Dalla Romantische Strasse a Berlino

Germania in breve: Monaco, la Romantische Strasse e Berlino
Scritto da: pojapoja
dalla romantische strasse a berlino
Partenza il: 28/07/2010
Ritorno il: 08/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
DIARIO DI BORDO

Ciao! Siamo Greta e Federico, una coppia di giovani fidanzati. Il nostro modo di viaggiare è caratterizzato dall’essere spartano, a basso costo e spesso è limitato dalle scadenze di studio e lavoro. Ci piace vedere il più possibile, per questo a volte i ritmi sono un pò sostenuti… Vista l’utilità nel leggere altri diari nella programmazione di ogni nostro viaggio, speriamo noi stessi di esservi utili con queste poche pagine.

I giorno – 28.07.10

Partenza effettiva ore 5.45 da casa di Greta, viaggio scorrevole (a quell’ora di mattina sfido io!); Fede ossessionato dal bollino rosso in Austria; dimenticavo: prima del confine italiano super pausa merenda con pane fresco e Nutella. Arriviamo in Germania senza quasi accorgercene (confini poco evidenti), prima vera tappa a Wieskirche, splendido gioiello Rococò, davvero mozzafiato. In anticipo sulla tabella di marcia arriviamo allo Schloss Neuschwanstein, così facciamo prima della visita la passeggiata panoramica al Marienbrücke, un ponte dove davvero si gusta la magnificenza del castello. Giungiamo anche al punto panoramico dove si vede la cascata sotto il ponte e torniamo nel cortile dello Schloss giusti per la visita. Internamente il castello è davvero fiabesco (così come da fuori), anche se l’audioguida ci lascia un po’ delusi: troppo frettolosa e spiegava pochissime stanze! In ogni caso, possiamo dire di aver visitato il castello della Bella Addormentata!

Eccoci a Monaco, troviamo miracolosamente il campeggio e riusciamo a montare la tenda su un terreno pieno di crode giusto in tempo perché inizi a piovere. Doccia e nanna! Ottima giornata, peccato per la pioggia al castello…

Commento breve per il campeggio Thalkirchen: spartano e la natura selvatica si sta riprendendo i bagni (ragni e insetti strani)!

Ah, quasi dimenticavamo: a Wieskirche anche la portiera del passeggero della Ka decide di non aprirsi più da fuori… Greta inizia ad entrare dal bagaglio… ed è solo il primo giorno!

II giorno – 29.07.10

La mattina non comincia come si vorrebbe, piove anche troppo e si teme che la tenda non regga a tali condizioni. Tentativo fallito di ancoraggio picchetti. Colazione bagnata e come previsto dal programma visita al “Deutches Museum”, immenso complesso per celebrare la Scienza e la Tecnica: dalla fisica all’aereonautica, dai modellini dei treni alla farmacia. Poja riconosce l’aeroporto di Monaco da bravo Google- Earth dipendente. Pranzo da dimenticare, ci consoliamo con lo spettacolo dei trenini in movimento e con gli aerei (veri!) e gli esperimenti di fisica… si tocca dappertutto, ma tanti esperimenti sono rotti! (soprattutto quelli che tocca la Greta). Delusione per la temporanea chiusura dell’esposizione di Chimica, ma proprio adesso dovevano restaurare? Momentanea illusione sul bel tempo, subito smentita da un bell’ acquazzone. Prima tappa all’Englischer Garten, dove ci rifocilliamo con pane e Nutella e un’ottima pasta con la crema. Poi esploriamo il parco, compresa la Chinesische Turm. Tour de la Ville: quartiere Maxvorstadt inclusa Leopoldstrasse, zona musei e università, Königsplatz dal tipico aspetto greco, Karlsplatz. Meditare sulle parole della Siegestor in Leopoldstrasse: “Dedicato alla vittoria, distrutto dalla guerra e invocante la pace”. Chiediamo aiuto per la cena e veniamo dirottati al “Turkisches Essen”, dove troviamo kebab onto e thè dal sapore di medicina, ma accecati dalla fame trangugiamo ogni cosa senza fiatare. Ritorno al camping e preparativi per la notte.

