Buenos aires caotica e sensuale
Comunque scrivo queste note con la speranza che possano risultare utili a chi ha intenzione di recarsi in quei posti.
Il viaggio l’ho organizzato (?) e fatto completamente da solo. Probabilmente non ho visto tutto quello che si poteva, ma avevo la totale libertà. Di questi tempi non è poco.
Il soggiorno ha avuto luogo durante le ultime settimane di novembre 2005 ed il cambio del Pesos con l’EUR era di 3,40. Attenzione a non fare confusione perché i prezzi sono sempre indicati con il simbolo del dollaro $ ma si intendono pesos argentini.
Ho visitato solo Buenos Aires, Mar del Plata, Miramar, Puerto Madryn ed i dintorni di questa città patagonica. Quindi le informazioni che riporterò sono relative solamente a queste località. Dopo aver esaminato alcune possibilità di volo (Iberia ed Air France) ho optato per Alitalia. Costava qualche decina di EUR in più, ma aveva il vantaggio di essere diretto: partenza da Milano Malpensa domenica alle 21.40 ed arrivo a Buenos Aires il lunedì mattina alle 7.30. Il ritorno con partenza alle 14.30 ed arrivo a Milano alle 7.30 del mattino successivo. Insomma, una pacchia. L’aereo era un Boeing 777 abbastanza comodo per un viaggio di Km 11.212 della durata di 13 ore e mezza.
Arrivati all’aeroporto di Buenos Aires si ha la possibilità di cambiare gli EUR nell’area del ritiro bagagli presso lo sportello di Global Exchange. Conviene però farlo all’uscita, presso la banca: la differenza è minima, ma è più conveniente. Comunque non vale la pena cambiare molto: in ogni angolo delle città che ho visitato si trovano dei Bancomat (chiamati Link) ed esiste spesso anche la possibilità di pagare con carte di credito e di debito a cambi assolutamente non penalizzanti.
Il trasporto dall’aeroporto alla stazione di bus (Retiro) è effettuato dalla compagnia Manuel Tienda Leon al prezzo di 27 pesos.
L’albergo a Buenos Aires è il solo che ho prenotato dall’Italia rivolgendomi all’agenzia argentinaconnoi@hotmail.Com. Farlo tramite loro (si chiamano Andrea e Manuela) costa meno che farlo da soli. Vi possono assistere anche per altre esigenze in Argentina. Mi hanno lasciato una buona impressione.
La città di Buenos Aires merita sicuramente una visita di alcuni giorni. Chi ha voglia se la può girare a piedi. Quando si è stanchi o stufi è sufficiente fermare un taxi. Ce ne sono una quantità impressionante (oltre 40.000 nella sola area di B.A. Mi hanno detto) ed a prezzi modesti. Esiste anche il metro (subte) anche se la rete è un po’ insufficiente. Pedoni, occhio ad attraversare la strada! Come in diversi Paesi del sud del mondo i guidatori di veicoli (per inciso mediamente molto vecchi) viaggiano in un costante delirio di onnipotenza e di impunità. Risultato: il rispetto per i pedoni è nullo. I semafori per i pedoni non sono sempre presenti ed anche quando si attraversa con il verde è meglio essere attenti e soprattutto scattanti. Il traffico poi è continuo ed ASSORDANTE. Sempre.
La visita può partire da Plaza de Mayo con la Catedral e la Casa Rosada. Qui alcuni giorni al mese è ancora possibile vedere le “Madri di Plaza de Mayo” che ancora oggi, a diversi anni dalla fine della dittatura non smettono di chiedere spiegazioni e giustizia per la sparizione dei loro mariti, figli, fratelli, padri.
Una sosta vale la pena farla al quartiere San Telmo con la Plaza Dorrego e l’affascinante Cafè Dorrego, con un’atmosfera molto poetica e sensuale. Quartiere da visitare di giorno (di sera e di notte mi hanno riferito gli autoctoni che non è tranquillo) è La Boca. La sua via detta Caminito è molto fotografata e piena di turisti. E’ comunque carina: vi si possono trovare i ballerini di tango e farsi immortalare con loro mentre si balla. Più tranquillo è invece Puerto Madero posto in cui si può passeggiare di giorno, di sera ed anche di notte. Sono oltre 3 Km di ristoranti in riva al canale dove i “portenos” (gli abitanti di B.A.) amano cenare. E’ vero: è frequentato da gente un po’ fighetta e si spende da due a tre volte quello che si paga in altri posti della città. Ma un’occhiata è un peccato non dargliela. Un altro quartiere dove si bighellona volentieri è Recoleta. La chiesa di Nuestra Senora del Pilar è carina ed il vicino Cementerio de la Recoleta è meta di turisti e visite guidate. E’ la prima volta in vita mia che mi capita di veder fare del turismo in un cimitero. Nelle vicinanze c’è un albero la cui vista da sola varrebbe un volo a B.A. Stupendo! Magnifico! Immenso!! Venite a vederlo e poi mi direte.
Un’occhiata vale la pena darla all’Avenida 9 de Julio. Arteria importante, larga circa 120 metri con 7 corsie per ogni senso di marcia, affiancata da altre due vie con 2 corsie per ogni direzione. Gli Argentini pare ne vadano fieri. Se la attraversate da pedoni, ricordatevi di quanto detto sopra.
