Australia orientale

Milano-Sydney-Cairns-Alice Springs e Uluru-Adelaide-Melbourne-Canberra-Sydney-Milano. In questa breve descrizione del viaggio che ha portato me, la mia ragazza e due nostre amiche alla scoperta di una parte dell’immenso e stupefacente continente australe, cercherò di sorvolare (nel limite del possibile) sulle emozioni vissute e mi limiterò a...
Scritto da: DiegoD
australia orientale
Partenza il: 01/09/2006
Ritorno il: 24/09/2006
Viaggiatori: fino a 6
Milano-Sydney-Cairns-Alice Springs e Uluru-Adelaide-Melbourne-Canberra-Sydney-Milano.

In questa breve descrizione del viaggio che ha portato me, la mia ragazza e due nostre amiche alla scoperta di una parte dell’immenso e stupefacente continente australe, cercherò di sorvolare (nel limite del possibile) sulle emozioni vissute e mi limiterò a fornire spunti e suggerimenti… perché è quello che cerco io, quando navigo in questo utilissimo e simpaticissimo sito… spero siano utili! Inizio con alcuni consigli pratici: per chi come noi non ha ancora compiuto i 30 anni, è sempre meglio richiedere la tessera studenti in Italia (tramite il CTS) e, per questo viaggio, la tessera VIP backpackers non appena arrivate in Australia, perché dà diritto ad ulteriori sconti e agevolazioni.

I souvenirs hounds farebbero meglio a sapere che la maggior parte degli oggetti tipicamente australiani sono “made in China”! e sono sempre gli stessi ad ogni angolo di città, ma si trovano a prezzi bassissimi a Melbourne (Queen Victoria Market) e a Sydney (Paddy’s Market, nella zona di China Town).

Se cercate il ricordino originale “made in Australia” si trovano numerosi negozi ad Alice Springs (anche gestiti da aborigeni) e a Sydney. Se, da bravi ragazzi, cercate l’opale per la mamma (ma esiste l’oro 18 carati in Australia?) potete trovare un’ampia scelta (con certificato) anche nei vari aeroporti. Infine, se all’ultimo momento, come è successo a noi, siete in cerca del pensiero-ricordino carino da portare agli amici e che non costi una follia, vi consigliamo di comprare boomerang per tutti (più ne prendi e meno paghi!)… non è molto originale, ma sono in vendita un po’ dappertutto e in valigia pesano poco! Il mese scelto per motivi di ferie, settembre, si è rivelato azzeccatissimo: tempo sempre bello, mai troppo afoso, e asciutto. In particolar modo nell’outback abbiamo camminato per 4 ore con 37 gradi sotto il sole… se vi sembrano tanti, pensate che in estate la guida ci ha detto che si arriva a 50… ecco perché tutti quei telefoni d’emergenza che vedevamo in giro! Sempre a proposito di tempo meteorologico, vale la pena scrivere che, durante la nostra permanenza, si è abbattuta sulla città di Sydney una tromba d’aria (la prima nella storia della città, o degli ultimi 100 anni)… che è durata solo 10 minuti, ma ha causato qualche danno… che fortuna!!! Per l’abbigliamento da portare vi consigliamo di leggere attentamente più guide (noi avevamo a disposizione sia quella della Lonely Planet, sia quella della Mondadori)… ad ogni modo, l’abbigliamento è meno caro rispetto all’Italia.

Infine, le colleghe di viaggio mi fanno presente che devo assolutamente scrivere questo episodio e scontare così le mie colpe: la mia ragazza aveva giustamente inserito creme di tutti i generi all’andata e cibarie di ogni sorta al ritorno ma, spaventata e messa in guardia dal sottoscritto, non ha portato niente. Ebbene, la tanto famosa e conclamata quarantena australiana, e i famosi controlli, per noi restano un mito (soprattutto per me, che ero così preoccupato e ho finito con l’ossessionare tutti!): non ci hanno mai controllato in nessun aeroporto e abbiamo buttato inutilmente cibarie, bibite, ma anche medicinali! Perlomeno non abbiamo corso alcun rischio! Se viaggiate da soli con tre donne fumatrici e voi non lo siete… armatevi di pazienza! Le sigarette costano una fortuna e ad ogni angolo qualcuno arriverà per scroccarvele spudoratamente (un paio di volte, al rifiuto dell’ennesima sigaretta ci siamo pure beccati un bel dito medio).