III giorno – 30.07.10

Facciamo finta di non sentire la sveglia e ci concediamo il lusso di alzarci alle 8.15, colazione abbondante e partenza per lo StadtMuseum. Grazie ad una puntuale e semplice guida in inglese (libretto nero ‘visitiamo’ tutta la storia della città di Monaco, dai danzatori di Moresco a Monaco durante il terzo Reich, passando per le ceramiche e i ritratti reali. A seguito inquietante mostra di burattini, mai visti così tanti diavoli insieme! All’uscita visita di St. Peterskirche, baroccamente normale e poi… vero pranzo monachese al Viktualienmarkt. Münchner Leberkäs (porzeo) e Kalbskäs (vedèl) con Kartoffelnsalat. Tutto ottimo, tipico e a buon prezzo. Passeggiata per gustare i profumi e la vitalità di questo mercato dinamico, poi visita alla Heiliggeistkirche, tipicamente bavarese. Passeggiata per Marienplatz, gremita a causa di manifestazione celebrativa per Olimpiadi invernali di Monaco 2018. Si prosegue lungo Maximilianstrasse a vedere la noblesse monachese (che si fa portare via la macchina dal carro attrezzi), per giungere alla celeberrima Hofbrauhaus, concorrente del Biertgarten da dove scriviamo ora (h 22.20). A seguire Residenz e Theater, ormai di questi prìncipi non ne possiamo più! Theatinekirche color senape e veduta di Leopoldstrasse con l’arco (riconosciuto dal giorno prima). Sosta all’Hofgarten (con il sole… quanto è bella Monaco con il sole!) dove siamo pregati di leggere a bassa voce, che la gente studia… leggendo il giornale! Ultime due chiese: Frauenkirche (il duomo di Monaco con l’impronta del mocassino del diavolo) e l’impressionante Asamkirche, nella quale nemmeno un buco è lasciato libero da decorazioni. Vince il premio chiesa-più-barocca di Monaco. Nel frattempo per ripararci dall’ennesimo diluvio e per gustare all’asciutto il Carillon del Neues Rathaus ci intrufoliamo fino all’ultimo piano della libreria di fronte, come suggerito dalla nostra guida Lonely Planet. Giro panoramico (a piedi! Avevate dubbi?) attraverso l’Olympiapark, che ci strappa belle fotografie e ci regala qualche sprazzo di sole e di estate in questa piovosa Monaco. Ritorniamo veloci in campeggio solo per cena frugale e poi eccoci qua al Biergarten Braumer Hof. “Prost” e “Zum Wohl” a volontà!

Consiglio per Monaco: conviene fare la Fahrenkarte da € 9,60, vale per massimo 5 persone tutto il giorno nella zona centrale con corse illimitate.

IV giorno – 31.07.10

Finalmente c’è il sole! Viaggio fino ad Augsburg, con visita del Függerei, grande opera di misericordia, ma dal museo poco fornito. Dubbi etici sul fatto che sia un ente di assistenza solo per cittadini cattolici in difficoltà. Passeggiata lungo l’Altstadt e visita del Dom; apprezzate anche le fontane di Mercurio ed Ercole. Pranzo con insalatina salutare. La città successiva, Dinkelsbuhl, è davvero tipica! Visto il convento di St. Georg e passeggiata per il centro, pieno di crucchi in vacanza per anziani che davano alla cittadina un sapore bavarese e rilassato. A proposito di sapore, sono ormai passati quattro giorni e non abbiamo ancora gustato i famosi wurstel tedeschi, perciò lungo il tragitto verso la tappa successiva facciamo scorta per la cena ludra della sera. Tratto senza intoppi fino a Rothenburg ob der Tauber, tour del centro “sgonfiato” dai turisti. È sera (h. 8.30) e oltre a goderci un magnifico tramonto dal giardino del castello (Hofgarten) possiamo passeggiare liberamente per le viuzze della splendida cittadina senza orde di gente schiamazzante. Tuttavia, causa ora tarda, dobbiamo rinunciare a vedere la grande chiesa della città; ne vediamo una, però, intitolata a S. Giovanni. Comprata a Marktplatz la Schneeballe per la cena ludra. Ed eccoci finalmente alla cena ludra: mix di wurstel con birra, peperoni e pane, accompagnati da albicocche e dolce.

