Speciale Barcellona

Magica, solare, colorata, affascinante: sono gli aggettivi che più spesso voi Turisti per Caso usate nei racconti di viaggio per descrivere Barcellona.
Turisti Per Caso.it, 16 Nov 2007
speciale barcellona
Magica, solare, colorata, affascinante: sono gli aggettivi che più spesso voi Turisti per Caso usate nei racconti di viaggio per descrivere Barcellona. Città spagnola capoluogo della regione Catalogna, seconda città della Spagna per numero di abitanti (oltre un milione e seicentomila) dopo la capitale Madrid, Barcellona negli ultimi anni è diventata una delle mete turistiche più frequentate dai turisti italiani. Pare che sia il mix di vita notturna e divertimeno (la “movida”), buona cucina, prezzi contenuti, coloratissime architetture moderniste, collegamenti frequenti ed economici, clima piacevole e lunghe spiagge a rendere questa città così attraente. Tutti sembrano concordare, anche se qualche voce però si discosta dal coro e la descrive con meno entusiasmo. Ci chiediamo se è davvero così bella e merita un viaggetto. Per rispondere alla domanda e conoscere Barcellona facciamo un percorso tra le testimonianze di chi c’è stato già: voi Turisti per Caso. Cercheremo di capire insieme quali sono gli elementi che la rendono così magica, chiedendo lumi ad Annarita, la nostra Guida per Caso di Barcellona (e non solo), e leggendo alcuni dei vostri resoconti di viaggio più recenti.

Non vogliamo certo essere esaustivi, una città è così complessa che non bastano le guide ufficiali a descriverne le meraviglie! Semplicemente partiamo senza conoscere Barcellona e facciamoci guidare da chi l’ha vista già, per scoprirla insieme passo dopo passo. Buon viaggio (testuale) nella città delle Ramblas e dell’architetto Antoni Gaudì. Le abbiamo citate, e allora iniziamo con una passeggiata nelle famose Ramblas (in catalano “Les Rambles”). Sono i grandi viali pieni di vita che collegano la centrale Piazza Catalunya con la zona portuale. Ecco la descrizione fatta da iursi nel racconto “La prima è stata Barcellona“: “Non esiste una sola Rambla bensì 7 tratti differenziati dalla toponomastica e da alcune caratteristiche specifiche:

1) il tratto superiore Rambla de Canaletes con la fonte omonima la cui acqua, dice la tradizione, fa sì che chi la beve ritorni a Barcellona.

2) Rambla dels Estudis perché ospitò l’Università medievale.

3) Rambla des les Flors perché passa tra le bancarelle dei fioristi (c’è anche il Mercato della Bouqueria con bancarelle di verdure, carne e pesce, al suo interno c’è anche un bar per una bibita o uno spuntino).

4) Piccola ampliazione del Pla de Bouqueria, nella sua parte centrale si può ammirare un pavimento di Joan Mirò.

5) Rambla del Caputxins dove nella calle Nou de la Rambla si trova Palau Guell, edificio di Antoni Gaudì con facciata in pietra bianca e archi parabolici.

6) Pla del Teatre, dove si costruì il primo teatro della città.

7) Rambla di Santa Monica.” Le ramblas segnano profondamente la struttura urbanistica e l’identità della città. Pare che il poeta spagnolo Federico García Lorca le amasse tanto da dire “è l’unica strada al mondo che vorrei non finisse mai“.

Annarita, perché secondo te Barcellona è una meta così ambita e frequentata dai turisti italiani (e non solo)? Al di là del fatto che stiamo parlando di una città davvero bella e ricca di fascino, c’è da tener presente che Barcellona ha davvero tutto ed è l’ideale per ogni esigenza. Dalla cultura alla storia, dall’arte alla natura, dal mare ai paesaggi, dall’architettura modernista più famosa e affascinante al mondo alla vitalità e vivacità dei posti e della gente… Senza dimenticare che catalani e italiani si somigliano tantissimo, e questo il più delle volte è un vantaggio.

Vado in gita a Barcellona e ho solo tre giorni: quali sono i posti che assolutamente devo visitare? La Ciutat Vella (in particolare il più affascinante dei quartieri che la compongono, quello gotico), le maestose e meravigliose opere di Antoni Gaudì e Montjuic.

