Monaco, Berlino e Romantische Strasse

Quattro giorni a Monaco e dintorni, tre nella capitale e poi lungo l’itinerario turistico
Scritto da: MICAROX
monaco, berlino e romantische strasse
Partenza il: 19/08/2013
Ritorno il: 29/10/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Partecipanti: io, mio marito e mia figlia quindicenne.

Costo totale: 2.000,00€ circa

Tappe n. 4 a: Monaco di Baviera, Berlino, Wuzburg e Dischingen.

1° tappa 19-22 agosto: MONACO DI BAVIERA

Pernottamento HOTEL RIVOLI costo 4 notti, 3 persone con prima colazione + parcheggio privato € 500,00. Impressioni: colazione ricca e varia (salato e dolce), frutta, yogurt, ecc. servizio al tavolo per cappuccino (come in Italia) e altre bevande calde. La sala colazioni è piccolina e noi, per fortuna, abbiamo sempre trovato subito posto. La camera è di nuova ristrutturazione, insonorizzata, senza climatizzatore ma con ventilatore; la connessione al wi-fi non è ottima e a volte bisogna andare in corridoio per riprenderla; il bagno nuovo, ampio, dotato solo di sapone, shampoo, phon e salviette (corpo e viso).

Partiti da casa alle 7,15, siamo arrivati all’Hotel Rivoli a Monaco verso le 13.00 senza incontrare grossi problemi di traffico e difficoltà a trovare l’albergo. Abbiamo sistemato l’auto nel loro parcheggio privato, indossato l’impermeabile e preso l’ombrello, visto che il tempo era uggioso e, ci siamo incamminati verso la vicina fermata di metrò (70 metri). Come mi ero informata prima di partire ho fatto l’abbonamento CITY TOUR CARD INNERAUM 3 GG PARTNER al distributore automatico (c’è la possibilità di scegliere la lingua italiana), al costo di 30,90; questo biglietto dà la possibilità di usufruire di tutti i mezzi pubblici di Monaco per 3 giorni, ma essendo unico, si è costretti a viaggiare sempre assieme. I mezzi pubblici di Monaco sono efficienti, puliti e soprattutto semplici da usare (noi comunque abbiamo scaricato da internet le piantine del metrò e dei tram per orientarci meglio).

1^ fermata a Marienplatz che a causa della pioggia, abbiamo tralasciato di visitare per andare subito a vedere la Residenz, entrando dalla Max Joseph Platz. Noi abbiamo fatto l’abbonamento Baviera famiglia di 40,00 € (valido 15 giorni) direttamente alla Residenz e con quello, dopo aver preso l’audio guida gratuita in lingua italiana, abbiamo visitato quasi tutto il palazzo ad eccezione dell’ala chiusa per restauro. Molto bello il palazzo e le stanze che lo compongono, arricchite di porcellane e mobili, anche se per stanchezza e un po’ per noia, abbiamo accorciato l’ascolto dell’audio guida, fin troppo minuziosa. Ritornati nell’atrio e restituita l’audio guida del palazzo abbiamo ritirato quella per il tesoro e nonostante siano solo 10 stanze, fanno girare la testa da quanti gioielli e manufatti pregiati contengano. Assolutamente da non perdere, come pure il piccolo gioiello che è il teatro Cuvilliés. Ricordatevi di prendere il depliant all’ingresso della Residenz per orientarvi meglio in questo enorme palazzo che conta ben 6 cortili interni. Dopo più di 3 ore di visita siamo usciti e mentre ci avviavamo verso l’Hofgarten dal cielo ha iniziato a diluviare e così dalla vicina Odeonplatz abbiamo preso l’autobus n.100 che ci ha fatto fare un giro nella parte occidentale della città attraversando il parco Maximiliams e vedendo scorrere il Teatro e l’Angel of Peace. Per fortuna quando siamo ritornati in Odenplatz aveva smesso di piovere e abbiamo fotografato la FeldherrnHalle, ai cui piedi è avvenuto lo scontro del famoso “putsch di Monaco” (sul muro della Residenz c’è una targa a ricordo dei 4 poliziotti rimasti uccisi nello scontro) e visitato la vicina Theatiner-kirche. Ormai il tempo si era rasserenato e ci siamo avviati lungo la Theatiner Strasse, dove si trova il palazzo che diede i natali alla principessa Sissi, per andare alla Stachus Platz. I morsi della fame ci hanno costretto a scendere sotto la piazza, dove si trovano tantissimi negozi, e soprattutto locali che proponevano cibo da quasi tutto il mondo. Vista la scelta, ci siamo ritornati più volte nei 4 giorni di permanenza a Monaco per mangiare e ogni volta abbiamo cambiato posto, sempre spendendo meno di 30,00 € a pasto in tre. Riempiti gli stomaci, siamo risaliti in superficie e scattato delle foto ai palazzi che circondano la piazza tra cui il Palazzo della Giustizia (non siamo riusciti a vedere la sala della Rosa Bianca, perché chiude alle 16.00) e la Stazione Centrale. Abbiamo passeggiato lungo la strada principale che unisce la Karlplatz alla Marienplatz, dove abbiamo visitato la chiesa di San Michael e la Frauenkirche. La prima molto carina, la seconda un po’ tetra e i lavori in corso ne coprivano la facciata. La stanchezza ci porta verso il metrò per andare in hotel a riposarci e dormire.

