Barbados in cottage

14/04 Partenza per l’aeroporto di Verona dove alle 21:10 abbiamo il nostro volo per London Gatwick. Nel comodo parcheggio di fronte all’aerostazione sistemiamo la nostra auto nella piazzola preventivamente prenotata via internet ( per fortuna !! ). La confusione che c’è all’esterno ci fa chiaramente intendere che molti viaggiatori...
Scritto da: bettytn
barbados in cottage
Partenza il: 14/04/2006
Ritorno il: 24/04/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
14/04 Partenza per l’aeroporto di Verona dove alle 21:10 abbiamo il nostro volo per London Gatwick. Nel comodo parcheggio di fronte all’aerostazione sistemiamo la nostra auto nella piazzola preventivamente prenotata via internet ( per fortuna !! ). La confusione che c’è all’esterno ci fa chiaramente intendere che molti viaggiatori hanno scelto come noi di trascorrere la Pasqua altrove.

Alle 22:30 circa arriviamo a Gatwick. A quell’ora il traffico aereo è ridotto al minimo e di conseguenza anche il movimento dei passeggeri: in questo ambiente quasi abbandonato e desolato tutte le procedure si svolgono molto celermente, compreso il ritiro dei bagagli. In più all’uscita troviamo l’unico courtesy-bus che per coincidenza è proprio quello dell’hotel che abbiamo prenotato. Appena saliti a bordo, parte … Che tempismo ! In poco più di 10 minuti arriviamo all’ HOTEL EUROPA BRTITANNIA a Crawley.

Ci sistemiamo nella comoda stanza e a mezzanotte ci addormentiamo.

15/04 Facciamo una ricca colazione in hotel ( per la “modica” cifra di £ 19,00 = € 27,00 ) , poi con calma ci prepariamo per raggiungere l’aeroporto ( sempre con il bus ). Alice mostra ancora tutto il suo entusiasmo per essere a bordo di un pullman e vuole una poltroncina tutta per lei ! Alle 11:20 è previsto il nostro volo BRITISH AIRWAYS che ci porterà direttamente a Barbados. Dopo una trasvolata abbastanza tranquilla, a parte un paio di episodi di turbolenza, arriviamo al Grantley Adams Int’l Apt. In perfetto orario. Il percorso a piedi dall’aeromobile al terminal ci fa assaporare subito il clima caraibico e ci costringe subito a toglierci di dosso le maglie pesanti … sicuramente la temperatura si aggira sui 30°c. Dopo una lunga attesa in coda al controllo passaporti, recuperiamo i nostri bagagli e ci avviamo all’uscita dove scorgiamo tantissima gente in attesa di qualche parente o amico … finalmente tra i numerosi cartelli scorgiamo il nostro nome. Ian, un omone nero come l’ebano e con un sorriso contagioso, è il nostro autista e ci accompagna al WESTERLEE HOUSE che si trova nel distretto di St. James, a circa mezz’ora d’auto dall’aeroporto. La nostra casetta è a dir poco stupenda; questa volta anche le più rosee aspettative sono state superate. Avendo prenotato via internet ( € 1.440,00 ), le foto del cottage e dell’ambiente circostante non rendevano certo giustizia e dal vero è tutto molto più bello, anche se ora sta cadendo una fitta pioggia. La signora Carol Ann, la proprietaria, ci rende un caloroso benvenuto e ci mostra l’interno della nostra dimora vacanziera: l’aspetto più interessante è sicuramente l’ampia veranda con poltroncine ed amaca. Inoltre la nostra auto è già pronta nel parcheggio e poco dopo arriva pure la titolare del noleggio per formalizzare il contratto ( € 350,00 ).

Vista la presenza di zanzare, le due stanze hanno un letto munito di zanzariera ( che si rivelerà indispensabile per sonni tranquilli ! ). Per fortuna non abbiamo dimenticato di portare un buon repellente per tenere lontano questi fastidiosi insetti… Nonostante la stanchezza ed il fuso orario cerchiamo di resistere più a lungo possibile.