V giorno – 01.08.10

Lasciamo il Tauber Romantik (inciso: finora il miglior campeggio trovato: posto tranquillo, bel terreno per piantare la tenda, bagni puliti ed acqua calda a volontà) alla volta di Creglingen, dove, causa restauri, abbiamo potuto ammirare solo la pala di altare della Hergottskirche, che comunque già di per sé era stupenda e ci faceva ben immaginare il resto della chiesa. Giungiamo a Würzburg, cittadina un po’ anonima, distrutta dai bombardamenti del ’45 e ricostruita in stile bavaro-francone e un po’ moderno. Decidiamo di prendere fissa dimora presso la Residenz dei principi-vescovi Von Schönborn, che ammiriamo con piacere e fare furtivo, soprattutto la sala dell’ala Sud che visitiamo a scrocco con una comitiva tedesca. Ma ne vale la pena: il gabinetto degli specchi è impressionante, un gioco di oro, specchi e alcuni dipinti che fanno meravigliare ogni visitatore, un vero spettacolo per gli occhi! Altro capolavoro lo scalone principale con il mega affresco del Tiepolo (abbiamo vinto!) rappresentante i quattro continenti allora noti. Passeggiata lungo l’Altstadt fino al ponte sul Meno.

Dopo qualche tribolazione e anche Greta alla guida, giungiamo a Bamberg, città fluviale dalle case multicolori (non a caso detta Kleine Venedig) e dall’Altes Rathaus costruito su un’isola… un’isola nell’isola. Notevoli anche il Duomo enorme e il castello dei principi vescovi, che si trattavano davvero bene! Il roseto della reggia era sublime! Molto carino il centro, con casette tipiche e vicoli romantici, pausetta a Schloss Concordia e ritorno in macchina. Viaggio quasi scorrevole fino ad un paesetto disperso, sede del nostro campeggio disastroso e spettacolare allo stesso tempo! Bagni da dimenticare (nemmeno in una mostra di aracnidi si vedrebbero così tanti ragni!), ma cena fenomenale, merita un paragrafo a sé. Ceniamo al Gasthof del campeggio Waldmühler, quattro veciotti tedeschi che bevono come cammelli (birra però), nessuno che parla inglese, ma il cibo è ottimo! Ci facciamo consigliare Leberkäse gebraten mit ei,bratkartoffeln und salat (arrosto di vitello con uova, patate e insalata) e Strammer Max (pane nero con prosciutto affumicato tipo speck e uova). Infine, super torta della casa: ein Stück Torte (l’ultima fettina!), una prelibatezza alle pesche e crema.

Commento: la Romantische Strasse sembra una favola da Donauworth a Dinkelsbuhl, davvero stupenda! Prima e dopo è troppo “cittadina” e poco tipica.

VI giorno – 02.08.10

Giornata di grande trasferimento; sveglia, colazione, saluti al campeggio Waldmühler e partenza per Lipsia, alla quale giungiamo alle 13.30. Trovato parcheggio a pagamento. Tentativo di visita allo Stasi Museum, ma causa assenza di audioguide decidiamo di tornare più tardi e troviamo a fatica un panettiere, dove ci sfamiamo con una pizzetta e un Brezel (finalmente riusciamo ad assaggiarlo) e una fetta di torta alle mele.

