Belgio inaspettato

Un tour fra Bruxelles, Bruges e Gand
Scritto da: naty85
belgio inaspettato
Partenza il: 03/01/2015
Ritorno il: 06/01/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
“Cosa ci vai a fare in Belgio?” “ Vado a meravigliarmi!” Sarebbe stata questa la risposta da dare a tutti quelli che me l’hanno chiesto. Ebbene si, il Belgio ci ha lasciati incantati dalle sue mille bellezze, dalle sue architetture, dalla sua compostezza, da cittadine ancora autentiche… quindi se siete indecisi se andare o meno il mio consiglio è PARTITE!

Partiamo il 2 gennaio dall’aeroporto di Roma Fiumicino, con un volo Ryanair pagato circa 90 euro e diretto a Brussels International Airport, facciamo i biglietti del treno che in 17 min ci porterà a Brussel Central (costo 8.5 euro a tratta) e in 5 min a piedi siamo al The Moon Hotel in Rue de la Montagne, ma in realtà siamo in Piazza de l’Espagne, una piazzetta che dista 3/4 min a piedi dalla Grand Place. Consiglio l’hotel per posizione, pulizia e prezzo, 60 euro a notte la doppia, unica nota negativa eravamo al 3° piano senza ascensore, poco male.

1° GIORNO

Lasciati i bagagli in albergo cominciamo la visita di Bruxelles dal suo cuore pulsante la Grande Place, dove sorgono stupendi edifici in stile gotico, come l’Hotel de Ville, la Maison du Roi, e i palazzi delle corporazioni, alcuni dei quali purtroppo in restauro. La piazza di avvolge e ti trasporta indietro nel tempo, ancora addobbata di luci e festoni ha un fascino particolare, malgrado il freddo e la pioggia di oggi, stare qui è uno spettacolo a cielo aperto. In questa piazza anticamente si teneva un mercato di generi alimentari ed è interessante che le strade abbiano proprio nomi degli alimenti venduti, infatti attraversiamo la piazza e siamo in Petite Rue au Beurre dove entriamo nella piccola chiesa di S. Nicola, molto carina esternamente, è stata costruita nel 1125 ed è una delle prime 4 chiese della città. Facciamo un giro tra i mercatini di Natale attorno alla Grande Place decidiamo di mangiare presso uno stand in Boulevard Anspach, spendiamo 8.5 euro per un hot dog e un hamburger, poi ci fiondiamo da Fritland in Rue Henri Maus per mangiare il primo tipico cono di patatine belga, davvero buonissime (3.2 euro). Continuiamo la nostra passeggiata e mentre scoviamo dei fumetti stupendi come quello di Tin Tin, ci ritroviamo davanti al Mannekinpis, nulla di eccezionale lo so, ma si sposa bene con l’aria giocosa e ironica della città!

Decidiamo di cominciare il giro delle 3 chiese più importanti di Bruxelles, attraversando tutta la città a piedi, per un itinerario che si rivelerà oltre che fattibile anche piacevole. Partiamo da quella più distante Notre Dame de la Chapelle (ingresso libero), in stile romanico è la chiesa della comunità polacca della città, poi percorriamo il silenzioso quartiere popolare di Marolles e facciamo un salto, anzi un giro in ascensore, fino al Palazzo di Giustizia (ingresso libero), ha le fattezze di un tempio greco, è una costruzione alta e possente, ma non è tenuto molto bene, anzi noi abbiamo trovato scritte ovunque e lattine in giro, sembra essere il classico luogo meta di studenti che saltano la lezione.

Proseguiamo fino a Notre Dame du Sablon (ingresso libero) le cui volte a crociera ricordano la vicina Notre Dame de la Chapelle. Continuiamo fino a Place Royale, dove si trovano diversi musei, che rimandiamo però alla prossima volta, e ammiriamo dall’esterno il Palais Royale, aperto solo in estate. Arriviamo finalmente alla Cattedrale di S.Micheal e S.Gudule (ingresso libero), ed è incredibile la somiglianza con Notre Dame de Paris, all’interno diverse foto di matrimoni reali e incoronazioni che qui hanno avuto luogo.

Per rifocillarci dalla lunga passeggiata ci concediamo 2 classici gaufre panna e fragole (5.60 euro) e poi tentiamo l’entrata al museo del cioccolato ma purtroppo è tutto pieno fino all’orario di chiusura le 16.30, quindi se volete vederlo fate bene i vostri calcoli. Ci dirigiamo cosi nelle lussuose Gallerie S. Hubert scintillanti di addobbi, inutile dirlo i nostri negozi preferiti sono le numerose cioccolaterie una gioia per gli occhi e per il palato.

