The Spirit of Australia

Raccontare l’Australia il suo sole, il suo mare, i suoi colori, è impossibile. L’Australia intera può essere definita come un’esperienza straordinaria, pensavamo fosse bella …. Ma è di più! Un continente assolutamente diverso dagli altri, un mondo dove tutto è contemporaneamente possibile: vivere in metropoli avveniristiche e subire...
Scritto da: Antonia Buzzi
the spirit of australia
Partenza il: 08/03/2002
Ritorno il: 02/04/2002
Viaggiatori: in coppia
Raccontare l’Australia il suo sole, il suo mare, i suoi colori, è impossibile. L’Australia intera può essere definita come un’esperienza straordinaria, pensavamo fosse bella … Ma è di più! Un continente assolutamente diverso dagli altri, un mondo dove tutto è contemporaneamente possibile: vivere in metropoli avveniristiche e subire il fascino del misterioso monolito di Uluru che si infiamma sotto le luci del tramonto, percorrere le immense distese desertiche dell’Outback e cercare nell’azzurro limpidissimo della barriera corallina l’isola dei propri sogni, immergersi in una natura incredibile, con colori, spazi, vegetazione e specie di animali che non si trovano in nessun altro luogo. Forse nessun altro Paese del mondo è capace di offrire tutto e il contrario di tutto e a chiunque lo visiti regalare sensazioni ed emozioni uniche e meravigliosi ricordi incancellabili.

Questa è la ns. Australia: 8 marzo 2002 Ancora non mi sembra vero. E’ da un bel po’ di tempo che io e mio marito stiamo pensando a questo viaggio e dopo vari contrattempi. Finalmente si parte!! Quest’anno festeggeremo il ns. 25° anniversario di matrimonio e abbiamo deciso di andare …Lontano! Perché non in Australia? Considerando il ns. Inglese da “sopravvivenza”, dopo aver consultato vari depliant in Agenzia Viaggi e considerate alcune priorità, tra le quali Uluru-Ayers Rock, Kangaroo Island, Sydney, i 12 Apostoli sulla Great Ocean Road ed il Kakadu National Park, abbiamo optato per un tour individuale “Viaggidea”, praticamente abbiamo prenotato i voli, gli alberghi e le escursioni con guida dall’Italia, così non dovremo perdere tempo e preoccuparci di organizzare escursioni sul luogo.

Si parte da Bologna, con scalo a Francoforte e a Singapore, destinazione Perth (la città australiana più vicina!) con tanto entusiasmo e, nella borsa, un bel pacchetto di biglietti aerei e di vaucher! Allacciate le cinture il viaggio comincia su un volo della Qantas alle ore 19,20.

Arriviamo circa alle ore 01.00 di domenica notte, il viaggio è stato molto lungo ma complice l’euforia, decisamente pensavo di peggio! Ad attenderci c’è l’autista che ci accompagnerà all’hotel Perth Rydges).

10 marzo 2002 Il ns. Hotel è in pieno centro e dopo la colazione decidiamo di fare una passeggiata, essendo domenica la city è quasi deserta ma è una giornata bellissima, il cielo è di un azzurro intenso, il clima è perfetto, ammiriamo l’architettura degli edifici vittoriani in contrasto con i nuovi edifici moderni, cominciamo a fare conoscenza con strane piante, tra le più singolari spiccano i grass-trees, questi alberi erano un tempo chiamati “black boys” per la loro presunta somiglianza con un aborigeno nell’atto di brandire una lancia, oggi questo termine è caduto in disuso, almeno ufficialmente! Ci sono tantissimi fiori mai visti prima e nei parchi pubblici anche alberi con i rami pieni di pappagalli?! Nel pomeriggio visita guidata della città. Sosta alla vivace Fremantle, famosa per il porto turistico commerciale e le gare di vela (Coppa America) dove facciamo il nostro primo incontro con un aborigeno che suona il didgeridoo, uno strumento tradizionale ricavato da un ramo svuotato dalle termiti. Proseguiamo per Burshwood Park dove vediamo i cigni neri veri padroni dello Swan River. Uno dei punti importanti della giornata è senz’altro Kings Park, dove nella tranquillità dei giardini botanici si può godere di una bellissima vista del fiume e della città di Perth che è una città moderna immersa in un’atmosfera tutta speciale, dove, pensate, ci si può recare in ufficio in giacca e “24 ore”, ma senza scarpe! 11 marzo 2002 Oggi abbiamo in programma l’escursione per l’intera giornata al Deserto dei Pinnacoli. Si parte alle ore 08.00 con un veicolo fuoristrada in direzione nord, in compagnia della ns. Guida di nome Mia e di un’instancabile autista-speaker che, naturalmente in inglese, commenta il paesaggio circostante, attraversiamo la bellissima e verdissima periferia di Perth. Fuori dal finestrino grandi viali, case basse quasi tutte ad un piano, senza nessuna inferiata e con ampi giardini intorno. Dopo circa un’ora e trenta raggiungiamo lo “Yantchep National Park”, dove facciamo una breve sosta per visitare il parco e dove vediamo i primi canguri. Si Riparte in direzione nord per arrivare a Cervantes alle ore 12,00 circa, per il pranzo, una sorta di pic-nic a buffet freddo. Nel pomeriggio arriviamo al Deserto dei Pinnacoli precisamente al Nanbung National Park, quest’area è famosa per le formazioni calcaree che sono sparse a migliaia nel mezzo a un deserto di sabbia color giallo zafferano, creando un panorama irripetibile.