Per i forzati pendolari che, come me noi, devono raggiungere Malpensa da altre città e sono costretti a dormire vicino all’aeroporto, consigliamo il Malpensahouse, un B&B, gestito a livello familiare: pulito, economico e personale simpatico. Per raggiungere Malpensa dalla Stazione Centrale si possono prendere i bus navetta all’uscita della stazione, sulla sinistra, oppure andare con la metropolitana fino a Cadorna e poi da lì proseguire con il Malpensa Express, più caro, ma decisamente più comodo, veloce e soprattutto puntuale… sperando che al più presto colleghino direttamente l’aeroporto alla stazione Centrale! Arrivati all’aeroporto ci siamo imbarcati sul volo: compagnia Austrian Airlines, scelta perché prevedeva una tariffa agevolata e un solo scalo tecnico a Kuala Lumpur, ma ormai anche per le tratte internazionali si trovano sempre delle buone offerte, basta cercare! Il viaggio aereo è stato “piacevole” anche grazie alla mia ragazza, che da brava farmacista, ci ha procurato le aspirinette e la melatonina: siamo giunti a destinazione meno stanchi del previsto (nonostante le grida dei bambini in aereo!), e il giorno successivo eravamo già in marcia per la nostra avventura… forse perché l’attesa era tale che non abbiamo perso tempo! Le offerte di pernottamento a Sydney sono numerose, e noi abbiamo optato per il backpackers di Cooge Beach: personale gentile e giovane (amante dell’Italia e in particolare della Liguria), prezzi bassi, vista sull’oceano, spiagge pulite, onde da surfisti e ottimi collegamenti col centro cittadino (ca. 30’ in autobus). L’ostello è l’ideale punto di partenza per percorrere a piedi il bellissimo sentiero che costeggia le tre più famose spiagge di Sydney: Cooge, Bronte e Bondi Beaches (percorso di 5km in tre ore) e per gustare un’ottima colazione con vista spiaggia. Nei giorni successivi, la visita della città ha compreso, tra le altre cose: l’AMP Tower, l’ingresso all’acquario, la visita allo zoo Taronga, con panorama mozzafiato della città, collegato dal servizio traghetti da Circular Quay e l’ingresso all’Opera House. I prezzi di tutti i biglietti erano scontati grazie alle tessere di cui sopra.

Fantastico il giro… anzi i giri (2) in Monorotaia… anche se sembra che sia stato io l’unico tra i quattro a comprendere fino in fondo l’emozione di girare sul mezzo del futuro… un po’ lentino per altro! Lasciata Sydney siamo volati con Qantas a Cairns. Qui abbiamo soggiornato presso l’Hotel Queenslander situato in una posizione abbastanza vicina al centro (ad ogni modo, dicono che Cairns sia l’unica città Australiana dove è consigliabile non girare soli di notte e prendere sempre il taxi… non abbiamo ben capito perché!) è dotato di piscine e servizio lavanderia, utile per dare una rinfrescata a noi e ai nostri vestiti. Il soggiorno prevedeva il tour alla barriera corallina e col senno di poi, consigliamo di spendere un po’ di soldi in più, rispetto al nostro tour di ca. 100,00€ e di affidarsi ad una compagnia che offra non solo il catamarano, ma anche la piattaforma in mezzo all’oceano (e occhio alle “nasty surprises”, un termine coniato dagli stessi australiani per quella serie di tasse che non sono scritte sul depliant, ma sono da pagarsi sulla barca direttamente). Tutto sommato l’esperienza è stata positiva, ma il personale poco disponibile… io sono stato male e si sono persino rifiutati di darmi una tazza di acqua bollente!?!?!? Sempre con Qantas da Cairns ci siamo spostati ad Alice Springs, dove avevo prenotato presso l’Hotel Plaza e… ho fatto bene perché il piazzale dell’hotel si è rivelato essere il meeting point per le escursioni nell’outback ed inoltre… è affiancato dal locale più “in” della cittadina!…Per i nostri standard un normale bar di periferia, ma ad Alice Springs è tutta un’altra cosa! Il tour (due giorni e una notte nel deserto) è stato meraviglioso, anche grazie alla simpatia della nostra guida e quella dei nostri compagni di viaggio provenienti da tutte le parti del mondo. Ai momenti di stanchezza, si sostituiva ad ogni sosta la gioia per ciò che vedevamo. A detta di noi quattro, infatti, l’outback rappresenta la più sensazionale delle attrattive che l’Australia ci ha riservato (meglio Uluru o The Olgas?), e Alice Springs si segnala per la simpatia dei suoi cittadini (perfino il 50% di sconto sul taxi perché l’autista era originario delle nostre parti) e per i musei dedicati alla cultura aborigena. Assolutamente da vedere il Cultural Precinct e magari conoscere uno dei tanti aborigeni che frequentano la zona (noi abbiamo comprato un bel quadretto autentico!) La spesa totale del viaggio è stata contenuta perché tutte le prenotazioni sono state fatte con largo anticipo e via internet tramite carta di credito dall’Italia. L’unica mia preoccupazione era quella di non perdere la coincidenza ad Alice Springs, per salire su “The Ghan”, il mitico treno che porta ad Adelaide (in ca. 20 ore di viaggio) e che parte solo in determinati giorni.