A questo punto facciamo una piccola parentesi per descrivere brevemente i luoghi consigliati da Annarita. La Ciutat Vella è la città vecchia, il cuore storico della città. Si divide in quattro quartieri: la zona centrale è il barrio Gótico, a ovest ha La Ribera e a est el Raval. Al sud, sul mare, il quartiere della Barceloneta, con le sue lunghe spiagge. Nel quartiere gotico c’è molto da vedere e visitare, a partire dalla cattedrale gotica dedicata a Santa Eulalia, la patrona della città. Antoni Gaudì (1852-1926) è l’architetto che ha disegnato (e segnato) con grande estro molta parte della meravigliosa architettura modernista di Barcellona. La sua opera più famosa è la grande incompiuta Sagrada Familia, basilica svettante verso il cielo con guglie al contempo maestose e leggere. Fu iniziata nel 1884 e i lavori continuano ancora oggi. Gaudì riposa al suo interno: morì investito da un tram e a causa del suo aspetto trasandato fu scambiato per un mendicante. I barcelloneti lo hanno definito “l’architetto di Dio”. Il coloratissimo Parco Güell, Casa Milà (nota come “La Pedrera”), Casa Batlló sono le altre sue opere più famose. Montjuic è una delle due parti alte di Barcellona. L’altra è il Tibidabo, montagna raggiungibile con i mezzi pubblici o con la funicolare. La città per il resto è distesa su un territorio pianeggiante. Sull’altura del Montjuic si trova il Castello del Montjuic, antica fortezza militare. Da lassù (e dal Tibidabo) si gode una vista meravigliosa della città. Il monte ospita anche alcune costruzioni sportive moderne, come lo stadio Olimpic Lluís Companys, progettato dall’architetto italiano Vittorio Gregotti, il palazzo dello sport Palau San Jordi e la torre delle comunicazioni disegnata dall’architetto portoghese Santiago Calatrava per le Olimpiadi che Barcellona ha ospitato nel 1992. Proprio in quell’occasione gran parte della città è stata rinnovata con interventi molto profondi cui si deve gran parte del suo aspetto attuale.

Chiusa parentesi, torniamo ad Annarita. Come definiresti Barcellona con tre aggettivi? Affascinante, ricca, viva.

A quale città italiana somiglia? Non credo ne esista una. Purtroppo o per fortuna, Barcellona è unica. E non è solo un modo di dire.

Come si mangia? Consigli ai nostri lettori qualche posto dove mangiare? Si mangia molto bene e la cucina catalana è ottima. E per chi è abituato alla cucina mediterranea in genere, è anche abbastanza familiare. Dove mangiare? Di posti ottimi ce ne sono tanti, spesso anche caratteristici, e diversi sono stati consigliati da me e da altri utenti sulla Guida per Caso dedicata proprio alla capitale catalana. Dipende, poi, dalle esigenze: il tipo di cucina, il prezzo, il locale, ecc. In generale, posso consigliare di cercare soprattutto nel centro storico.

A questo punto, direi, facciamo anche noi una pausa pranzo. Dopo tutto questo viaggiare con l’immaginazione è legittimo che ci sia venuta una gran fame. E allora ecco alcuni consigli su dove mangiare (o no), tratti dai vostri resoconti di viaggio. Simone ed Eleonora in “Spagna: Barcellona, Andalucia e Castiglia“, consigliano un ristorante a Plaça Reial (riconoscibile dalla fila in attesa) dove si mangia bene e a prezzi molto bassi. A parte questo locale, loro non sono stati soddisfatti dal cibo di Barcellona. Molti i locali consigliati da Meryterry in “Barcellona: consigli di viaggio“. Iniziamo dalla colazione: “Cappuccino Crema & Caffè sulla via Laietana vicino la fermata del metro Jaume I. Hanno vari tipi di cappuccino. Abbiamo provato il cappuccino nero, cioè cioccolata con schiuma sopra… Buono. Le brioches e le torte sono pure buone. Cappuccino e brioche costano meno di 5 euro a persona. Barcellona è cara… Come Milano!“. Per il pranzo invece consiglia il Ba Ba Reeba su Passeig de Gracia. Il menù: tapas (i tipici stuzzichini spagnoli), paella e crema catalana. Costo circa 15 euro a persona. Più caro invece Txapela, al Paseo de Gracia 8-10, dove il costo è stato sui 27 euro a testa per una cena a base di tapas.

Giada è stata a Barcellona con una comitiva di amici, tutti studenti universitari. Molto utile il suo racconto “Un frullato di Barcellona: esperienze e consigli“. Barcellona è una città giovane, quindi i consigli di Giada sono ottimi per giovani viaggiatori, grazie anche all’organizzazione tematica dei contenuti del racconto. Un intero e lungo paragrafo è dedicato al cibo, per sapere dove mangiare ma anche dove bere qualcosa in compagnia. Alcuni esempi: “La catena Pans è un fast food che con 6 euro circa vi permette di mangiare una baguette imbottita, bibita e patatine. La tanto decantata “Fonda” mi ha un po’ deluso… Almeno per quanto riguarda i primi e il servizio. Deludenti la Paella, e il risotto agli asparagi. Ottima la carne… Porzioni molto abbondanti a prezzi davvero contenuti! Per bere qualcosa consiglio vivamente “El bosco de las fadas” (Il bosco delle fate), si trova praticamente sulla Rambla (Passatge de la Banca 7), vicino al museo delle cere, ed è molto molto particolare, vedere per credere! Fanno una birra con il limone che pare sia molto buona (io non amo la birra!). La sangria è buonissima ed economica. Ultimo consiglio per quanto riguarda il cibo: portatevi sempre una bottiglia d’acqua… Nei bar i prezzi di una bottiglietta da 33cl andavano da 1,4 € a 1,8 €: un furto!“.