Si prosegue in direzione della costa, dove si raggiunge un’area coperta da enormi dune di sabbia (le dune di sabbia di Lancelin) che cavalchiamo con il fuoristrada dopo aver sgonfiato le gomme, possiamo addirittura cimentarci con lo “sandboard” scendendo in velocità dalle dune stesse con la tavola, è bellissimo… Ma che fatica arrivare in cima alla duna!!! Rientriamo a Perth pieni di sabbia e cotti dal sole.

Doccia, cena in camera e subito a letto…Fino alle 02.00, quasi mi sembrava di non aver risentito del fuso… ma evidentemente era solo una sensazione temporanea. E’ la seconda notte che passiamo con gli occhi spalancati.

12 marzo 2002 Orario di partenza: 07,20 dall’hotel in pullman attraverso i Darling Ranger e la foresta di Jarrah fino alla città di York, graziosa cittadina che unisce il fascino delle costruzioni vittoriane di fine secolo con quelle più recenti, un mix dell’outback australiano. Si prosegue fino a Hyden dove finalmente si arriva alla principale attrattiva della giornata, la famosa Wave Rock. Qui abbiamo il tempo per esplorare questa roccia di granito a forma di onda, lunga oltre 100 mt. Ed alta circa 15 mt., formatasi in milioni di anni di vento, acqua ed erosione, è incredibile! Dopo il solito pic nic-buffet una guida locale ci illustra alcuni siti della cultura aborigena come le cave di Gnamma, antiche e suggestive, e i dipinti rupestri di Mulka’s Cave.

Si rientra dopo uno stop nella cittadina di Babakin, in una fattoria tipicamente country dell’outback australiano dove possiamo gustare dei magnifici dolci fatti dalla padrona di casa.

13 marzo 2002 Oggi si vola ad Adelaide, arriviamo circa alle 15,30 e spostiamo di altre due ore e mezzo l’orologio. Depositati i bagagli al ns. Albergo usciamo subito per un giro perlustrativo della città che è considerata la più elegante e culturalmente attiva di tutta l’Australia. Victoria square, Torre dell’orologio, Stazione, Convention Center, Parlamento, la Casa del Governatore. Dopo aver cenato in un delizioso ristorantino a base di pesce torniamo in albergo, domani ci attende una lunga giornata.

14 marzo 2002 Sveglia alle 05.00, oggi abbiamo appuntamento alle 06,00 con la guida che ci accompagnerà in pullman a Cape Jervis per imbarcarsi sul traghetto per Kangaroo Island. Arriviamo dopo 3 ore circa (110 Km), l’Oceano Indiano mi sembra un po’ arrabbiato … Speriamo bene! Dopo un’ora di traversata, un po’ movimentata per i miei gusti, giungiamo sull’isola a Penneshaw, da dove, risaliti sul pullman, si parte per l’esplorazione. Si comincia con Rochy River dove finalmente vediamo abbracciati ai rami degli eucalipti i koala, guardandoli viene da chiedersi “sono veri o peluche?” Proseguiamo per Bech withs Farm dove ci fermiamo per il pranzo nel Flinders Chase National Park, dove vivono indisturbati canguri, wallaby, echidna, koala e tanti altri tra cui un’iguana che decide di attraversare il sentiero proprio nel momento in cui sto passando io! Spaventandomi non poco! All’estremo sud di questa area protetta si trova Remarkable rock, una roccia color rosso che si è modellata col passare degli anni attraverso l’erosione di sabbia, vento ed acqua. Vicino si trova anche Admirals Arch, un arco di roccia naturale dove il vento e l’acqua hanno lavorato per migliaia di anni, creando uno scenario spettacolare reso ancor più suggestivo dalla forza dell’oceano che si infrange sugli scogli e da una colonia di New Zeland Fur sea lions, i leoni marini tipici della Nuova Zelanda con il manto di pelliccia, rarissimi in questa parte dell’Australia. Continuiamo il ns. Percorso fino alla spiaggia di Seal Bay dove, accompagnati da un ranger, camminiamo in mezzo ad una colonia di leoni marini che si riposano al sole con i teneri cuccioli. Dopo una pausa merenda in una fattoria dove si confeziona miele prodotto da api di importazione ligure! Rientriamo ad Adelaide che è quasi mezzanotte con le macchine fotografiche scariche ed il rammarico di non aver programmato una notte a Kangaroo Island.