Visto che per i prossimi due giorni sarà chiuso per festività ( Pasqua ) Alex prende la macchina e va a Holetown per fare un po’ di spesa, nel frattempo io cerco di sistemare parte del contenuto dei nostri bagagli, ovvero pasta, sughi ed altri alimentari che ci siamo portati dall’Italia… Malgrado l’oscurità, la scarsa conoscenza delle strade e la guida a sinistra, il mio maritino riesce a ritornare in tempo utile per la prima spaghettata a Barbados ! 16/04 Causa fuso orario da smaltire, alle 04:30 siamo tutti e tre svegli. Dopo una deliziosa colazione in veranda, decidiamo di partire alla scoperta dell’isola. Ci dirigiamo verso Bridgetown, la capitale. Oggi è Pasqua ed a quest’ora sono poche le persone che sono in giro, persino sulla strada principale HWY1 incontriamo pochissime auto. Dopo essere passati per le strade desolate di Bridgetown decidiamo di proseguire lungo la costa. Facciamo quindi una prima sosta a Rockley Beach; sono appena le 08:30 e la spiaggia è ovviamente deserta. Qui veniamo avvicinati dai primi bajan/rasta che vendono collanine e bijoux vari; notiamo subito che tendono a dare molta confidenza ai turisti ma la loro eccessiva affabilità ci lascia un po’ intimoriti: non siamo per nulla abituati a questo genere di approcci e abbiamo bisogno di un po’ di tempo per farci l’abitudine ! Proseguiamo per Oistins dove sostiamo per una passeggiata sul lungomare. Le uniche attività aperte sono delle bancarelle che vendono, guarda un po’, giocattoli. Su insistenza di Alice, acquistiamo un delfino gonfiabile ( che poi si rivelerà un ottimo compagno di giochi in piscina ). Questa cittadina è nota per il suo mercato del pesce e a testimonianza di ciò non possiamo fare a meno di notare le numerose rivendite ambulanti di prodotti ittici, molte di loro sono pure attrezzate per cucinare; vi sono anche numerosi tavoli e panche ma sembra tutto abbandonato e squallido. Siamo lontani dall’ ora di pranzo o cena dove tutto si trasformerà certamente in un autentico show gastronomico. Mi sembra già di immaginare il brulicare di gente e la deliziosa musica caraibica che fa da colonna sonora ! Nonostante l’ora, il calore del sole inizia a farsi sentire… Proseguiamo il nostro itinerario in auto e facciamo una sosta sulla scogliera di Cotton House Bay dalla quale si ha una veduta mozzafiato sulla baia sottostante con le sue acque cristalline, in lontananza si può scorgere un’altra rinomata spiaggia: quella di Miami Beach. Passando per i vari paesini, non si possono non notare le varie chiese strapiene di fedeli ( tale è il caldo che porte e finestre vengono tenute aperte ). Oggi è Pasqua e qui a Barbados sicuramente è una ricorrenza molto sentita; lungo le strade cominciamo poi a notare gruppetti di famiglie vestite per l’occasione. Trovo molto carine le signore abbigliate con tailleurs nei colori pastello e cappellini con veletta in tinta ! Per oggi, decidiamo di ritornare al nostro cottage. Qui pranziamo in veranda e dopo una meritata pennichella, portiamo Alice al parco giochi del Folkestone Marine Reserve che dista ad appena 10 minuti in auto. Constatiamo che il l’area attrezzata per i pic-nic è letteralmente invasa da famiglie di bajan che cucinano e mangiano in allegria …Dopo un momento di smarrimento ( siamo gli unici “visi pallidi” / turisti presenti ) ci mettiamo a nostro agio e pure la nostra piccola che inizia a divertirsi e passare disinvoltamente dalle altalene agli scivoli, se pur sotto lo sguardo incuriosito di mamme e bimbi color cioccolato.

Ce ne torniamo al cottage e prima della cena ci deliziamo con un bel tuffo in piscina.

17/04 Pasquetta. Anche oggi il tempo è bellissimo.

