Mi dushi Aruba

Aruba cosa c'e' da vedere ma se volete saperne di piu' sulla mia esperienza, dopo il riassunto leggetevi pure il diaro di bordo. Geografia: l'intera isola che ha una superficie di 193 km2 circa 70.000 abitanti. Lunga 31.36km (19.6miglia) e 9.6km (6 miglia) di larghezza. Il clima e' temperato e' fuori dalla portata degli uracani dei Caraibi...
mi dushi aruba
Partenza il: 20/08/2005
Ritorno il: 28/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Aruba cosa c’e’ da vedere ma se volete saperne di piu’ sulla mia esperienza, dopo il riassunto leggetevi pure il diaro di bordo. Geografia: l’intera isola che ha una superficie di 193 km2 circa 70.000 abitanti. Lunga 31.36km (19.6miglia) e 9.6km (6 miglia) di larghezza.

Il clima e’ temperato e’ fuori dalla portata degli uracani dei Caraibi Lingua ufficile: Olandese e lingua locale Papiamento un mix di luingue varie e’ diffuso inglese e spagnolo. Alcune espressioni in papiamento per chi vuole allenarsi con questa lingua, e poterla usare con i nativi dell’isola: Benvenuti-bon bini come stai? con ta bai sto bene mi tan bon grazie danki Buongiorno Bon dia Buon pomeriggio bon tardi buona notte bon nochi La moneta locale e’ il florin fiorino, sono accettati i dollari ovunque, non vi portate dietro gli euro cambiate tutto in dollari e quando vi danno il cambio chiedetelo in dollari… Ad ogni modo quando arrivate ad all’aeroporto Beatrix di Aruba degli impiegati vi regaleranno una busta contenente tutte le indicazioni su cosa fare ecc in piu’ una guida turistica, con le informazioni ma anche espressioni comuni. Dove dormire? Decisamente se siete viaggiatori e non turisti al Talk of the town (L.G. Smith Blvd 2 ad Oranjestad telefono 297/582-3380 fax 297/582-0327 sito internet: www.Talkofthetownaruba.Com dove troverte tuttel e ifnormazioni ci sono 51 camere da dicembre ad aprile i prezzi sono $145 standard e la superior $159 Maggio-novembre $89 standard e $105 superior) troverete quello che cercate. Vicino all’hotel dove sono andata c’e’ l’Aruba surfside marina non so i prezzi controllate il sito: www.Arubasurfsidemarina.Com Dove mangiare? Se sarete ospiti dell’hotel Talk of the town provate decisamente questo bar chiosco “Cafe’ Havana” sulla Havana beach dall’altra parte dell’hotel, davvero carino difronte al mare servono piatti surinamesi-indonesiani ci sono anche piatti per vegetariani come me, ho gustato un roti ( pane indiano con fagiolini, patate e salsa di cumino -curry )davvero buono. Servono anche cocktail, frullati, e birre da provare decisamente la Balashi ( birra nazionale) . Pinchos grill & bar pinchosgrill@setarnet.Aw L’unica cosa da provare oltre al rum e crema di Aruba prodotto a Curacao. Se vi trovate a Rodgers’ beach andate al ristornate Coco non ricordo l’indirizzo . Ad Oranjestad invece provate il ristorante Driftwood sulla Kilpstraat 12 tel. 583-2515 si mangia pesce e’ un po’ caretto ci sono molti turisti e dentro il locale e’ sul pittoresco. Ci sono diversi tipi di ristorante con cucine di tutto il mondo argentina, brasiliana, cinese, italiana ed altro… Decidete voi quale gusto si avvicina al vostro e buon appetito! (p.S. La mancia e’ ben vista sicche’ potete anche lasciarla) Cosa vedere: dipende dai vostri gusti personali decisamente Aruba e’ un tipo di posto adatto per chi ama il mare e tutte le sue attivita’ dallo snorkeling, allo scuba diving, windsurf, pallone ascensionale, una gita a cavallo, sugli struzzi ecc. Il museo dell’Aloe anche se a me e’ sembrata piu’ una trappola per turisti niente di speciale. Numero di telefono e’ 588-322 in caso siete interessati. Ci sono alcune gallerie d’arte dove e’ possibile ammirare l’arte degli artisti locali. Posti di interesse (come cose da vedere) : Il faro California vicino Palm beach, Natural bridge purtroppo pero’ ho saputo proprio oggi 8/9/05 che il 3 settembre e’ crollato, ho avuto la fortuna di poterlo fotografare visto che la mia vacanza e’ finita il 27 agosto /05 che c..O ragazzzi miei! Il deserto con i suoi cactus, gli alberi divi-divi (dalle forme un po’ particolari sembrano quasi dei bonsai giganti). Il parco nazionale di Arikok. La fattoria delle farfalle ubicata sotto il resort Wyndham