Compleanno a Barcellona 2

Un weekend lungo nella capitale Catalana
Scritto da: elisag81
compleanno a barcellona 2
Partenza il: 02/09/2009
Ritorno il: 06/09/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Per il compleanno di Alessio, ho voluto fargli un regalo speciale, e cosi’ nel mese di Luglio 2009 prenoto un piccolo viaggetto a Barcellona nei primi del mese di settembre, prenotando con cosi’ largo anticipo infatti, ho potuto ottenere una buona tariffa sia con il volo aereo Pisa- Girona con la Ryanair che con l’ hotel, Hotel Autohogar fermata Paral-el, spendendo in tutto 500 euro totale. Passeremo nella citta’ catalana in tutto 5 giorni, e per me sara’ la seconda volta, visto che la prima , avevo circa 10 anni e ero con i miei genitori.

Il volo Pisa – Girona si e’ svolto senza nessun problema e in meno di un ‘ora siamo arrivati a Girona, dove all’ uscita dell’ aeroporto un organizzatissimo team di autobus era pronto ad accoglierci e a trasportarci in poco piu’ di un oretta alla stazione dei Bus di Barcellona ( Estacio’ del nord). Qui appena arrivati abbiamo fatto la Barcellona Card, ( 30 euro a testa) valida per 4 giorni, che permette l’ uso illimitato di tutti i mezzi e propone degli sconti o agevolazioni ai possessori della stessa.Con i nostri bagagli andiamo a fotografare l’ Arco di Trionfo li vicino, fatto costruire nel 1888 in occasione dell’ Esposizione Universale, che si trova all’ interno di un bellissimo parco, meta di tante famigliole felici.

Poi ci avviamo verso il nostro Hotel Autohogar , che si trova in Avinguda del Paral El, a circa 10 minuti a piedi dal centro, e praticamente quasi sopra la fermata della metro omonima Paral El. La camera che ci hanno dato era veramente grande, arredamento spartano, ma essenziale. Sicuramente da consigliare.

Sistemati i bagagli, decidiamo di tuffarsi subito nella movida barcellonese, andando a passeggiare su La Rambla , la piu’ famosa passeggiata della Spagna,il termine Rambla derivato dall’ Arabo ( torrente) ricorda che in origine questa strada era il letto di un fiume, che scorrendo parallelo alle mura medievali, faceva fluire l’ acqua piovana verso il mare.Oggi il magnifico viale contornato da alberi ,e ‘ l’ orgoglio della citta’, suddiviso in sezioni distinte collegata fra loro, ognuna con la propria storia e caratteristiche, a partire dalle bancarelle di fiori di Rambla de les Flores, fino al mercato degli uccelli di Rambla dels Ocells e fino all’ ultima Ramblas de Canaletes, caratterizzata da una fontana dalla quale se berrete un sorso tornerete a Barcellona( cosi’ almeno dice la leggenda!)Ricca di locali e ristoranti, e’ piena di gente che passeggia su e giu’ ammirando anche i bravissimi giovani attori e commedianti che si mascherano e si mettono in posa per le foto vestiti con degli improbabili costumi. La Ramblas inizia da Piazza Catalunya e finisce davanti alla statua di Cristoforo Colombo, imponente monumento realizzato per commemorare il ritorno del grande navigatore a Barcellona nel 1493 dal suo primo viaggio alle Americhe.

Fattasi l’ ora di cena decidiamo di fidarsi di un cameriere che ci consiglia il suo ristorante sulla Rambla, e effettivamente abbiamo mangiato molto bene, assaggiando subito la Sangria e la mitica Paella, di cui ci sono 3 versioni, quella con solo pesce, quella con solo carne e l ‘autentica paella misto carne e pesce!!!Concludiamo la serata cercando di entrare all’ Hard Rock in piazza Catalunya, ma cosa impossibile vista la ressa fuori, cosi’ stanchi torniamo in hotel per riposarsi in vista della giornata piena dell’ indomani.