Pellegrinaggio alla Tomaskirche per ammirare l’organo di Bach e ricordarlo così nella sua Lipsia, città davvero musicale visto che anche per strada abbiamo incontrato poi un gruppo di suonatori ambulanti. L’altro leitmotiv di Lipsia, la rivoluzione pacifica dell’89, è stato apprezzato attraverso la visita alla Nikolaikirche dove abbiamo potuto riflettere su tali avvenimenti e sul coraggio e la fede di tante persone, davvero ammirevole. Nota: Nikolaikirche sembra un teatro! Ed è la cosiddetta “Chiesa aperta a tutti”. Passeggiata fino ad Augustplatz, rappresentativa della città: non bella per l’architettura dei palazzi, ma vivace per la vita musicale e per il passato importante. In effetti qui son passati: Bach, Goethe, Mendelhsohn, ognuno ha lasciato il segno e le statue a loro dedicate ne rendono testimonianza. Altro spunto di riflessione è offerto dalla visita allo Stasi Museum, dimostrazione del controllo oppressivo dello Stato sulla gente. Commento: i metodi sono forse cambiati, ma non è che oggi la gente venga controllata meno! Museo nato a nostro avviso troppo in fretta e animato dal rancore, per una visione lucida di ciò che è stato devono sedimentarsi gli avvenimenti in molti anni.

Ripresa per l’ultima galoppata fino a Berlino, dove arriviamo al campeggio designato e dopo montaggio tenda, doccia e pasta, dormiamo.

VII giorno – 03.08.10

Il tempo come al solito è troppo sensibile e ci perseguita in ogni tappa; così è anche per il primo giorno a Berlino. Scopriamo dal viaggio in metro che il nostro campeggio è davvero lontanissimo dal centro e dopo circa 1h.10’ di viaggio (cambiando bus e metro) arriviamo alla Museumsinsel… non senza sbagliare strada.

Il primo impatto con la città prussiana non è un gran che, causa numerosi cantieri e palazzoni tipici più di periferia anonima che di una capitale di Stato. Per prima cosa andiamo a visitare il Berliner Dom, una chiesa/teatro utilizzato soprattutto per ascoltare brani con il maestoso organo di 7269 canne. Saliamo fino al cupolone, dove possiamo ammirare non solo Alexander Platz, ma tutta la città dall’alto! Ah, ci siamo dimenticati di dire che il programma odierno non prevedeva l’isola dei musei, ma un tour della città, che causa pioggia abbiamo rimandato. Tappa successiva coda all’Altesmuseum, tanta ma mai come davanti al Pergamonmuseum. Visita all’Altesmuseum, giusto per ammirare il Pantheon e l’architettura generale, poi tipico pranzo berlinese con pane, würstel e senape presi in un baracchino e “ingurgitati” senza ritegno… Trascorriamo le ore successive al Pergamon, che davvero merita di essere visto per i capolavori dell’antichità che contiene! Dall’altare di Pergamo alla porta del mercato di Mileto, passando per il viale dei leoni di Babilonia e la stanza di Aleppo (mozzafiato, un “barocco islamico”), senza dimenticare il palazzo dei Califfi di Mshatta. Il tempo vola e ci dirigiamo in fretta alla Alte Nationalgalerie, per soffermarci davanti alle opere pittoriche dei grandi maestri tedeschi, primi fra tutti Friedrich e Shinkel, rispettivamente con i loro paesaggi mistici ed i tratti romantici e delicati. Impressionante e angosciante il “Brutto sogno”. Sconcertante “l’Isola dei morti”.

Alle 18 si chiude baracca e per noi è tempo di scovare cartoline, vagando per la città liberamente; in questa folle ricerca ci imbattiamo prima nella Neue Synagoge e poi nella Kunsthaustacheles, eclettico e variopinto edificio occupato da artisti di ogni genere, che esprimono liberamente il loro senso artistico. Finalmente troviamo le cartoline e giunti alla metro ci facciamo cambiare 10 cent per riuscire a comprare i biglietti! Poi solita routine: campeggio, doccia, pasta e nanna presto, che domani si va a spasso!

P.S. Fede si lamenta che il campeggio è distante ma gli altri erano a 30-40 Km da Berlino!… Direi che va bene così… notte!

