A come Antigua

Breve e rilassante pausa dai grigiori invernali nella splendida isola delle Piccole Antille
Scritto da: Valecesena
a come antigua
Partenza il: 21/11/2014
Ritorno il: 30/11/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €

PREMESSA

Ho deciso di scrivere questo diario per aiutare altri viaggiatori che vorranno visitare questa bella isola delle Piccole Antille Sopravento (o Indie Occidentali). Innanzitutto sarebbe molto consigliabile prenotare il volo per tempo (io l’ho prenotato a Luglio per partire a fine Novembre) e decidere se si vuole fare una vacanza più stanziale (ma ricordate che Antigua ha ben 365??? spiagge e sarebbe un vero peccato fermarsi a visitarne solo una o due) o visitare tutto il visitabile.

Nel caso sceglieste una vacanza di puro relax orientatevi sulla scelta di un resort-appartamento-b&b sulla costa ovest, quella con le spiagge più “da cartolina”. Da Jolly Harbour fino a Johnsons Point ci sono numerose spiagge, abbiamo visto gente andarci tranquillamente a piedi dai loro resort o accompagnati dai taxi delle strutture. Ci sono anche numerosi pulmini del servizio pubblico che dicono servano tutta l’isola, ne ho visti davvero tanti ma gli orari sono indefiniti. Si può comunque chiedere anche perché la popolazione locale è sempre ben disposta ad aiutarvi.

Se decideste invece (come noi) per una vacanza più autonoma e in movimento vi servirà un’auto e la collocazione del resort-appartamento-b&b non sarà un grosso problema in quanto l’isola si gira bene (occhio alla guida a sinistra) e non è grande. Per farvi un esempio, noi alloggiavamo a Dickenson Bay (zona nord ovest) e per raggiungere Half Moon Bay (zona sud est) ci si impiega circa 50 minuti compreso l’ingorgo della capitale… oddio non è né Roma né Milano, anzi è piuttosto piccola ma è facile rimanere “incasinati” soprattutto i primi giorni quando ancora non si hanno dimestichezza con i vari sensi unici e i cartelli inesistenti (perché abbattuti da una tempesta tropicale o sbiaditi o nascosti dalle piante… se c’è un cartello importante 9 volte su 10 è nascosto da una pianta!). Quindi non preoccupatevi di sentirvi dei cerebrolesi i primi giorni e chiedete (anche perché le mappe dell’isola, soprattutto la parte che riguarda la capitale, sono fatte un po’ ad capocchiam). La nostra prima ora sull’isola l’abbiamo trascorsa a chiacchierare amabilmente con la popolazione per arrivare a Dickenson Bay… era facile facile ma a noi ci piace rendere le cose complicate. Ah, scordavo di dirvi che se chiedete dov’è un posto in particolare a dieci persone dovete fare voi la media perché spesso non lo sanno neppure loro, ma sono tanto carini che gli dispiace non potervi aiutare quindi vi daranno i loro suggerimenti anche se la loro faccia dice “sei sicuro che questo posto sia ad Antigua?”. Comunque siamo sempre arrivati dove volevamo arrivare, soprattutto dopo i primi 2 giorni di stordimento totale nell’attraversamento di S. Johns.

PREZZI & co.

Antigua è abbastanza cara, vivono prevalentemente di turismo che si concentra nei mesi di dicembre-marzo per cui devono campare con quello. E’ molto frequentata da Americani ed Inglesi ed anche questo, a mio avvisdo, tende a far lievitare un tantino i prezzi.