SECONDO GIORNO

Ci svegliamo di prima mattina e facciamo una bella colazione nel nostro hotel e gia’ alle 09:00 siamo pronti per visitare la citta’, prima tappa il Castello di Montjuc; dalla nostra fermata metro Paral-El si prende un trenino a cremagliera , poi una specie di funicolare e infine la teleferica che porta verso la collina del Montjuc,per chi ha la Barcellona Card qui si ha un ingresso prioritario, ma il costo della teleferica non e’ compresa nella card.Dalle cabine della teleferica gia’ si inizia a vedere lo stupendo panorama che si ha poi dalla cima della collina, il castello medioevale e’ ora sede del Museo Militare, e se come a noi non vi interessa, potete tranquillamente passeggiare per i suoi parchi e giardini.Dai bastioni la vista del mare e’ eccezionale, e si ha una completa visuale anche del porto di Barcellona. Finito il giro ci avviamo a piedi verso il quartiere olimpico , costruito nel 1992 quando Barcellona fu scelta per ospitare le Olimpiadi. In tutto il quartiere ci sono le impronte sull’ asfalto di tutti gli atleti famosi in quel periodo, c’e’ pure l’ orma del nostro grande Alberto Tomba. Passeggiamo verso L’Anella Olimpica con l’ Estadi Olimpic, i quartieri circostanti, sino alla Torre di trasmissione progettata dall’ architetto Santiago Calatrava, che con la sua forma particolare e’ uno dei simboli recenti dello skyline della citta’.

Scendiamo con il bus verso Piazza Espanya, uno dei luoghi più conosciuti di Barcellona con le sue due torri veneziane caratteristiche ed il museo internazionale d’arte di Catalonia, Questa piazza è stata costruita nel 1929 per l’esposizione universale di Barcellona e qui c’è anche la famosa fontana magica, una delle fontane più spettacolari per l’incredibile spettacolo di acqua e colore che offre la sera.( Ingresso gratuito Orari da ottobre ad aprile venerdi e sabato sessioni musicali ogni mezz’ora dalle 19 alle 21; da maggio a settembre giovedi, venerdi, sabato e domenica dalle 21:30 alle 23:30.

Torniamo verso la Ramblas e decidiamo di salire con l’ascensore panoramico sulla statua di Cristoforo Colombo (entrata gratuita per i possessori della Barcellona Card) e poi vista l’ora, andiamo a mangiare al Mercato De La Boqueria, uno dei migliori e piu’ frequentato mercato della citta’. La sala del Mercato da cui si accede attraverso un imponente ingresso in ferro battuto a meta’ sulla Rambla, e’ stata costruita intorno al 1830 per ospitare le bancarelle alimentari che affollavano la Rambla. Al suo interno si rimane letteralmente sopraffatti dagli odori e colori della frutta e della verdura, sapientemente messe in mostra come delle piccole sculture di frutta dai venditori. Qui si mangia di tutto e bene, un consiglio pero’ non vi fermate alle prime bancarelle, ma proseguite verso il fondo del Mercato dove i prezzi sono piu’ ridotti!

Rifocillati ci avviamo verso l’ Eixample, il quartiere del puro modernismo con le sue eleganti costruzioni tipiche dei borghesi benestanti del primo Novecento, e poi verso Manzana della Discordia ovvero il quartiere che fra Paisseg de Gracia, Carre d’ Arago e Consell de Cent, racchiude le stupende Casa Amatler, Casa Batllo’ e Casa Leo-Morera. In spagnolo Manzana significa quartiere e quindi quartiere della Discordia a causa dei tanti e diversi stili architettonici presenti. La fila davanti a casa Battlo’ scorre bene e dopo pochi minuti facciamo il biglietto con lo sconto della Barcellona Card, e prendiamo l’audioguida in italiano utilissima per la visita.

Casa Batllo’ e’ stata progettata dall’ architetto visionario Antonio Gaudi’ su commissione di Joseph Batllo’ e portata a termine nel 1907, Casa Batllo’ e’ uno degli edifici piu’ famosi della scuola modernista.Si pensa che questa costruzione rappresenti il trionfo di San Giorgio sul drago; la facciata a mosaico ricoperta di ceramica blu, verde e ocra, raffigura le squame del drago, il tetto bitorzoluto e’ la sua schiena, la torre simbolizza la croce del santo e i balcono ondulati rappresentano i teschi e le ossa delle vittime della bestia.Tutto l’ interno partendo dall’ ingresso, il camino a fungo, la scala i ballatoi, fino a arrivare al tetto colmo di camini, sembra ricordare un fumetto o un cartone animato.Per me una delle attrazioni barcellonesi piu’ belle in assoluto.