VIII giorno – 04.08.10

Oggi sveglia prima del solito (h.7.30) e grande sorpresa, il sole! Colazione e partenza verso Potsdam, dove parte il giro di visite: Schloss Sansouci, bello, ma non spettacolare come ci aspettavamo, soprattutto per l’Audioguida truffaldina (scadente, spiegava poco e costava assai); meravigliosi i giardini del parco, dove facciamo una passeggiata a dir poco fiabesca passando per la Chinesisches Haus dal sapore orientaleggiante e un po’ kitsch, le Römische Bäder (terme), lo Schloss Charlottenhof dal porticato dorico e l’aspetto romano, l’Orangerie immensa; per concludere in bellezza esploriamo il Neues Palais, capolavoro che merita più di tutto di essere visto, ben spiegato dall’ottima audioguida che ci permette di ammirare sale maestose quali la sala della grotta o il grande salone delle feste rivestito in marmo.

La giornata continua ad essere assolata, per fortuna perché il successivo campo di concentramento di Sachsenhausen mette i brividi già da solo. Grazie all’ottima audioguida possiamo approfondire ogni singolo angolo di questo complesso ampio 400 ettari, tutti destinati alla morte. Ciò che più colpisce è la “stazione z” dove i prigionieri venivano uccisi. Entravano dalla “stazione a” al campo e ne uscivano dalla “stazione z”, morti… tra queste due lettere quanti soprusi e angherie ha subito la povera gente. Non ci sono parole per descrivere l’atrocità delle ingiustizie ivi perpetrate, qui non solo è impensabile non confrontarsi con la Storia, bensì diventa necessario renderle testimonianza per non dimenticare. Tornando prima del solito possiamo goderci il tramonto e scrivere cartoline. Doccia, pasta, stesura diario e poi… tutti a nanna! A domani!

IX giorno – 05.08.10

Giornata full, scriviamo dal metro tornando in campeggio, sono le 10.30 passate… Sveglia super presto (h. 7.05), colazione e partenza verso Mitte, il cuore della città, con l’intenzione di salire sulla cupola del Reichstag di buon’ora, ma la coda è già chilometrica e per la prima volta rinunciamo. Dopo qualche foto ad uno dei monumenti alle vittime del muro, contempliamo in silenzio rispettoso e ossequioso l’Holocaust Mahnmal ed il relativo museo, rimanendo colpiti dalle storie della gente, che aiutano a non dimenticare grazie anche ad una buona audioguida.

Torniamo poi alla porta di Brandeburgo (ce l’aspettavamo più grande), da dove iniziamo la nostra passeggiata lungo Unter den Linden, ammirando, allineati come disciplinati soldati prussiani, i vari palazzi (Kronprinzenpalais, Prinzessinenpalais, Neue Wache, Zeughaus, Humbold Universität, Staatsoper, Bebelsplatz, la cattedrale cattolica di Santa Edvige e ambasciate varie), non senza trascurare Gendarmenmarkt e le sue speculari Deutscher Dom e Französischer Dom, legate dalla sala della musica di Schinkel nel centro. Snobbando i consigli della guida Lonely Planet, entriamo al Deutscher Dom, dove ci sorbiamo una noiosissima mostra sulla storia della democrazia tedesca; unica nota positiva: approfittiamo dei bagni pulitissimi (credo, non ci viene nessuno qui!). Per onore del vero dobbiamo dire che noi avremmo voluto visitare il Französischer Dom, ma siamo arrivati durante il concerto d’organo delle 12.30, pertanto non ci hanno fatti entrare. Decidiamo di fare un pranzo salutare e dobbiamo spingerci fin quasi ad Alexanderplatz per trovare a fatica un supermercato, dove acquistiamo peperoni, pomodori, tonno e pesche, che consumiamo in un orrendo parco accanto ad orrendi palazzi, compresa la torre della TV (Fernsehturm)… iniziamo così a capire l’architettura stile Ddr. Il pomeriggio prosegue visitando Alexanderplatz, nel complesso anonima e alienate, appena ravvivata da un chitarrista di canzonette estive degli anni passati, arekrisna che testimoniano il loro culto, tram che si incrociano come colonne di formiche e punk rivoltosi verso la società che si rifugiano in questo underground a cielo aperto. Piazza che è un minestrone non solo di culture, ma dove anche l’architettura socialista sovietica del dopoguerra (palazzoni, la fontana dell’amicizia tra i popoli e il Weltzeituhr, ovvero l’orologio con l’ora del mondo) si sfuma con i più grandi centri commerciali stile U.S.A. e dove a poca distanza si può trovare una chiesetta (Marienkirche), fuori posto ormai tra bisonti, ma almeno un po’ europea. Non ci si può chiedere cosa è tipico, perché questa è Alexanderplatz e questa è Berlino, la città dove la Storia è entrata in modo troppo prepotente tra la gente, dove il tempo è passato troppo veloce regalando alla capitale disomogeneità di stili e numerosi cantieri, che la rendono un quadro impressionista dove le singole chiazze di colore da vicino sono poco entusiasmanti, ma nel complesso visto a distanza il quadro della città ha una sua arte.