di Aruba. La Spanish lagoon, ottimo luogo per fare snorkeling e scuba diving. La cittadina di San Nicholas (potete visitare il bar ristorante Charlie’s davvero pittoresco per chi e’ stato alla Boteguita del medio il bar prediletto di Hernest Hemingway all’Havana (Cuba) potra’ ritrovare delle similitudini) Il Cero Colorado-(dove c’e’ la grossa ancora e la vista sul mare che ti porta a Rodger’s beach e Baby beach, a fianco c’e’ la prigione di stato) Rodger’s beach-Baby beach-Cero colorado hill-Cave of love-Palamarca race car Natural pool e altro ancora Se nel vostro pacchetto viaggio e’ incluso il trasferimento da/all’aeroporto allora non preoccupatevi in caso contrario meglio affittare una macchina direttamente all’aeroporto i prezzi dei taxi sono esorbitanti le tariffe per le macchine variano dai 30 ai 70 dollari la giorno dipende dal tipo di veicolo che si richiede, se affittate per piu’ giorni chiaro il prezzo scende. Vi lascio l’indirizzo dell’agnezia che ho usato ; www.Amigocar.Com Un evento da non perdere, sono gli spettacolari tramonti che offre questa incantevole isola, non ve ne perdete nememno uno, ricordate che non appena il sole se ne va a dormire ci impiega davvero poco a scomparire, e la visuale dei tramonti dura pochi minuti. Non resta che augurarvi buon viaggio se avete bisogno di informazioni scrivetemi a rscorp1@nac.Net Ciao Francesca p.S. Per chi vuole come abbiam fatto Beth ed io, conoscere l’isola con gli occhi di un arubiano puo’ contattare Buchi Pena siccome non so come fare la ~ ricordate che si pronuncia come pegna cell. 5940906 dite pure che vi mando io sara’ felice di portarvi in giro per una cifra giusta. Mi dushi Aruba…

Si parte! 20 agosto 2005 Newark (Stati Uniti d’America) stato del New Jersey sull’aereo in attesa del decollo. Le ultime novita’ alle sei e venti del mattino ci vengono comunicate dal comandante:”a causa di una tempesta…” ma ecco che siamo in prima fila (nella lunga coda di aerei che si apprestano a decollare) davanti a noi c’e’ solo il distacco da terra. Tra qualche secondo siamo in volo. Oltre le nuvole si parte 6:25. Dicevo che c’e’ una tempesta in atto nella zona dei grandi laghi, per questo motivo ci saranno probabilmente ritardi sulla rotta delle Antille Olandesi. Albeggia fuori, i primi colori di questo giorno si espandono nel mio sguardo, spunta il primo raggio di sole in una poetica immagine che conservero’ nei miei almanacchi di storia personale. Beth sonnecchia, tra un Nam myoho ho renge kyo assaporo le future immagini di mare e sole. Fiorisce una magia incantatrice, potere del Nam. Il tempo non e’ poi cosi’ terribile nello stato Dell’Illinois, dovremmo arrivare a Chicago alle 7:45. L’altro aereo parte alle 8:20 ore locale (saremo una volta giunti a Chicago un’ora indietro rispetto al N.J.) L’aereo destinazione Newark-Chicago (O’Hare) numero 1060 della United Airlines non e’ pieno per niente, Beth e moi abbiamo avuto la grande chance di avere tre posti tutti per noi, vuol dire che possiamo allungare liberamente le gambe, rilassarci meglio, perche’ no probabilmente schiacciare un pisolino. Stop Il volo fino ad Aruba a parte una leggera turbolenza a Chicago e dintorni sara’ tranquillo, liscio come l’olio. Ci stiamo muovendo evviva. Il volo durera’ quattro ore e quaranta minuti. Ecco si penetra in altre meraviglie del volo. Stop. Sull’aereo da qualche parte in mezzo ai caraibi, e’ una bella giornata qualche nuvoletta abbraccia parte di questa immagine. Ho sonnecchiato un po’ ma non ho dormito. Aruba ci aspetta con la sua storia, nelle informazioni trovate su alcuni siti internet, scopro che la prima gente ad abitare l’isola era una nazione degli indiani di Arawak denominati il Caiquetios. Chissa’ forse da qui risale il nome di Aruba. La lingua madre è un dialetto creolo denominato Papiamento che si compone degli elementi di olandese, di spagnolo, di inglese, di francese, di portoghese, un certo numero di lingue africane differenti e l’indiano di Arawak. Parlato per lo’ piu’ nelle Atille olandesi. L’inglese e lo spagnolo sono pero’ ampiamente diffusi, come anche l’olandese. L’arrivo all’aeroporto Beatrix di Oranjestad (capitale di Aruba) e’ previsto per le