Calle Florida e Lavalle: l’equivalente delle ns. Via Condotti o via Montenapoleone. Le uniche vie pedonali della città. Vi si trovano negozi e la famosa Galerias Pacifico, una specie di Harrods’ o Magazzini Lafayette. Vendono le più famose marche di vestiti a circa un terzo di quello che li paghiamo in Italia. Se siete interessati… E’ giunta l’ora di telefonare in Italia per rassicurare parenti, affini e congiunti che l’aereo non è precipitato e non siamo stati uccisi, rapiti, derubati etc etc. Nessun problema: c’è la tarjeta prepaga, la comoda carta telefonica. I telefoni pubblici sono ovunque, ma più comodi ancora sono i “Locutori” dove si ha una cabina con sedia e tavolinetto. Si spende un po’ di più, ma c’è tranquillità. Ricordate quando parlavo del traffico rumoroso di B.A.? Diffusissimi ed economici sono anche gli Internet points.
Cibo: aspetto del viaggio importantissimo per molti turisti italiani. Tenete presente che con 25-30 pesos si può mangiare più che dignitosamente in quasi tutti i ristoranti delle località che ho visitato. Le porzioni sono in genere abbondanti quindi, a meno che non siate dei bulimici compulsivi, consiglio di limitarvi, prima di dare al cameriere una sfilza di ordinazioni. Altra avvertenza relativa al mangiare: se siete vegetariani è meglio non veniate in Argentina. La carne è presente ovunque ed è sempre buonissima. Il pesce l’ho provato alcune volte, ma poi ho rinunciato disperato: credo lo cucini meglio un apprendista cuoco inglese.
Con circa 5 ore e mezzo di omnibus (pullman gran turismo abbastanza eleganti) si arriva a Mar del Plata. La città non mi ha entusiasmato: si intuisce che deve aver vissuto tempi migliori. Ma è sull’oceano, è una località turistica e ad un’ora di autobus c’è Miramar con una bella pineta e spiagge decenti. Insomma; non è stato male visitarla.
Da Mar del Plata con un altro omnibus sono arrivato a Puerto Madryn. Partenza alle 21.40 ed arrivo alle 14.30 del giorno successivo. Il biglietto costa 113 pesos per un “semi-cama”, comodo sedile reclinabile con poggia gambe. Su tutti gli omnibus servono caffè, succhi e dolci. Puerto Madryn è già Patagonia e raggiungerla via terra non è una passeggiata. Ore ed ore di pampa, con la strada sempre diritta ed uguale. Tutto intorno, a perdita d’occhio, pampa: qualche cespuglio e niente alberi. Di tanto in tanto qualche pecora; ore dopo, qualche cavallo e poi ancora pampa per ore ed ore.
Consiglio di fermarsi a Puerto Madryn anziché a Puerto Pyramides. Da qui si possono organizzare le escursioni alla Peninsula Valdes per vedere le balene. Attenzione ad informarvi sul periodo: si possono avvistare solo alcuni mesi all’anno e lo stesso vale per i pinguini e gli elefanti marini. Vale senz’altro la pena appoggiarsi ad un’agenzia: ce ne sono tantissime. Io ne ho consultate quattro ed applicano tutte la stessa tariffa: 210 pesos per un giorno intero. Ho scelto la Flamenco Tour con la guida Valeria che parlava un buon inglese e dava molte informazioni relative agli animali. L’escursione prende tutto il giorno, ma in compenso si visita bene la penisola (che ha strade sterrate) e si vedono diversi animali: il guanaco, il choique, la volpe grigia della pampa, l’armadillo per non parlare delle balene e dei delfini in mare. Insomma: avrete capito che mi sono entusiasmato. Altra escursione da fare è quella a Punta Tombo: sono più di 150 Km da Puerto Madryn, quasi tutti di sterrato ma si ha la possibilità di vedere i leoni marini, i delfini di Commerson’s e migliaia di pinguini di Magellano. Verso metà novembre si schiudono le uova e si può assistere alla nascita dei piccoli. Poi, verso marzo emigrano a Nord, verso il Brasile.
Nelle escursioni di solito propongono anche una visita ed una sosta a Gaiman, sul fiume Chubut. E’ nota per essere stata fondata da coloni gallesi nel 1865. Consiglio per le escursioni in Patagonia: anche se è novembre, quindi primavere avanzata, portarsi maglioni, giacche a vento e creme protettive per pelle e labbra. Qui il sole e l’aria non perdonano. Da Puerto Madryn a B.Aires sono 17 ore di omnibus per un prezzo più che ragionevole di 135 pesos. Sono compresi il “cama” (lettino), coperte , spuntini vari e cena. Si arriva alle 7 di mattina alla Stazione Retiro.
Per il volo di ritorno considerate che i tempi all’aeroporto di B.A. Sono piuttosto lunghi. Per dirla tutta: è l’aeroporto più lento e complicato che abbia mai visto. Cercate di arrivare minimo 2 ore prima della partenza e ricordatevi che dovrete pagare 55 pesos di tasse aeroportuali. Solo dopo potrete cambiare i pesos in EUR.
Le persone argentine che ho incontrato mi sono sembrate simpatiche. Se rivolgete loro la parola sono sempre pronti a chiacchierare, senza però quell’invadenza che è a volte non gradita. Peccato che non sia diffusa la lingua inglese. Chi conosce lo spagnolo sarà sicuramente avvantaggiato, anche se in Argentina sono diverse molte parole e soprattutto la pronuncia. Non mi resta che augurarvi buon divertimento.