15 marzo 2002 Oggi giornata tranquilla, colazione con calma e dopo un bel caffè Short Black girovaghiamo per le strade di Adelaide, la quale sembra adagiata in un immenso parco, facciamo acquisti al museo Tandanya, che raccoglie una vasta collezione di manufatti aborigeni, percorriamo i quartieri del nord, visitiamo il giardino botanico con piante mai viste e fiori stupendi considerando anche che siamo alla fine dell’estate e ci imbarchiamo poi sul “Popeye” per una rilassante navigazione sul Torrens Lake.

Visitiamo il mercato storico di Adelaide, il Central Marchet, una sorta di mercato coperto dove nelle bancarelle fanno bella mostra i più svariati tipi di frutta e verdura, e infine non poteva mancare Chinatown.

16 marzo 2002 Di nuovo in volo, arriviamo a Melbourne alle 13,30, siamo alloggiati al Radisson Flagstaff, lasciamo i bagagli e subito in cammino. Attraversiamo il Flastagg garden, bellissimo parco proprio di fronte al ns. Albergo, arriviamo alla Royal Arcade, Chinatown, Windor hotel, il Parlamento, Chiesa di S. Patrick’s e non poteva mancare come in tutte le città australiane la torre dell’orologio. Dopo la cena all’Hard Rock Cafe’ rientriamo in albergo ed ammiriamo dalla finestra della ns. Stanza un magnifico panorama della città illuminata di notte.

17 marzo 2002 Come sempre puntualissima la ns. Guida si presenta alle 09,00 nella lobby del ns. Hotel e subito partiamo, direzione Great Ocean Road ed in particolare i famosi “12 Apostoli”. Il tempo non promette niente di buono è nuvoloso, la guida non parla benissimo l’italiano e ci informa che ha dovuto sostituire un collega all’ultimo momento, solo per uscire dalla città sbaglia strada almeno tre volte. Cominciamo bene! Attraversiamo la campagna della pianura vulcanica e finalmente, dopo vari cambi di direzione si intravedono le selvagge scogliere scolpite della Shipwreck Coast, sito di storie e leggende di naufragi e di coraggio! che si fondono con il mare. Lasciamo l’auto e percorriamo un sentiero lungo la scogliera per arrivare in vari punti panoramici dove si possono ammirare queste scogliere lunghe circa 30 km. Con strati di calcare, sabbia e fango che viene erosa dal vento e dal mare innalzate circa 25 milioni di anni fa. Ecco la Gola di Loch Ard e finalmente i 12 Apostoli (12 torri di pietra in fila nel mezzo del mare lungo la scogliera). E’ un panorama che toglie il fiato, è spuntato anche il sole a scapito delle previsioni disastrose, ci sono parecchi turisti, specialmente giapponesi che, come al solito, si fotografano in pose assurde.

Rientriamo a Melbourne in serata attraversando la foresta e le campagne.