Partiamo anche oggi molto presto. Le nostre intenzioni sono quelle di cercare una spiaggia e di fermarci ad oziare. Dopo un lungo pellegrinare nei dintorni, la nostra scelta cade su Peynes Beach. La spiaggia è la tipica caraibica con sabbia bianca finissima, palme ai lati ed acqua cristallina. Affittiamo ombrellone e sdraio e ci gustiamo la classica giornata al mare: passeggiate sul bagnasciuga, giro in acquascooter ( per Alex ), bagni di sole e castelli di sabbia per la gioia della nostra piccola. A metà mattina decidiamo di partecipare ad un’uscita in barca per fare snorkeling. L’imbarcazione è piccolina ed è una glass-boat, ovvero con fondo di vetro che permette di ammirare i fondali… Alice è felicissima di vedere tutti quei pesci colorati e ci sono pure delle tartarughe giganti ! Pranzo nel bellissimo ristorante “Daphne’s”, direttamente sulla spiaggia, dove mangiamo divinamente… Oramai la spiaggia è diventata una sorta Rimini, con tanta gente e parecchia confusione. Alle 16:00 circa decidiamo di ritornare al cottage.

18/04 Anche oggi la sveglia è presto: verso le 05:00. Colazione in veranda con il delizioso sottofondo musicale della natura; in primo luogo quello degli uccellini.

Alle 07:00 siamo in partenza per iniziare l’esplorazione del nord dell’isola. Usciti dalle strade più turistiche, ci accorgiamo che la segnaletica è praticamente inesistente e le strade, in alcuni punti, sono conciate davvero male; di conseguenza sbagliamo percorso diverse volte… Dopo numerosi stop per chiedere informazioni ai passanti, giungiamo a Animal Flower Cave che ovviamente, a quell’ora, è chiuso. Facciamo ugualmente una passeggiata per ammirare, se non altro, la vista mozzafiato sulle alte scogliere che contraddistinguono questo lato dell’isola. Dopo aver fatto altre soste per ammirare la bellezza della costa frastagliata di Barbados, ci dirigiamo a Farley Hill National Park. La temperatura sta salendo ma la fitta vegetazione di mogani rende molto piacevole questa tappa. Oltre all’area parco-giochi, dove Alice fa il tradizionale giro in altalena. Facciamo una camminata e ci imbattiamo in quello che resta della dimora coloniale che fu anche location di “Island in the Sun” (1957), film con Harry Belafonte. Successivamente alle riprese un incendio devastò completamente l’edificio; oggi non resta che ammirare le sue spettrali rovine quasi sopraffatte dagli arbusti che hanno messo le loro radici ovunque.

Lasciamo il parco ed entriamo alla Barbados Wildlife Reserve, che si trova lì di fronte ( alla cassa accettano solo contanti e riusciamo a malapena a racimolare i dollari necessari ! ). Anche questo parco è di dimensioni contenute e ben curato. Seguiamo il percorso a piedi indicato dalla mappa e di lì a poco incontriamo vari esemplari di tartarughe, piccoli mammiferi simili a lepri, parecchi black belly sheeps, tutti in libertà. Prima di uscire riusciamo anche a scorgere fra la fitta vegetazione una famiglia di scimmie ( cercopitechi grigio-verdi ) che tanto incuriosiscono Alice… Foto di rito e poi via verso Bathsheba, la cittadina più importante della costa est, famosa per le sue onde e tanto amata dai surfisti.

Qui pranziamo al “Cliffside Edge Water”, un ristorante con un buffet a dir poco ridicolo; nonostante la fregatura colossale, ci consoliamo osservando il meraviglioso panorama che sta sotto di noi con vista sulla costa e le sue pittoresche formazioni rocciose.

Decidiamo di fare rientro a casa attraversando questa volta la parte interna dell’isola ( i distretti di St. Joseph e St. Thomas ) ricche di campi dove viene coltivata la canna da zucchero. Anche in questa zona troviamo alcuni scorci interessanti e facciamo alcune soste per scattare qualche fotografia.

Giunti a casa, tutti in piscina a rinfrescarci e a goderci le ultime ore di sole: qui diventa scuro molto presto… vista la mole di capi sporchi, approfitto anche della lavatrice di Mrs. Carol per fare i bucato.

