Una città invivibile… la sera soprattutto il centro, non abbiamo trovato turisti per strada, ma solo ragazzi e gente del posto poco affidabile, tanto che arrivati quasi davanti al mercato hanno cercato, avvicinandosi in gruppo, di strappare la macchina fotografica dal collo. Fortunatamente niente di grave, ma per tutto il tratto di strada di ritorno verso casa neanche una volante della polizia…niente. Insomma, non la consiglio proprio se non sai il posto esatto dove andare. Proviamo a riposare (io un po’ scossa ancora!).

19 giorno: 27 agosto

Sveglia, colazione e poi in macchina verso la cittadina di Valparaiso, circa 1:30 di strada da Santiago. Case colorate e stradine piene di murales riempiono gli occhi: salite ripide, localini, il porto sull’oceano pacifico, passerelle in legno, Mirador dai quale guardare il paesaggio, ascensori… Insomma, molto caratteristica e particolare. Pranziamo infatti in un locale con terrazza con vista oceano (anche benissimo devo dire!). Ci spostiamo nel pomeriggio verso Vina del Mar, dove per la prima volta vedo dei pellicani e una foca. Facciamo una passeggiata prima per il parco poi per il lungo mare (o oceano, fate voi!). Devo ammettere che per quanto confusionaria e sporca mi è piaciuta di più Valparaiso. Facciamo ritorno verso casa, e vista l’esperienza della sera prima, decidiamo di non uscire.

20 giorno: 28 agosto

Per non perdere l’abitudine sveglia presto e in marcia verso il Canyon del Maipo che dista un paio di ore da Santiago! Così la parte più interessante non è fare tutta questa strada, ma arrivare e trovare nebbia fitta da non vedere nulla. Dopo qualche tentennamento (più mio ovviamente) decidiamo di andare avanti avendo visto qualche macchina e pulmino di turisti passare ci siamo rassicurati. Lo spettacolo arrivati al lago Embalso El Yeso è assicurato. Montagne innevate e un lago bellissimo a quella altezza, ma anche tanto, tanto freddo accompagnato da un po’ di nevischio. Giusto qualche foto e un volo col drone e scappiamo.

Ci fermiamo lungo la strada di ritorno in una frazione in un piccolo cafe dove prendiamo un the e un caffè per riprenderci. Tornando verso la città, dato il tempo parecchio nuvoloso, optiamo per rifugiarci dentro un centro commerciale dove trascorrere qualche ora dell’ultimo giorno e sperare di fare acquisti vantaggiosi. Finito il giro ci fermiamo per una birra e un buon pisco sour nel quartiere Bellavista, che ancora non avevamo visto. Qui acquistiamo ancora qualche souvenir. Alla fine della serata torniamo a casa per preparare i bagagli per il ritorno in Italia del giorno dopo.

21 giorno: 29 agosto

Volo da Santiago del Cile per Roma Fiumicino in perfetto orario.

22 giorno: 30 agosto

Arrivo a Roma in orario e ultimo volo per Palermo. Si torna a casa!

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Tombe Silustani

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Laguna Colorada

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Laguna verde

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Flamingos

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Laguna Blanca

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Salar de Uyuni dal drone

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Salar de Uyuni

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Piccoli pastori

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Turisti per caso...

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Deserto de Atacama

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Geysers del Tatio

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Isole Ballestas

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Embalso El Yeso

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I lama di machu picchu

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Cuzco e in 4 generazioni

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Canyon del Colca

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Mercati Peruviani

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Donna - Isola di Taquile

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Salinas de Maras

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Gran Duna

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Val Paraiso

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Laguna Miscanti

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Deserto de Atacama on the road



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