18 marzo 2002 Mattinata passata visitando i tipici quartieri attorno allo Yarra river e West Gate Bridge, da dove si gode una bellissima vista di Phillip Bay e della storica Williamstown. Alle ore 13,30, dopo un breve snack, è prevista la partenza in pullman verso la spiaggia di St Kilda, lungo gli esclusivi sobborghi della città. Da qui, viste spettacolari sulla baia di St. Phillipse dei dintorni prima di raggiungere Phillip Island. Delle dimensioni di circa 100 km quadrati, quest’isola è una delle principali attrattive turistiche del Victoria, casa non soltanto dei famosi pinguini ma anche di koala, leoni marini e foche. Sul pullman facciamo conoscenza con i primi italiani che incontriamo, due sposini di Modena in viaggio di nozze molto simpatici con cui scambiano opinioni su questo bellissimo ed immenso Paese. Ci fermiamo per la visita al Koala conservation centre dove entriamo in contatto con questi splendidi animali nel loro habitat naturale, non ci stanchiamo mai di guardarli, con quegli occhietti insonnoliti fanno veramente tenerezza! Ammiriamo la bellissima costa e le spiagge deserte e dopo una sosta al Seal Rocks life centre in serata ecco il clou dell’escursione: sulla spiaggia si assiste allo spettacolo della “Penguin Parade”, ci sediamo sulle gradinate costruite a ridosso della spiaggia e dopo il tramonto ecco spuntare dal mare i primi pinguini che appaiono molto incerti e sembrano poco intenzionati ad uscire dall’acqua. Poi, nel giro di mezz’ora arrivano gruppi di venti, trenta e attraversano la spiaggia con la loro buffa camminata, si scrollano l’acqua di dosso ed in fila raggiungono le loro tane sulla terraferma dove sono attesi dai loro piccoli che si sentono chiamare impazienti. E’ uno spettacolo veramente affascinante! 19 marzo 2002 Siamo all’aeroporto di Melbourne alle ore 10,35 parte il nostro volo per Sidney.

Eccoci arrivati e di nuovo spostiamo gli orologi, siamo a + 10 in confronto all’Italia. Il ns. Autista è di origine italiana e mentre ci dirigiamo verso il ns. Albergo ci dà qualche dritta su come muoversi in città. Arrivati all’hotel, che è nel quartiere Darling Harbours ed è bellissimo, prendiamo possesso della ns. Stanza, ci cambiamo, oggi è molto caldo, e scendiamo in strada, ci fermiamo a mangiare qualcosa velocemente in un baracchino nella baia (Cockle Bay),il pranzo in aereo non è mai il massimo! e poi via .. Camminiamo lungo la baia piena di barche a vela e catamarani e giungiamo al giardino cinese, ci consultiamo e decidiamo di dare ascolto all’autista ed entriamo. Si ..È carino …Ma! Continuiamo a girovagare per le strade di Sydney, visitiamo The Rock, la parte più antica della città, ammiriamo l’Opera Hause, con la sua ardita struttura architettonica domina una delle baie più famose del mondo, percorriamo tutto il Sydney Harbour Bridge che considerato il simbolo di Sydney e di tutta l’Australia ha il piano stradale più grande del mondo, tra l’altro oggi compie 70 anni, visto che è stato inaugurato il 19/3/1932, saliamo fino in cima al pilastro, il panorama è studendo! Grattacieli, Opera Hause, barche a vela e un verde incredibile. Ritornati a Darling Harbours entriamo all’Acquario, che merita una visita solo per le enormi vasche con sottopassaggio dove puoi ammirare ogni tipo di pesce tra cui gli squali, concludiamo la ns. Prima giornata a Sydney in un ristorante della baia da “Nick’s” mangiando pesce barramundi.

20 marzo 2002 Partenza di primo mattino, destinazione Blue Mountains. Come previsto la ns. Guida, un certo Nino, un italiano che vive in Australia da 40 anni, passa a prenderci dal ns. Hotel alle 08,20 con un fuoristrada, oggi abbiamo compagnia, viaggeranno con noi anche 4 ragazzi francesi assieme alla loro guida. Ci addentriamo nel verde della foresta e Nino ci spiega che il nome di queste montagne deriva dal pulviscolo oleoso emesso dagli eucalipti che crea una nebbiolina azzurra, facciamo una prima sosta per goderci un tè corroborante e per ammirare i wild kangaroos, molto numerosi in questa zona. La ns. Guida comincia a raccontarci un sacco di leggende aborigene e strane storie in italo-napoletano (da qui sarà soprannominato Nino “Pallonaro”). Ci fermiamo in diversi punti panoramici, tra cui Katoomba, formazioni rocciose famose come “tre sorelle” e the Grose Valley, noto come il Grand Canyon d’Australia. Sosta nel cuore del “Bush” australiano per un percorso a piedi di circa un paio di km. Per ammirare la natura che ci circonda. Dopo il pranzo a buffet in un locale tipico Nino ci intrattiene cantandoci “Waltzing Matilda” una ballata diventata il vero inno nazionale australiano, prendiamo poi la via del ritorno previsto in serata dopo la visita al Koala park, una sorta di zoo dove si possono vedere i teneri koala e la straordinaria fauna australiana: wombat, canguri, echidna, ecc. Questa sera decidiamo di dare ascolto a Nino “Pallonaro” e andiamo a cena al ristorante del Casinò “Star City” dove, così ha detto, c’è un buffet meraviglioso a prezzo fisso, circa 22$ australiani. Devo dire che aveva perfettamente ragione, c’è veramente di tutto, carne, pesce e un banco di dolci eccezionale! Bravo Nino!! 21 marzo 2002 Oggi abbiamo la visita delle spiagge di Sydney, proprio oggi che il tempo è peggiorato ed è anche freddino, abituati ai 30 gradi di ieri oggi ce ne saranno 15. Comunque saliamo in pullman alle ore 08,00 e partiamo per le spiagge della zona nord, veri e propri santuari del surf e dell’”easy life” australiana: Curl Curl e Freshwater sono fra le più famose, si prosegue per Manly beach, una striscia di sabbia con bar e ristoranti affacciati sul mare, dove facciamo anche qualche acquisto (qua ci sono già i Saldi!!).