Passando numerose volte sotto alla Fernsehturm (difficile non vederla) esploriamo Marienkirche, con la danza macabra in restauro (che ben si adatta al clima di Alexanderplatz) e Nikolaikirche, passando per il quartiere di Nikolaiviertel, un falso storico figlio della Ddr con tanto di sanpietrini e palazzi in stile veneziano. Breve sguardo all’imponente palazzo di giustizia e alla chiesa senza tetto ne’ interni appartenuta ad un convento. Ammirato da vicino il Rotes Rathaus e immortalati Marx ed Engels, immancabili nelle opere in stile Ddr. Rifiutiamo sdegnati di accedere al Museo Ddr, una vera “turistata”: € 3.50 per una singola stanza il cui pezzo più interessante è una Trabant originale… noi ne abbiamo viste due dal vero e in pieno funzionamento!

Passeggiata nel quartiere ebraico, dove ammiriamo la Neue Synagoge, rimanendo un po’ delusi dagli Höfe (cortili) tanto decantati dalla guida, che si rivelano in realtà un mezzo giardinetto attorniato di negozi. Alla ricerca dell’Otto Weidt Museum ci intrufoliamo in un calle di artisti, ma abbiamo fortuna perché il museo è in uno degli edifici che vi si affacciano. Apprendiamo così l’interessante e coraggiosa storia di Otto Weidt, che diede lavoro e rifugio ad ebrei ciechi durante il nazismo. Continuiamo a restare immersi nel clima storico, girovagando per Karl Marx Allée, non bella, ma esplicativa del neoclassicismo sovietico coi suoi palazzi squadrati, anacronistici e senz’anima. Maciniamo ancora chilometri seguendo dapprima i preparativi per una mega festa lungo K.M.A., poi lungo l’East Side Gallery, il più lungo pezzo di muro ancora conservato a Berlino. Completante ricoperto di murales, tutti diversi e alcuni davvero di profondo significato, il muro dà l’impressione di una barriera invalicabile.

Secondo tentativo, fallito pure questo, di salire sulla cupola del Reichstag, la coda è sempre infinita. Sconsolati prendiamo la metro (anche la buffa U55) e raggiungiamo Ku’ damm, un lungo viale stile Champs Elysées dove un po’ a fatica troviamo un locale per consumare avidamente Currywürst e patate fritte.

Finalmente (h. 00.15) si conclude questa giornata intensa…

X giorno – 06.08.10

Colazione e programmazione giornata, fortunatamente con un po’ di sole. Questo ci permette di visitare la Gedächtniskirche, devastata dalla guerra ma risorta come la fenice in altra forma, dall’esterno rossetto e cipria, all’interno cattedrale di cobalto sottomarina. Passeggiamo attraverso il Tiergarten fino alla Dea della Vittoria, imprigionata per lavori di restauro (credo che li abbiamo beccati tutti noi) e così un po’ delusi ci avviamo verso Potsdamer Platz, non senza essere turbati da una funesta visione: un uomo nudo in mezzo al parco!

