A ZONZO TRA BAVIERA E AUSTRIA di 2nda PARTE

Continua dalla sezione GERMANIA _____________________________ Lasciata Prien entriamo in autostrada e in poco più di mezz’ora siamo a Salisburgo. Luisa the voice ci porta all’ostello, o meglio vorrebbe ma un giro di sensi unici e strade pedonali sbarrate ci costringe ad usare il buon vecchio buonsenso geografico…L’ostello non è in...
Scritto da: Facosta
a zonzo tra baviera e austria di 2nda parte
Partenza il: 26/04/2008
Ritorno il: 03/05/2008
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
Continua dalla sezione GERMANIA _____________________________ Lasciata Prien entriamo in autostrada e in poco più di mezz’ora siamo a Salisburgo. Luisa the voice ci porta all’ostello, o meglio vorrebbe ma un giro di sensi unici e strade pedonali sbarrate ci costringe ad usare il buon vecchio buonsenso geografico…L’ostello non è in centro, ma è immerso nel verde di un boschetto, in una tranquillissima zona residenziale dove ci sono anche diverse scuole e l’università. Per andare in centro serve l’auto, oppure a qualche centinaio di metri, sulla strada principale, passa il bus (fermata “stazione di polizia”).

Ci danno una bellissima camera da quattro con lavabo e finestra sul bosco, che come metri quadri è un vero appartamento! Resteremo qua due notti, per una volta rallentiamo il ritmo dei trasferimenti. Lasciati i bagagli, andiamo in città. Parcheggiamo sulla riva destra all’altezza di un ponte pedonale, e siamo subito nel centro storico, che è sulla riva sinistra ed è quasi tutto pedonale. Il sole che tramonta arrossa le cupole delle chiese e la fortezza in alto sulla collina, e per strada non c’è nessuno… un’atmosfera davvero magica che ci fa godere ancora di più questa splendida cittadina! Dopo un po’ la fame si fa sentire, e decidiamo per una volta di abbandonare il piatto bavarese di carne e ci concediamo una pizza in una pizzeria italiana.. Per una volta, possiamo anche fare i classici italici alla ricerca della cucina di mammà! Dopo cena, altre foto ancora by night, ma poi fa davvero troppo freddo per come siamo vestiti, e ci dirigiamo verso l’ostello.

30 aprile – Berchtesgaden e Salisburgo Ci sveglia un bellissimo sole! Non ci sembra vero, non piove più e fa pure caldo! Decidiamo di non perdere l’occasione, e prendiamo subito la direzione della valle di Berchtesgaden, a pochi km da Salisburgo, lasciando la visita della città per il pomeriggio.

La vallata è in territorio tedesco. C’è un bel lago alpino su cui è possibile viaggiare col battello, e in alto si intravede la cima su cui Hitler fece costruire il Nido d’Aquila, per le riunioni più importanti del suo Stato maggiore. Arriviamo al lago, un grande parcheggio a pagamento accoglie tutti i turisti, e a giudicare dalle dimensioni d’estate dev’essere davvero super-affollato. Oggi non c’è grande movimento, e anche gli esercizi commerciali sembrano tutti in revisione/ristrutturazione in vista dell’alta stagione estiva. Arriviamo al porticciolo e sta per partire un battello: come al solito, lo prendiamo al volo! Andremo fino a St. Bartholome e ritorno, una mezz’oretta per tratta.

Il lago è splendido, forse il più scenografico che abbiamo mai visto…L’acqua limpidissima è verde, i pini delle rive sono fitti fitti, c’è qualche baita di legno e sullo sfondo enormi ghiacciai innevati. Arriviamo in vista di St. Bartholome, sono tre case e una chiesetta dai tetti rossi a cipolla, bellissimo quadretto! Sostiamo una mezz’oretta in attesa del battello del ritorno, e ne approfittiamo per scattare fotografie (impossibile resistere!) e osservare le molte valanghe che scendono a ripetizione dai nevai della cima più vicina… il rombo si sente in differita rispetto alla valanga, è uno spettacolo naturale impressionante..

Tornati al parcheggio, scendiamo a valle e prima di rientrare a Salisburgo passiamo al castello di Hellbrunn, famoso per i giochi d’acqua. Noi facciamo solo un giro nel parco, che oggi è un parco pubblico sempre aperto, con alcune vasche d’acqua e dei bei parterre fioriti.