2° giorno

Dopo un’abbondante colazione ci siamo diretti al parco Theresienwiese, dove stavano già montando gli stand per l’Oktoberfest. Abbiamo visitato la Ruhmeshalle, un’esposizione di busti dei più famosi personaggi tedeschi e saliti dentro alla statua di bronzo della regina Teresa (non si vede quasi nulla dalla testa della statua e i gradini sono ripidi, ma il prezzo è compreso nell’abbonamento della Baviera). Sinceramente se si ha poco tempo a disposizione si può benissimo saltare questa visita, mentre non si può tralasciare di vedere la Asam-Kirche (deve essere visto anche l’interno della chiesa) con la facciata del palazzo dei fratelli Asam. Abbiamo proseguito a piedi per visitare la sinagoga in St.Jacob Pl. e Virtualien-markt. Oramai erano quasi le undici, così ci siamo avviati verso la Marienplatz per assistere allo spettacolo dell’orologio-carillon sul Glockenspiel del Neuse Rathaus. Carino, ma col sole e la piazza gremita di persone, non si è visto molto. La piazza comunque è spettacolare e noi ci siamo ritornati più volte durante la giornata per fotografarla con le diverse luci del giorno, nonostante ci fossero lavori in corso. Non abbiamo atteso la fine dello spettacolo perché volevamo salire sul campanile, prima che arrivasse la folla. Per salire c’è l’ascensore che si può prendere passando nel portico vicino all’ufficio turismo. Non c’è la possibilità di fare le scale, erano chiuse da … tempo, senza nessuna spiegazione. Il costo è di 4,00 € a persona (noi abbiamo fatto il biglietto famiglia) e dalla cima abbiamo visto la città a 360° gradi. Ne è valsa la pena. Una volta scesi era quasi mezzogiorno e prima della pausa pranzo, abbiamo visitato nella torre del vecchio municipio il museo dei giocattoli (4 stanze con giocattoli dell’ultimo secolo; interessante se si hanno dei bimbi, altrimenti si può lasciar perdere. Noi abbiamo pagato 6,00 € biglietto famiglia). Vicino ci sono due chiese la Heiliggeist Kieche e la San Peter kirche entrambe molto belle da vedere e fotografare.

Vista la giornata soleggiata abbiamo preso dei panini al Virtualien-markt e, non trovando posto a sedere, con il metrò ci siamo diretti all’Englischer Garten. Ci siamo accomodati nei tavolini della Chinesischer Turn e con calma abbiamo gustato i panini, presi un gelato, ci siamo riposati e abbronzati. Sempre con calma abbiamo ripreso a passeggiare all’interno del parco, fotografando dei surfisti “impavidi” su uno dei tanti canali che attraversano il parco fino ad arrivare davanti al Hofgarten. Scattate le fotografie di rito, abbiamo ripreso il metrò fino alla Kӧnigsplatz e fatto un pezzo del viale delle parate. La piazza si presenta pulita con la porta centrale e due edifici speculari di stile classico, appartenuti ai gerarchi nazisti, ora adibiti a museo della scultura greco-romana e ceramiche dell’età micenea (non li abbiamo visitati, solo fotografati dall’esterno). Abbiamo chiuso il cerchio ritornando alla Stachus, dove, ormai erano le sette e tutti i bar sotto alla piazza erano chiusi, e così abbiamo visitato lo bar-showroom della BMW. Affamati ci siamo diretti verso la famosa birreria Hofbrӓuhaus, ma il forte odore di crauti ci ha fatto scappare nella birreria di fronte. Purtroppo è stata una cena al buio, in tutti i sensi, abbiamo ordinato avvalendoci del dizionario e delle poche parole tedesche che conosciamo, perché il menù era solo in tedesco: una cena da dimenticare. Comunque, una volta usciti abbiamo avuto il piacere di avere la buonanotte dal monachello (la ninna nanna dell’orologio-carillon del Neues Rathaus) che suona alle 21,00.

