Da Brisbane a Sydney passando da Pearl Harbor

Il nostro lungo viaggio è cominciato il 20.08.2008, mio marito ha coordinato questa vacanza, di ben 40 giorni, inserendola in un calendario di convegni scientifici a cui avrebbe partecipato in giro per il mondo. Partiti da Roma la nostra prima tappa è l’ovest dell’ Australia, il Queensland. Il volo ha comportato un primo tratto di nove...
Scritto da: Lellefante
da brisbane a sydney passando da pearl harbor
Viaggiatori: in coppia
Il nostro lungo viaggio è cominciato il 20.08.2008, mio marito ha coordinato questa vacanza, di ben 40 giorni, inserendola in un calendario di convegni scientifici a cui avrebbe partecipato in giro per il mondo. Partiti da Roma la nostra prima tappa è l’ovest dell’ Australia, il Queensland. Il volo ha comportato un primo tratto di nove ore di percorrenza con sosta a Seul in Korea ed un secondo tratto di altre nove fino a Brisbane.

Ed eccola Brisbane: ordinata e bellissima città che si sviluppa su un territorio attraversato, dall’omonimo fiume come fosse un serpentone che ne sfrutta appieno le potenzialità; Lungo gli argini tutto è molto curato: lussureggianti giardini con percorsi pedonali e ciclabili, si alternano a gradevoli costruzioni basse fino ad arrivare al centro città caratterizzato da una bellissima contrapposizione di grattaceli scintillanti dal design geometrico e pulito e antichi palazzi di epoca vittoriana. La passeggiata si dipana nel giardino botanico giungendo in alcuni tratti fino ad attraversare fitte mangrovie. Numerosi sono i ponti che uniscono le due parti della città, ma il più imponente è lo Story Bridge. La parte della città che più ci ha sorpreso è denominata South Bank: in questa zona, sempre lungo il fiume, i percorsi pedonali segnati da un pergolato dall’architettura moderna ricoperto di bouganvillea toccano angoli ricreativi inaspettati come ad esempio la ricostruzione fedele di una vera spiaggia tropicale con sabbia bianca e rocce, palme e acque limpide, dove trova posto persino una torretta per il life guard a vigilare su tranquille famiglie di bagnanti. Come una ciliegina sulla torta, ecco dominare una colossale ruota panoramica, che nostro malgrado è stata inaugurata il giorno della nostra partenza. Dopo un soggiorno a Brisbane di una settimana abbiamo noleggiato una macchina e quindi ci siamo spostati a sud, sulla Gold Coast per la precisione a Surfers Paradise e alloggiato in un hotel fantastico vicino la spiaggia dove, all’ingresso, grandi ventagli di paglia ondeggiavano dal soffitto. Le chilometriche spiagge color oro a perdita d’occhio mi hanno letteralmente stregato; l’Oceano Pacifico con le sue lunghe trasparenti onde accoglieva surfisti di ogni livello: dai più esperti ai principianti alle prese con le prime lezioni. Enormi grattaceli si affacciavano sulla costa quasi a proteggerne i larghi bagnasciuga che mi hanno regalato tranquille ed interminabili passeggiate. Percorrendo la costa verso sud abbiamo raggiunto Coolangatta e Cape Byron con il suo faro: la punta più ad Ovest del territorio Australiano. Gli scenari erano strabilianti e ritengo senza pari, resi ancor più belli dalla scarsa popolazione di turisti, ma da una miriade di pappagalli tanto chiassosi quanto coloratissimi.