Ci imbarchiamo poi sul catamarano dove, in navigazione sulla splendida baia, pranziamo a buffet (circa un’ora e mezza). Una volta sbarcati proseguiamo in pullman, attraversiamo il quartiere di Kings Cross, la zona residenziale, il quartiere dei teatri poi sosta a Watsons bay per un breve relax sulla spiaggia, peccato che sta piovendo!!! Godiamo comunque dello splendido panorama dell’Oceano Pacifico. Visitiamo poi la mitica Bondi beach, un vero e proprio santuario per gli amanti del surf, qui una vera e propria filosofia di vita, infatti anche se il tempo non è dei migliori ci sono diversi surfisti che stanno aspettando l’onda giusta! Il mare è bellissimo, non resisto devo mettere i piedi in acqua, è gelidaaa! Per non sbagliare questa sera torniamo a cena nel ristorante del Casinò.

22 marzo 2002 E’ incredibile, come con un breve volo si possa fare un cambio completo di paesaggio, già dall’aereo, dopo una distesa di dune rosse, appare la sagoma di Ayers Rock (Uluru), il celebre monolito di color rosso a forma di sfera che si pianta per metà nella piatta superficie del deserto, icona dell’Australia. Atterriamo che sono circa le 12,20 e come al solito puntuale come un orologio svizzero l’autista è lì ad attenderci e ci accompagna all’Ayers Rock Resort, posto a meno di 20 km. Dal magnifico Uluru ed a circa 60 km. Da Kata Tjuta (monti Olgas) questo centro è come un’oasi nel cuore del Red Centre, il complesso non è male! L’impatto sull’ambiente circostante è minimo, sorto ad una rispettosa distanza dal monolito ci sono strutture di soggiorno adatte ad ogni disponibilità economica: dal lussuoso hotel, agli appartamenti, agli alberghi di media categoria, ristoranti, un supermarket molto fornito e non potevano mancare negozi di souvenir dove sono in bella mostra boomerang, pitture aborigene, didgeridoo, t-shirt, ecc.. Verande e cornicioni proteggono dal sole.

Nel pomeriggio primo contatto con una delle meraviglie del vasto Outback australiano: la visita ai Monti Olgas, le misteriose formazioni rocciose chiamate nel linguaggio locale Kata Tjuta”, molte teste. Ci aspettavamo un panorama arido e brullo invece è pieno di verde e cespugli merito, ci dice la guida, della pioggia che quest’anno è caduta più del solito. La passeggiata segue il percorso naturale di Olga Gorge, un rivoletto di acqua fra due massicce cupole color rosso striato, esploriamo le formazioni rocciose cercando di non pensare al caldo, e gli angoli più suggestivi scattando foto uniche. Terminata la passeggiata, trasferimento di nuovo in pullman alla base di osservazione sul monolito per assistere al suggestivo tramonto di Uluru. Non importa quante immagini avete visto, nulla vi prepara a ciò che si prova quando si è realmente sul posto, le pareti di arenaria del monolito si tingono di un rosso acceso quasi soprannaturale era scontato che i primi aborigeni che si imbatterono in questo fenomeno geologico gli attribuissero caratteristiche sacre.

Rientriamo in albergo dopo il calar del sole.

23 marzo 2002 Il secondo giorno partenza dall’albergo in pullman di primo mattino (05,00) con la guida che ci farà scoprire i segreti di Uluru. Arriviamo ad un punto di osservazione per vedere spuntare l’alba sul monolito, è già pieno di pullman con i soliti giapponesi e fa anche freddo!! Ma lo scenario è quasi irreale: qui c’è sempre un’aria magica, quasi mistica.