3° giorno

Ci sveglia un bellissimo sole che ci permette di alleviare la visita di un posto storicamente terribile: Dachau. Impostato il navigatore, siamo arrivati in mezz’ora, senza problemi direttamente al campo di sterminio. Il parcheggio è molto grande e per fortuna ancora mezzo vuoto (sono le 9.40). Abbiamo preso l’audio guida all’entrata (costo 3,50 €), con un depliant in Italiano e ci siamo avviati lungo la strada che ci porta all’ingresso del campo. La scritta “Arbeit macht frei” ci fa venire i brividi, come pure varcarne il cancello. L’audio guida, fatta veramente bene e con i racconti dalla viva voce di chi vi ha soggiornato, rende bene l’idea di cosa fosse questo posto. All’interno del museo-economato ci sono una serie di stanze con foto accompagnate da didascalie in tedesco e inglese che raccontano la vita nel campo di sterminio. Alle 10.30 abbiamo guardato il filmato trasmesso in lingua italiana che spiega e mostra com’era la vita in quel luogo. Una volta usciti abbiamo visitato la baracca-dormitorio ricostruita, la quale fa vedere come il lager si sia modificato nel corso degli anni per far posto al numero di internati sempre crescente e la mancanza del rispetto della dignità umana. Ma l’audio guida ci dice che di queste baracche ve n’erano 34, alcune adibite a ospedale, infermeria, ecc.. In fondo al viale della baracche sono state costruite dei luoghi di culto diversi per le varie religioni e sulla sinistra un cancello porta alla zona dei forni crematori e alla camera a gas (ci dicono che non venne mai messa in funzione). Ritorniamo sui nostri passi in silenzio, usciamo dal cancello e ci lasciamo dietro le spalle la scritta “Arbeit macht frei”, con la consapevolezza che l’uomo a volte è peggio delle bestie. Sono le 13.30, quando lasciamo le audio guide e decidiamo di mangiare qualcosina all’interno del bar del campo. Non abbiamo tempo per visitare il paese e il castello di Dacau, perché in programma abbiamo la visita della reggia di Nymphenburg.

Alle 14.30 arriviamo a Nymphenburg e visitiamo da prima il palazzo, dove la sala centrale ci lascia esterrefatti, un po’ meno la visita degli appartamenti che richiamano quelle della Residenz di Monaco, fatta eccezione per la sala delle bellezze dove l’audio guida gratuita, ci ha raccontato la storia della famosa Lola Montez. La visita del palazzo è durata poco più di un’ora, mentre la visita del parco e dei padiglioni disseminati all’interno ha richiesto più di due ore. Il parco è bellissimo e ben tenuto e curato in tutte le sue parti, e sicuramente molto particolari sono i padiglioni, ognuno con una caratteristica: la cucina, la piscina, le stanze cinesi e l’eremo. Quando finalmente siamo ritornati al palazzo e ci siamo diretti verso il museo della carrozza Marstall, erano le 17.40 e non siamo riusciti a entravi, perché alle 18.00 chiudono, ma ci siamo ripromessi di ritornarvi un’altra volta. Comunque, anche senza visitare la Reggia, il parco vale da solo il viaggio. Non ci resta che ritornare a Monaco, lasciare l’auto in parcheggio, prendere il metrò e dirigersi verso la Stachus per riempirci la pancia. Vista la serata tiepida girovaghiamo senza meta per le strade dello struscio monacense.