quattordici e trenta ora locale. Rimango un po’ sorpresa e delusa quando scopro che il servizio catering e’ ha pagamento, l’unica cosa che viene servita a bordo sono le bevande e due biscotti scheletrici, quasi stirminziti che preferisco non mangiare. Ma se i morsi della fame si faranno piu’ prepotenti allora con la modica somma (a detta loro) di cinque dollari si potra’ consumare una piccola colazione. Credetemi quando vi scrivo che da come si presenta il cibo nella vaschetta porta vivande preferisco reclinare l’invito. Pomeriggio passato al mare davanti l’hotel “Talk of the Town” Havana beach (spiaggia Havana), mangiando tra una visuale e l’altra un roti vegetariano (al Bar havana beach) un piatto surinamese-indonesiano composto di fagiolini, una salsa di cumino-curry e qualche altra spezia, alcune patate lesse e del pane tipo focaccia, che serve come appoggio per le verdure. Davvero delizioso al modico prezzo di 4 dollari e 75 centesimi . Cena al ristorante Filippino(filipiniama@hotmail.Com) con Beth abbiamo condiviso un piatto pesce-vegetariano a base di spaghetti di riso, pezzetti di gamberi saltati in padella e verdure miste. Una bella porzione da compartire al costo di otto dollari . Per il dessert abbiamo dato retta alla padrona di casa Cecil una filippina di quarantanni trasferitasi dalle Filippine sei anni fa con il marito per lavoro. Ci ha servito un Halo-Halo un dolce-gelato tipico del suo paese, composto da ghiaccio tritato, latte fagioli e qualche altro legume, qualche frutto candito e creme caramel per 4 dollari. Come accoppiata debbo dire un po’ astratta, l’effetto nel palato e’ davvero buono provare per credere! Ho trovato per voi in un sito internet la spiegazione del geltato filippino: Il Alo-guidacarta (“dal guidacarta “= miscela) è un dessert o uno spuntino filipino favorito. È basicamente una miscela di dolce conservato beans(red i fagioli, i ceci), la polpa di noce di cocco (macapuno), il jackfruit (langka), il riso secco martellato (pinipig), l’igname dolce (ube), la crema flan (leche flan), i brandelli del plantano zuccherato (saba), riempiti di ghiaccio schiacciato, latte (o latte della noce di cocco) e superati con il gelato. Il guidacarta-guidacarta è basicamente dolce, cremoso e un dessert. Questo dolce filippino è abbastanza popolare durante i mesi caldi di estate (Marzo-Giugno) nel paese. È servito solitamente in coppe di gelato alte. 21/8/05 Sveglia alle 8:15 recitato Gonkyo mattina piu’ venticinque minuti di daimuku, (terminato nel pomeriggio l’ora quotidiana) energia e potenza del Nam, mi circonda la spalla destra (due giorni fa prima di partire, mentre eseguivo yoga nella posizione dell’aratro, grazie ad un movimento brusco ho stressato alcuni muscoli). Ora mi da leggermente fastidio ma il dolore e’ sopportabile in parte. Fuori le palme del giardino interno si mescolano con l’ora poetica del sole. Internet qui costa caretto 10 minuti per 1 dollaro 3 per mezz’ora e 5 o 6 dipende dall’internet point 6 dollari. Il caffe’ costa un dollaro e il cappuccino dai 1.75 ai 2 dollari. Le telefonate invece 25 centesimi al minuto, per chiamare Stati Uniti, Inghilterra ed Italia non ho chiesto per gli altri paesi. Ho anche acquistato in comune con Beth una scheda di 5 dollari, ( 7 minuti per l’Italia e l’Inghilterra e 14 per gli Stati Uniti). I servizi tecnologici sono al di sotto delle norme europee, americane e sudamericane (in Argentina e Peru’ ) il costo di internet e’ davvero irrisorio, per un’ora in entrambi i posti e’ rispettivamente 50 centesimi di dollaro. Oggi esplorazione della citta’, prima al mare per prendere il sole disegnando altre algebrie della mente. Ci dobbiamo informare quanto costa affittare la macchina, le concierge (impiegate dell’hotel) ci hanno comunicato che in un’ora senza fermarsi ad osservare i luoghi scattando foto ecc. Ti giri bene l’intera isola che ha una superficie di 193 km2 circa 70.000 abitanti. Lunga 31.36km (19.6miglia) e 9.6km (6 miglia) di larghezza. 