Percorriamo poi il perimetro del monolito e la guida ci illustra i principali punti di interesse. Deciso di non scalare il monolito, rispettando così la volontà degli Anangu, che ne sono i proprietari tradizionali, (ed anche un considerevole sforzo fisico!) scendiamo dal pullman e camminiamo fino alla base di Uluru per una passeggiata attorno al monolito stesso (circa 9 km.) dove cerchiamo di apprendere i segreti dell’arte aborigena attraverso la spiegazione dei graffiti e la narrazione delle leggende aborigene da parte della ns. Guida. Ogni grotta, masso o dirupo contiene le gesta degli antenati, graffiti scolpiti sulla pietra raffiguranti animali, uomini e mitiche figure del “tempo del sogno”. Proseguiamo al centro culturale aborigeno dove in un piccolo museo si possono avere altre informazioni sulle tradizioni della popolazione indigena, usi e costumi degli Anangu i cui antenati abitarono la zona per 20.000 anni, e acquistare oggetti d’arte locale. Rientriamo in albergo e decidiamo di rilassarci per qualche ora in piscina. 24 marzo 2002 Dopo il check out dall’albergo trasferimento in aeroporto per il volo di uscita da Uluru.

Dopo uno scalo ad Alice Springs, atterriamo a Darwin che sono quasi le 14,00. Fuori dall’aeroporto siamo assaliti da un caldo umido e soffocante! Giunti in albergo veniamo rincuorati dal facchino che ci aiuta a portare i bagagli in camera, un italiano che risiede qui da 20 anni, il quale ci dice che al clima impossibile di Darwin non ci si abitua e che resistono solo gli aborigeni e i canguri! Dalla finestra della ns. Camera si vede un lungo tratto di spiaggia deserta e un mare stupendo!! Ma non si può fare il bagno!, ci ricorda il facchino, perché ci potrebbero essere: squali, meduse, serpenti, coccodrilli …E poi !?! Per niente scoraggiati usciamo, le strade sono deserte …Sarà perché è domenica. E come al solito gli australiani la domenica vanno in barca o sistemano il giardino! Ci dirigiamo nel parco di fronte al ns. Albergo dove vediamo un gruppo di aborigeni stesi all’ombra che bevono birra.

Continuiamo la ns. Passeggiata, vediamo la casa del Governatore, il parlamento e giungiamo nel centro pedonale …Il deserto assoluto! Tornando in albergo ci fermiamo a fotografare la Old Admiralty Hause, una casa degli anni ’20 costruita su palafitte per il caldo e gli animali.

Finalmente! Ma chi sarà quel genio che ha inventato l’aria condizionata? Decidiamo di cenare al ristorante dell’albergo, un bel filetto di canguro!…Ma con il contorno di spaghetti dolci !?! 25 marzo 2002 Anche questa mattina …O notte? Sveglia senza pietà alle 04,00. Abbiamo in programma un’escursione di due giorni al Kakadu National Park, è il parco più grande dell’Australia ed è stato inserito nelle zone protette dell’Unesco, lasciamo i bagagli in albergo e portiamo con noi solo una piccola borsa con il necessario per la notte, cappello per il sole e Autan. Incontriamo la ns. Guida italiana nella lobby dell’hotel e facciamo conoscenza aspettando il pullman. Si parte, passiamo a prendere altri due italiani alloggiati in un altro albergo e finalmente possiamo fare quattro chiacchere scambiandoci opinioni, sensazioni e idee sul percorso fin qui fatto! Arrivati nel parco scendiamo dal pullman, saliamo su un fuoristrada, lasciamo la strada asfaltata ed entriamo nel cuore del parco dove scendiamo per un’escursione a piedi, tra bastioni rocciosi ci sono siti con interessanti graffiti non tutti aperti ai viaggiatori, indaffarati a cacciare le numerose mosche, ammiriamo l’arte aborigena rupestre di Nourlangie Rock, proseguiamo con l’attesa crociera sul famoso Billabong di Yellow Waters dove osserviamo svariate specie di volatili (oche, gazze, nibbi, aironi, pellicani, cormorani, ibis) dalle forme, colori e dimensioni mai viste, che rompono il silenzio della foresta con suoni a volte stridenti e finalmente eccolo! Il più antico abitante del continente australiano, il coccodrillo! che ci osserva passare immobile ma guardingo a pelo dell’acqua. Se ne vedono pochi in questo periodo, ci spiega la guida, perché c’è molta acqua. Dopo pranzo visita al centro culturale aborigeno Warradjan, dove ci sono esposizioni informative e reperti.