4° giorno

Oggi ci aspetta una trasferta fino ad Augusta (Augsburg), un’ora di auto tranquilla, il problema è stato parcheggiare, visto le strade bloccate per i lavori in corso. Comunque, con la cartina in mano e il navigatore, abbiamo lasciato l’auto in un parcheggio lungo una stradina e in cinque minuti ci siamo trovati davanti alla chiesa St.Ulrich und Afra, che è molto particolare. Davanti alla chiesa parte la Maximilianstraβe con il palazzo Schaezler che ospita una collezione d’arte (non visitata), il palazzo della famiglia Fugger, il cortile del Maximiliam Museum e la piazza del municipio (anche questa con lavori in corso). Abbiamo visitato la chiesa di San Peter, e la sala dorata del municipio al secondo piano (Goldener Saal – costo 6,00€) che lascia senza fiato. Abbiamo ripreso la passeggiata fino al quartiere di Fuggerei (8,00 € biglietto), uno dei primi esempi di case popolari, visitando il piccolo museo che mostra la vita durante la 2^ guerra mondiale e la casa tipica di questo quartiere ancora usato per le famiglie meno abbienti della cittadina. Davvero molto interessante. Ritornando sui nostri passi siamo andati a visitare la chiesa di Sant’Anna, centro della riforma protestante, e la Fuggerkapelle. Da vedere e cogliere l’essenza di questi due luoghi di culto. Anche oggi decidiamo di mangiare le specialità tedesche offerte dalle numerose botteghe e con la pancia piena ci dirigiamo verso l’auto. Ah, al ritorno abbiamo capito perché questa cittadina si rifà all’epoca romana: finalmente abbiamo scorto degli scavi romani ancora in fase di dissotterramento. Vista l’ora, prima di rientrare a Monaco, decidiamo di fermarci a visitare il triplo castello di Schleiβheim: l’Altes Schloss che ricalca le antiche ville venete; il Neues Schloss che ricostruito per la maggior parte, dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, contiene una galleria di dipinti barocchi facenti parte dell’Alte Pinakothek di Monaco, oltre a delle bellissime stanze e a uno scalone che merita davvero la visita; il terzo palazzo, detto Schloss Lustheim che contiene degli affreschi e una collezione di ceramiche. Il giardino invece, non ha nulla di particolare se non mettere in risalto la lunghezza dello stesso. Dopo questa piacevole visita ed essersi riposati su una panchina del parco, decidiamo di ritornare a Monaco e di fermarci al parco olimpico. Bellissimo! Grandissimo e contiene di tutto e di più. Dai pedalò sui laghetti, al surf, al lunapark, alla pista di pattinaggio, alla fiera, a un parco con i dinosauri, allo stadio olimpico e ancora tanto altro. Abbiamo cenato con dei gustosissimi spiedini di carne e delle patatine buonissime con vista sulla torre avveniristica della BMW e vi siamo rimasti sino a sera tardi.

5° giorno

Sveglia presto e partenza per Berlino. 600 chilometri che diventano un’odissea di lavori in corso, di cambi di corsia con rallentamenti vari e per non farci mancare nulla anche la pioggia. Per fortuna che quando arriviamo a Berlino con quasi due ore di ritardo sulla previsione c’è il sole e troviamo un posto auto gratuito davanti all’hotel, così abbiamo risparmiato 19,00 € di garage al giorno.

2° tappa 23-25 agosto BERLINO

Pernottamento HOTEL INN EXPRESS BERLINO costo 3 notti, 3 persone con prima colazione € 237,00.

Impressioni: colazione davvero ottima, ricca e varia (salato e dolce), frutta, yogurt, ecc. in una sala molto spaziosa. La camera moderna, insonorizzata, con climatizzatore è risultata un po’ stretta per ospitare 3 persone; il letto matrimoniale era una piazza e mezza e la connessione wi-fi è a pagamento (free nella hall). In compenso aveva il set della bevande calde e un omaggio di profumi e detergenti per la pulizia del corpo.

Dopo un breve cambio e presa la guida Lonely Planet Pocket di Berlino ci siamo diretti a piedi alla Postdamer Platz (12 minuti) dove abbiamo ammirato i palazzi (Sony Center, Renzo Piano, ecc.) e abbiamo proseguito per l’Holocaust Mahnmal, l’immensa piazza lastricata di stele da creare un labirinto. Quando ci siamo passati in mezzo per raggiungere il Centro della documentazione (entrata gratuita, audio guida 4,00€ che spiega bene le varie sale), abbiamo avuto la sensazione di smarrimento e soffocamento, nonostante si vedessero i palazzi attorno. Mio marito ha preferito uscire. Il centro documentazione è sotto la piazza è merita di sicuro la visita: si parte con la storia del periodo nazista, si passa alla sala dei racconti lasciati dagli internati, alla storia di alcune famiglie deportate. La visita ci ha portato via circa un’ora e mezza. Usciti all’aria aperta ci siamo diretti verso la porta di Brandeburgo per avvicinarci alla cupola di vetro del Reichstag dove avevamo prenotato l’entrata per ore 18.30. Fatte le foto di rito, e avendo un’ora a disposizione, abbiamo visitato il monumento ai caduti russi e un mezzettino dell’enorme polmone verde di Berlino il Tiergarten, che contiene il 4° carillon più grande al mondo, lo schloss Bellevue, residenza ufficiale del presidente della Repubblica tedesca, la Haus Kulturen der Welt (casa delle culture del mondo, regalo del governo statunitense), la Cancelleria Federale e finalmente siamo giunti attraverso la piazza della Repubblica all’entrata del Reichstag. Abbiamo scoperto che nel parco e in giro per la città ci sono vari monumenti ai caduti dei vari stati partecipanti alle guerre mondiali. Armati di documenti e prenotazione alla mano, abbiamo passato i controlli e scortati da una guida muta, siamo saliti con l’ascensore fino alla cupola di vetro, dove abbiamo ritirato sempre gratuitamente le audio guide. Attenzione, l’audio-guida inizia a parlare automaticamente quando s’inizia il percorso in salita. Noi abbiamo visto Berlino nell’ora forse più bella, quando il sole iniziava a scendere e illumina i vari palazzi di arancione. Ci è piaciuto veramente molto. Abbiamo visto che Berlino è ancora un cantiere aperto, che ha moltissimi spazi verdi e capito che la ricostruzione avviene con basso impatto ambientale e ad elevato risparmio energetico. Scesi dalla cupola abbiamo cenato al vicino self-service, cibo davvero buono e per nulla costoso. Per il resto della serata abbiamo passeggiato per il viale Unter den Linder, veduto i palazzi delle ambasciate russa, inglese, americana e una ricostruzione avveniristica della chiesa di Betlemme fatta di luci prima di arrivare al famoso Checkpoint Charlie. Un posto ricostruito per i turisti, visto che l’originale è tenuto nel museo degli Alleati a Zehlendorf. Oramai la notte era scesa e abbiamo proseguito verso l’hotel.