9:30 del mattino, il grande patio che si affaccia sulla piscina e’ la cornice delle nostre future degustazioni mattutine. Beth ha deciso di dormire una mezz’ora in piu’, ho quasi terminato la colazione continentale mentre la immagino in qualche bella immagine onirica, sgranocchio dei corn flakes e scrivo le mie sensazioni. Il caffe’ americano non e’ dei migliori, non aspettatevi il nostro italiano, potreste rimanere delusi. Ricordate di seguire il flusso del viaggio, apprezzate quello che l’isola puo’ offrire, per favore non ci troviamo in Italia e la differenza tra un turista ed un viaggiatore in questo caso potrebbe davvero essere sostanziale. Sul tavolo oltre al caffe’ (acquaragia) menzionato pocanzi, c’e’ del succo di frutta al sapore di arancia, un croissant (cornetto) un po’ malaticcio per nulla soffice come i nostri o quelli francesi, del pane tostato e un po’ di frutta che ho sistemato su un piatto fondo. Scopro’ su un menu’ lasciato da uno degli ospiti dell’hotel che la colazione costa 8 dollari a persona, per noi e’ inclusa nel pacchetto viaggio che abbiamo acquistato martedi’ scorso 16/8 (viaggio deciso all’ultimo momento). Il sole va e viene, rubando lo scenario alle nuvole. Mi immergo nel cortile interno dove mi trovo, osservo il patio e la piscina che apre la visuale. L’arredamento e’ in stile caraibico, due grossi mandala sono appesi alle pareti laterali, raffigurano dei pappagalli che mi fanno pensare all’Amazzionia brasiliana. Dall’altra parte del muro agganciato con un grosso chiodo un sole in ferro battuto penetra nello sguardo. Cerco di descrivere quello che vedo, e’ un’impresa piuttosto articolata un gioco di scrittura creativa potrebbe affermare qualcuno. Sono poche le persone che stanno consumando il primo pasto del giorno, sembrano essere di nazionalita’ olandese. Sono altrove in mezzo ad un cerchio d’amore tra palme di cocco e immagini paradisiache. 13:30 rientro dal mare rapida doccia, conosciuto Fany colombiana di Barranquilla (un’ora di macchina da Cartagena), 47 anni il prossimo 31 agosto. L’ho fermata per farmi scatatre una foto e ci siamo messe a parlare in spagnolo abbiam passato la mattinata assieme fino a quando Beth non mi ha raggiunto in spiaggia. Per pranzo ci siam fermate al chiosco-bar davanti il mare (Havana Beach) questa volta oltre al roti (probabilmente un piatto malese, ho trovato cercando su internet que il roti prata e’ un piatto di pane fritto e curry), s’e’ mangiato un piatto indonesiano composto da uova, spaghettini di riso, patate e platani del quale non ricordo adesso il nome. Dopo pranzo Fany ci ha presentato Butch Pena, la nostra guida privata per domani lunedi’ 22/8/05 ci si vede alle 15:00 ora locale. Per visitare tutta l’isola de un estremo all’altro ci si impiega a detta sua poco. Ho scoperto che qui la frutta non esiste quasi per nulla viene importata dal Venezuela o dalla Colombia, d’altro canto l’acqua e’ super potabile e si puo’ bere direttamente dal rubinetto. Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro per Oranjestad. Dire che e’ una citta’ affascinante credo sia un mero eufemismo, alcuni palazzi del centro sembrano trappole per turisti, o set cinematografici della Sin city (citta’ del peccato Las Vegas) colori pastello si mischiano al turchese-verde smeraldo-blu del mare che si estende otlre il loro sguardo imponente. Alcuni edifici poi hanno una vaga rassomiglianza come struttura a quelli che ho potuto ammirare quando andai in Olanda nell’estate del 1996. Camminando per le vie quasi deserte, si percepisce una certa tranquillita’ domenicale, i negozi quasi tutti chiusi lasciano intendere che questo e’ il giorno di riposo. Incontriamo una chiesa dedicata a San Francesco d”Assisi lungo la via, Beth mi invita a visitarla, con fare un po’ snob reclino inizialmente l’invito, elogiando le nostre chiese italiane, poi spinta dalla mia solita curiosita’ entro per poter assaporare i rosoni, capitelli sparsi nelle colonne pitturate a festa. Come avevo immaginato non e’ granche’, ma mi dico ne e’ valsa comunque la pena. I pochi bar aperti diffondono una musica caraibica, tra calipso , salsa e merengue le vie vengono invase dai suoni sincopati di queste canzoni felici, delineando emozioni e sensazioni a venire. C’e’ un miscuglio di razze qui ad Aruba, persone di varie nazionalita’ si intersecano con gli arubianos detto alla spagnola. Il papiamento