Saziati i morsi della fame con i consigli dei nostri viaggiatori narratori, chiudiamo l’intervista ad Annarita con un dilemma: Barcellona o Madrid? (e perché?) Proprio mentre scrivo mi trovo a Madrid. Bellissima città, ma ho avuto la conferma che Barcellona è decisamente più magica e allegra, e di certo meno austera. Poi vogliamo mettere la presenza del mare a Barcellona (sebbene il meglio della costa catalana non sia certo la parte che bagna la capitale)? Inoltre ho notato che architettonicamente parlando il paragone nemmeno esiste: sia la parte storica che quella moderna della capitale catalana sono notevolmente superiori a quelle madrileñe. E, purtroppo, trovare la crema catalana qui a Madrid è quanto meno difficile. Anche se, ripeto, Madrid è bella e va vista (e vissuta molto anche di sera e di notte, ma lo stesso può dirsi per Barcellona).

Barcellona accessibile Barcellona è una città molto aperta e accessibile per chi si muove in carrozzina. Il nostro amico Fabrizio è un grande viaggiatore e contribuisce con la sua testimonianza e i suoi consigli a stimolare a muoversi chi come lui ha qualche problema di mobilità. Nel racconto “Barcellona in carrozza e un po’ di Madrid” lo conferma: Barcellona ha superato l’esame “rotelle”.

Lui se ne è invaghito e consiglia di visitarla in primavera e in autunno, le stagioni in cui la città dà il meglio di sé. A Barcellona si sente a casa e la definisce una città giovane e dalla forte personalità. Sia con i mezzi pubblici che con la sua auto, Fabrizio l’ha girata comodamente in lungo e in largo. Sia le zone più moderne, con scivoli comodi e senza barriere architettoniche, che le zone del centro storico come il Barrio Gotico, la Ribera o il Raval sono molto agevoli da visitare. La Barceloneta, il quartiere sul mare, è la sua zona preferita. In spiaggia si accede comodamente e c’è un bagno che mette a disposizione le sedie a rotelle “job”, adatte per il mare, la neve e il trekking off-road. Qualche difficoltà invece nella parte nord di Barcellona, adagiata sulla collina, perché presenta alcuni tratti in salita, e nelle due opere più famose di Gaudì: non si può salire in carrozzina nell’ascensore che porta sulle guglie della Sagrada Familia e Parc Guell non è del tutto praticabile.

Anche se qualche Turista per Caso ha avuto alcune esperienze negative, in generale l’idea che ci siamo fatti di Barcellona leggendo i racconti e intervistando gli esperti è quella di una città giovane, viva, colorata. La curiosità che ci hanno trasmesso gli amici citati (e i tanti altri racconti che per limiti di tempo e spazio non abbiamo avuto modo di richiamare, ma niente paura: li trovate nel sito!) è tanta. Allora decidiamo di partire per immergerci nella movida di Barcellona.

Ultimo passo (se decidiamo di andare in aereo): la scelta del volo. Ci rivolgiamo al nostro super esperto Fabio Glorioso, il moderatore del fortunatissimo forum Passaparola delle occasioni: Tutto voli. Allora Fabio, come è collegata l’Italia con la capitale catalana? Barcellona è una delle mete europee in generale più economica. Ci sono due aeroporti che la servono: 1) El Prat (codice aeroportuale BCN) che è il vero aeroporto di Barcellona e dista dalla città 15/20 km. È servito oltre che da Iberia (da Venezia, Milano Malpensa, Torino e Bologna, queste due ultime in codeshare con Air Nostrum, compagnia sussidiaria di Iberia) e da Alitalia (da Milano Malpensa, Milano Linate, Roma Fiumicino) anche da diverse compagnie low cost, che partono da queste città italiane: – Bari: MyAir – Catania: Windjet, Meridiana – Firenze: Meridiana – Milano Malpensa: Easyjet, Vueling – Milano Orio al Serio: Air Berlin – Napoli: ClickAir, AlpiEagles – Palermo: ClickAir, Windjet, Meridiana – Pisa: ClickAir – Roma Fiumicino: Vueling, ClickAir – Venezia: ClickAir, AlpiEagles, MyAir, Vueling 2) L’aeroporto di Girona (GRO) (a 100km da Barcellona) servito esclusivamente da Ryanair dalle città di Alghero, Bologna Forlì, Cagliari, Milano Orio al Serio, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Trapani, Treviso.

Se preferite andare in mare, Barcellona è collegata con traghetti da Civitavecchia e Genova.

A questo punto non ci resta che fare le valigie. Buon viaggio!



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