Cena in veranda e poi a nanna ( verso le 20:30 ).

19/04 Anche oggi partiamo verso le 07:00; malgrado l’orario la temperatura è sui 29°… Decidiamo per visitare meglio la parte sud dell’isola.

Verso Bridgetown, sulle strade principali, come la 2 A e la 1, incontriamo parecchio traffico e questo ci fa ricordare vagamente gli imbottigliamenti tipici delle tangenziali italiane ! Giunti a Miami Beach, sostiamo per una passeggiata in spiaggia dove a quell’ora numerosi bajans fanno il loro allenamento mattutino, notiamo che molti di loro sono over-60. Proseguiamo e ci fermiamo a Long Beach che si trova qualche chilometro più avanti.

Questa spiaggia, lo dice il nome stesso, è la più estesa vista qua a Barbados ed è resa ancor più incantevole per il fatto che è pressoché deserta. Una piacevole brezza marina rende sopportabile la calura tropicale.

Ora non ci resta che andare a Crane Beach, dove vi arriviamo verso le 09:30. Per accedere alla spiaggia, di proprietà dell’omonimo hotel, dobbiamo chiedere un apposito pass ( al costo di $ 50 ). La spiaggia è raggiungibile unicamente passando dal bellissimo ristorante “L’Azure” – dove prenotiamo un tavolo per pranzo – e scendendo una scala infinita e a tratti pure ripida; sicuramente è per quest’ultimo motivo che gli ospiti dell’albergo preferiscono starsene su, magari nei pressi della meravigliosa piscina panoramica ! La sabbia è finissima e di un tenuo colore rosa; a mio parere questa spiaggia è spettacolare ! Qui incontriamo i primi ( ed ultimi ) turisti italiani . La “ciliegina sulla torta” giunge in contemporanea alla pausa-pranzo: l’ambiente è elegante ma è concesso l’abbigliamento informale da spiaggia, i camerieri simpatici ed i piatti sono deliziosi e cucinati con cura, oltre a ciò la vista della baia sotto di noi rende ancor più piacevole e rilassante questo momento. Ritorniamo in spiaggia fino alle 16:00 circa.

Nel rientrare a casa passiamo dal centro di Bridgetown ed, sfruttando le frequenti soste al semaforo, approfittiamo per fotografare qualche scorcio della città.

A Holetown il supermercato è aperto quindi facciamo sosta per fare approvvigionamento.

Arrivati a casa, ci rinfreschiamo nella piscina e qua facciamo conoscenza con gli altri ospiti della signora Carol: sono di Manchester ed hanno due figli + cuoca al seguito ( che in quel momento stava preparando gli spaghetti ). Per cena, prendiamo spunto dagli inglesi appena conosciuti e ci cuciniamo un bel piatto di pasta. Alle 21:00 siamo tutti a dormire ! 20/04 Oggi la giornata si preannuncia magnifica. Alle 07:00 il termometro dell’auto segna già 29° … Ci dirigiamo a nord, verso Speightstown ( un’anonima cittadina e per questo motivo snobbata da qualsiasi turista ). Pochi chilometri dopo facciamo una sosta a Port St-Charles: la nostra idea sarebbe quella di trovare una bella spiaggia e fermarci qualche ora. Dopo un giro di “perlustrazione” arriviamo alla bellissima Six Men’s Bay, dove decidiamo di rimanere. La spiaggia è quasi deserta e ciò la rende particolarmente suggestiva; la sabbia è dorata e finissima e la nostra piccola Alice si diverte tantissimo a giocare sul bagnasciuga con il suo papà costruendo castelli e gallerie che, vengono immancabilmente distrutti dalle onde più intense. Le acque cristalline della baia sono molto invitanti quindi ci concediamo dei lunghissimi bagni rinfrescanti. Con Alice trascorriamo un bel po’ di tempo anche a raccogliere conchiglie e sassolini dalle forme più strane ! La mattinata trascorre velocemente e verso mezzogiorno decidiamo di lasciare questo angolo di paradiso per andare a mangiare. Torniamo da “Daphne’s” a Peynes Bay, che raggiungeremo in 15 minuti d’auto. Dopo un eccellente banchetto, la piccola si addormenta così decidiamo di ritornare ad ammirare la splendida Bottom Bay nella parte sud-est dell’isola. Trascorriamo un’oretta in macchina cercando un itinerario alternativo che ci permetta di esplorare località non ancora incontrate nei giri precedenti. Passiamo attraverso il distretto di St. Philip che, con il suo paesaggio collinare quasi totalmente coltivato a canna da zucchero, suscita un attrazione particolare; facciamo alcune soste per “convogliare” queste sensazioni su fotografia… Visitiamo Bottom Bay, limitandoci anche questa volta ad osservare le sue altissime palme dall’alto della scogliera. Pur non toccando con i piedi la sua finissima sabbia bianca, si ha l’impressione che sia impalpabile come lo zucchero… il gioco di ombre / silhouette sulla spiaggia è mozzafiato ! Ritorniamo a Holetown, facciamo ancora un po’ di spesa e rientriamo al cottage.