e’ la lingua ufficiale, anche se nelle scuole si apprende olandese come prima lingua. “Mi dushi” espressione che mi ha colpito di piu’ dal titolo di questo diaro vuol dire: “mia cara, mia dolce”. Molte delle persone conosciute sono di nazionalita’ latina del Peru’, colombia. Repubblica dominicana, Olanda e altri paesi. Per cena e vi sconsiglio vivamente di andarci abbiamo mangiato una pizza al ristorante Don Carlo nel centro della capitale vicino al Casino’ nell’unica via principale della citta’, c’e’ da dire che almeno uno dei camerieri di nazionalita’ latina della Repubblica Dominicana mi ha parlato in italiano. I prezzi sono cari insomma la classica trappola per tusisti, Beth ed io s’e’ condiviso una pizza margherita delle dimensioni di un piatto da contorno o quasi, se si vuole l’aggiunta del basilico sulla pizza basta sborsare un dollaro in piu’, s’e’ reclinato naturalmente l’offerta. Costo finale diviso in due $ 10.70. Mi dushi a domani. 22/8/05 In spiaggia a prendere il sole, afferrando il momento presente. Sveglia alle otto e 9 minuti recitato dapprima gonkyo come di consueto al risveglio poi 45 minuti di diamuku, nel pomeriggio mi attendera’ preghiera sera e altri 15 minuti per completare la mia solita ora quotidiana. Colazione continentale, come ogni mattina, i pochi abitanti di questo hotel mi riportano ad altre memorie. Mentre li osservo muoversi a piccoli passi di danza, immagino le loro vite, e ruoto l’attenzione sulla coppia di olandesi che mi siede a fianco, venuti anch’essi in vacanza abbracciano la visuale che si allarga sulla piscina. La donna di altezza media, ha una capigliatura bionda, mi fa pensare ad una di queste stelline dello spettacolo d’altri tempi. Beth dice che e’ un po’ dozzinale come si veste, potrebbe sicuramente valorizzare le sue forme ben fornite in tutt’altro modo. Alle 15:00 abbiamo appuntamento con il signor Pena, per il giro completo dell’isola, rientramo in camera alle 13:00 per cambiarci ed esercitarsi con lo yoga e un po’ di esercizio cardio. Conosciuto Norma, una donna di 38 anni di Bogota’, lavora al nostro bar-ristorante-chiosco dove ci deliziamo con il roti vegetariano ogni volta che ci andiamo. Ci ha raccontato con un sorriso aperto che proprio oggi le hanno confermato il permesso di soggiorno valido per un altro anno. Potra’ lavorare senza problemi, il marito purtroppo da un mese e mezzo e’ stato deportato in Colombia per via della documentazione. Lei sara’ costretta a tornare per visitarlo, in piu’ ci ha rivelato che ha dovuto pagare una signora 500 dollari per aiutarla con le procedure di rientro, ma anche questa mossa strategica forse non e’ sicura, ci ha confidato pero’, di aver registrato l’intera operazione cosi’ se le faccende non si sistemano puo’ sempre denunciarla alle autorita’. Well-done! Ben fatto! Al rientro in hotel s’e’ conosciuto Joauyouse (credo si scrivi cosi’) di Haiti, e’ la nostra cameriera ai piani, donna di spiccata intelligenza,’ sposata con un arubiano con due figli maschi. Ha vissuto in Belgio per alcuni anni dove studiava teologia e 15 anni in America il suo paese prediletto. S’e’ parlato a tratti francese cercando di fare pratica. Vista la molta ruggine l’effetto prodotto sicuramente avra’ fatto sbellicare dalle risate la nostra interlocutrice. E’ un’altra magnifica giornata da queste parti, il sole, le palme un po’ di vento che scandisce il quieto movimento delle onde del mare. La mente si rilassa, il cuore si ferma a degustare i vari elisir poetici. Rubo qualche aspetto solitario per manifestare ritmi antichi, e languide sensazioni che accarezzano un’andatura personale. Beth si sta facendo la doccia, seduta sulla sedia con in mano la penna per scrivere, osservo lo scenario. La piscina mi appare alla vista (ieri sera sotto un cielo stellato ed una luna quasi piena, ci siam fatte un bagno in piscina, giocando, ridendo, parlando della vita, tinteggiando una serata di fine agosto) . Sono in viaggio nel tetto dell’essenza, tra chiaroscuri del cuore e percorsi che si fermano a notare l’energia di una nota incantatrice. Questo odore d’inchiostro mi inebria, e’ davvero particolare , seguo un tuffo interiore voila sono tra palme e bambu’.

