Tour a Barcellona 2

Una viaggio da fare soprattutto per trascorrere qualche giorno nel puro divertimento che solo una grande città turistica sul mare può dare
Scritto da: vince_ro
tour a barcellona 2
Partenza il: 10/04/2014
Ritorno il: 12/04/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Premetto di aver aperto le mie incursioni in Spagna dall’Italia l’ottobre scorso con Valencia, e di essermene innamorato per diversi motivi, primi fra tutti il clima mite e l’atmosfera. Se su Valencia l’opinione generale è più o meno uniforme, su Barcellona ascoltavo sempre pareri molto discordanti: “Bellissima” o “Inutile viaggio”. Così mi sono beccato una buona offerta di volo in partenza da Brindisi vs Girona e ci sono andato.

Barcellona è una metropoli piena zeppa di turisti, quindi è veramente confusionaria così come potrebbe esserlo Roma o Milano. Le opere da visitare non sono tantissime, pur essendo spalmate su una superficie urbana davvero molto molto vasta, quindi per chi, come me, ama camminare, è un buon posto. I mezzi funzionano molto molto bene ed è molto facile spostarsi ed arrivare ovunque. Ecco la mia esperienza.

LA RAMBLA

Prima di partire ho letto diverse “leggende” sulla delinquenza locale, cosa di cui io personalmente non ho fatto esperienza, ma mi è invero sembrato di vedere una presenza efficace di polizia dispiegata, ad esempio, proprio sulla Rambla, dove i turisti sono tantissimi e decisamente pochissimi gli artisti di strada. L’impressione è quella di una festa patronale perenne, dove, oltre chi ti vende quegli affari volanti di colore blu da lanciare in aria, trovi chi ti offre di entrare in un club a “sculacciare ragazze tra i 19 e 25 anni bevendo cocktail di prima qualità” (cit) fingendosi tuo connazionale. Al termine della camminata si erge la statua di Colombo che indica le Indie su di una colonna molto alta. Di fronte c’è il mare con una bella passeggiata di legno che termina a sua volta (manco a dirlo) con un inutile centro commerciale. Dalla parte opposta al mare, invece, la rambla termina con Plaza Catalunya, che altro non è che una piazza piena di ristoranti, bar e, ovviamente, centri commerciali. Nel mezzo della camminata ci si può imbattere nella Boqueria, un tipico mercato dove si vende tutto l’edibile, dalla frutta fresca al pesce. Bellissimi i colori della frutta esposta. Alle spalle della Boqueria c’è un “postaccio” chiamato “La Palmera” dove abbiamo avuto l’onore di mangiare una paella ECCELLENTE e bevuto una fantastica sangria bypassando il cameriere con l’odore di caserma in estate e qualche posata non troppo pulita. La cucina era aperta però, e il cuoco prendeva vagonate di pesce fresco manco dal congelatore, proprio dalle conche. Se la Rambla non m’ha destato alcuno stupore, come s’è capito, di sicuro consiglio di imboccare una qualunque delle stradine a destra o a sinistra e di perdersi nel Barrio Gotico e nella Ciudad Viella. Ci si può imbattere in chiese di periodo gotico bellissime (la Cattedrale, Santa Maria del Pi o anche Santa Maria del Mar) e scorci davvero molto molto caratteristici.

CASA PEDRERA-CASA BATTLO

Camminando lungo il Paseo de Gracia, una zona piena di negozi (ma senza centri commerciali) ci si imbatte nelle famose opere di Gaudì, altrimenti noto come o-lo-odi-lo-ami. Bene, sono due costruzioni con facciate dalle forme estrose sicuramente, ma che a me personalmente non hanno lasciato molto più che lo stupore iniziale di vedere dal vivo, letteralmente buttate tra palazzi del tutto discordanti, le facciate che ho studiato in storia dell’arte al liceo.

SAGRADA FAMILIA

Non aggiungo altro a ciò che è stato già detto, se non che ciò che colpisce di più sono le dimensioni dell’opera. Poi per capirla fino in fondo ci vorrebbe una settimana o forse più, perchè è articolata come se ogni metro quadro fosse un’opera a se.

PLACA ESPANYA

Appena emersi dall’uscita metro in questa piazza molto grande si nota immediatamente l’Arena de Barcellona! Non allarmatevi l’imponente costruzione non regala spettacoli di nessun tipo, ma è un centro commerciale, a riprova che di spagnolo a Barcellona c’è molto poco. Di fronte a questa finta Arena c’è la Fontana Magica del Montjiuc. Trattasi di una lunga passeggiata in stile San Pietro in Roma che inizia con due torrioni a punta tipo “la storia infinita” e continua costellata a entrambi i lati da tantissime fontane fino ad arrivare ad una cascata con in cima delle colonne che ricordano molto la discoteca Baia Imperiale. Dietro le colonne c’è la famosa fontana che regala mezz’ora di spettacolo tra luci e colori ogni mezz’ora dal giovedì alla domenica. Su tutto questo panorama si erge il Montjiuc, un’altura su cui c’è davvero il tarocco di San Pietro che però è il Museo D’arte di Barcellona (non un centro commerciale) da lì è possibile godere di una bella vista della città dopo aver fatto “qualche” gradino a piedi.

PARC GUELL

È un bel parco, ordinato e ben manutenuto a cui si arriva dopo aver percorso diversi metri in salita. La zona in cui è sito il parco, in effetti, è la meno servita dai mezzi tra quelle che ho visitato. Il parco, tutto in salita, è molto grande e disseminato di ponteggi e arcate in architettura tipica di Gaudì, ma la parte più bella (a pagamento da ottobre scorso) è quella del colonnato iniziale con la famosa facciata colorata ed estrosa nelle forme. Arrivati in cima, si gode del panorama e della vista aerea della Sagrada familia.

Abbiamo tentato di salire a vedere anche il TIBIDABO, un’altra altura con belvedere e parco divertimenti annesso, ma la funicolare per arrivarci era chiusa. Sono stato molto sorpreso di vedere il disappunto di alcuni cittadini in autobus con noi (l’autista ha aspettato che ci assicurassimo che fosse davvero chiusa prima di farci risalire a bordo e riportarci indietro) che hanno immediatamente chiamato il Comune per segnalare il disservizio. In ogni caso, c’è da dire che, pur non spicciccando UNA parola di inglese, i catalani (così amano essere chiamati a Barcellona) capiscono abbastanza bene l’italiano (ma no?) e sono comunque sempre gentili e ben disposti a dare indicazioni.

Nel complesso è stata una bella esperienza e tralascio qualche altra cosa che ho visitato invitandovi ad andare comunque a vedere Barcellona, non tanto per il carico culturale, quanto più per fare qualche giorno nel puro divertimento che una grande città turistica sul mare può dare.



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