6° giorno

Dopo un’abbondante colazione, abbiamo preso la vicina metropolitana facendo l’abbonamento 24 ore Berlin AB Kleingruppen-tageskarte alle macchinette (€ 16,20-valido per 5 persone) e siamo andati, con qualche difficoltà a gestire gli incroci della metropolitana, in quanto alcune stazione erano chiuse per ristrutturazione, all’isola dei musei. Dall’Italia avevo prenotato il biglietto valido una giornata per l’intera Museumsinsel al prezzo di 17,00€ (anziché 18,00€), che ci ha permesso di evitare la già lunghissima coda che alle 10.00, apertura dei musei, vi era già. Il Pergamonmuseum, è stata la nostra prima visita, dove all’ingresso abbiamo lasciato lo zaino in un armadietto e preso l’audio guida in italiano. Abbiamo avuto l’occasione per vedere e fotografare il meraviglioso altare di Pergamo con solo qualche persona e girare tra le altre meravigliose stanze (la porta del mercato di Mileto, la porta di Ishtar di Babilonia, la sala di Aleppo, ecc.) senza la calca che abbiamo trovato quando siamo usciti dal museo. Sicuramente se si viene a Berlino non si deve perdere la visita di questo meraviglioso museo, come del seguente, il Neues Museum che oltre a contenere il busto della regina Nefertiti (le foto non gli rendono giustizia) contiene il tesoro di Schliemann (un po’ misero se si pensa alla storia di Troia) e molti altri interessanti reperti. All’interno del museo abbiamo mangiato un buonissimo club sandwich, servito con contorno di verdure, con 3 bibite e piatto di patatine fritte (27,40 € il costo dell’intero pranzo). Usciti che erano le 14.00 abbiamo preso il vicino battello per fare un giro di un’ora lungo la Sprea. La spesa di 27,00 € per il giro in battello con guida in tedesco e inglese, non ne è valsa la pena, almeno ci siamo riposati prendendo il sole. Comunque lungo il giro abbiamo visto la spiaggia dei berlinesi, e i vari palazzi governativi. Ora tocca l’ultimo museo che ci eravamo prefissi, cioè l’Altes Museum. Per me e mia figlia ne è valsa la pena, anche se condivido con mio marito che con tutti i resti romani che abbiamo in Italia, sia un po’ assurdo andarli a vedere all’estero (ma non solo gli stessi!). Abbiamo scattato moltissime foto all’interno dei musei, mentre non ci è stato possibile farle all’esterno in quanto c’erano lavori in corso di ristrutturazione e pavimentazione. Il Duomo di Berlino l’abbiamo fotografato dall’esterno ma non vi siamo entrati, ci sembrava eccessivo il costo di 7,00 € a testa. Abbiamo preso il metrò e siamo andati fino all’East Side Gallery per vedere l’ultimo mezzo del muro di Berlino trasformato in una galleria d’arte, davvero simpatico e visto che eravamo in zona ci siamo anche fotografati con il ponte rosso a due piani sullo sfondo. La zona è vivacissima e frequentata da giovani e vista l’ora di cena ci siamo avviati con il metrò verso il quartiere dei fienili (Scheunenviertel), dove abbiamo cenato lungo la Sprea. A parte le api che a Berlino gozzovigliano vicino ai ristoranti e bar, il tramonto con vista sul fiume e l’isola dei musei è stato magnifico. Dopo esserci riempiti la pancia abbiamo passeggiato lungo il fiume e diretti verso la sinagoga e i famosi cortili.