In giro tutto il pomeriggio con Butch amico di Fany. Visitato fermandoci a scattare foto, dialogando della storia di questa isola tutti questi posti: Spanish lagoon-San Nicholas-Cero Colorado-(dove c’e’ la grossa ancora e la vista sul mare che ti porta a Rodger’s beach e Baby beach, a fianco c’e’ la prigione di stato) Rodger’s beach-Baby beach-Cero colorado hill-Cave of love-Palamarca race car-Arikok national park-Quadririkiri-Cero Jamanota-Natural Bridge-Tankilender quartiere di Oranjestad faro-Palm beach-Eagle beach infine al ristorante suggerito da Butch “Driftwood”. Butch ha 45 anni nato ad Aruba ha quasi sempre vissuto da queste parti, sposato con una brasiliana sara’ presto papa’ di due gemelli (ci ha rivelato che non vuole conoscere il sesso, preferisce le sorprese, i bambini/e dovrebbero nascere a gennaio, sono i suoi primi figli) nato sotto il segno dell’acquario e’ una persona piuttosto versatile, allegro e scherzoso. Gli piace ridere e dialogare fare battute, giocare con le parole. Parla discretamente l’inglese, lo spagnolo, il papiamento e l’olandese. Adora il mare sotto tutti gli aspetti, il suo hobby e sport preferito difatti ‘e il nuoto. Spesso dopo il lavoro va a nuotare fino al tramonto per qualche ora perdendosi nella meravigliosa vista marina che offrono le spiagge di Baby beach o di Spanish lagoon 19:40 mi trovo al “Driftwood” di Oranjestad il ristorante che Butch ci ha consigliato. A detta sua cucinano abbastanza bene il pesce. Aspetto di essere servita dal cameriere Donny che parla un po’ italiano, (mi racconta che per alcuni anni ha lavorato al ristorante “La Dolce vita” di Oranjestasd per questo ha imparato un po’ la nostra lingua) con fare simpatico sfoggia tutto il suo vocabolario. S’e’ di nuovo condiviso la cena, fa caldo da queste parti, mangiare un pasto completo sembra un po’ troppo. Per questo preferiamo dividere ogni pasto. S’e’ degustato una zuppa di pesce chiamata “soppi pisco” (pesce dorado) e un mohi-mohi con verdure saltate in padella, riso bianco e del pane di mais. Prezzo $26.50 inclusa la mancia. Fany nel pomeriggio ci ha fatto recapitare all’hotel come promesso il giorno prima una torta (qui la chiamano Bolo) di anacardo (cashew in inglese) davvero buona brava Fany! Mi ricorda a tratti mia madre, generosa e materna, sempre allegra e prodiga di energie. Stasera ci ha atteso un altro tuffo in piscina, non c’e’ nessuno, solo il barman che dall’altra parte del grande cortile interno ci strizza l’occhiolino, mentre gli altri ospiti dell’hotel sembrano essere stati inglobati nella pareti della hall. Mi viene in mente il volto di Butch, sorridente e scherzoso, grazie a lui abbiam potuto vedere questa isola con occhi arubiani e non con i nostri italo-americani. Unica nota dolente del giorno e’ che abbiamo scoperto che i voli per andare a Bonaire, Curacao e Venezuela sono abbastanza costosi, solo per il passaggio aereo di un giorno chiedono $200 a persona, probabilmente dovuto al costo del petrolio. Recliniamo decisamente l’offerta. In passato ci viene raccontato, esistevano diverse possibilita’ oltre agli aerei c’erano dei traghetti che facevano la spola, ma visto i ritardi e la lunga serie di lamentele dei turisti hanno deciso di imterrompere questi servizi. 23/8/05 Daimuku-gonkyo mattina, a seguire esercizi cardio, letture scientifiche e per l’anima, yoga per il corpo, magia per la profondita’. Sensazioni dello spirito, la mente pittura le fantasie, una nuova colazione e altre strade da attraversare. Ore 13:35 passata la mattina in spiaggia a dialogare in inglese-italiano-spagnolo, il cielo era un po’ nuvoloso, ma la chance di prendere il sole e farci un tuffo nel turchese non e’ stata di certo negata. Grazie a Norma abbiamo affitato la macchina all’agenzia Amigo ubicata anche all’aeroporto per la modica somma di 30 dollari al giorno (per un solo giorno e’ di $32) piu’ 10 dollari al giorno per 3 giorni di assicurazione. Prezzo finale $120 $60 a testa s’e’ scelto una Suzuki con cambio automatico. 24/8/05 Voce bassa stamattina effettuato 30 minuti di daimuku nutrendo il mio spirito, ho probabilmnte il collo un po’ rigido e la voce bassa, sicuro e’ per via dell’aria condizionata (troppo alta) ma va tutto bene mi sento solo un po’ come Barry White. Il silenzio a tratti mi piace, lo adoro.

