Barcellona olé 3

Qualche giorno alla scoperta della città
Scritto da: MARISOL
barcellona olé 3
Partenza il: 14/11/2011
Ritorno il: 19/11/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Dopo vari anni, finalmente torniamo a Barcellona. Era una meta che avevamo nel cuore perchè eravamo già venuti in questa città durante uno dei vari scali di una bellissima crociera nel Mediterraneo. Naturalmente avevamo effettuato l’escursione in città, ma come sempre accade in questi casi la visita era stata piuttosto breve anche se intensa. Dunque quest’anno siamo riusciti a tornare per completare buona parte delle lacune che ci portavamo dentro. La partenza è fissata per lunedì 14 novembre e puntualissimo l’aereo giunge a Barcellona. Piove un po’, ma pazienza, siamo pronti ad affrontare anche la pioggia. Un comodo taxi ci porta a destinazione, all’hotel “Barcelona House”, proprio a due passi dalla Rambla. Non a caso la scelta è stata mirata per poterci spostare con comodità avendo la fermata della metro vicinissima. La camera è soddisfacente, ampia e pulita; dopo aver sistemato i bagagli decidiamo di uscire subito per una prima passeggiata. La Rambla è piuttosto affollata, anche se piove. A sinistra scendiamo verso il mare, a destra si va verso Piazza Catalunya, ed optiamo per quest’ultima destinazione. Subito ci colpisce la Casa Cuadros, sulla cui facciata spicca un dragone e numerosi ombrelli, poiché si trattava proprio di un negozio di ombrelli di fine ‘800. Ora gli ombrelli sono solo un ricordo di bei tempi andati perchè adesso c’è una banca. Dato il tempo inclemente, decidiamo di visitare la Boucheria, un tipico mercato a metà della rambla affollatissimo di turisti e locali. E’ il più grande mercato della città e della Spagna: chioschi di ogni genere occupano tutti gli angoli con la merce disposta in un ordine artistico, veramente unico, con i colori che sembrano uscire da un quadro dipinto da un pittore estroso. Arriviamo a Piazza Catalunya, una piazza bellissima punto di ritrovo con fontane, statue e monumenti. Verso sera piove ancora, così ci fermiamo a mangiare in un simpatico localino sulla Rambla. Chiediamo la paella, anche se sappiamo che non è tipica di questa zona, ma è preparata per i turisti che comunque la gustano con piacere. La stanchezza del viaggio si fa sentire, quindi rientriamo presto.

La mattina non piove, anche se il cielo è ancora coperto. Una corsa in metro ed arriviamo a Passeig de Gràcia. La metro si rivelerà un comodissimo mezzo per spostarci in tutta la città, con un abbonamento per 5 giorni ad un prezzo contenuto. Il passeig è un viale tra i più belli della città, con numerosi negozi firmati, “tapas bar”, caffè e uffici prestigiosi. Incontriamo subito la Casa Lleo Morera, con i balconi arabescati. Peccato non sia possibile visitarla perchè è proprietà privata. Più avanti ecco la Casa Amatller, dei primi del ‘900, in stile Gotico, dove sono radunati numerosi turisti per le foto solo alla facciata, poiché è proprietà privata anche questa. Ma il bello deve ancora arrivare con la Casa Battlò. C’è già una lunga fila in attesa per entrare, perchè per fortuna qui sarà possibile gustare gli interni. Proseguiamo: appena un po’ più avanti, dall’altra parte della strada c’è Casa Milà, chiamata anche “La Pedreira”. Questa è un’opera spettacolare di Gaudì. Ricordo che quando venimmo qui in crociera, vedemmo la casa solo da fuori, ma ora si presenta l’occasione per soddisfare la nostra curiosità ed entrare. La casa ha l’aspetto di una parete rocciosa ondulata, perchè questa è la caratteristica di Gaudì, l’assenza di linee rette e la morbidezza delle forme, come è in natura. L’architetto infatti baserà le sue opere sulle forme naturali, copiando molto spesso ciò che avviene in natura e proprio qui sta la sua genialità. Giungiamo sul tetto della Pedrera, un grande spazio percorribile con scalette e gradini, torrette e comignoli con la testa di guerriero. Piove forte adesso, ma ben coperti, non ci facciamo sfuggire l’occasione di fare foto ed affacciarci sul Passeig de Gràcia da quassù. Visitiamo il resto della casa. Il museo nel sottotetto, ospita alcune opere di arredamento di Gaudì, tra cui sedie dalla forma