In barca nel Quarnaro

Dieci giorni alla scoperta delle isole del Quarnaro
Scritto da: Valentina Mauro
in barca nel quarnaro
Partenza il: 03/08/2012
Ritorno il: 14/08/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Sarà la grande passione che nutro per i viaggi o l’immenso amore che ho per il mare ma non appena mi è stato proposto di trascorrere una vacanza in barca alla scoperta del Quarnaro proprio non ho saputo resistere.

Indice dei contenuti

Premetto che questo viaggio risale a poco meno di un anno fa, ma leggendo il numero di TPC dedicato al Mar Mediterraneo mi è venuta subito una gran voglia di condividere con voi questa stupenda esperienza!

L’idea è quella di non organizzare dettagliatamente un preciso itinerario come si fa di solito, ma di scegliere giorno per giorno le località da visitare con lo scopo di conoscere la vera Croazia lontana dal turismo delle mete più conosciute. Il nostro desiderio è infatti quello di goderci appieno questo magnifico Paese lasciandoci guidare dai ritmi della popolazione locale senza quella tipica frenesia da turista voglioso di vedere più cose possibili.

In questo diario non voglio ricordare i bellissimi posti visitati descrivendoli per filo e per segno come nelle migliori guide turistiche ma voglio teletrasportarvi nella magia croata soffermandomi soprattutto sui profumi, sui gusti e sulle sensazioni che mi hanno accompagnata per tutta la vacanza con la speranza che chiudendo gli occhi possiate viverle anche voi!

ROVINJ

Dopo aver consultato il bollettino meteo salpiamo da Cortellazzo (Jesolo) in direzione Rovinj, unica tappa obbligata del nostro viaggio in quanto sede degli uffici burocratici per la compilazione dei documenti che ci consentiranno di entrare in Croazia. La traversata dura circa quattro ore ma grazie a una leggera brezza e ad un mare incredibilmente calmo il viaggio scorre piacevolmente. Non appena avvistata Rovinj la prima cosa che salta all’occhio è la maestosa chiesa di Santa Eufemia che con il suo alto campanile sorveglia tutta la città. Il sole è davvero cocente, così non appena sbrigate le faccende burocratiche non esitiamo a tuffarci nelle cristalline acque dell’altro Adriatico. Decidiamo di trascorrere il resto della giornata passeggiando alla scoperta di questa cittadina che ci appare elegante e romantica ma allo stesso tempo vivace e pittoresca con tante casette colorate che circondano il porto. Ci divertiamo a gironzolare per le piccole calli che si diramano per tutto il borgo ricche di negozietti e artisti di strada, tant’è che per un attimo ci sembra di essere catapultati nella vivace Montmartre parigina. Paese che vai…profumo che trovi! Di solito è questo che mi colpisce in un viaggio..e infatti se dovessi chiudere gli occhi e ripensare a questa cittadina direi che il profumino di calamari ai ferri è il primo ricordo di questo Paese! Così dopo un po’ di acquisti di prodotti locali ci sediamo in una piccola taverna di fronte al porto per goderci un bellissimo tramonto cenando con ottimo pesce alla griglia e calamari fritti…una vera delizia! La parola chiave che meglio descrive questa prima tappa è allegria!

CRES

L’indomani salpiamo e decidiamo che la prossima tappa del viaggia sarà Cres .

Non appena entrati nelle acque del Quarnaro ecco la prima vera emozione di questo viaggio: i delfini che saltano a fianco della nostra barca è davvero uno spettacolo indescrivibile..rimaniamo letteralmente affascinati da questo sorprendente animale che ci farà compagnia per alcuni minuti della nostra attraversata. Dopo quasi tre ore ecco che ormeggiamo a Cres (capoluogo dell’omonima isola) che si presenta subito come un’isola di austera bellezza e non addomesticata dal turismo. Passeggiando per il centro storico spicca immediatamente un’evidente impronta veneziana data dalla porta d’ingresso sormontata dal leone di San Marco. Rimaniamo ad osservare un gruppetto di donne intente cucire le reti per le pesca mentre dall’altro lato della piazzetta alcuni bambini vendono stelle marine e conchiglie colorate. Cres non offre molto da vedere ma è comunque incantevole trascorrerci qualche giorno; qui tutto scorre lento e rilassato ma di sera la piazzetta si trasforma con tanti bellissimi localini che offrono piacevoli serata davanti al porto.

Il giorno seguente siamo attirati da una torre medievale che si intravede dall’altra parte del porto così ci dirigiamo in quella direzione nella speranza di poter salire per goderci un meraviglioso panorama. La cosa sorprendente di questa visita è che ogni piano che porta alla cima è caratterizzato da una bottega che vende prodotti locali.

Il piano più bello è decisamente il secondo, infatti vi è un grande banco in cui si possono gustare le prelibatezze tipiche del luogo. Ci accoglie un allegro vecchietto che ci fa assaggiare prima dei crostini con diversi tipi di olio, poi delle acciughe davvero squisite, poi delle olive aromatizzate, del miele e delle marmellate. Vi assicuro che non si può proprio resistere alla voglia di comprare tutto!

Quindi direi che la parola che meglio descrive questa giornata a Cres è sicuramente gusto!

