Un avventura australiana

L’Australia per noi è sinonimo di paradiso terrestre, un luogo incontaminato con uno standard qualitativo di vita molto alto, insomma il posto in cui vorremmo andare a vivere. Così dopo aver pensato e ripensato su quale meta scegliere per le nostre vacanze estive, abbiamo deciso che era giunto il momento di tornare in Australia! La prima...
Scritto da: elisa2007
un avventura australiana
Partenza il: 04/08/2007
Ritorno il: 27/08/2007
Viaggiatori: in coppia
L’Australia per noi è sinonimo di paradiso terrestre, un luogo incontaminato con uno standard qualitativo di vita molto alto, insomma il posto in cui vorremmo andare a vivere. Così dopo aver pensato e ripensato su quale meta scegliere per le nostre vacanze estive, abbiamo deciso che era giunto il momento di tornare in Australia! La prima volta ci siamo stati nel 2004 in occasione del viaggio di nozze.

Sabato 4 agosto ci siamo imbarcati sul volo che da Roma ci ha portato ad Hong Kong. Lì abbiamo fatto scalo per ben 17 ore, utilizzando il tempo che avevamo a disposizione un po’ per una veloce visita alla città e un po’ per riposare in una stanza che avevamo prenotato nell’albergo dell’aeroporto (scelta non molto economica, ma sicuramente utile).

La prima tappa del viaggio è stata Brisbane, capitale del Queensland, dove vive una nostra amica. Città tranquilla, pulita, in complesso molto carina. Da lì ci siamo spostati a nord verso la Sunshine cost, che a noi è piaciuta molto, soprattutto Noosa. Mentre un altro giorno ci siamo spostati a sud fermandoci prima a Dreamworld, un parco divertimenti, dove abbiamo visto numerose specie di animali tipici della fauna australiana e abbiamo fatto alcuni giri sulle giostre del luna park. Poi nel pomeriggio abbiamo proseguito verso Gold Cost, località famosa per il surf, le belle spiagge e i numerosi divertimenti.

Purtroppo ad agosto il clima non è dei migliori, la sera fa abbastanza freddo e c’è la possibilità che piova.

Un aspetto che ci ha molto stupito è che la sera durante la settimana dopo le 21.00 non c’è nessuno in giro, mentre durante il week-end le strade, i locali, i ristoranti pullulano di gente.

Da lì ci siamo spostati a Darwin, punto di partenza per il tour di 9 giorni in 4×4 diretto verso Broome, prenotato dall’italia tramite internet con Australian Adventures. Questa è stata un esperienza sensazionale, dura dal punto di vista fisico, perché non avevamo a disposizione nessuna comodità, ma la natura e gli animali che abbiamo visto hanno ripagato ogni mancanza.

Abbiamo iniziato l’avventura viaggiando verso sud attraverso “The Trak” (Stuard Highway), visitando Katherine Gorge, Lake Argyle e Kununurra. Abbiamo poi cominciato la scoperta del Kimberly, che si estende dal confine con il Northen Territory fino a Broome, vasta regione incontaminata dai colori incantevoli che lascia con il fiato sospeso e regala emozioni mai provate, definita dagli stessi australiani come “the last frontier”. Quello che più ci ha colpito sono state le Bungle Bungle, originali formazioni rocciose dalla forma di guglie arrotondate, che si ritiene possano prendere il proprio nome da un’erba locale chiamata bundle bundle, erroneamente trascritta, che si trovano all’interno del Purnululu National Park. Abbiamo proseguito attraverso la mitica Gibb River Road, tracciata al fine di condurre il bestiame dalle fattorie più remote del Kimberley ai vari mercati del nord Australia, questa strada, con i suoi 670 chilometri circa di lunghezza rappresenta la via di collegamento più breve tra Wyndham, cittadina ubicata all’estremità orientale della regione, e Derby. Tuttavia, essendo per la maggior parte non asfaltata e sovente più accidentata rispetto alla lunga Great Northern Highway, la sua percorrenza risulta poco agevole, malgrado presenti al suo interno infinite attrattive.

Dopo 5 notti di bush camp ci fermiamo alla Stazione di El Questro, dove finalmente abbiamo a disposizione bagni e doccia! Noi ne approfittiamo anche per mangiare un’ottima bistecca al ristorante del camping.