7° giorno

Anche oggi il sole splende in cielo e presa nuovamente la metropolitana siamo andati fino a Charlottenburg per vedere il castello che Federico III donò a sua moglie Sophie Charlotte. (costo ingresso 24,00€; se si vogliono fare foto si pagano altri 3,00€). Il palazzo è molto bello da visitare grazie all’audio guida compresa nel prezzo che racconta anche degli aneddoti, peccato che un’ala sia in restauro. Da non perdere una passeggiata nel parco che raccoglie altri palazzi, il mausoleo e l’orangerie. Noi siamo arrivati alle 10.00 e abbiamo fatto solo 5 minuti di fila, mentre all’uscita verso le 12.30 c’erano una lunghissima fila che arrivava al cancello. Prima di riprendere il metrò abbiamo passeggiato per il quartiere, il municipio, è davvero un’originale struttura. Ritornati a Berlino abbiamo proseguito la nostra visita della città, dopo aver pranzato al self-service vicino al Bundestag ed esserci riposati mezz’ora in hotel. Prima tappa sotto un sole cocente, è stata alla topografia del terrore. L’entrata è libera e la visita inizia lungo le fondamenta del muro di quello che una volta era il palazzo della gestapo e delle SS. Ci sono centinaia di foto con didascalie in inglese e tedesco che spiegano l’ascesa del nazismo e che accompagnano all’interno del museo dove prosegue la visita delle foto che raccontando la storia dei deportati divisi per stati (volendo c’è anche l’audio guida). A noi è piaciuto molto, sia perché le foto rendono a volte più delle parole, sia per com’è presentato il tutto, c’è anche la disposizione dei palazzi politici di Berlino durante il periodo nazista. Poco distante c’è un parcheggio con delle targhe che ci dicono e mostrano dov’era il bunker di Hitler. Ripreso il metrò ci siamo diretti al quartiere di Nikolaiviertel, dove c’era una specie di sagra paesana in costumi dell’ottocento, con una giostra per bambini azionata a mano e menestrelli sparsi nelle varie piazzette. Siamo giunti al municipio rosso (Berliner Rotes Rathaus), abbiamo attraversato l’Alexander Platz (nulla di eccezionale) e ci siamo diretti verso la Gendarmenmarkt. Il sole al tramonto illuminava le due cattedrali (quella francese e quella tedesca) e il teatro Konzerthaus e ci siamo rilassati ascoltando la musica. Prima di lasciare Berlino non potevamo tralasciare la Bebelplatz e il memoriale dell’Autodafè (dove hanno bruciato i libri non graditi all’ideologi nazista) che non abbiamo visto perché c’erano lavori in corso. Abbiamo fatto due passi lungo il viale Unter den Linden e ci siamo fermati a mangiare alla Postdamer Platz, dove il Sony Center alla sera si illumina di rosa e blu.

Purtroppo ci siamo accorti che tre soli giorni a Berlino non bastano per assaporare la città, si ha solo un assaggio e quindi ci siamo ripromessi di ritornarvi, e la prossima volta con sosta nel Brandeburgo. Infatti, l’8vo giorno prima di dirigerci a Würzburg abbiamo fatto un giretto in auto nel Brandeburgo, innamorandoci dei giardini, dei parchi e del paesino in se stesso e desiderando avere una bicicletta.

Il paesaggio dall’autostrada di Berlino alle strade della campagna bavarese è sempre abbastanza monotono, campi, alberi, pale eoliche, qualche paese sperduto e nulla più.

3° tappa 26-27 agosto: Würzburg

Pernottamento B&B HOTEL WÜRZBURG costo 2 notti, 3 persone senza prima colazione € 156,00

Impressioni: la camera moderna, insonorizzata, con climatizzatore molto spaziosa con letto matrimoniale e un letto a castello; connessione wi-fi libera e con scrivania. Il bagno sempre moderno, aveva il dispenser per il sapone,il phon e le salviette. Parcheggio interno gratuito non custodito. I colori delle stanze erano un po’ troppo moderni, anche se divertenti.

Siamo arrivati in albergo verso le due del pomeriggio. L’albergo è decentrato (mezz’ora a piedi per arrivare in centro città), tanto che abbiamo preferito prendere l’auto e dirigerci vero la Residenz, anche perché il tempo era alquanto nuvoloso. Abbiamo parcheggiato l’auto davanti alla Residenz e siamo entrati. Molto bello il salone e lo scalone con i dipinti del Tiepolo, peccato che non si potesse fotografare (da brava italiana con il cellulare ho fatto alcune foto). Non abbiamo preso l’audio guida, perché ogni sala aveva un’esauriente spiegazione. Dopo un paio d’ore, siamo usciti e abbiamo visitato i giardini, solo una parte visto che iniziava a gocciolare e avevamo un po’ di fame. Così lasciata l’auto nel parcheggio della Residenz ci siamo diretti verso il centro città (pochi passi) e visitato dapprima la chiesa di St. Killian, la piazza e diretti verso il ponte vecchio per salire alla fortezza di Marienberg. Purtroppo, dopo la bella passeggiata che ci ha portati alla fortezza, che il lunedì è chiusa, abbiamo visitato il cortile interno, e fatto le foto d Würzburg dall’alto, con le colline di vigneti, la Residenz e tutto il paese. La salita è a volte un po’ faticosa, ma la vista dall’alto ripaga di tutto. Quando siamo scesi, ci siamo seduti in un ristorante molto particolare, dietro il palazzo episcopale dove nonostante non fosse caldo si mangiava all’aperto con le coperte sulle gambe. Pagato il parcheggio alla cassa automatica, con l’auto siamo ritornati in albergo.