21/04 Partiamo verso le 07:30; la nostra meta di oggi vuole essere la capitale di Barbados. Il traffico intenso dovuto al flusso dei pendolari che si recano al lavoro allunga notevolmente i tempi e, dopo un’ora in macchina, riusciamo a parcheggiare in prossimità del porto turistico di Bridgetown.

Facciamo un giro a piedi nella caotica e trafficata cittadina; Swan St. Ferve per le sue attività commerciali e vi si può tranquillamente camminare in quanto è zona vietata alle auto, ma il resto della capitale non ha un gran ché da offrire, specie ai turisti in cerca di soggetti interessanti da fotografare… Visto il nervosismo che aleggia nell’aria ( causa temperature oltre i 30°, umidità alle stelle e voglia di lasciare questo posto il più presto possibile ), abbandoniamo Bridgetown con grande sospiro di sollievo da parte di Alex.

Per accontentare un po’ anche la nostra piccola, decidiamo di andare all’ Ocean Park, che dovrebbe essere un acquario ma non ha niente a che spartire con altri luoghi simili visitati altrove. I padiglioni, se così li vogliamo chiamare, sono di piccolissime dimensioni e di conseguenza le specie marine presenti sono poche e di scarsa attrattiva. La struttura è recente e ben curata ma anche le aspettative più ridicole vengono deluse. Per ammortizzare il prezzo del biglietto di ingresso facciamo una sosta prolungata sulle comode scalinate con vista sulla vetrata dell’Ocean Encounter, una vasca di modesta grandezza dove vivono alcuni esemplari di medie dimensioni come mante, squali e barracuda. Di buono c’è che l’Ocean Park è dotato di un ampio ed attrezzato parco-giochi per bimbi, quindi lasciamo che Alice faccia i suoi percorsi sugli scivoli e le altalene.

Alle 11:00 circa siamo di nuovo in auto e, visto che siamo nelle vicinanze, andiamo a St.Lawrence Gap. L’intenzione sarebbe quella di trovare un bel ristorante e fermarci a pranzo. La cittadina è graziosa e molto turistica, il colore del mare è di un azzurro/verde di una tonalità intensa, quasi accecante… e con il caldo che fa la tentazione di tuffarsi in acqua è forte ! Dalla guida emerge che ci troviamo nel cuore della Barbados della vita notturna e dei divertimenti; l’orario di apertura di alcuni locali come il “Pisces” sono la dimostrazione lampante che qui di giorno non ci viene praticamente nessuno ! Visto che i panini dell’unico bar aperto non fanno al caso nostro, decidiamo di tornare nuovamente da “Daphne’s” a Peynes Bay. Rientriamo quindi a Holetown, facciamo ancora una capatina al supermercato, spediamo le cartoline e ce ne torniamo a casa. Trascorriamo il resto del pomeriggio ad oziare in piscina ! Dopo l’usuale cenetta in veranda, accendiamo per la prima volta la TV e facendo zapping ci imbattiamo nel film “Bridget Jones’ Diary” ( in lingua inglese, ovviamente – entrambi ne conosciamo le battute a memoria quindi ci godiamo la visione senza enormi sforzi celebrali di traduzione ! ).