Saliamo in albergo per un po’ di meritato riposo e come ultima tappa di giornata vogliamo vedere la Grande Place di sera. A questo punto voglio segnalare lo spettacolo di musica e luci che si tiene in questa piazza nel periodo delle festività natalizie. Uno spettacolo travolgente: a ritmo di musica l’Hotel de Ville, la Maison du Roi e il palazzo dei duchi di Brabante si illuminano di blu, rosso, verde, arancio, viola… è qualcosa di magico, mistico, che consiglio a tutti di vedere.

Per cena eravamo diretti a La fin de siecle, seguendo i consigli di molti viaggiatori, ma essendo chiuso abbiamo ripiegato sulla vicina Greenwich Brasserie e abbiamo preso due classici della cucina belga: Moules et Frites e Lapin à la Kriek più 2 birre, spendendo 50 euro in 2. Consigliato.

2° GIORNO

Stamane facciamo colazione al bar della stazione Brussels Central con due pain au chocolat (2 euro) e poi facciamo i biglietti per Bruges spendendo 11 euro a/r per persona grazie a un’offerta natalizia. In circa 1 ora siamo a destinazione. La prima tappa è il Festival delle sculture di ghiaccio (biglietto 15 euro). Siamo in un mondo tutto di ghiaccio, ci sono -6°, fa freddissimo, ma le sculture, ispirate alla terra degli hobbit, sono delle opere d’arte stupende. E per i bambini, anche quelli un po’ cresciuti, c’è un castello di ghiaccio con tanto di scivolo!

Cominciamo la visita di Bruges dal Minnewaterpark, un atmosfera silenziosa e fiabesca ci accoglie, e iniziamo a scattare decine di foto. Arriviamo al begijnhof il complesso di case bianche dove vivevano le beghine e dove oggi sono ospitate suore benedettine, entriamo nella chiesa del beghinaggio (ingresso libero) e siamo assaliti dall’odore di incenso, scattiamo qualche foto e usciamo per non disturbare la funzione.

Attraversiamo il parco e finalmente intravediamo il centro storico della cittadina, siamo sulla Steenstraat e ci aggiriamo tra i mercatini, dove per 8 euro mangiamo 2 panini con prosciutto arrosto e una salsa buonissima fatta di philadelphia e miele. Con lo stomaco pieno arriviamo finalmente al Grote Markt, la piazza è semplicemente bellissima, gli edifici con le classiche facciate a gradoni fanno da sfondo e il Belfort con la torre campanaria si erge possente. Restiamo diversi minuti incantati e facciamo il giro più volte per scattare foto da diverse angolazioni, è un luogo turistico, ma comunque imperdibile. Proseguiamo verso la piazza adiacente il Burg ma inciampiamo nel museo della birra e su consiglio di un turista inglese decidiamo di entrare. Il costo è di 7 euro con audioguida, 11 con audioguida e 3 assaggi, ovviamente noi abbiamo scelto questa seconda combinazione. Il museo è interessante, non tanto sulla parte storica, ma su quella pratica, in effetti sfata tanti luoghi comuni sulla birra e ne elenca le tante proprietà benefiche. Interessante anche la parte sulle fasi di lavorazione. Alla fine del tour al bar commutano il biglietto con 3 gettoni rossi uno per ogni assaggio, ci si può sedere, scaldarsi e rilassarsi un po’. Diciamo che qui ho capito perché ci avevano consigliato di entrare! Inutile dirlo le birre sono buonissime e noi ne usciamo un po’ provati.

Visitiamo il Burg forse più autentico e raccolto del Markt, ma meno scintillante. Ci addentriamo poi nel composto quartiere di Sint Anna, lontano dalle orde di turisti e arriviamo ai mulini a vento. Oggi il sole è caldo, un cielo azzurro e una distesa verdissima fanno da sfondo a questo mulini, dove viene ancora macinato il grano. Facciamo rientro verso la stazione attraversando ancora una volta la città e facciamo tappa in una bottega, che segnalo per l’acquisto di souvenir molto originali e hand made Keramiek Kasper.

Riprendiamo il treno per Bruxelles e stanchi ci concediamo un paio d’ore di riposo prima di cenare a La Mort Subite spendendo 25 euro per 2 omelette 1 acqua e una birra.

