Le Bahamas… per non abbienti

Relax e... relax al sole dei Caraibi
Scritto da: Elisina021
le bahamas... per non abbienti
Partenza il: 28/12/2016
Ritorno il: 06/01/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €

Mercoledì 28 dicembre

Abbiamo deciso di scegliere una meta meno avventurosa per le nostre vacanze invernali e siamo partiti alla volta delle Bahamas! Abbiamo prenotato i biglietti con British Airways (2000 € a/r per due). Siamo partiti circa alle 7,30 del mattino dall’aeroporto di Bologna. Dopo due scali, il primo a Londra e il secondo a Miami, finalmente verso le 23 (ora locale, sono indietro 6 ore rispetto l’Italia) siamo atterrati a Nassau. Subito un’aria calda ci ha travolto. Abbiamo preso un taxi (30 $) che ci ha portato al nostro albergo, il Grand Central Hotel (93 € per una notte). L’hotel non era nulla di speciale ma per poche ore era più che sufficiente! Ci siamo fatti una doccia e ci siamo coricati.

Giovedì 29 dicembre

Alle 5,30 del mattino abbiamo preso un taxi (30 $) per tornare in aeroporto a prendere il volo diretto ad Eleuthera (291 € a/r per due). Abbiamo volato con la Southern Air. Al momento di imbarcarci ci è sembrato di dover salire sull’autobus! L’aereo teneva 15 passeggeri ed era rumorosissimo! Attraversato il mare, in circa 30 minuti eravamo a Eleuthera! Prima ci siamo fermati all’aeroporto di Governor’s Harbour e verso le 8 siamo arrivati a North Eleuthera. Ci hanno consegnato le valigie a mano, direttamente dall’aereo. Fuori ci attendeva il ragazzo della Surfers Rentals che ci ha consegnato la nostra jeep, una Honda CR-V degli anni ’90 (466 € per 6 giorni). Con le indicazioni alla mano ci siamo diretti verso la guesthouse che avevamo già prenotato dall’Italia, il Surfer’s Haven (350 € per 6 notti).

L’isola ci è subito parsa ricca di vegetazione, in alcuni tratti paludosa, e con poche case e strutture alberghiere. Siamo riusciti a trovare la guesthouse che si trova in mezzo alla vegetazione un po’ distante dalla via principale, la Queen’s Highway. Ci hanno accolto i proprietari, Tom con sua madre e la moglie. Persone davvero gentilissime! Abbiamo portato i nostri bagagli in stanza, ci siamo cambiati con abiti più leggeri. Siamo saliti sulla nostra jeep e siamo andati verso Governor’s Harbour. Abbiamo cambiato un po’ di soldi in banca e ci siamo fermati in un negozio di alimentari per fare un po’ di spesa. Abbiamo deciso di cercare la spiaggia Ten Bay Beach. Arrivati alla spiaggia siamo rimasti estasiati dal colore cristallino del Mare dei Caraibi! Il sole era caldo e così ci siamo subito tuffati! Abbiamo passato li tutta la giornata fino a tardo pomeriggio. Sulla strada del ritorno ci siamo fermati in un negozio di liquori perché mio marito voleva provare una birra locale. I proprietari prima di fargliela pagare hanno voluto che l’assaggiasse e voleva che ne bevessi una anche io, ma quando gli ho detto che non potevo perché ero incinta, hanno iniziato tutti a congratularsi e hanno offerto la birra e anche uno shortino a mio marito e a me una bevanda al malto multi vitaminico dal sapore disgustoso! Siamo rientrati al Surfer’s Haven e ci siamo fatti una doccia. Ci siamo preparati la cena nella cucina esterna sotto il gazebo e siamo andati a letto.