anatomica e maniglie appositamente plasmate sempre seguendo le caratteristiche anatomiche della mano, per una presa naturale. Tra l’altro sono anche belle! Le stanze sono ben arredate, con mobili d’epoca: ecco la stanza da letto, la cameretta dei bambini, la stireria, la stanza della cameriera, nonché uno splendido grammofono col suo trombone poggiato su una scrivania, lo studio con una macchina da scrivere ed un Telefono; ed ancora il bagno ed il guardaroba con un paio di vecchi sci poggiati da un lato. Anche la cucina conserva una bellissima stufa ed un acquaio in pietra. Per il pranzo ci fermiamo a gustare queste famose “tapas”. In effetti si tratta di piattini originali, che assaporiamo molto soddisfatti. Ritornando sui nostri passi, ci fermiamo a Casa Batllò. Entriamo ad ammirare quest’altra opera di Gaudì. Il primo piano, il cosiddetto piano nobile, ospita gli appartamenti della famiglia Batllò, mentre gli altri quattro piani con gli otto appartamenti, sono occupati da uffici. Al primo piano possiamo ammirare uno splendido caminetto nel salone che si afaccia sulla via principale, ma anche bellissimi mosaici studiati apposta per riflettere la luce. Il tetto è il dorso di un drago in Maiolica, mentre il cortile interno è anch’esso studiato per catturare al meglio la luce, con le maioliche che vanno sfumando dal blu con finestre grandi in basso, fino ai colori chiari e finestre più piccole in alto. Sta scendendo la sera. Prendiamo la metro e ci rechiamo a vedere la Torre Agbar, un grattacielo di recente inaugurazione, nel 2005 precisamente, costruito per riqualificare una zona importante della città, Piazza de Les Glories Catalanes. La Torre, alta 144 metri è occupata da uffici per cui solo la hall è a disposizione dei turisti. E’ particolarmente bella e spicca nel cielo con i suoi colori che vanno dal rosso fino a sfumare nell’azzurro violaceo. Non vorremmo mai rientrare, perché la città la sera è molto animata, ma domani abbiamo tante altre cose da fare.

Il giorno dopo ci rechiamo a Piazza Reial, proprio dietro il nostro albergo, perchè è caratteristica con le sue arcate, palme e lampade disegnate da Gaudì. Questa mattina percorriamo la Rambla verso il mare, dove c’è il Mirador de Colon, cioè un’ alta colonna alla cui sommità c’è la statua di Colombo. Al suo interno, un veloce ascensore ci porta in alto e qui ci godiamo un bel paesaggio della città e del suo porto, nonché del famoso Montjuic, con i suoi edifici sportivi che ospitarono le Olimpiadi del 1992. Una corsa veloce in metro ci porta verso un’altra zona della città: ecco l’Arco di Trionfo a Passeg de Lluis, quindi il Parco de l’Estaciò del Nord. E’ un parco aperto poco più di 20 anni fa, frequentato da famiglie, in cui spiccano strane sculture realizzate in mosaico bianco e blu, ispirate alle opere di Gaudì. Anche oggi piove, quindi la nostra è una visitina veloce per poi tornare alla metro e recarci questa volta alla Sagrada Familia. Eccola, in tutta la sua imponenza e bellezza. E’ una grande basilica cattolica, ancora in costruzione, considerata il capolavoro del Gaudì. La grandiosità e il progetto ne hanno fatto uno dei simboli della città ed una delle tappe obbligate dei turisti. I lavori, cominciati nel 1882, sembra proseguiranno fino al 2026, anno del centenario della morte del suo architetto. E’ decisamente un’opera unica, con le sue guglie e le gru che si innalzano verso il cielo e rimaniamo a guardare col naso in su per parecchio tempo. Giriamo tutt’intorno, ci sono tantissimi turisti intenti a fotografare da ogni angolo; noi ci soffermiamo alla bellissima facciata della Natività. Da qui si alzano quattro campanili e la facciata è decorata con tartarughe di terra, lumache, paperi, galli e gufi che rendono l’opera ricca di vitalità, mentre sui finestroni risaltano frutti. Ancora un giro ed ecco la facciata della Passione, simbolo del dolore e della morte di Gesù. Per oggi non entriamo, perchè è già tardi; contiamo di ritornare con più calma per dedicare molto tempo alla visita di questa meraviglia e mentre scende la sera, la chiesa è ancora più bella e suggestiva. Possiamo invece entrare nella cripta, dove ci soffermiamo davanti la tomba di Gaudì.