3° GIORNO

Dopo la colazione al bar della stazione oggi la nostra meta è Gand, capitale delle Fiandre orientali, sorge alla confluenza dei fiumi Lys e Schelda. Prendiamo il treno (18 euro a/r nei giorni feriali), e dopo circa 40 minuti siamo a destinazione. Un po’ spaesati, la città non sembra essere attrezzatissima per l’accoglienza ai turisti, fotografiamo la mappa all’esterno della stazione e tentiamo di giungere in centro a piedi, impiegando circa 30 minuti. Troviamo una Gand pulita e sonnecchiante, benché siano le 11.00, costeggiamo il fiume e iniziamo a catturare qualche foto, il cielo è terso, l’aria fresca, pulita, iniziamo a vedere qualche negozio, poi finalmente il centro storico. Visitiamo la Cattedrale di San Bavone (ingresso libero), la cui facciata è al restauro, qui è esposto l’Agnello Mistico di J. Van Eyck. Ammiriamo poi la chiesa di S. Nicola (chiusa) e la torre del campanile e arriviamo al Ponte di San Michele un posto fantastico per fotografare le tre torri in fila, se non fosse che quella di San Bavone essendo a restauro non rende.

Pranziamo al Mc Donald nelle vicinanze e poi ci dirigiamo al Castello dei conti di Fiandra (http://www.gravensteengent.be/), un castello medievale che fu il centro del potere per molto tempo, e per questo temuto e odiato dalla popolazione. L’ingresso costa 10 euro, in molte lingue c’è l’audioguida, in italiano no, ma ci consegnano un foglio con la spiegazione dei vari punti di interesse elencati, inoltre il percorso è davvero ben segnalato. Merita soprattutto salire sulle mura, dalle quali si ha una vista a 360° sulla città.

Arriviamo al Grote Markt una piazza carina, ma non eccezionale, mentre ci piace moltissimo Vrijdagmarkt una piazza grandissima con le tipiche facciate a gradoni. Arriviamo alla Chiesa di San Michele, ma scopriamo che è aperta solo da aprile a settembre, così facciamo un ultimo giro fra le stradine acciottolate dall’aria un po’ retrò e prendiamo il tram 1 che ci riporta in stazione, dove prendiamo il treno per Bruxelles.

Dopo un brevissimo pit-stop in albergo andiamo a vedere jeanneke pis, la bimba che fa pipi, che si trova proprio nella stradina del famoso pub Delirium. Abbiamo ancora un’oretta di luce e decidiamo di andare ancora un po’ a caccia di fumetti e grazie a mio marito che ne ha scovati parecchi riusciamo a vedere quelli in Rue de la Verdure, Rue de Buanderie e Rue des Fabriques. Facciamo un ultimo giro in Place Ste. Catherine ed riusciamo a entrare nella chiesa di S. Caterina malgrado siano oltre le 19.00.

Ceniamo con un kebab e concludiamo la serata con un paio di birre al Delirium, un locale piacevole e da non perdere.

4° GIORNO

L’ultima tappa di questo breve viaggio è l’Atomium, così dalla stazione Brussels Central prendiamo la metro M5 e poi M6 scendendo a Heysel, bisogna attraversare il parcheggio e ci si ritrova davanti maestoso il colosso di architettura. Siamo un po’ troppo in anticipo quindi facciamo un giro al parco e perdiamo tempo a scattare qualche foto, poi alle 10.00 siamo in coda per la visita (11 euro). Chiamatela scultura, arte, architettura… sta di fatto che l’Atomium è un’opera unica nel suo genere. Al suo interno è possibile scoprirne la storia, visitare mostre temporanee, divertirsi nei suoi tunnel psichedelici o addirittura mangiare con tanto di vista panoramica sulla città! A noi questo opera futurista è piaciuta un sacco!

Terminata la visita torniamo in centro per un ultimo pranzo da Frietland, un’ultima Gaufre e un saluto alla Grande Place, poi riprendiamo il treno per l’aeroporto.

A’ tres bientot!

CONSIDERAZIONI

Il Belgio ci è sembrato un paese molto accogliente, vario nell’offerta di musei, paesaggi, architetture.

Ci è sembrato anche meno caro di quanto si pensa di solito. Per mangiare ci sono molte catene, stand, ristoranti etnici ai quali fare riferimento per non spendere tanto. I trasporti fanno delle belle offerte nel periodo natalizio e in generale nei week end. Le chiese sono generalmente gratuite e i musei non costano mai più di 11/12 euro.

Unica nota negativa: le varie attrazioni aprono tardi e chiudono presto, a volte anche alle 16.30.

Bruxelles: ci è sembrata una bella città, che merita più attenzione da parte dei viaggiatori, una realtà multietnica dalla quale abbiamo tanto da imparare.

Bruge: per quanto turistica possa essere è imperdibile un vero gioiellino, se potete pernottateci.

Gand: ci è sembrata la più impreparata ad accogliere i visitatori, e per questo quella un po’ più autentica ancora da scoprire.

Cosa dire di più? Buon Belgio a tutti!



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