Alle h. 12.30 siamo alla Matthäuskirche, in tempo per assistere a un miniconcerto d’organo. E’ poi tempo di pappe, oggi a base di Brezel/pizzetta e di un dolce tipico berlinese, una sorta di pane arabo con zucchero sopra ripieno di crema meravigliosa. Passiamo per l’imponente Potsdamerplatz, sembra Nuova York (direbbero i vecchi), ma l’Empire State Building è sostituito da un altro laico memoriale al consumismo del XXI secolo: il Sony Center, nient’altro che un centro commerciale. Dedichiamo al Kulturforum il tempo di una visita alla Neue Nationalgalerie (2 ore), dove ammiriamo opere di Nolde, Kirchner, Kokoschka, Munch, Grosz e Dix, tutto spiegato in inglese dall’audioguida… dopo un po’ il cervello era fuso a son di tradurre tutto in presa diretta! Però ci è piaciuta molto l’opera “Potsdamerplatz” di Kirchner! Andiamo verso il Check Point Charlie, passando per Leipzigerplatz, Leipzigerstrasse e Friedrichsstrasse e stavolta l’ennesima “turistata” possiamo ammirarla gratis.

Di diverso calibro è la tappa successiva, opera dell’architetto Libeskind: lo Judisches Museum è davvero, come direbbero qui, una Gesamtkunstwerke, cioè un’opera d’arte totale. Non solo la mostra infatti, anzi quella è il minimo, ne dà testimonianza, trovandosi incastonata in un ampio progetto che adatta gli spazi al racconto storico. Ogni muro, ogni scala, ogni linea è progettata per aiutare a descrivere, anche emotivamente, la storia ebrea in Germania, con lo scopo di tenere viva la memoria e soprattutto non dimenticare coloro dei quali tutto è stato perso.

Torniamo infine in campeggio e dopo una doccia fredda (uffa!) divoriamo una pasta, senza poi avere remore di cadere tra le braccia di Morfeo.

XI giorno – 07.08.10

Smontiamo il campo e lottiamo contro la fauna prosperante cresciuta sulla nostra tenda, soprattutto contro gli odiosissimi “schifosetti”, che poi abbiamo capito essere teneri cuccioli di cimice! Partiamo alla volta di Dresda, purtroppo incontrando la pioggia.

Giriamo Dresda in k-way: Marktplatz, Frauenkirche (altra chiesa-teatro usuale per i protestanti tedeschi), Brühlschen Garten e passeggiata lungo l’Elba, alta per le abbondanti piogge (scopriremo una volta giunti a casa che sarà perfino straripata…), Albertinum, Auguststrasse (con murales piastrellato raffigurante corteo cavalleresco), Neumarktplatz con tanto di concerto in piazza di beneficienza in stile anni ’50, Zwinger, Schlossplatz e annesso palazzo reale di Augusto il forte, Hofkirche, teatro dell’opera…

Tutto questo tour è stato preceduto dall’immancabile würst e curry, tipicamente Deutsch, insieme a delle schiacciatine di patate e cipolle fritte che ci saziano per tutto il pomeriggio. Commento su Dresda: cittadina piacevole, anche se è stata tutta ricostruita recentemente causa bombardamenti della seconda guerra mondiale e comunque con il sole sarebbe stata molto più bella! Soprattutto la balconata sull’Elba. Peccato anche per i tanti palazzi pseudo storici anneriti da smog e piogge acide che danno un tono cupo al tutto. Riassumendo quindi, per quel poco che abbiamo visto, città molto viva, ma bella a metà (giudizio molto influenzato dalle condizioni atmosferiche, come già detto il giorno dopo l’Elba strariperà e farà numerosi danni).

Ci rimettiamo in marcia non senza intoppi sulla direzione corretta, ma ne approfittiamo per entrare in un supermarket e fare scorta di birra, würst, caramelle e biscotti per il viaggio.