Ci dirigiamo ora verso un quartiere di periferia, piuttosto famoso: andiamo a vedere lo stadio di calcio, cioè il Camp Nou, lo stadio più grande d’Europa. Naturalmente non ospita solo partite di calcio, ma qui si sono esibite star internazionali: Michael Jackson, U2, Pink Floyd e Bruce Springsteen sono solo alcuni dei nomi più famosi. L’eco del tifo e la musica si sentono ancora nell’aria; qui si vive pienamente lo spettacolo! La mattina seguente la metro ci porta a Piazza Lesseps che è il punto più vicino per andare a Parc Guell. Dovremo camminare per circa un chilometro, ma ne varrà la pena! Anche questa è un’opera del grande Gaudì, patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Sorge su una collina, quindi da qui si domina la città. Entrando ci accolgono subito strane costruzioni, preda dei numerosi turisti. La sala delle 100 colonne è molto suggestiva, l’atmosfera adatta per l’esibizione di Artisti di strada che qui si esprimono al meglio delle loro capacità. La fontana a forma di salamandra è su tutti i libri della città: è il simbolo dell’alchimia e del fuoco, fotografata così tanto che dobbiamo metterci in fila. Saliamo ancora fino alla piazza dove i nostri occhi si perdono sul panorama della città mentre la sinuosità dei 150 metri della panchina a mosaici, sembra quasi ipnotizzarci. La gente è veramente tanta, soprattutto turisti come noi, attratti da questo mondo da favola. Il primo pomeriggio è dedicato alla Sagrada Familia. Oggi entriamo. L’interno somiglia incredibilmente ad un bosco! Le colonne, ci ricordano gli alberi, ma alberi magici, soprannaturali, mai visti così belli in natura: Gaudì ha superato ogni aspettativa, da non poter descrivere! La luce filtra attraverso questi rami in un gioco di colori e riflessi che hanno del soprannaturale. Io credo che veramente Gaudì fosse ispirato da Dio, perchè la mente umana non potrebbe concepire tanta perfezione. Qui si rimane veramente senza parole! Ci dirigiamo verso l’ascensore per salire sulle torri, nonostante la lunga fila. Arrivati in cima, ci accoglie il panorama sulla città, ma siamo anche a stretto contatto con gli operai che stanno lavorando. Ci affacciamo su impalcature titaniche dove si vedono i lavori incompleti che gli operai stanno portando pian piano a compimento. Da qui si ha una bellissima visione della grandiosità del progetto che si era sviluppato nella mente di Gaudì e che si sta tuttora realizzando in altrettante menti geniali. Ma il “la” è venuto da questo geniale precursore che ha saputo prendere i suggerimenti più importanti e decisivi semplicemente osservando la natura. Torniamo all’interno della chiesa, perchè c’è ancora tempo per guardarci intorno e scattare altre foto. Approfittiamo per visitare anche il museo che ospita foto dagli inizi fino all’attuale situazione della chiesa, ma anche immagini della natura che hanno ispirato Gaudì nel progetto di quest’opera unica. Restano ancora da visitare le scuole, un piccolo edificio provvisorio per i bambini del quartiere e per i figli degli operai che qui lavoravano. All’interno ci sono tre aule che conservano arredamenti originali, cartine geografiche e disegni. Questa giornata è stata particolarmente emozionante, quindi non si poteva concludere che con un’altra emozione, perchè stasera andiamo ad assistere ad uno spettacolo di flamenco. Ci ha consigliato il receptionist dell’albergo, prenotandoci lo spettacolo dopo cena, perchè, come ci ha spiegato, conviene prendere solo la sangria, compresa nel prezzo dello spettacolo. La cena è un costo eccessivo ed inutile, trattandosi di piccole portate neanche troppo speciali. Dunque ci siamo fidati ed abbiamo fatto veramente bene, perchè è stato uno spettacolo bello e vibrante, che abbiamo goduto seduti in prima fila! I canti e i balli si sono succeduti rapidi ed incalzanti, mentre le luci colorate contribuivano all’atmosfera, alternando chiari e scuri, secondo il giusto ritmo. Siamo tornati in albergo veramente soddisfatti.