I prezzi dei voli ovviamente dipendono dal periodo, da quanto tempo prima si prenota, gli scali ecc… le compagnie che vi operano con maggior frequenza dall’Europa sono in primis British e Virgin. Quando guardavo i vari prezzi nei siti delle compagnie mi uscivano cifre abbastanza altine, poi ho provato con Expedia acquistando un biglietto unico con 2 tratte gestite da compagnie diverse: Venezia – London Gatwick con British Airways, Gatwick – Antigua con Virgin Atlantic prezzo 2009,00 € per tre persone (2 adulti e 1 bambina di 6 anni). Non sono riuscita a trovare di meglio. Controllate bene gli aeroporti di partenza da Londra in quanto il volo da Bologna (per noi più comodo) arrivava a Heathrow e si doveva ripartire da Gatwick (sia con Virgin che con British) con notevole esborso per il trasferimento tra i due aeroporti. Una questione che mi aveva un po’ “angosciato” erano le valigie: ho due compagnie diverse che non fanno parte di un’unica alleanza, che devo fare con le valigie? Potete deciderlo voi nel caso, come il mio, abbiate fatto un unico “biglietto” tramite terzi (agenzia viaggi, agenzia online ecc) però lo dovete specificare al momento del check-in o bag-drop. Io ho fatto così: all’aeroporto di Venezia ho chiesto che i bagagli mi fossero destinati a Gatwick (dovevo passare la notte lì) mentre al ritorno ho specificato al bag-drop di Virgin ad Antigua che mi fossero imbarcati direttamente per Venezia (avevo solo 2 ore di connessione e avevo paura di non farcela a fare tutto, mentre sarei riuscita tranquillamente a imbarcarle di nuovo). Mi hanno apposto alle valigie un cartello giallo con scritto Tranfer GTW e mi hanno addirittura emesso loro le carte d’imbarco per il volo British. Piccola precisazione per chi, come la sottoscritta, ha avuto la brillante idea di comprare 2 bottiglie di Rum invecchiate tot anni al duty-free di Antigua e metterle nel bagaglio a mano: a Gatwick DEVI rifare i controlli e non gliene frega nulla se hai lo scontrino del duty free di Antigua! Fortunatamente anche se erano le 5 del mattino e non avevo dormito in aereo sono stata abbastanza sveglia da ricordarmene in tempo, così ho chiesto aiuto ad un’addetto british airways che molto gentilmente mi ha fatto mettere le bottiglie nella valigetta cavalcabile di mia figlia (tra Tigro e gli album da disegno) e me l’ha fatta imbarcare nei bagagli speciali… Fortunatamente a Venezia Tigro era ancora sobrio e io molto soddisfatta.

Hotel a Gatwick: Premier Inn Gatwick north € 46,00 in tre senza colazione prenotato direttamente dal loro sito avendo trovato un’offerta prenota-paga prima. Con booking costava € 85,00 quindi occhio alle occasioni. Appena esci dal terminal North (zona arrivi) attraversi un parcheggio e sei davanti all’hotel, comodissimo, silenzioso, tecnologico (fai self-check in alle macchinette, lo staff comunque ti aiuta se hai bisogno). I voli per i Caraibi partono dal terminal south a cui si accede tramite trenino sopraelevato posto agli arrivi del north sempre di fronte all’hotel.

Struttura: ho deciso di alloggiare al Buccaneers Beach Club a Dickenson Bay per 950 € in tre (i bambini pagano circa 15 $ al giorno) da sabato a sabato, convinta dalla belle recensioni, a posteriori posso dirvi che la scelta si è rivelata molto azzeccata! Il posto non è grande (circa 18 appartamenti) si affaccia sulla spiaggia (quella del Sandals) ed i clienti hanno a disposizione sdrai sia in spiaggia che in piscina. É molto curato e pulito, lo staff è davvero gentile, disponibile per qualsiasi cosa, la manager è una ragazza italiana per cui no problem per chi ha difficoltà con l’inglese. Il nostro appartamento aveva un ampio soggiorno con divano letto immenso, Tv con canali satellitari e aria condizionata, angolo cottura completo, forno a microonde, tostapane, frigo e macchina per il caffè americano e penisola per consumare i pasti, camera da letto matrimoniale con vari armadi e comò aria condizionata e altra tv, bagno immenso, terrazza con vista piscina con tavolino e sedie… occhio alle zanzare, portatevi un repellente sennò vi mangiano!

Fanno le pulizie loro giornalmente e cambiano lenzuoli e teli da bagno. Nella struttura è presente una reception (dalle 7.45 alle 22.30) e una lavanderia che potete usare gratuitamente. Non state a portarvi il phon che tanto non funziona, ve lo daranno loro (bisogna chiederlo perché non è in camera). Vi possono prenotare escursioni di ogni tipo, far avere auto a noleggio o bici ecc.. e potrete usare anche un computer (sempre alla reception) e farvi stampare, volendo, le carte d’imbarco per il ritorno. Il wi-fi funziona benissimo ovunque, persino in spiaggia… ho sempre telefonato con skype o facetime senza problemi, mia figlia guardava anche i suoi cartoni in streaming.