Venerdì 30 dicembre

Al mattino, dopo un lungo riposo, ci siamo alzati e il cielo era coperto di nuvole. Abbiamo aspettato che la proprietaria ci portasse il caffè e abbiamo fatto colazione sotto il gazebo. Ci ha sorpreso un piccolo acquazzone della durata pochi minuti. Mentre il cielo si schiariva, ci siamo messi in marcia verso Ben Bay Beach a nord. Abbiamo dovuto percorrere alcuni km di sterrato per arrivare a questa piccola baia sferzata dal vento e con acque turchesi. Abbiamo cercato un angolo un po’ riparato e ci siamo stati per un paio d’ore. Il sole andava e veniva e l’aria si era rinfrescata, così abbiamo deciso di spostarci in un’altra spiaggia, Tay Bay Beach. Anche questa purtroppo era troppo ventosa. Abbiamo deciso di vedere la grotta di fianco alla spiaggia, Preacher’s Cave. Visto che era mezzogiorno abbiamo pranzato con la nostra pasta fredda e ci siamo incamminati sulla strada in direzione sud. Superato Glass Window Bridge (un ponte dal quale si ha da una parte il blu intenso dell’Oceano Atlantico e dall’altra parte l’azzurro cristallino del Mare dei Caraibi), ci siamo fermati a Twin Sisters Beach. Visto che eravamo dal lato caraibico il mare era calmo e il sole caldo, così abbiamo passato il resto della giornata su questa spiaggia. Siamo rientrati alla guesthouse per farci una doccia, cenare e andare a dormire.

Sabato 31 dicembre

Dopo una bella dormita, abbiamo fatto colazione e ci siamo messi in auto. La destinazione del giorno era Lighthouse Beach, la spiaggia più a sud dell’isola. Eleuthera è percorsa da nord a sud da un’unica strada lunga circa 160 km, quindi da dove eravamo noi abbiamo impiegato circa 2 ½ ore per arrivare alla spiaggia. Gli ultimi 5 km sono sterrati e sembrano interminabili! Abbiamo parcheggiato la jeep e dopo pochi passi siamo arrivati alla spiaggia. Che meraviglia! Il vento increspava il mare e le scogliere bianche contrastavano con il mare blu/turchese e la sabbia lievemente rosa. Saliti sulla scogliera abbiamo trovato una spiaggetta davvero perfetta! Sabbia rosa e mare azzurrissimo! Ci siamo sistemati e siamo rimasti li fino al primo pomeriggio. Non saremmo più voluti andare via visto che avevamo trovato la spiaggia perfetta, ma visto che il tragitto per il ritorno era lungo, abbiamo preso le nostre cose e siamo ritornati alla jeep. Lungo la strada del ritorno ci siamo fermati a Rock Sound per vedere l’Ocean Hole, un buco profondo circa 160 metri con acqua del mare e popolato da tantissimi pesci. Siamo risaliti in auto e ci siamo fermati anche per ammirare la spiaggia di Winding Bay, ma visto che il sole stava iniziando a calare, siamo rientrati al Surfer’s Haven. Ci siamo fatti una doccia, abbiamo cenato e abbiamo deciso di uscire visto che era l’ultimo dell’anno. Siamo andati al Raibow Inn, locale carino pieno di americani. Ci siamo presi qualcosa da bere e ci siamo seduti ad ascoltare un gruppo che suonava della bella musica, e così abbiamo aspettato la mezzanotte.

Domenica 1 gennaio

Al mattino siamo andati al molo, circa 3 km dopo l’aeroporto di North Eleuthera. Abbiamo preso un water taxi per Harbour Island (5 $ a persona a tratta). In neanche 10 minuti siamo arrivati sull’isola dove il principale mezzo di trasposto è la golf cart. L’isola è davvero piccola e noi abbiamo deciso di girarla a piedi. Ci siamo incamminati su per la collina fino a Pink Sands Beach. Davanti a noi abbiamo trovato una spiaggia lunga circa 5 km (la lunghezza dell’isola) di sabbia rosa finissima sferzata dal vento con un mare di colore azzurro intenso. Nascoste dalla vegetazione sopra alla collina, si intravedevano le ville dei ricchi. Abbiamo trovato un angolo dove sistemarci e abbiamo trascorso così metà della giornata. Dopo esserci ricoperti di sabbia per via del vento incessante, ci siamo concessi un bagno e verso metà pomeriggio abbiamo deciso di dare un’occhiata al resto dell’isola. Siamo rimasti sgomenti dalla ricchezza delle persone. Abbiamo ripreso il water taxi per tornare sulla nostra isola. Ritornati nella nostra stanza ci siamo fatti una doccia e abbiamo cenato. La proprietaria ci ha offerto una fetta della sua torta con noci pecan. Una vera delizia!

