Australia: grande è bello !

Australia, fino laggiù !??? Quando si dice che l'Ausrtalia è lontana, probabilmente, non si ha idea di cosa significhi "quella lontananza". L'Australia, agli antipodi di tutto e tutti, non è solo "lontana": è il prototipo della lontananza. L'Australia dista tra i 12.000 ed i 20.000 Km dall'Italia, con una differenza di fuso orario, sempre...
Scritto da: Carlo E marika
australia: grande è bello !
Partenza il: 31/07/1999
Ritorno il: 14/08/1999
Viaggiatori: in coppia
Australia, fino laggiù !??? Quando si dice che l’Ausrtalia è lontana, probabilmente, non si ha idea di cosa significhi “quella lontananza”.

L’Australia, agli antipodi di tutto e tutti, non è solo “lontana”: è il prototipo della lontananza. L’Australia dista tra i 12.000 ed i 20.000 Km dall’Italia, con una differenza di fuso orario, sempre rispetto all’Italia, di +8 ore nella parte occidentale (Western Ausrtalia), +8.5 ore nella parte centrale (South Australia e Northern Territory) e +9 ore nella parte orientale (Victoria, New South Wales e Queensland). Quando in Italia vige l’ora legale le differenze di fuso si riducono di un’ora (quindi +7, +7.5 e +8 ore). La moneta corrente è il Dollaro Australiano (AUD), che vale circa 1200 lire.

In Australia si può arrivare in 3 mesi (!) via nave, a Perth o in non meno di 24 ore di volo (!!). Noi abbiamo viaggiato con le Linee Aeree Emirates, da Roma a Melbourne via Dubai e Singapore: un viaggio favoloso ! Abbiamo mangiato alla grande, viaggiato in gran comfort e visto almeno 6 film in prima visione (in Luglio) tra cui Matrix, Shakespeare in Love, Analyze This (il film con De Niro e Crystal di cui non ricordiamo il titolo italiano).

Le stagioni in Australia sono invertite, quindi la nostra estate è il loro inverno, con temperature medie di 8 gradi nella parte meridionale, con notti fredde (2 °C) e giorni caldi (22 °C) nella parte desertica centrale e clima umido tropicale nella parte settentrionale (tra 24°C e 30°C).

La preparazione Un viaggio in Australia va preparato per due motivi: è una terra radicalmente diversa dalla nostra, e merita di essere visitata con attenzione per non perdersi delle meraviglie mozzafiato le differenza climatiche tra diverse regioni australiane sono notevoli E’ quindi indispensabile armarsi di una buona guida, le migliori per l’Australia sono Mondadori e Lonely Planet. Ma la terra degli aborigeni merita di essere compresa appieno, un libro da leggere assolutamente è Le Vie dei Canti di Bruce Chatwin (lo scrittore pellegrino de “In Patagonia”): resterete sorpresi ! Portate qualsiasi ordigno elettromeccanico che sia in grado di fare riprese o fotografie (trovate una selezione di foto qui ).

Inoltre, preparate attentamente il vestiario. Il nostro viaggio si è svolto in tre tappe: Melbourne (inverno cittadino), Alice Springs , Ayers Rock (clima desertico invernale) e Cairns (clima tropicale). Abbiamo dovuto portare una selezione di vestiti di tutti i tipi. Attenzione a minimizzare il peso (che un sovrapprezzo di volo può arrivare al milione e mezzo) ! Melbourne Siamo partiti il 16 Luglio alle 13 da Roma e siamo arrivati all’una di notte del 18 Luglio a Melbourne, con scali a Nizza, Dubai e Singapore, per un totale di 25 ore tra voli e scali. A Melbourne abbiamo alloggiato all’Hotel Ibis, 15/21 Therry Street in doppia standard solo pernottamento.

Vivere a Melbourne è semplice ed economico: potete scegliere di mangiare Italiano (zona di Carlton a Lygon street – andate a trovare i nostri connazionali, ne vale la pena), Greco o Cinese (zona centrale intorno a Bourke Street). Melbourne è una metropoli di 3 milioni di abitanti indaffaratissima ma mai caotica, sempre attiva e con tanto verde, affascinante ed elegante, tempio internazionale degli sport (rugby, tennis, Formula 1) e della cultura (musei, gallerie e l’opera ). Insomma: Melbourne, capitale del verde stato del Victoria, è la Londra degli antipodi.

Nella nostra permamenza di due giorni abbiamo visitato i caratteristici Queen Victoria Market , mercati con bancarelle aperti la Domenica dalla mattina al primo pomeriggio (dicono anche il Martedì, da verificare). Grazie anche al City Circle (un tram storico gratuito che fa il giro del perimetro del centro), abbiamo poi visitato il Royal Garden , uno dei giardini che ha reso Melbourne famosa come “città verde”, in cui spicca lo Shrine of Remembrance , impressionante monumento ai caduti di tutte le guerre a cui ha partecipato l’Australia (come colonia inglese). Proprio a fianco dello Shrine of Remembrance sono da vedere i giardini botanici, o Royal Botanic Garden. Nell’elegante Collins Street si trovano le Rialto Towers , le torri gemelle alte 250m che offrono una vista a 360 gradi su Melbourne. Per lo shopping è da vedere assoultamente il Melbourne Central, costruito attorno alla torre , coperta da un cono di vetro che ricorda la Pyramide del Louvre a Parigi, che presidiava il primo insediamento di coloni. Una curiosità del Melbourne Central è l’orologio , che si apre e suona un motivetto davvero suggestivo. A Melbourne abbiamo visto “The Phantom Menace”, il primo episodio della saga di Guerre Stellari, tradotto in Italia come “La Minaccia Fantasma” (per inciso: non ci è piaciuto).