Attraversiamo la strada e andiamo all’altra casa famosa di Gaudi’, la Casa Mila’ costruita tra il 1906 e il 1921 e’ il condominio piu’ controverso e famoso di Spagna; soprannominata dai barcellonesi “La Pedrera” (la cava, dalla facciata in pietra naturale). Grazie a 7 piani sorretti interamente da colonne e archi, teoricamente senza una linea retta, Casa Mila’ e’ anche la prova tangibile della genialita’ di Gaudi’ nell’ ingegneria strutturale.Dal 1984 e’ dichiarata Patrimonio dell’Unesco. La visita inizia negli antichi solai, dove e’ allestito un museo dedicato a Gaudi’, poi con una piccola scala si accede al tetto con i suoi caratteristici camini, che sembrano facce, dopo si scende al quarto piano dove e’ astato allestito un appartamento con arredi tipici dell’ epoca in cui e’ stato costruito.

Essendo gia’ pomeriggio inoltrato, decidiamo di provare ad andare alla Sagrada Familia, sperando che ci sia meno fila del solito,e infatti le nostre preghiere sono state esaudite, e praticamente subito entriamo in questa bellissima opera famosa in tutto il mondo e sicuramente simbolo di Barcellona. E’ stata l’ultima opera incompiuta di Gaudi’, che infatti mori’ investito da un tram prima di vederne la fine, la costruzione di questo tempio, era la sua ossessione e vi si dedico’ anima e corpo , arrivando anche ad abitare in una capanna vicino ai lavori, per esserne sempre vicino fino appunto alla sua morte. I lavori saranno ultimati forse verso il 2030, perche’ se e’ vera la leggenda, i lavori per questa chiesa sono sempre stati sovvenzionati dalle opere di beneficenza dei fedeli. Al momento il tempio ha solo due facciate, La Passione di Cristo ( da dove si entra) e la Nativita’ di Gesu’ (l’ uscita del tempio), ma quando i lavori saranno ultimati ci sara’ una terza facciata dedicata alla Gloria di Gesu’ risorto. Avra’ inoltre 18 torri. Durante la visita e’ possibile vedere con i propri occhi come si costruisce questa opera, perche’ se si visita nei giorni feriali, si cammina veramente accanto agli architetti, ai muratori, e gli scultori che vi lavorano giornalmente al compimento di questa opera. E’ possibile salire con l’ ascensore su una delle sue torri, e ammirare il panorama da lassu’, circondati dalle gru, che ormai fanno parte della Sagrada Familia stessa.

Stanchi da una giornata cosi’ intensa torniamo in hotel per rinfrescarci un po’ e riposarci, ricordatevi che in Spagna gli orari sono piu’ in ritardo rispetto ai nostri, qui si cena tranquillamente verso le 21:30, e quindi dopo un riposino andiamo al famoso ristorante Tapa Tapa, che si trova vicno alla Casa Batllo’, per gustare le famose Tapas, ovvero stuzzichini sia di carne che di pesce, che vengono serviti anche al bancone. Non e’ un locale molto economico, ma sicuramente molto caratteristico.