Auto a noleggio: presa direttamente in aeroporto… puoi prenotarla prima oppure no, tanto il prezzo lo fanno loro e hai poco da trattare… tramite Airportrentals ho fermato una compatta per 205 € per 7 giorni con AVIS, non hanno voluto carta di credito al momento della prenotazione. Poi con tasse, assicurazione che ovviamente ti consigliano di fare, licenza di guida e cacchi vari si sono trasformati in 450 €…però invece di una Yaris ci hanno dato una Kia Sportage, forse più appropriata per le strade di Antigua. Non noleggiate il rialzo per bambini! Costa un botto e loro neanche lo usano, portatevelo dall’Italia che con 14€ almeno vi rimane e sta comodamente in valigia. Comunque tutti gli uffici dei noleggi sono in un’unica stanzetta con -20 gradi fuori dagli arrivi. Compilate il tutto e la macchina ve la portano lì. Quando dovrete restituirla la lasciate esattamente in mezzo alla strada sempre davanti agli arrivi e andate allegramente a pagare. Chiedetegli una cartina stradale sennò non vi danno un tubo, neanche una misera informazione.

VARIE ED EVENTUALI

Mangiare fuori non è a buon mercato, non siamo ai livelli dei ristornati italiani in zone turistiche ma rispetto ad altre isole caraibiche è un po’ più caro. Noi avendo l’appartamento abbiamo risparmiato molto, di solito mangiavamo in giro a mezzogiorno (mediamente 45$ in tre per 3 paninazzi farciti a piacimento con patatine fritte incluse, coca birra e acqua) mentre la sera in appartamento. Da segnalare sicuramente il Denni’s a Fryes Bay, The Nest a Church Bay, e un simpatico localino ad Half Moon Bay (non guardate la cucina, ciò che non t’ammazza ti fortifica). Comunque in ogni spiaggia trovi da bere-mangiare senza problemi. Per la spesa noi siamo andati al First Choice e abbiamo trovato veramente di tutto. È proprio vicino al residence (max 4 km in direzione S. Johns). Ce n’è anche uno più grande (Epicurean) ma a noi bastava quello più “piccolo”. Dall’Italia mi sono portata un po’ di pasta, tonno (vergogna) e passata di pomodoro in Tetrapack (doppia vergogna), moka e caffè, oltre a qualche merendina… viaggiare con bambini significa anche questo.

In tutto avevo portato 600 $ e mi sono bastati per i pranzi, una cena in ristorante carino italiano La Bussola (sempre vicino al residence, gestito da due fratelli umbri veramente gentili che ci hanno illuminato sugli usi e costumi del posto… hanno il forno a legna per la pizza e macchina per l’espresso), la spesa, la benzina, souvenir, ingresso a Nelson’s Dockyard National Park ($ 8,00 per adulto, bambini gratis) e giro a cavallo di 2 ore per accontentare mia figlia. Quasi ovunque accettano la carta di credito (supermarket, ristoranti più o meno spartani, negozi al porto di S. Johns), se pagate in dollari americani spesso vi viene dato il resto in dollari dei caraibi orientali (1$=2,70 XCD), non mi sono mai messa a fare i conti con il resto ma sicuramente un pochino “arrotondano”… niente di trascendentale comunque.

Assicurazione sanitaria e annullamento € 170,00 per tutti e tre con Columbus Direct. Ho fatto quella con i massimali più alti, zero franchigia e polizza annullamento (avendo prenotato a luglio mi sembrava il caso). Non ho avuto la sfortuna di doverla utilizzare quindi va bene così.

Parcheggio a Venezia: € 40,00 per 9 giorni con Flypark Venezia. Prenotato qualche giorno prima, mi sento di consigliarlo vivamente, servizio veloce e puntuale.

ITINERARI E SPIAGGE

Se scegliete Antigua sicuramente lo farete per le spiagge, ce ne sono tante, diverse come morfologia e sarebbe un vero peccato spiaggiarvi in quella davanti al vostro resort e non vedere null’altro… per carità la maggioranza dei turisti che arrivano ad Antigua si limitano a questo, al massimo si fanno un giro in catamarano e chiuso lì; oppure, soprattutto i croceristi, vengono portati in massimo 1 o 2 spiagge per qualche ora e poi addio… i turisti che se la girano in auto sono veramente in pochi.

Per citarne alcune, diciamo le più conosciute, parto da quelle a nord (di St. John’s), in ordine trovate Dickenson Bay, scendendo Runnaway Bay a Fort Bay (vicino al Fort James, se vi capita buttateci un occhio, noi lo abbiamo visitato a cavallo).

Le spiagge di Five Island Village le abbiamo saltate a piè pari, ce le avevano descritte come niente di speciale perciò non so dirvi null’altro.