9° giorno

Siamo partiti per Coburg. Pensavamo che vicino all’hotel ci fosse qualche bar per assaggiare i dolci tipici tedeschi, invece a pancia vuota ci siamo diretti a Coburg. Dopo un’oretta ci accoglie una simpatica cittadina, dove lasciata l’auto in un parcheggio a pagamento (la poliziotta è passata subito dopo che avevamo caricato il tachimetro) ci siamo addentrati tra le sue vie. Abbiamo fotografato il municipio, la chiesa di San Maurizio, il Casimirium e una parte del castello di Ehrenburg, visto che stavano facendo anche qui dei lavori di ristrutturazione. Non siamo entrati nel castello e neppure nei giardini che erano chiusi per lavori in corso, così ci siamo diretti, stavolta in auto, alla Veste. La fortezza di Coburg, (compresa nel biglietto della Baviera) merita una visita, sia per com’è tenuta all’interno, sia per la storia che dentro queste mura si è fatta. Molto bello anche il panorama che si gusta dalla sua cinta muraria. Questa, secondo noi, è stata la visita più bella del viaggio dopo l’isola dei musei. Risaliti in auto, ci siamo diretti a Bamberg e lasciato l’auto nel parcheggio sotterraneo vicino all’ufficio turismo. La città è molto bella con le case tipiche della Baviera a graticcio e ci siamo diretti subito alla piazza del Duomo per visitare la Residenz (compresa nel biglietto della Baviera) con guida parlante in tedesco e inglese (agli italiani consegnano un foglio con la spiegazione delle varie stanze che si lascia all’uscita della visita). Molto bello anche questo palazzo, un po’ più vissuto rispetto ai precedenti, ma pure questo in restauro. Il giardino delle rose antistante, permette una belle vista sul paese e sul convento dei benedettini sul Michelsberg. La visita non è durata molto(circa un’oretta) e una volta usciti ci siamo diretti alla corte vecchia e al Duomo. Da fotografare entrambi. Con calma siamo scesi in paese e abbiamo visitato la “piccola Venezia”, il municipio e i due ponti famosi. Passeggiando tra le sue viuzze e curiosando tra i suoi negozi (vicino al ponte c’è uno che vende oggetti molto particolari di Natale ad Agosto) è venuta ora di cena. Abbiamo cenato in un ristorante vicino all’ufficio turismo, con ottime patate al forno, zuppa di pomodoro e bistecca. Ritornati a Würzburg che era ormai notte, siamo andati direttamente a letto.

10° giorno

Siamo partiti rinunciando alla visita della Veste, perché in lista avevamo una giornata impegnativa che iniziava con la visita del castello Weikersheim a poco più di mezz’ora di strada. Le visite sono accompagnate da una guida che parla tedesco e inglese (a noi ci hanno consegnato un foglio con le spiegazioni della varie sale) e partono allo scadere di ogni ora (il costo del castello non è compreso nel biglietto Baviera – 6,00€ a persona). Il castello è bello come pure il giardino ma nulla di eccezionale rispetto a quelli che abbiamo visto fino a qui e il paesino non è un gran che. Verso mezzogiorno siamo ripartiti alla volta di Rothenburg ob der Tauber dove abbiamo parcheggiato al park n.5 e siamo entrati attraversando la porta di Klingen. Il paesino è circondato dalle mura che si possono percorrere. E’ molto carino con le caratteristiche case a graticcio, le chiese di St. Jakob e San Giovanni, il municipio gotico-rinascimentale, purtroppo anche questo in restauro, le torri, l’antica casa degli artigiani (4,00€ circa il biglietto d’ingresso), il carcere statale (vicino al municipio 2,00€ il biglietto), e tanto altro ancora. Davvero una cittadina graziosa, seppur piena di turisti, dove abbiamo mangiato in un ristorante italiano in Herrngasse. Ripreso il viaggio in auto che erano circa le quattro del pomeriggio ci siamo diretti a Dinkelsbühl. L’auto l’abbiamo lasciata nel parcheggio vicino agli impianti sportivi e tramite una passerella e una porta siamo entranti nel paese. Anche questo paesino è molto caratteristico, in quanto costruito sul pendio di una collina e lungo la riva di un laghetto. Abbiamo passeggiato tra le sue vie e preso un gelato in piazza per gustarci la giornata di sole e riposarci un po’. L’ufficio turismo è un po’ imboscato e sinceramente far pagare 1,00€ la cartina della città, che noi abbiamo scaricato da internet prima di partire mi sembra fuori luogo.