Lunedì 2 gennaio

Al mattino abbiamo deciso di andare a vedere Club Med Beach. Ci abbiamo messo un po’ per capire come trovarla ma poi ci siamo riusciti. Per raggiungere la spiaggia abbiamo imboccato una strada che attraversa un vecchio resort in stato di abbandono, distrutto da un uragano. La spiaggia davvero bella, sferzata dal vento perché sul lato atlantico e con sabbia rosa. Abbiamo cercato un angolo un po’ riparato ma dopo poco eravamo già coperti di sabbia! Ci siamo spostati allora a Twin Cove Beach, a pochi km di distanza. C’era un piccolo isolotto collegato alla spiaggia da una sottile lingua di sabbia. Ci siamo fermati per un bagno e per rilassarci un po’. A metà pomeriggio abbiamo scelto una spiaggia dal lato caraibico senza vento, così ci siamo fermati a Gauldin Cay Beach. Purtroppo il cielo si era rannuvolato così abbiamo deciso di fare rientro nella nostra stanza. Arrivati al Surfer’s Haven il sole era tornato così abbiamo pensato di andare a vedere Surfer Beach, non molto distante dalla guesthouse. Ci siamo quasi persi ma poi siamo riusciti ad arrivare alla spiaggia. Il vento era incessante e il mare di un blu intenso e agitato mettevano quasi paura. Siamo tornati nella nostra stanza per una doccia e la cena. Poi ci siamo coricati.

Martedì 3 gennaio

Avevamo prenotato un’escursione di mezza giornata (134€ ) con Tom, il figlio della proprietaria. Così alle 8,30 del mattino, insieme ad altri due turisti, siamo saliti sul pick-up della nostra guida e siamo arrivati a Current. Ci siamo infilati le mute, maschere, boccaglio e pinne e ci siamo tuffati in mare per fare snorkelling. Subito vicino alla riva abbiamo visto la nostra prima razza. Seguendo la guida ci siamo fatti trascinare dalla corrente, e che corrente! Penso che nessuno dei quattro aveva capito che dovevamo prendere la corrente (fortissima, non si riusciva a nuotare) per arrivare nel punto dove poi avremmo visto i pesci, perché gli altri due ragazzi mi sembravano un po’ nel panico. Superati i primi cinque minuti, finalmente siamo arrivati in un punto dove l’acqua era più calma e così abbiamo visto le aquile di mare, una tartaruga, i barracuda e altri pesci colorati. Non siamo rimasti molto colpiti perché pensavamo che la barriera corallina fosse più visibile. Dopo lo snorkelling, la guida ci ha offerto uno spuntino. Ritornando verso la guesthouse ci siamo fermati per vedere una grotta sul lato atlantico. Il pomeriggio siamo andati a Gregory Town per prendere alcuni souvenirs e poi siamo ritornati a Gauldin Cay Beach dove siamo rimasti fino al tramonto. Ritornati in stanza ci siamo fatti una doccia e abbiamo cenato.

Mercoledì 4 gennaio

Ci siamo dovuti svegliare presto al mattino perché dovevamo riconsegnare l’auto all’aeroporto di North Eleuthera per poi prendere, alle 7.30, il volo per Nassau. Atterrati a Nassau, abbiamo preso le nostre valigie e siamo saliti su un taxi (30 $) per andare all’Arawak Inn, la nostra sistemazione per la notte. Fin da subito non ci ha fatto una buona impressione… ancora meno il proprietario che è arrivato dopo mezz’ora che lo aspettavamo. Abbiamo lasciato i nostri bagagli perché la stanza non era ancora pronta. Ci siamo incamminati verso il centro, il clima era molto umido e caldo e non tirava un filo d’aria. Arrivati in centro abbiamo deciso di vedere il museo Pirates of Nassau (26 $ per due), che ripercorre la storia di vari pirati dei Caraibi e c’è anche la ricostruzione di un veliero. Abbiamo visitato anche il Pompey Museum (10,75 $ per due) che parla della tratta degli schiavi che partivano dall’Africa per arrivare in America.