Pernottiamo presso l’inconfondibile Gagudju Crocodiel hotel, albergo un po’ kitsch dalla curiosa forma di coccodrillo.

26 marzo 2002 Si prosegue con la visita del parco, dopo un tratto di strada sterrata con guado compreso scendiamo dal fuoristrada per una passeggiata sul lato dell’Alligator River di Arnhemland, zona protetta aborigena a ingresso controllato poi si prosegue per Ubirr, altro sito religioso dove si ritiene che i dipinti rupestri risalgano addirittura a 20mila anni fa! Uomini stilizzati e strane creature popolano le pareti di arenaria del Parco, una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto! Si aprono boschi di eucalipti, interrotti da miriadi di montagnole di termiti e da massicci affioranti rocciosi, incontriamo anche un piccolo wallaby di montagna. Il caldo umido dell’aria e le insistenti mosche si fanno veramente sentire ma finalmente dopo una camminata per un sentiero tortuoso arriviamo in cima ad un altopiano dove ci attende uno scenario surreale e stupendo! Ammiriamo il panorama sulla zona Narbab, siamo in mezzo alla natura immersi nella pace e nel silenzio (siamo solo noi 5!). Veramente indimenticabile questa esperienza Top End Kakadu National Park! Ci fermiamo poi in un luogo attrezzato per pic-nic dove ci riuniamo al gruppetto di turisti con guida in inglese che avevamo incontrato sul pullman da Darwin per il pranzo. Uovo sodo, prosciutto, verdure, formaggio, il tutto condito da centinaia di mosche che non ci lasciano veramente un attimo! Diamo un’occhiata al centro visitatori di Bowali prima di intraprendere il viaggio di ritorno a Darwin dove arriviamo, dopo esserci fermati per ammirare il tramonto, al ns. Albergo alle 23,00 circa. Siamo distrutti, decidiamo di andare a dormire senza cena, domani abbiamo il volo per Cairns alle 06,00! 27 marzo 2002 Atterriamo a Cairns, sempre puntuali alle 08,50, come al solito l’autista è lì ad attenderci e ci accompagna in hotel. E’ presto e mentre attendiamo che ci consegnino le chiavi della stanza diamo un occhiata intorno, l’hotel sembra ottimo, da una porta a vetri si vede un giardino pieno di fiori e palme, andiamo a vedere, in mezzo al giardino c’è una piscina e si intravedono dei bimbi che giocano e fanno… Castelli di sabbia!? C’è la piscina con la sabbia! Depositati i bagagli in camera usciamo, il clima è perfetto: caldo ma senza l’umidità di Darwin.