E’ una giornata molto calda così decidiamo di trascorrere il pomeriggio in spiaggia.

Noleggiamo due quad per circa 20€ e ci dirigiamo verso la tranquilla Valun. Si tratta di un piccolo borgo di pescatori in cui regna la pace più assoluta e vi assicuro che la spiaggia è un vero spettacolo!

NEREZINE

Dopo due giorni trascorsi a Cres decidiamo che è giunta l’ora di mollare gli ormeggi e di salpare verso nuove avventure così superato il ponte di Ossero (che apre solo due volte al giorno, alle 10 e alle 17) eccoci approdati nell’isola di Lussino. Siamo letteralmente attratti da un piccolo paesino che incontriamo appena passato il ponte, Nerezine così speriamo che in porto ci sia un posto per poter scendere a visitarla. La fortuna ci assiste e una volta ormeggiati andiamo verso l’ufficio turistico a chiedere un po’ di informazioni.

La prima cosa che faremo è un po’ di snorkeling nella baia di Galboka che si raggiunge dopo una piacevole passeggiata per un piccolo sentiero che parte dal porto. Per questo tragitto il profumo che ci accompagna è quello tipico della macchia mediterranea: pini marittimi, alberi da frutto, more e aloe caratterizzano l’intero paese.

Devo dire che questa è la tappa che più mi ha affascinato dell’intero viaggio: un paesino conosciuto da pochi ma che nasconde davvero tante bellezze.

Giunti a Galboka rimaniamo affascinati dai colori del mare circondato da una lussureggiante pineta ma lo spettacolo della superficie non è niente rispetto a quello che troviamo sott’acqua: pesci coloratissimi, stelle marine, coralli e perfino un banco di seppie che ci nuotano intorno!

Senza saperlo approdiamo in questo paese proprio durante una tipica festa durante la quale la piazzetta diventa teatro di balli e musiche tipiche, il tutto accompagnato da bancarelle che offrono piatti tipici come i calamari e i cevapcici. Assaggiamo inoltre una tipica grappa locale e una birra al al limone davvero leggera e rinfrescante e così tra un ballo e l’altro trascorriamo una divertente serata ma si è fatto tardi e dobbiamo andare a letto presto; il giorno dopo infatti abbiamo deciso di fare trekking sul monte Televrin per raggiungere il punto più alto e goderci una spettacolare alba. Sono circa le 4 del mattino quando iniziamo la nostra camminata. Il percorso non è proprio una passeggiata ma tutta la fatica si dissolve non appena raggiungiamo la cima e vediamo una immensa l’ immensa palla di fuoco elevarsi dal mare… un altro spettacolo unico, un’altra emozione che mi porterò dentro! Scesi dal monte ci tuffiamo per un bagno rigenerante e il pomeriggio lo trascorriamo in spiaggia. Tra l’immersione di ieri e l’alba di oggi direi che la parola che meglio descrive Nerezine è spettacolo! Per la cena decidiamo di prenotare in un ristorante poco lontano da Nerezine, nella cittadina di Cunsky il cui piatto tipico è un ottimo maialino alla brace: una vera squisitezza.

RAB

Sono già passati due giorni dal nostro arrivo sull’isola di Lussino e ci rimane solo il tempo per visitare un altro posto prima di ritornare in Italia, così dopo una breve sosta nella baia di Sveti Jacob per un paio di bracciate in un acqua caraibica decidiamo di andare a Rab. La traversata dura circa un paio di ore ma ancora una volta i delfini rallegrano il nostro viaggio. Iniziamo ad intravedere la sagoma di questa isola e la prima cosa che salta all’occhio è un susseguirsi di 4 campanili di diverse epoche e stili:da quello romanico a quello tipico veneziano e già sento che questa isola mi stupirà! Sbarchiamo ed entriamo nella città vecchia attraverso piazza San Cristoforo. Gironzoliamo per tutte le stradine ciottolate che si diramano per tutta la cittadina caratterizzata da casette bianche e piccole botteghe di artigianato locale ma il vero spettacolo della giornata lo avremo una volta saliti sul campanile in stile romanico della Cattedrale di Santa Maria, situata vicino alla estremità della penisola da cui si ammira un panorama mozzafiato. Dall’alto l’acqua assume dei colori bellissimi e non resistiamo alla voglia di tuffarci per una rinfrescata, così scendiamo dal campanile ed eccoci in spiaggia a goderci il resto della giornata. Trascorriamo l’ultima serata croata gustandoci dell’ottimo pesce crudo e alla griglia nella piazzetta centrale della città dopo aver ammirato un altro splendido tramonto. La parola chiave di questa tappa è magia: Rab spicca fra le isole del Quarnaro per i suoi colori e per il suo fascino in cui sembra di essere tornati indietro di cent’anni. L’indomani eccoci in procinto di lasciare Rab e il Quarnaro ma prima di arrivare a Parenzo in cui rifaremo i documenti per l’espatrio ci fermiamo in una piccola isoletta per un ultimo bagno in compagnia ancora una volta dei delfini.

Spero che anche a voi vi sia venuta voglia di fare un viaggio in questa affascinante terra!

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panorama dal campanile di rab

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valun



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