22/04 Trascorriamo l’intera giornata a Peynes Bay.

Facciamo snorkeling per ammirare nuovamente la famigliola di tartarughe giganti che si aggira nelle vicinanze, giochiamo con Alice con la sabbia e facciamo delle lunghe passeggiate fino ad arrivare alla celebre spiaggia ( facendo attenzione a non oltrepassare i cartelli “off-limits” ) del lussuosissimo ed esclusivo Sandy Lane Hotel. Per pranzo torniamo da “Daphne’s” per deliziare ancora una volta i nostri palati.

Il resto del pomeriggio lo passiamo sotto l’ombrellone; nonostante la calura ci addormentiamo tutti e tre come angioletti… Verso le 17:00 “leviamo le tende”; il gran fracasso e la musica ad altissimo volume proveniente da un catamarano ancorato proprio di fronte a noi fa perdere tutta la poesia di questo posto… Rientro a casa e relax in piscina.

23/04 Questa mattina ce la prendiamo più comoda del solito e partiamo verso le 08:30.

Per prima cosa visitiamo Welchman Hall Gully, situato nel distretto di St. Thomas. Si tratta di una foresta attraversata da un sentiero lungo poco più di 1 km. ; durante la passeggiata si possono ammirare svariate specie di piante tropicali come le palme, i ficus, bamboo e le nutmeg ( le piante che producono la prufumatissima noce moscata ). Da un’altura è possibile anche ammirare in lontananza l’Oceano Atlantico . Proseguiamo il giro in auto per recarci a Harrison’s Cave. Siamo nel centro geologico dell’isola di Barbados e proprio qui sono state scoperte negli anni ’70 delle gallerie sotterranee di stalattiti e stalagmiti in continua evoluzione… Dopo un interessante video-documentario, saliamo su un trenino elettrico che ci condurrà nelle viscere della terra ! Alice è elettrizzate e per nulla spaventata dal buio e dall’oscurità ; ogni tanto si sorprende per le goccioline d’acqua che piovono dal soffitto sulle nostre teste. La guida ci spiega chiaramente ogni dettaglio illuminando con un fascio di luce i punti di interesse. Molti faretti sono comunque sparsi qua e là anche per dare maggiore risalto alla bellezza delle formazioni calcaree, alle cascate d’acqua ed ai laghetti naturali… Terminato il tour sotterraneo, andiamo verso Bathsheba, la cittadina che si trova sulla costa orientale dell’isola. Ci fermiamo a pranzare nel rinomato ristorante “Round House Inn” che sorge proprio nel punto che domina la baia sottostante, chiamata anche “Soup-bowl”. La nostra sosta è allietata da un bravissimo chitarrista/cantante di colore la cui bellissima voce ricorda George Benson.

Facciamo un ultimo giro dell’isola ed andiamo in esplorazione della porzione di costa che ancora non abbiamo visitato: come il Rougged Lighthouse ed il Codrington College ( visto solo da lontano stando all’inizio del suo lunghissimo viale di accesso ).

Verso le 16:00 rientriamo al cottage.

Ultimi tuffi in piscina e Iniziamo a preparare i bagagli in quanto domani si ritorna a casa … 24/04 La nostra ultima mattina a Barbados trascorre al cottage con ritmi lenti e pigri… Alle 11:00 passa a prenderci Ian per accompagnarci all’aeroporto. Dai finestrini del taxi, ammiriamo gli ultimi paesaggi dell’isola e un po’ mestamente non ci resta che salutare Barbados. Chissà se un giorno ci ritorneremo ! Attendiamo il nostro volo che ci porterà a London Gatwich e da là poi la coincidenza per Verona.

Le vacanze sono terminate; ora non ci resta che ricordare i bei momenti trascorsi sull’isola sfogliando il consueto reportage fotografico.



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