Oggi è l’ultimo giorno pieno da trascorrere a Barcellona, dunque dobbiamo approfittare per non lasciarci sfuggire ciò che ancora c’è d’importante da vedere. Una di queste è il Museo Picasso che si trova a Carrer de Montcada, una bellissima Strada medievale. Il museo ospita una delle più vaste collezioni di opere di questo artista, con 3500 opere la maggior parte delle quali del periodo giovanile di Picasso. Ci dirigiamo poi verso la chiesa della Madonna della Carità, protettrice della città e poi ancora il Parc de Joan Mirò, un parco non bello, se non fosse per la particolare scultura “Donna e Uccello” di Joan Mirò, appunto. Poco più avanti però, ecco la Plaza de Toros Monumental. Ormai qui non si uccidono più i tori, quindi il suo interno ospita un grandioso centro commerciale con bei negozi, ristoranti e bar. Saliamo sulla terrazza e ci affacciamo sulla splendida Piazza di Spagna. Qui siamo ai piedi del Montjuic, bellissima collina che ospita il villaggio olimpico. Questa piazza è molto bella con una fontana monumentale al centro e le due torri veneziane costruite come porte di accesso. Progettate sul modello del campanile della chiesa di San Marco a Venezia, sono alte ben 47 metri. Facciamo un bel giro della terrazza circolare notando in lontananza la Sagrada Familia, il Duomo e i grattacieli della città. Siamo nuovamente alla fermata della metro perchè ora andiamo verso un altro punto panoramico: il Tibidabo. Con la funicolare, saliamo dunque fino alla chiesa del Sacro Cuore del Tibidabo. Questa cattedrale risale al 1886, quando il Salesiano San Giovanni Bosco ebbe in dono questo terreno per costruire una chiesa. I lavori però terminarono solo nel 1961. Sopra la chiesa, la statua in bronzo dorato del Cristo cinge la città in un abbraccio simbolico. Questo è il punto più alto della città che ospita anche un parco di divertimenti per la gioia di bambini e grandi! E’ tempo di tornare, ma da qui il panorama è bellissimo, anche perchè il tramonto comincia ad allungare le ombre creando immagini suggestive. Questa sera ci concediamo ancora un bel giro nella Barcellona by night, perchè c’è tanto da vedere, soprattutto nelle zone centrali, con locali e negozi aperti fino a tardi. La Rambla poi è percorribile addirittura a passo d’uomo tanta è la gente che la affolla. Ci soffermiamo ai vari chioschi, attratti dai numerosi souvenir, mentre gli artisti di strada danno sfogo a tutta la loro arte. Una tappa all’Hard Rock e d’obbligo anche qui, qualcosa da comprare come ricordo non ce lo facciamo sfuggire, ed ancora Casa Milà illuminata, Casa Batllò e tante macchine lungo il Passeig de Gràcia. Domani si torna a casa dopo questa intensa settimana alla scoperta di una città incredibilmente bella, ricca di storia e soprattutto unica per le opere del grande Gaudì che la caratterizzano. Siamo soddisfatti, portiamo con noi tanti bei ricordi, tante belle foto e soprattutto una bella cronaca da scrivere che ci ricorderà questa settimana intensa, trascorsa troppo velocemente. Ma si sa, quando si sta bene le ore volano in un attimo e noi siamo pronti già per un’altra partenza, in cerca di nuove emozioni.



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