In città, parcheggiamo nello stesso posto della sera precedente, e dopo un bel panino con l’aringa da Nordsee saliamo con la funicolare alla fortezza di Hoehnsalzburg. Il biglietto comprende la funicolare e l’ingresso alla fortezza, compresa una piccola visita con un’audioguida. Il panorama a 360 gradi tutto intorno è indescrivibile: montagne e prati da una parte, la città vecchia il fiume e poi la città nuova dall’altra.. Bellissimo! Visitiamo una prima parte della fortezza con alcune piccole esposizioni sulla Grande Guerra e la storia della fortezza, poi prendiamo l’audioguida e in gruppo, tallonati da un sorvegliante (avranno paura che ci lanciamo nel vuoto da una balconata?) saliamo sui camminamenti più alti e poi visitiamo le sale storiche. Sono solo tre, ma sono molto belle, in pannelli di legno dipinti, e valgono la visita. Ridiscendiamo i città, è ora di andare a mettere altre monete nel parchimetro. Arriviamo all’auto e… c’è già la multa! Il controllo è passato 11 minuti dopo la scadenza del ticket, e noi siamo arrivati evidentemente pochi istanti dopo il vigile.. Grunt! Troppa efficienza teutonica! Ritorniamo in città, abbiamo ancora le principali chiese da visitare. Decidiamo invece di saltare la visita alla casa di Mozart, perché abbiamo letto di altri viaggiatori molto delusi. Dopo una doccia e un pisolino in ostello, andiamo a cena alla Augustiner, una birreria/birrificio di un convento, luogo molto popolare non solo tra i turisti ma anche tra i locali. Le sale, enormi, sono a disposizione per sedersi, ma ognuno va a prendere da mangiare (e ovviamente da bere) in chioschetti presenti nei corridoi: c’è quello della carne, dove prendiamo ottime costine di maiale e un belo stinco al forno, quello dei panini coi wurstel, quello dei dolci, quello dei sottaceti e delle salse, quello dei formaggi…In pieno stile nordico, tutto è riciclato/riciclabile: i piatti sono ovviamente di carta ma le posate…Mai visto prima…Sono di compensato! Infatti gli avventori locali si portano coltello e forchetta da casa. L’atmosfera è molto divertente, è un posto da non perdere… per l’estate, c’è anche un bel giardino al fresco.

1 maggio – da Salisburgo a Zell am See Salutiamo Salisburgo sotto un cielo plumbeo.. Oggi promette maluccio. Scendiamo verso sud lungo la valle del fiume Salzach. Prima tappa a Golling, dove ci fermiamo in prossimità del Lueg Pass per visitare le gole del fiume. Lasciata l’auto, si scende un quarto d’ora circa lungo un sentiero gratuito attrezzato da scale e ponti metallici fino al letto del fiume, che in quel punto scorre tra gole di roccia immense formando alcune piccole cascate…Il luogo è davvero particolare e ci piace molto, solo il rumore dell’acqua rompe il silenzio.. E smette anche di piovere! Altra tappa a Werfen, dove facciamo qualche foto al castello, arroccato in una posizione davvero fotogenica.. Poi ci fermiamo in paese perché vediamo un gran assembramento di gente in costume tipico intorno al tronco di un pino, e vogliamo capire cosa succede. Stanno erigendo il MaiBaum, cioè l’albero di maggio. Si tratta di un immenso tronco di pino, cui lasciano solo i rami apicali, decorati da nastri rossi, che viene eretto a forza di braccia e puntelli di legno dagli uomini del paese. Tanto più alto è il maibaum, tanto più orgoglioso sarà il paese. Tra paesi vicini c’è anche la tendenza a rubarselo l’un l’altro nottetempo, per poi richiedere un riscatto sotto forma di botti di birra! Assistiamo alla mastodontica impresa (il pino sarà alto 60 m), bagnata da fiumi di birra nonostante che siano solo le 10 e mezza del mattino, e facciamo molte foto ai costumi degli abitanti, davvero belli e caratteristici.

A Bischofshofen lasciamo la valle del Salzach e deviamo sulla strada panoramica 164, che attraverso un passo a 1300 m promette viste spettacolari delle montagne circostanti, tutte tra i 2500 e i 3000 m. La neve è ancora fresca, lungo la strada…Peccato che il maltempo non ci permetta di vedere granchè…Indoviniamo la presenza della montagna per i numerosi impianti di funivia che incontriamo, ma non vedremo mai né la montagna, né tantomeno la cima.. Peccato davvero. Scendiamo su Zell am See sotto una pioggerellina fitta e costante. Ci fermiamo in paese per mangiare qualcosa, al McDonalds perché sono quasi le tre e non sembrano esserci altri locali aperti. Fa davvero freddo e il paese non ci sembra granchè. Eppure pernottiamo qua, stanotte: che fare fino a sera?? Dopo esserci ristorati, decidiamo di andare fino a Bad Gastein, la nota località termale e turistica, che si trova a una mezz’oretta d’auto. Continua a piovere. La valle è davvero bella, ma certo con il sole sarebbe un’altra cosa. Arriviamo fino a Bad Gastein, ci sono alcuni Grand Hotel che testimoniano le passate glorie della Belle Epoque; facciamo una foto alla cascata che c’è in mezzo al paese, poi cerchiamo la Franziskaner kirke che pare essere una cappella molto bella…Ma è chiusa. Grunt. Scendiamo verso valle e ci fermiamo alle grotte che si trovano poco prima della galleria di fondovalle. Sono quasi le 16, e l’ultima visita era alle 15. Doppio grunt. Torniamo verso Zell am see, e allunghiamo fino a Kaprun, pochi km dopo. C’è un bel castello che guarda la pianura, e il paese sembra più ridente di Zell am see…O sarà perché FINALMENTE SMETTE DI PIOVERE? Ebbene si, non piove più…E uno spettacolare doppio arcobaleno ci riconcilia con questa parte dell’Austria. Cerchiamo con l’aiuto di Luisa l’ostello, è a Schuttdorf, in una spettacolare posizione sul lungo lago, di fronte al Grand Hotel di Zell am See…E la nostra camera ha proprio la vista panoramica…E anche il bagno in camera, insomma una meraviglia! Per cena andiamo a Zell am See, e ceniamo in una Gasthof un po’ più elegante della nostra media, ma il prezzo alla fine non sarà poi tanto più caro. Finalmente riesco a mangiare qualcosa che non sia carne: una bella trota del lago! Notte agitata causa ragazzi in gita scolastica a zonzo nel corridoio fino alle prime luci dell’alba. Gli insegnanti avevano i tappi nelle orecchie, evidentemente.