Usciti dal museo abbiamo costeggiato il lungo mare dove attraccano le navi da crociera ed era un via vai di turisti e di locali per turisti. Ci siamo incamminati su per la collina e siamo arrivati fino al Fort Fincastle, un piccolo forte mai utilizzato che abbiamo deciso di vedere all’interno (2,20 $ per due) ma non ci ha entusiasmato perché l’unica vista che si aveva era quella sul mega resort Atlantis e sulle navi da crociera. Siamo tornati verso il lungomare e ci siamo fermati nella zona Fish Fry, piena di locali dover poter mangiare qualcosa. Ci siamo fermati in un locale per pranzare e mio marito ha voluto provare il famoso conch, un mollusco simile al calamaro come consistenza, ma non l’ha gradito perché era condito solo con cipolla bianca e lime. Io invece ho preso pollo con insalata di patate, riso e fagioli, un piatto troppo abbondante che non sono riuscita a finire. Non siamo rimasti molto soddisfatti e abbiamo speso ben 35 $. Tornati alla nostra sistemazione, il proprietario ci ha fatto vedere la stanza nella quale aveva riposto non le nostre valigie, ma quelle di altri ospiti! Mentre mio marito è andato a pagare (86 €), io ho trovato un altro ospite nella stanza: una lucertola stecchita dentro al frigorifero! Per il resto del giorno ho avuto il pranzo che mi girava nello stomaco…

Nel tardo pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata fino alla spiaggia dove siamo rimasti fino al tramonto. Siamo rientrati per una doccia e verso le 20 siamo usciti per andare a prenderci un gelato. Io avevo lo stomaco che non era ancora a posto e quando siamo passati davanti al ristorante dove avevamo pranzato, non so perché non so per come ma finalmente mi sono liberata! Ho vomitato tutto vicino ad un albero, che liberazione! Ci siamo diretti verso il centro per cercare una gelateria, ma sembrava una città fantasma! Tutti i locali e i negozi erano chiusi. L’unico posto che abbiamo trovato aperto era il Mc Donald’s, così ci siamo presi un Mc Flurry e siamo rientrati all’Arawak Inn per la notte.

Giovedì 5 gennaio

Al mattino abbiamo fatto le cose con calma visto che il check out era alle 11. Abbiamo cercato un supermercato nelle vicinanze per spendere gli ultimi dollari ma non abbiamo trovato niente. Alle 11 in punto il proprietario dell’albergo ci aveva già chiamato un taxi che era già fuori ad aspettarci. Siamo arrivati in aeroporto con largo anticipo visto che il nostro volo era per le 19. Abbiamo pranzato da Wendy’s con hamburger e patatine e ci siamo messi ad aspettare. Verso metà pomeriggio abbiamo chiesto se potevamo già fare le carte di imbarco. Lo stewart ci voleva fare solo quella Nassau-Miami perché poi a Miami avevamo solo un’ora scarsa tra un volo e l’altro e secondo lui le compagnie aeree non possono vendere biglietti con sosta di meno di un’ora. Ci ha consigliato quindi di ritirare i bagagli a Miami e vedere se riuscivamo a prendere il volo successivo, oppure dovevamo comprare un altro biglietto…mio marito aveva iniziato ad agitarsi! Per nostra fortuna una hostess ci è venuta in aiuto ed è riuscita a stamparci tutte e tre le carte di imbarco. Così imbarcati i bagagli, siamo passati al controllo passaporti e abbiamo atteso il nostro volo. Arrivati a Miami, siamo scesi correndo dall’aereo e, per paura di non farcela, abbiamo corso fino al gate per Londra. Saliti in aereo ci hanno informato che il volo era in ritardo per guasti all’aereo….incoraggiante! Abbiamo aspettato 1 ora e 40 minuti prima di partire…

Venerdì 6 gennaio

Siamo arrivati a Londra con circa 1 ora di ritardo e dopo aver cambiato terminal e sbrigato i vari controlli, ci siamo concessi un pranzo da Giraffe. Ormai è la nostra tappa fissa quando passiamo dall’aeroporto di Londra. Come nostro solito, abbiamo ordinato una ceasar salad e un fish and chips. Soddisfatti del pranzo siamo andati al nostro gate. Ci siamo imbarcati sul volo per Bologna. Siamo arrivati che erano ormai le 18. Abbiamo ritirato i bagagli e abbiamo preso la nostra auto dal parcheggio per tornare a casa.

Nell’immaginario della gente se uno decide di andare alle Bahamas è perché è ricco, ma noi siamo riusciti a spendere poco e vivere una vacanza rilassante e piacevole. Per gli amanti del mare e della quiete, l’isola di Eleuthera è l’ideale! Poco turismo, nessun resort, solo qualche casa vacanza o piccoli alberghi, gente cordiale e allegra. Il clima d’inverno è ottimo, 26° C di giorno e circa 20° C la sera. Una vacanza di sole, mare e relax! Ogni tanto ci vuole per rigenerarsi un po’!

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Lighthouse Beach

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Twin Cove Beach

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Lighthouse Beach



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