Abbiamo ancora una tappa, prima di arrivare all’hotel: Nӧrdlingen. Anche qui abbiamo parcheggiato fuori le mura e abbiamo solo fatto una breve passeggiata tra le vie principali del paese, fotografando il municipio, la chiesa di St.Georg, i magazzini, la casa dei festeggiamenti (Tanzhaus), perché purtroppo era tutto chiuso. La piazza questa volta era occupata da un palco per la parata che l’indomani avrebbe ricordato la storica battaglia del 1634. Di piacevole è stato trovare le cartine della città in italiano messe a disposizione seppur l’ufficio del turismo era chiuso.

Sono le 19.30 quando arriviamo a Dischingen Katzenstein, il castello dove abbiamo prenotato per l’ultima notte in suolo tedesco.

4° e ultima tappa 28 agosto: Würzburg

Pernottamento Erlebnis Burg Katzenstein costo 1 notte, 3 persone con prima colazione € 144,00.

Impressioni: una mini suite con due camere da letto doppie, un salotto e il bagno. Ristrutturata di recente manca di wi-fi e il bagno un po’ scarno, sebbene avesse il sapone,il phon e le salviette. Parcheggio interno gratuito non custodito. Il ristorante interno chiude alle 20.00 e pertanto ci hanno sollecitato a far veloci. E’ gestito da marito e moglie, proprietari del castello che stanno restaurando.

11° giorno

Ci svegliamo verso le sette, visto che dalle numerose finestre entra parecchia luce, e scendiamo a fare colazione servita. La proprietaria ci offre un giro panoramico del piccolo castello, nulla di eccezionale, e ripartiamo salutando i cervi che sono nel parco adiacente il parcheggio. Sinceramente per la cifra spesa mi aspettavo più magia e una camera più in stile castello che moderna com’era. Ci aspettano gli ultimi due paesi prima di varcare la frontiera e ritornare a casa. Il primo è Harburg dove il paese in se non ci dice nulla, e la fortezza è carina, ma nulla di che. Ne rimaniamo delusi, come anche altri turisti che abbiamo incontrato. L’ultima tappa in terra germanica è Landsberg am Lech. Lasciata l’auto in un parcheggio di un supermercato, siamo passati per la porta bavarese (la più bella) e scesi lungo le viuzze in piazza, dove all’ufficio turismo abbiamo preso la cartina del posto in italiano e seguito le indicazioni riportate su di essa. Abbiamo visitato il municipio (la sala Herkomer e quella delle feste molto carine), l’ex convento delle Orsoline (la chiesa è molto suggestiva), abbiamo pranzato vicino alla cascata del Lech, e proseguito il giro fino a ritornare alla chiesa parrocchiale, della quale ho fatto un bellissimo video con la musica dell’organo di sottofondo. Anche qui, la piazza era occupata da lavori in corso e ha deturpato le foto sulle bellissime facciate dei palazzi che la circondano. Risaliti in auto abbiamo fatto il giro esterno delle mura per fotografare la Torre della Madre (sembra una costruzione della Disney). La strada verso casa ci ha portato a Garmish, dove abbiamo fatto le ultime foto alle montagne, perché il paese con le strutture moderne e il traffico non dice nulla.

Ebbene, durante questo viaggio abbiamo trovato che, anche la perfetta Germania non lo è così tanto, come fa credere. Innumerevoli lavori in corso, sia lungo l’autostrada con frequenti scambia di corsia, a volte pericolosi, sia in tutte le città e paesi visitati. Anche la raccolta delle immondizie non è così diversa rispetto all’Italia (vedi il mucchio di sacchetti per terra in piazza a Würzburg). Nonostante il periodo estivo, dopo le 18.00 tutto è chiuso, tranne i ristoranti che chiudono alle 20.00. Rimangono aperti solo i bar dove si raccolgono i giovani. Tutto sommato il viaggio, seppur faticoso, soprattutto negli ultimi giorni, mi è piaciuto. Ho capito che noi italiani dobbiamo sparlare un po’ meno del nostro paese e valorizzarlo molto di più, in quanto tutta la penisola italiana è un museo a cielo aperto ricca di storia, cultura e bellezze naturali.

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