TERZO GIORNO

Oggi avevamo in programma di visitare il famoso Parc Guell, e presa la metro Lesseps e l’ autobus numero 119, si arriva all’ entrata in salita del parco. All’epoca della sua costruzione in cima a una collina, questo parco fu considerato un autentico fallimento, ma oggi invece e’ ritenuto uno dei tesori della citta’ e un pezzo unico di design urbano. Barcellona e l’opera di Gaudi’ sono tutt’uno, soprattutto grazie al rapporto che si instauro’ fra il maestro e i Guell, la famiglia di industriali che gli commissiono’ molte opere.Don Eusebi Guell, voleva che questo parco fosse un quartiere residenziale all’ inglese con 60 case situate in giardini formali, ma solo 3 case furono portate al termine, e tutto questo’ risulto’ solo un grande disastro finanziario, e nel 1923, il parco divenne di proprieta’ della citta’ di Barcellona. Il parco in stile mediterraneo e’ lungo 20 ettari, e ricco di giardini e sentieri sorretti da colonne scanalate in pietra, fino alla famosa panchina piu’ lunga al mondo una serie di panchine colorate infatti circonda una grandissima piazza, in cui ci sono tanti piccoli barettini. Noi abbiamo pranzato qui con un buon panino, condito da un bel panorama. Continuando la nostra passeggiata al contrario arriviamo a un enorme spazio simile a una caverna, nato per ospitare la piazza del mercato,e poi un imponente scalinata sormontata dal simbolo di Parc Guell, la Salamandra di maiolica.Qui ci sono le 2 casette stile Hanzel e Gretel, e in una di esse ha vissuto anche Gaudi stesso.

Avevo letto recentemente il libro l’Ombra del Vento dell’autore Carlos Ruiz Zafon, un libro che mi aveva veramente colpita, per la storia avvincente ricca di intrighi e misteri sullo sfondo della Barcellona del 1945 e della collina del Tibidabo, dove si snoda tutta la storia. Ovvio che fossi curiosa di vedere veramente i luoghi della storia che mi aveva cosi’ affascinato, e cosi’ prendiamo la metro da placa Catalunya fino al capolinea, poi la funicolare (sempre parte del circuito metropolitano) e si arriva all’ avinguida del Tibidabo, un enorme viale in salita pieno di ville bellissime e antiche (in una di esse nel libro si snoda la storia principale), e da qui parte il famoso trenino blu detto la Tramvia Blu (a pagamento) che sale fino alla funicolare che a sua volta porta sino alla cima del Tibidabo. Se c’e’ Il cielo terso si puo’ godere del panorama di Barcellona dall’ alto, infatti si possono distinguere nettamente i profili della Sagrada Familia, della Cattedrale, fino a spaziare al mare.

Quassu’ e’ presente un parco di attrazioni costruito più di cento anni fa, ed è il luna park omonimo più antico di Spagna ed il secondo d’Europa (dopo il Prater di Vienna) per antichità.La giostra piu’ caratteristiche e piu’ vecchia e’ quella con gli aereoplanini, simbolo del parco. Il nome Tibidabo deve il suo nome alla vista mozzafiato che si gode dalla sua cima, che ricorda quella descritta nel passo del Vangelo in cui Satana porta Gesù sulla cima di un monte, incitandolo a guardare davanti a sé e dicendogli “ti darò tutto ciò che vedi se mi adorerai”. Tibi dabo in latino significa, appunto, “ti darò”.

C’è anche un piccolo belvedere dal quale si domina la città catalana, ed una chiesa dedicata a San Giovanni Bosco. Quest’ultima si cominciò a costruire nel 1902, ed i lavori durarono fino al 1961. Grazie ad un ascensore si può arrivare fino alla parte superiore della chiesa, posta a 575 metri sul livello del mare dove c’e’ anche una statua del Cristo a mani aperte che ricorda un po’ il Cristo di Rio de Janeiro, e vertigini apparte, vi posso dire che da lassu’ sembra veramente di volare! Stiamo un po’ sulla veranda del parco a prendere un caffe’ e goderci l’atmosfera gioiosa dei bimbi che felici correvano alle giostre seguiti dai genitori stremati prima di scendere e andare nel quartiere piu’ antico di Barcellona: il Barrio Gotic.