2 maggio – da Zell am See a Innsbruck Salutiamo Zell am See e partiamo verso le famose cascate di Krimml. Arriviamo sul posto alle 9.30, la cascata è ancora all’ombra ma è già spettacolare! SI vedono due salti per complessivi 110 m., ed è ricchissima d’acqua. Paghiamo due euro a testa, e inizia la salita. La strada pedonale sale lungo la cascata, offrendo numerosi punti panoramici da cui fare splendide foto. In un’oretta saliamo fino al ristorante che c’è a monte del secondo salto.. Da sotto non avremmo mai detto che saremmo arrivati fin quassù. Si vede il terzo e ultimo salto, anch’esso di circa 60 m… un posto da conquistarsi, ma ne vale davvero la pena! Riprendiamo l’auto e scendiamo attraverso il Gerlos Pass nella valle dello Ziller, una delle più popolate ma sicuramente più pittoresche vallate tirolesi. La strada si snoda lungo prati gialli di primule, case di legno e chiesette col campanile a punta: davvero bello! Ci sono anche tante segherie ed enormi cataste di legname aspettano il treno per essere vendute… si nota subito che qua la montagna dà ancora da vivere, e da vivere bene, ad una comunità fiorente che ha saputo gestire bene le risorse del territorio (che sono innanzitutto turistiche, ma è l’utilizzo agronomico e forestale che permette di avere foreste ben curate e prati verdi con le mucche che tanto fanno cartolina).

Siamo ormai a pochi km da Innsbruck. Facciamo una puntata a sbirciare l’Achensee, il lago più grande del Tirolo, e poi ci fermiamo a Schwaz. E’ una graziosa cittadina mediovale lungo un fiume, visitiamo la chiesa e il chiostro di un bel convento francescano. C’è anche la casa natale di Fugger, il banchiere della Fuggerei di Augusta. Altra tappa: Hall in Tirol, con un centro storico molto caratteristico, strette vie che scendono verso il castello e un Rathaus con i merli e gli stemmi dipinti delle casate del luogo.

Alle 17.30 siamo ad Innsbruck all’ostello. E’ davvero molto squallido, l’unico in tutto il viaggio. E’ un enorme edificio anni 60, con stanze a quattro letti minuscole, sembra di dormire in un vagone letto…A posteriori, sempre meglio scegliere ostelli in località piccoline, sono più curati e meglio gestiti di quelli delle grandi città.

Dopo una doccia, andiamo in centro. Innsbruck ha la parte storica molto raccolta, in un’oretta si visita. Fotografiamo con la luce del tramonto la Goldener Dachl, i vicoli intorno alla cattedrale, che purtroppo è già chiusa, e alcune piazze, poi ci fermiamo in una trattoria a mangiare i famosi canederli alla tirolese. Alle 10.30 siamo a nanna nel nostro wagon-lit.

3 maggio – da Innsbruck a Torino Siamo indecisi se tornare in centro per visitare la cattedrale, oppure se andare allo Schloss Ambras, sulla collina. Vince il secondo, perché speriamo di avere anche un bel panorama della città. Luisa come al solito quando serve dorme, quindi ce la sbrighiamo con la cartina tradizionale. Arrivati sul posto, purtroppo scopriamo che il castello apre solo alle 10.00, ci sarebbe quasi un’ora di attesa. Delusi, facciamo un bel giro nel parco, che per fortuna è già aperto, ed è molto bello…Ci sono persino i pavoni! Dopo qualche foto, lasciamo la città verso il Brennero.

Alle 11.30 siamo a Bolzano, e decidiamo di fare un break e visitarla, visto che nessuno di noi l’ha vista. E’ sabato e c’è il mercato. Lasciamo l’auto in un silopark, e in due minuti siamo in centro. La città è molto carina, tante case antiche dai bei colori, molte botteghe di specialità gastronomiche, la cattedrale non è nulla di che invece. Mangiamo l’ultimo bretzel, e poi questa splendida vacanza è davvero finita, si torna a casa. Alle 17.00 siamo a Torino.



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