La mattina seguente facciamo tappa presso le Zebedee Springs, alcune sorgenti calde con acqua a temperatura costante compresa tra i 28 ed i 32 gradi, le quali sorgono in un contesto idilliaco, caratterizzato da una fitta foresta pluviale di alte palme Livistona, raggiungibile tramite un sentiero di 750 metri. Nel pomeriggio visitiamo Tunnel Creek National Park, una galleria naturale scavata nella Napier Range per una lunghezza complessiva di circa 750 metri, che raggiungiamo dopo esserci calati fino al suo ingresso attraverso delle rocce. Il posto mette soggezione, trovandosi completamente al buio, ed essendo attraversato per intero da un corso d’acqua. Dopo aver passato la notte in un bush camp, ci svegliamo di buon ora e visitiamo il luogo dove venne ucciso Jandamarra, un aborigeno la cui storia è ormai sinonimo di leggenda. Da qui ci spostiamo verso il Windjana Gorge National Park, costituito da un canyon scavato dal Lennard River nel calcare di madrepore fossili, che si snoda lungo il corso del fiume per quasi 4 km, mentre le sue pareti superano i 90 metri di altezza. Una sorta di stretto ed allungato passaggio tra le rocce consente l’accesso alla gola, che improvvisamente ci appare d’incanto, mostrandosi in tutta la sua magnificenza. Il calco di un pesce impresso su una parete simboleggia effettivamente le suggestive origini del luogo, mentre dopo aver percorso appena pochi metri, ci appaiono numerosi coccodrilli d’acqua dolce, localmente chiamati “freshwater”, intenti a crogiolarsi al sole lungo le sponde del fiume.

Arrivati a Derby visitiamo Boab Prison Tree. Questo gigantesco albero, la cui circonferenza misura quattordici metri circa, riveste un particolare significato religioso per le locali comunità aborigene, oltre ad aver costituito negli anni una sicura fonte da cui approvvigionarsi di acqua durante i periodi di grande siccità delle stagioni secche, grazie di fatto alla capacità dei baobab stessi di immagazzinare il prezioso liquido all’interno del proprio tronco rigonfio. Nel pomeriggio stanchi, ma soddisfatti da quest’esperienza arriviamo a Broome, allegra cittadina conosciuta soprattutto perché intorno agli anni ’20 era la capitale mondiale della produzione perlifera.

Ci sistemiamo nel lussuoso (o almeno così ci è sembrato, dopo aver dormito in sacco a pelo per 8 notti…) albergo poco distante dalla famosissima Cable Beach, dove ci concediamo per qualche giorno un po’ di meritato relax.

La spiaggia di sabbia bianca lunga circa 22 km, dove un tempo passava il cavo del telegrafo, da cui deriva il proprio nome, è definita come una delle tra le più belle spiagge del mondo.

Alle 17.30 orario del tramonto ci troviamo, insieme a centinaia di persone, ad ammirare lo spettacolare ed indimenticabile tramonto sul mare.

Ultima tappa del nostro viaggio è Perth. Arrivati dopo un volo di 2 ore e mezzo, ci troviamo un po’ spaesati perché passiamo dai 32° di Broome ai 15° di questa città.

La capitale del western australia è una città giovane e moderna, situata sulle rive del fiume Swan e affacciata sull’oceano Indiano. La maggior parte del tempo la dedichiamo allo shopping, ci sono molti negozi e centri commerciali. Ci è piaciuto molto il mercato che si tiene il sabato a Freementle, raggiungibile da Perth sia in traghetto che con il treno, noi abbiamo scelto quest’ultima opzione in quanto più veloce ed economica.

Una giornata la dedichiamo alla visita di Rottnest Island, famosa per i Quokka (piccoli marsupiali simili a canguri) e per le belle spiaggie. La raggiungiamo con il traghetto con sosta a Freementle. Domenica 26 agosto la pioggia ci accompagna fino all’aeroporto, dove ci imbarchiamo sull’aereo che ci porterà verso casa, aggiunge un velo di tristezza a questa separazione, sicuramente temporanea, perché è qui che abbiamo lasciato il nostro cuore e come tutti sanno non si può vivere senza…



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