Dalla fermata Jaume ci troviamo nella piazza Sant Jaume su cui si affacciano da un lato la Casa de la Ciutat ( il Municipio) e dall’ altro il Palau de la Generalitat de Catalunya ( sede delal regione catalana) poi iniziamo a passeggiare per i piccoli vicoli del quartiere per passare sotto il Carrer del Bisbe, il ponte il stile veneziano e arriviamo alla Cattedrale dedicata alla copatrona della citta’ Sant’Eulalia. Per entrare gratuitamente basta aspettare dopo le 17:00, e attenzione non lo si puo’ fare se si hanno le braccia scoperte, io infatti ho dovuto comprare da una signora lì davanti un piccolo scialle per drappeggiarmelo addosso.L’interno della chiesa e’ in perfetto stile gotico, e circondato da cappelle dedicate ai vari santi, e sotto l’ altare maggiore si trova la cripta dove sono custodite le spoglie mortali di Sant ‘Eulalia.Usciti andiamo al chiostro dove al suo interno c’e’ un piccolo laghetto dove da secoli vive una comunita’ di oche bianche, che secondo la leggenda proteggono la Cattedrale.

Finiamo la giornata passeggiando ancora per la Rambla cenando in un localino li vicino, e prendiamo il caffe’ al Maremagnum il centro commerciale, l’ attrazione piu’ importante di Port Vell. Anche se Barcellona ha una lunga tradizione marittima, il suo lungomare e’ stato trascurato per molto tempo, arrivando anche a essere una zona malfamata, ma con le Olimpiadi del 1992, tutta la citta’ subi’ un riassetto e una ristrutturazione globale, di cui fece parte anche il Port Vell (Porto Vecchio) che fu rintegrato nella citta’ e trasformato in un luogo vivace di divertimento, attraverso la Rambla del Mar, una serie di passaggi pedonali e ponti di legno ondulati che fungono da estensione alla Rambla.

QUARTO GIORNO

Oggi decidiamo di prenderci un “ giorno di vacanza” dal nostro tour di force, e decidiamo di dedicarci a una bella e rilassante giornata di mare, e cosi’ dal nostro hotel prendiamo l’autobus che ci scarica a Passeig Maritm, la parallela alla spiaggia nella zona di Port Olimpic , che si riconosce molto bene dalla presenza della scultura a forma di pesce di Gebry, e scendiamo alla spiaggia di Barcelloneta. Qui e’ tutta zona di spiaggia libera, con i vari chioschetti in riva al mare, dove e’ possibile alla modica cifra di 6 euro al giorno noleggiare un ombrellone e le sdraio; la nostra giornata scorre cosi’ fra bagni e tintarella. Ricordo che qui e’ molto profonda l ‘acqua, infatti dopo pochi metri non si tocca! Dopo cena ci avviamo a Piazza Espanya per assistere allo spettacolo della Fontana Magica, che dura in tutto un paio di ore; consiglio di essere lì un po’ prima per prendere i posti migliori e se siete dei pazzi coraggiosi come noi, andate proprio sotto la fontana, vi farete il bagno, ma e’ troppo divertente stare sotto gli schizzi d’ acqua!

QUINTO GIORNO

Oggi e’ l’ultimo giorno a Barcellona e ne approfittiamo per comprare i souvenir e andare a vedere il famoso Camp Nou, lo stadio di calcio della famosa squadra del Barcellona, ma arrivati lì davanti la folla e il prezzo del biglietto secondo noi un po’ troppo alto, ci fa desistere, e cosi’ torniamo alla nostra ormai consueta passeggiata sulla Rambla e pranziamo in un ristorante proprio lì, senza pensare al prezzo che ovviamente e’ un po’ alto, ma e’ il nostro ultimo pranzo a Barcellona quindi.

Piu’ tardi riprendiamo i bagagli e ritorniamo alla Stazione Nord degli autobus per riprendere il bus per Girona, e da lì l’aereo verso casa nostra.

Che dire di piu’, e’ stata una piacevole riscoperta rivedere Barcellona dopo quasi 20 anni, e con occhi adulti, ma mi e’ piaciuto molto poterlo rifare con Alessio. Prima di partire ci avevano avvisato di stare molto attenti ai borseggiatori sulla Rambla, ma sinceramente noi non abbiamo mai avuto problemi, sicuramente bisogna starci attenti, evitare di mettere la borsa o lo zaino lontani da noi, oppure evitare lo zaino dietro le spalle in una zona piena di gente, ma questi sono consigli che mi sento di dare per qualunque posto o citta’, non solo per Barcellona. Spero di esservi stata utile.

Al prossimo viaggio

Elisa www.girandolina.it

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