Percorriamo il lungo mare in mezzo ad un giardino circondati da palme, Cairns è una piccola e tranquilla cittadina moderna e dall’atmosfera decisamente allegra e vacanziera, le strade sono piene di vitalità, movimento e ricche di negozi e ristoranti. Arriviamo al Pier, i negozi sono molto belli e facciamo gli ultimi acquisti (facendo attenzione all’invasione di souvenir australiani made in china) qualche maglietta, tea tree oil ed un CD di musica aborigena che ci ricorderà questo splendido viaggio! 28 marzo 2002 Partiamo dall’albergo con un mezzo fuoristrada con la ns. Guida-autista ed altri 4 turisti italiani direzione Wooroonooran National Park, un’area lontana dalle zone turistiche più frequentate della foresta pluviale del Queensland. Seguendo i sentieri del parco si attraversa la foresta, il primo stop è a Josephine Falls, cascate molto suggestive immerse nella natura incontaminata, il caldo è intenso ma siamo intenti ad ammirare, nell’intreccio di tutte le tonalità di verde, tronchi coperti di muschi, liane e felci gigantesche in cui nidificano migliaia di uccelli e tantissime varietà di orchidee fra cui volano stupende farfalle con le ali blu bordate di nero. Proseguiamo verso la fattoria “Crocodile Farm”, dove accompagnati da un vero “Crocodile Dundee”, con tanto di ferite e cicatrici varie, visitiamo l’allevamento di coccodrilli. Veramente impressionante! C’è anche un parco con molti altri animali tra cui emu, cassowary, cigni e simpatici canguri che ci saltano intorno prendendo il cibo dalle ns. Mani. Pranziamo in un locale tipico di una cittadina molto “aussie” di nome Innisfail. Il pomeriggio è dedicato alla scoperta di altri due luoghi naturali molto interessanti: Babinda Boulders, un percorso d’acqua spettacolare con formazioni rocciose e tante felci e alberi dal verde squillante intorno e la stupefacente Goldsborough Valley, anticamente luogo stanziale della tribù aborigena Malanbarra e oggi Foresta quasi inaccessibile con le bellissime cascate di Kearney’s. Rientrati in albergo, il tempo per una doccia e subito usciamo, abbiamo appuntamento con gli italiani conosciuti durante l’escursione nella Foresta per la cena in un ristorante consigliatoci dalla guida dove pare facciano anche un ottimo caffè e questo ci attira molto! Il ristorante “All bar one” è gestito da italiani, in pieno centro ma in un posto tranquillo (Lake Street). Gustiamo degli squisiti crostacei e i più buoni spaghetti alla marinara della mia vita!! Veramente una piacevole serata! 29 marzo 2002 Dalla foresta pluviale a quella di corallo, dalla Cairns Marlin Marina alle ore 8,30, forniti di telo da mare, crema solare, cappello e occhiali da sole, ci imbarchiamo sul catamarano veloce della Ocean Spirit che ci trasporterà in una bellissima isola di sabbia bianca, attorniata dal reef nel cuore della Barriera Corallina più grande del mondo. Durante la navigazione vengono serviti a bordo dei rinfreschi mentre gli addetti preparano il materiale per chi vuole fare immersioni o snorkeling, dopo un paio d’ore siamo sul reef, in mezzo a un mare di almeno dieci sfumature di blu, azzurro, turchese e verde, veniamo trasportati con una barca sulla ns. Isoletta che si chiama Michaelmas Cay, è un santuario marino protetto, un luogo dove nidificano circa 27.000 volatili, un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura, la sabbia è veramente bianca, ma noi non vediamo l’ora di entrare in acqua e senza pensare, neanche per un attimo a meduse e squali, muniti di maschera con boccaglio e pinne forniteci a bordo ci buttiamo! L’acqua è a dir poco cristallina, calma e tiepida, pochi metri dalla riva ed ecco che anche una pessima nuotatrice come me può ammirare spugne, tartarughe, stelle marine, pesci di ogni forma e colore e coralli veramente di colori brillanti! Un vero spettacolo! Ed ecco sotto di noi anche una razza! Che emozione! Ci rilassiamo poi sulla spiaggia, la brezza dell’Oceano ci aiuta a non sentire il calore del sole che si fa sempre più caldo. Ci rituffiamo, è veramente bellissimo, …Ma ci stanno aspettando con la barca, siamo rimasti da soli sull’isolotto, sono passate più di due ore senza che ce ne accorgessimo, le ultime foto e saliamo a bordo.

Tutti hanno già pranzato, il buffet è chiuso, per fortuna che ci hanno tenuto qualcosa da parte!! Mangiamo in fretta giusto in tempo per fare l’ultima immersione a bordo di un micro-sommergibile per ammirare coralli a forma di fungo e ventagli rosa tra cui nuotano pesci colorati di tutte le dimensioni.

Si riparte in catamarano per il viaggio di rientro. Guardiamo l’isoletta finchè diventa un puntino sempre più piccolo in mezzo all’oceano.

La nostra avventura in Australia finisce qui, domani mattina partiamo per Singapore.

30 marzo 2002 Arriviamo a Singapore che è già notte, spioviggina, c’è una strana atmosfera, mi sembra di entrare sul set del film “blade runner”, facciamo una breve passeggiata per sgranchirci le gambe dopo le ore passate in aereo nella famosa Orchard Road, la strada principale e più elegante di Singapore, dove è situato il ns. Albergo e poi a letto! 31 marzo – 1 aprile 2002 Passiamo questi due giorni gironzolando per Singapore, caotica città-stato con un clima caldo, circa 30° di giorno e un altissimo tasso di umidità, dove si incontrano una grande varietà di architetture e genti diverse, con usi, costumi e credenze radicate nella cultura di ognuno. Vediamo little India, un quartiere umile e pieno di colorati negozietti appiccicati l’uno all’altro, odori pungenti e musica tipica, il quartiere arabo con la bella Moschea del Sultano, il tempio indù ed il tempio taoista nel quartiere cinese, facciamo la crociera sul Singapore River e passeggiamo nella zona più antica del porto. La vecchia Singapore ha lasciato il posto a grattacieli degni di Manhattan, un anglomerato di quartieri residenziali e centri commerciali dove lo shopping è una delle attività preferite dai turisti che la visitano.

2 aprile 2002 Si riparte per Francoforte poi a Bologna ed infine eccoci a Ravenna.



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