Ritornati in auto a Brisbane, in volo, abbiamo attraversato l’Australia per spostarci a Perth, sulla costa opposta dove la nostra permanenza si è prolungata di altre 2 settimane; ovunque curati e bellissimi parchi di eucalipto con prati a perdita d’occhio e fiori dalle forme un po’ bizzarre. Lungo il fiume “Swan” cigni neri dal becco rosso si avvicinavano tranquilli alla riva, quasi ad incontrarsi a gruppi di buffi pellicani e dove talvolta, al tramonto, si vedevano passare delfini diretti al mare, che regalavano una piroetta agli osservatori meravigliati come me…, Perth è una città bella ed elegante dominata dal Kings Park (dicono sia il più grande al mondo), le sue strade appaiono pulite ed ordinate con contrapposizioni achitettoniche antiche e moderne abilmente affiancate. Linee di bus gratuiti permettevano a chiunque di spostarsi dalla periferia al centro citta, fino ai moli dei traghetti con estrema facilità. Nel nostro primo fine settimana abbiamo fatto una gitani traghetto raggiungendo l’ Isola di Rottnest, vero paradiso incontaminato della natura; lagune silenziose e calme dall’acqua cristallina, alghe color porpora e spiagge completamente deserte dove le onde infrangendosi dolcemente sulla bianchissima sabbia regalavano spettacolari colori. Il bel tempo ha fatto il resto.

I giorni a seguire in treno partendo sempre da Perth abbiamo raggiunto la famosa cittadina di Freemantle con i suoi palazzi di epoca coloniale e vittoriana dai colori allegri e una vivacissima zona portuale con ristoranti di ogni genere dove gustare pesce e crostacei freschissimi. Il nostro girovagare nei giorni seguenti ci ha portati, in meno di mezza giornata, a circa 400 km verso ovest nella cittadina di Hyden, sulla panoramica strada poco trafficata abbiamo potuto osservare paesaggi mutevoli di terra rossa,che spesso invadeva parte della carreggiata ed immense distese di calle bianche a costituire un fitto sottobosco. Piccolissime le cittadine incontrate che talora sembravano addirittura deserte; giunti ad Hyden la nostra tappa è stata Wave Rock: situata nel bel mezzo di una radura verdeggiante la formazione granitica scolpita dall’erosione delle piogge ha la particolare forma di un’ onda gigantesca nel momento in cui si rovescia su se stessa. Verso la fine del nostro soggiorno a Perth ci siamo spinti sempre più a sud dell’Australia sulla costa oceanica fino a raggiungere il faro di Cape Naturaliste risalente al 1901 e zona di passaggio delle balene nei mesi da ottobre a gennaio. Le spiagge di sabbia bianchissima si rincorrevano l’una all’altra con spettacolari cavalloni di un verde smeraldo che dolcemente si infrangevano su ampissimi bagnasciuga levigati come marmo. Alcune di queste avevano nomi che sicuramente derivavano da nostalgie di emigranti di tempi lontani come ad es.: Sorrento beach. Ed altre ancora destinate solo a cani e cavalli, attrezzate con il necessario per mantenerle pulite… Il nostro viaggio è poi proseguito per una meta che mai avrei pensato di raggiungere nella mia vita: le Hawaii e per la precisione l’isola di O’ahu. L’occasione si è presentata a seguito di una onorificenza di cui sarebbe stato insignito mio marito per le sue ricerche scientifiche in campo agronomico.

Abbiamo alloggiato ad Honolulu in un hotel sulla spiaggia di Waikìkì ai piedi del monte Diamond Head; e approfittato di questi giorni per visitare la storica baia di Pearl Harbor, quasi toccando con mano la famosa nave da guerra “Arizona”, terribilmente adagiata sotto il pelo dell’acqua con il suo contenuto di oltre mille uomini con lei periti.

Gli ultimi due giorni di questa parentesi hawaiana l’abbiamo trascorsa ad esplorare l’intero perimetro dell’isola non tralasciando neppure una spiaggia o un’insenatura al fine di valutarne le bellezze indubbiamente mozzafiato ed attraversando piantagioni di frutta esotica, e facendo scorpacciate di gamberi venduti appena cotti in angusti furgoncini molto pittoreschi..

Il 25 settembre con una sosta di 24 ore a Sydney il nostro viaggio si è concluso; questa breve tappa, sulla via del ritorno, ci ha permesso di rivisitare per il terzo anno consecutivo il centro città e una delle più belle baie del mondo, nonché raggiungere con un traghetto la famosa spiaggia di Manly dove gli australiani cominciavano il “loro” Inverno…

Un grazie speciale a mio marito ! Celeste Salvatore



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