Per chi, come me, ama viaggiare in treno, il percorso è assolutamente affascinante, ma, evidentemente, molti sono del mio stesso parere e bisogna prenotare per tempo! Ogni vagone ha doccia e bagno, e vengono forniti degli asciugamani puliti; il servizio ristorante è economico (non conviene fare la spesa prima), ma i night-seats sono innegabilmente scomodi! Viaggiando in quattro, ognuno di noi aveva diritto ad almeno una giornata dedicata. La mia scelta di prendere il treno si è rivelata un po’ stancante ma indimenticabile! Arrivati ad Adelaide, scopriamo che l’ostello che avevo prenotato è pieno (hanno perso la mia e-mail!… Fortunatamente è stata l’unica svista organizzativa) e ci rassegniamo a cercarne un altro (cosa molto semplice in una città che sta cercando di puntare sul turismo e offre perfino due autobus gratuiti, il City-Loop e il Bee-Line, per visitare la città). Piacevoli l’escursione a Glenelg e l’incontro sul tram con un simpatico controllore originario della Calabria.

Con Greyhound, in pullman e di notte, siamo partiti per Melbourne: comodo (poche persone e quindi due sedili a testa!) e autista molto cortese e disponibile. Memorabile la vista della città all’alba, con i grattacieli illuminati di blu! A Melbourne abbiamo dormito presso l’International Backpackers in Elisabeth Street. Non fatevi scoraggiare dall’ingresso: l’interno è molto grande, i bagni e le docce pulite e, inoltre, si trova in una posizione ottima, vicino a Swanston Street e al Queen Victoria Market, alle terme e alle vecchie prigioni e non lontano da Lygon Street, il quartiere italiano, dove assaliti da camerieri che definire “insistenti” è eufemistico, abbiamo ceduto alla pizza. Raccomandiamo una visita al Crown Casino e la vista della città dalle Rialto Towers.

Con un volo aereo Virgin Airlines da Melbourne siamo giunti a Canberra. In questa città abbiamo soggiornato presso parenti e quindi non ho indirizzi da dare, ma il consiglio è quello di fare un salto nella capitale per vedere la National Gallery e farsi un’idea del progetto di Sir Griffin dalla Telstra Tower.

Da Canberra, in pullman, ci siamo spostati a Sydney e abbiamo soggiornato in centro città, presso l’hotel Y on the Park, vicino a Hyde Park. L’ultimo giorno prevedeva una visita al Paddy’s Market … e si è concluso con l’unico battibecco del viaggio: ci siamo persi e per tre ore non siamo riusciti a trovarci e, come sempre in questi casi, fortuna vuole che si esauriscano le batterie dei cellulari, o, peggio ancora, finisca il credito!!!! Concludiamo con una serie di episodi poco piacevoli e le relative raccomandazioni: state attenti al possibile avvicinamento di quegli italiani (riconoscibilissimi!), che insediatisi in Australia in cerca di fortuna, gettano fango sul nostro amato Paese. Ti riempiono solo la testa di loro fantasie, favoleggiando che il continente australe è la terra dell’oro, mentre l’Italia fa schifo e non offre niente! È quindi il caso di affrontarli con il giusto “karma”, altrimenti qualche tuo compagno di viaggio suscettibile, potrebbe reagire violentemente e farti una testa come un melone durante tutto il tragitto del ritorno… in questo caso sono stato io, appunto, che stupito di come si possano negare tutte le cose positive che l’Italia ogni giorno ci regala, mi sono lamentato fino a che l’aereo non è atterrato a Milano!!!!! Purtroppo come tutte le belle cose, anche questa doveva finire. L’Australia è il posto magico che ho sempre sognato di vedere, e tutti e quattro abbiamo portato a casa il ricordo di un luogo unico e di un popolo cordiale e socievole… se ci torno, questa volta è per viverci! Buon viaggio a tutti!



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