25/8/05 Sveglia anche oggi alle 8:10 ho dormito abbastanza bene, sogni strani la notte scorsa sono penetrati nella girandola dell’osservazione. Seduta al Bar-chiosco-bistro’ dell’Havana club dall’altro lato del nostro albergo, serve cucina indonesiana-surinamese attendo nuovi effetti. Dopo una ricca colazione, dialogando con Beth e Adriana quasi 34 anni, rimasta a terra dalla nave da crociera che e’ ripartita la notte scorsa per fare rotta vero le altre isole dei Caraibi dove lavorava con il marito. A causa di un problema al menisco, dovra’ tornare in Romania sua terra natale e farsi operare, il prima possibile. L’abbiamo incontrata ieri mentre ci facevamo il bagno, stava passeggiando da sola in riva al mare. Stamattina con Beth siamo andate a cercare la fabbrica di Aloe ubicata nell’autostrda 1B vicino Palm e Eagle beach, l’impiegata peruviana (molto simpatica) della concierge del nostro hotel ci ha spiegato alla perfezione dove andare. Pensate per un tour del museo di soli 25 minuti, chiedono $8 dollari, non abbiamo comprato nulla, non so perche’ ma la disposizione dei prodotti, gli ingredienti usati non ha soddisfatto le nostre alternative. Ad ogni modo per chi fosse interessato un giro forse ne vale sempre la pena magari avrete un’altra idea diversa dalla mia. Occhieggio alla brezza del mare, incontrando qualche magica meraviglia e affondo nel sapore che ha il mare delle Antille. Giovedi’ in questa parte di mondo, gruppo studio in N.J. A casa di Kim le 18:00 del pomeriggio i miei cerchi pindarici radunano una carezza del cuore, dove la memoria si estende e l’anima volteggia, passeggiando in qualche alga geometrica. La mia voce si confonde con un suono antico e la lettura di un libro ravviva il vissuto. Il sole sta scendendo delicatamente giu’ verso gli albori della fantasia, immerso nei monti memorabili e le composizioni seducenti. Ho notato soltanto ora che non ci sono zanzare in questa isola, generalmente sul mio corpo eredito regali indesiderati. In attesa di Beth, (e’ andata a prendere un libro in camera) cosi’ mentre scrivero’ lei sfogliera’ delle pagine, ecco che con un occhio consumo il paesaggio. E’ davvero suggestivo: ‘tutto il meglio e’ gia’ qui” diceva Paolo Conte in una delle sue magnifiche canzon,.IIn questa ora del giorno quando il sole sta per andarsene a dormire… Relax del tempo, tamburello con le dita seguendo il ritmo selvaggio, mi metto a mollo in uno spazio senza confini, circondata da canzoni straniere.

26/08/05 Sveglia su per giu’ alla solita ora, daimuku mattutino e gonkyo come da copione. Il ruggito del leone del Nam mi ha trasportato nell’altrove tra lande della coscienza e varie riflessioni. S’e’ passata la mattina a Baby beach, le lucertole sono un po’ agressive da queste parti. Mentre prendevamo il sole due esemplari dal colore celeste-blu ci sono venute quasi vicino. Beth e’ scattata lanciando un piccolo grido, mi sono voltata a mia volta slanciandomi verso lei per capire che stava accadendo, infine sono scoppiata in una stentorea risata. Di pomeriggio verso le 17:00 ci e’ passato a prendere Butch,s’e’ anche riconsegnato la macchina all’aeroporto sono scaduti i tre giorni di affitto. Ci aspettava di nuovo Baby beach per fare snorkeling, incredibili visioni, di pesci, mondo marino e aperture del terzo occhio, mi sembrava di guardare il film cartone animato “Alla ricerca di Nemo” (Finding Nemo).