Il campeggio a Illhof è in assoluto il migliore in cui siamo stati, prezzi buoni, bagni pulitissimi, docce calde, splendida cornice paesaggistica nel mezzo della Franconia, davvero ottimo! Cena presso il villaggio limitrofo di Kirchhof in un Landgasthof (agriturismo) dove era in corso una tipica festa tedesca: il quarto matrimonio di una signora con un uomo alle seconde nozze. Mentre mangiamo dei buoni piatti (soprattutto il würst crudo con cipolla e cetriolini, il migliore dei würstel assaggiati finora) assistiamo al party dove non poteva mancare il “Ti Amo” di Tozzi (ovviamente con strofe in tedesco) e la celebre “Supa Romana”, che accompagnano gli scherzi agli sposi tra baci, soldi nelle scarpe, tante sigarette e birre. Segue diretto contatto con la gente della Franconia (un tipo che si annoiava al matrimonio ed è venuto a parlare con noi) che ci ha spiegato un po’ di cose sulla Germania e ha coronato così questo viaggio con un incontro ravvicinato per noi importante. Abbiamo difatti capito che i Franconi, pur essendo in Baviera, non se ne sentono parte, anzi dicono che i bavaresi sono burberi e montanari (sotto Ingolstadt sul Danubio è tutta Austria!). Per i tedeschi le città tipiche della loro patria, sono quelle ricostruite dopo la seconda guerra mondiale, di cui vanno fieri sostenendo con orgoglio che le hanno rifatte loro da soli, disprezzando invece quelle che noi italiani consideriamo tipiche, ad esempio la Romantiche Strasse, in quanto possiedono un passato oramai troppo passato. Scopriamo che anche i “non fumatori” hanno sempre in tasca un pacchetto di sigarette (riferimento all’ipocrisia del giovane con cui colloquiamo, nostra guida dei costumi tedeschi) e che come avevamo già intuito, la birra scorre nel loro sangue ben più dell’acqua, la dimostrazione sta nel listino prezzi (€ 2.10 per mezzo litro d’acqua contro € 2.30 per mezzo litro di birra). Tutti in Germania rispettano le regole e i tedeschi vanno fieri di ciò: “There isn’t corruption in Germany” spiega il nostro nuovo amico, infatti ce ne siamo accorti in autostrada: dove ci sono le regole nessuno sgarra, soprattutto per quanto riguarda i limiti di velocità! Facciamo ritorno soddisfatti in tenda, dove non c’è nemmeno la forza per parlare.

XII giorno – 08.08.10

Partenza per il “grande ritorno”, 625Km di puro asfalto alla volta di casa con annesso valico delle Alpi, dove giungiamo non senza qualche intoppo: primo fra tutti la maxi coda a Monaco (evitato uscendo dall’Autobahn e facendo strada “normale” fino a Pian di Vedoia). Siamo agli sgoccioli di questa vacanza e arriviamo a destinazione alle h. 22.15, un po’ nostalgici e malinconici, ma carichi di ricordi e fotografie, più consapevoli riguardo agli errori nella Storia e gioiosi per questa avventura… ripensiamo ancora a quanti posti nuovi abbiamo visto, quanti volti amichevoli abbiamo incontrato, quante usanze diverse, al nostro spirito di avventura e alla nostra facilità di adattamento, alle passeggiate mano nella mano, alla macchina fotografica colma di paesaggi incantevoli e pezzi di Storia, al sole e anche alla pioggia, perché “non esiste il buono o il cattivo tempo, ma il buono o il cattivo equipaggiamento”, alla nostra gioia nello stare insieme e ai sorrisi di vera serenità… quante cose sono passate e quanto siamo cambiati in questi 2759,3 Km.!

Per qualsiasi informazione sui luoghi visitati, le sistemazioni di pernottamento, i locali dove abbiamo mangiato e in generale per ogni consiglio inerente il viaggio, non esitate a contattarci! ulianafederico@gmail.com



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