Alice Springs, Ayers Rock In circa quattro ore si vola (con Qantas o Ansett) da Melbourne ad Alice Springs, compreso lo scalo ad Adelaide. Non si ha idea di quanto sia immenso il deserto rosso finché non lo si sorvola: per due ore sotto di noi si stagliava una immensa pianura rossa, con i segni dei laghi e fiumi prosciugati, qualche cespuglio, una strada lunga e diritta e null’altro. Questo, l’anticipo del meraviglioso nulla selvaggio del Red Center.

Ad Alice Springs è ambientato il libro di Bruce Chatwin – Le Vie dei Canti. Chi, come me, si aspetta di trovare ancora quella terra selvaggia, solitaria ed incontaminata – la cittadina di frontiera pioneristica d’eccezione, rimane invariabilmente deluso. Alice Springs è diventata un trappolone per turisti alla ricerca di dipinti aborigeni e didjeridoo (lo strumento aborigeno “del canto degli antenati”). In tutta questa macchina per far soldi gli aborigeni (i veri proprietari di questa terra) vivono ai margini in situazioni disperate di alcool ed emarginazione. Questa pagina è ovviamente troppo piccola per esaurire l’argomento, chiunque sia interessato può contattarci via e-mail. Da vedere assolutamente sono i dipinti aborigeni su tela, ma meglio su roccia, se siete fortunati; da ascoltare, invece, è il canto del sogno prodotto dal didjeridoo.

Il panorama che si gode di “the Alice” – questa la denominazione colloquiale di Alice Springs – dalla ANZAC hill lascia immaginare come doveva essere la città al tempo del primo insediamento. Charles Todd era stato inviato (fine ‘800) come manutentore del ripetitore telegrafico, assieme alla moglie Alice. All’epoca scorrevano due fiumi, denominati dallo stesso Todd Charles e Todd e, nei pressi dell’Old telegraph Station, c’era una sorgente: di qui il nome alla città. I fiumi sono oggi prosciugati e dall’ANZAC hill si possono ancora vedere i loro letti. Sullo sfondo, la catena montuosa dei Mac Donnel Ranges. L’unico altro elemento di Alice era la chiesa di padre Flynn. Tutto qui.

Dai turisti, come noi, The Alice è impiegata prevalentemente come tappa verso il parco nazionale dove sorge maestosa Uluru, ad Ayers Rock. Di passaggio ad Alice, andate a visitare il Royal Flying Doctor Service, il famoso serivizio di “medici volanti” che opera in tutta l’Australia. Abbiamo scelto un tour in campeggio attraverso il centro, le notti erano gelide ed i giorni fatti di massacranti levatacce prima dell’alba, marce forzate di 10Km, ma ne è valsa la pena. Il primo giorno siamo partiti da Alice verso Ayers Rock (480Km), con sosta al suggestivo Camel Frontier Farm e meraviglioso tramonto ad Uluru . I turisti possono scegliere se scalare Uluru, ma gli aborigini scoraggiano questa pratica, o girarci intorno. Girando intorno ad Uluru si scoprono scenari psichedelici, con onde di roccia e incredibili fori nella pietra rossa.

La mattina dopo ci siamo diretti, all’alba, ai monti Kata Tjuta (“tante teste”) o, all’occidentale, Monti Olgas , con annessa passeggiata nella Valley of Winds . Con partenza ed arrivo alla stazione di sosta di Kings Creek Station. La mattina successiva abbiamo visitato il Kings Canyon .

Cairns Dopo tanta fatica, abbiamo lasciato il Red Center ed i Territori del Nord alla volta del più riposante e tropicale Queensand, con un volo di circa 3 ore. Abbiamo alloggiato a Palm Cove, presso il Novotel Palm Cove Resort. Una enorme struttura con campo da golf di 9 buche e 10 piscine, di cui una sportiva da 25mt. Cairns è sorprendente per il verde, per le acque cristalline della grande barriera corallina e per le foreste tropicali. Da vedere assolutamente è il Rainforest Habitat, un bioparco dove è possibile osservare koala , coccodrilli ( o “crocs”, come li chiamano i locali) e molte altre specie di uccelli della foresta tropicale. Poi Mossman Gorge , la gola sul fiume Mossmann, un piccolo angolo di paradiso incontaminato di foresta tropicale ed un giretto in barcone sul fiume Daintree , che vi porterà nel cuore della foresta pluviale via fiume, con annesso incontro di uccelli tropicali, serpenti e coccodrilli (stavolta nel loro ambiente naturale, quindi niente scherzi agli animali che possono diventare pericolosissimi). Da non perdere è il viaggio in funivia fino a Kuranda con la Skyrail, con panorami mozzafiato , ed annesso ritorno con lo Scenic Train, il treno originariamente costruito per collegare Kuranda (nell’altopiano delle Tablelands) a Cairns. Una nota sulla linea Kuranda-Cairns: fu costruita da 1500 operai Italiani ed Irlandesi alla fine del secolo scorso e costò la vita ed il ferimento a centinaia di persone. Immaginate cosa poteva essere scavare gallerie in zone impervie coperte dalla foresta pluviale, con enormi difficoltà logistiche e di approvigionamento. Senza poi contare che gli operai venivano trattati né più e né meno come bestie. Comunque al turista che viaggi sullo Scenic Train si apre uno spettacolo davvero notevole, in mezzo alle cascate della foresta tropicale.

Da fare, inoltre, è il giro dell’altipiano delle Tableland, un misto di cascate e paesaggi “svizzeri” con tanto di mucche. Altrettanto spettacolare è il Curtain Fig Tree , un ficus bicentenario da non mancare.



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