Durante questa esperienza ho potuto ammirare dei pesci di varie forme e colori; un barracuda e qualche altra specie nonche’ il needle fish (pesce ago) lungo e sottile di color bianco celeste. Ad aspettarci oltre il magnifico tramonto che delineava le curve del cielo, Butch ci ha fatto assaggiare la prima frutta del luogo, Fany gli aveva raccontato delle mie piccole lamentele, riguardo l’inesistenza di frutta sull’isola. Lui per accontertarci ha preso alcuni cocchi da una delle palme sotto casa sua. Ho bevuto dapprima il latte di cocco mentre dialogavamo dell’esperienza appena conclusa ho masticato il frutto, degustando ogni suo aspetto. In serata poi abbiamo organizzato un rendez-vous tra donne, dapprima Beth, Adriana e Fany la quale ci ha dovuto salutare presto, l’indomani si doveva alzare alle 6:00 per iniziare il suo lavoro, salutandoci ci ha regalato due pendenti come ricordo della sua conoscenza, decisamente una persona molto particolare. Accompagnandola fuori l’hotel l’aspettava un suo amico per darle un passaggio l’ho salutata agitando la mano fino a che non e’ scomparsa dalla vista, e’ cosi’ che mi piace congedarmi per cosi’ dire da chi conosco, sara’ che sono una romantica del saluto . Dopo ci ha raggiunta norma con un’altra amica Claudia di 27 anni sempre della Colombia. Si e’ trasferita qui solo da un mese, per provare nuove esperienze. S’e’ bevuto un po’ di Jack Daniels e coca cola, creando una sorta di cuba libre un po’ astratto. 27/08/05 Daimuku e gonkyo mattina 55 minuti in hotel il resto sull’aereo da Aruba a Chicago piu’ gonkyo sera, ora mentre racconto le ultime ore vissute ad Aruba e’ iniziata un’altra magnifica giornata in questa isola felice one happy island, si legge nella targa delle macchine (come forma simili a quelle americane). Mi pervadono voli indistinti di uccelli, saltellano nel mio corazon i battiti delle vette intricate, percorrendo fondali puri e ricordi che vengono accarezzati dal fascino di quando li si e’ vissuti ma anche dopo durante la fase del ricordo. 11:35 del mattino il tempo mi scivola dalle dita, e’ quasi ora di partire, anche se rimarro’ ancora mezz’ora in spiaggia. Beth mi ha preceduta in hotel e’ appena andata via, l’aspetta una doccia rinfrescante. In questo panorama ci sono tre bambini che camminano giocando sulla battigia e due ragazzi con dei cani, osservo l’amato orizzonte, per riprodurre questi suoni cari, come incantesimi invisibili e nella terra delle Antille duplicare le pulsazioni algebriche. Alla gate 7 aeroporto internazionale Beatrix di Aruba 15:15 in attesa di imbarcarci sul volo della United Arilines numero 1061 Aruba-Chicago. Da quando siamo entrate in aeroporto fino ad ora non ci siamo fermate un secondo, c’era una fila senza fine, chi vola tra gli Stati Uniti e questa isola oltre a passare la dogana di questo paese deve ripassare un’altra dogana ovvero quella Statunitense consegnando il modulo per la dogana in caso si e’ acquistato qualche souvenir. Ho dovuto anche ritirare il bagaglio da uno dei nastri e riconsegnarlo a degli adetti, lo so non fa senso ma paese che vai usanza che trovi direbbe qualcuno. Sull’aereo 20:45 stiamo per arrivare a Chicago il viaggio sta per terminare, da qualche parte verso il tramonto incantatore rubo qualche virgola. Nei raggi ispirati della sinergia ascolto musica dalle cuffie che ci hanno fornito, trascinandomi in un movimento spagnoleggiante. Hanno trasmesso due film americani durante la crociera “Lot like love” con Ashton Kusher credo di averlo scritto bene e Amanda Peet e “Monster in law” con Jennifer Lopez e Jane Fonda. Beth intenta a leggere uno de i suoi libri pensa a qualche lezione da apprendere, io richiamo a me le tracce di questa settimana vissuta ad Aruba. Me la ritrovo in qualche sguardo felice, in un sapore estivo, dentro un sorriso interno seguendo l’amata intensita’ delle rotte audaci del vivere.

“Il nostro viaggio” Riccioli dorati nella parola amata, una nota intima suona zigane fantasie. e La bellezza emerge dentro un passaggio animico.

La nostra musica si interseca con le selvaggie pareti di un amore senza fine. Sogno con te galoppi solari, e terre del deserto in qualche astratto divi-divi.



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