Lasciato St. John’s, proseguendo verso sud sulla Valley Road, incontrerete Jolly Harbour, un insieme di appartamenti, case e resort (Tranquillity e Jolly) che si affacciano sulla Jolly Beach, grande, affollata, con molti venditori-procacciatori di gite in catamarano, moto d’acqua ecc… mi è piaciuta? Ni, il mare e la spiaggia sono belli, ma troppo affollata e per arrivarci devi lasciare l’auto in un parcheggio pubblico e farti un sentiero che al momento del nostro passaggio era un groviglio scomposto di alberi caduti dopo il passaggio dell’Uragano Gonzalo ad ottobre. Sembra che questa zona sia stata particolarmente colpita, forse questo ha inciso un pochino sul mio giudizio.

Dopo Jolly Harbour vi troverete un’insegna sulla destra che indica il beach bar The Nest, che si affaccia sulla Church Bay. A noi è piaciuta molto soprattutto perché se non volete rosolarvi al sole potete stendervi sotto una palma e godere della pace del posto…c’era poca gente massimo 3 o 4 coppie. Proseguendo sempre verso sud trovate la Ffryes Beach Beach, la mia spiaggia preferita, colori da cartolina e fantastico ristorante (Denni’s) con veduta spettacolare sulla baia. Evitate come la peste i giorni di sbarco delle crociere, sembra che li portino tutti qui (oltre che a Dickenson Bay)… la spiaggia è grande e c’è posto per tutti però io preferisco il silenzio e la tranquillità.

Dopo FFRyes c’è la Darkwood beach (un pelino tanto sulla strada ma comunque con bei colori) e la spiaggia di Johnson’s Point (alcuni la chiamano Turner’s Beach, forse per via del nome del locale sulla spiaggia). Carina anche questa, peccato averla vista in maniera sbrigativa visto il temporale che si era scatenato. Proseguendo ancora ci sarebbe la Carlisle Bay, dominata dall’esclusivo e omonimo resort, noi non ci siamo fermati, alcuni dicono che merita, il mare sembrava molto bello pure lì… diciamo che non avevo voglia di spiegare al custode che non avrei usufruito delle strutture del resort, mi sembrava di dover chiedere la carità.

Rendevouz Bay viene subito dopo, la nomino perché ne ho sentito parlare bene da chi ci è stato ma bisogna farsi accompagnare con un fuoristrada serio oppure raggiungerla via mare… c’è chi ci va a piedi tramite un sentiero che parte dalla Rain Forest e dura circa 1 ora e mezza… non l’ho neanche proposto perché mi avrebbero preso per pazza… Ci sono altre spiagge e spiaggette al sud ma non le ho viste, mentre sulla costa est va sicuramente menzionata la Long bay (che di long ha solo il nome), carina, con un affollamento giusto nonostante i tanti locali in cui mangiare e la presenza del resort Verandah.

Last but not least la famosa Half Moon Bay, decantata un po’ da tutti. Già la tortuosa strada per arrivarci regala una veduta spettacolare dall’alto. La spiaggia è, appunto, a forma di mezzaluna, le cui parti destra e centrale possiedono acque piuttosto agitate (ideali per il bodysurf) ed è deturpata da un complesso residenziale mai terminato a causa della devastazione di un uragano… La parte sinistra è più riparata dal reef e gode di acque tranquille. Questa è l’unica spiaggia da noi visitata in cui non si possono noleggiare sdrai o ombrelloni quindi regolatevi di conseguenza. Noi non li abbiamo noleggiati comunque neanche nelle altre spiagge (la cifra è irrisoria, mediamente 5$) perché trascorrevamo massimo un paio d’ore per spiaggia. A me è piaciuta, pochissima gente e grande tranquillità. Passeggiate fino all’estrema parte sinistra per assaporare la potenza delle onde contro gli scogli.

Oltre alle spiagge vi consiglio di fare anche qualche escursione in giro per l’isola. La più classica è quella che da Saint John’s, imboccando la Queen Elisabeth Highway (che poi diventa Sir Sidney Walling Highway) conduce, poco a sud-est del villaggio di Pares, a quella che fu la prima piantagione di canna da zucchero dell’isola: Betty’s Hope, impiantata ad Antigua nel 1674 da Christopher Codrington e così battezzata in onore di sua figlia Betty.

Quel che oggi rimane, però, sono solo le rovine di due vecchi mulini a vento, di una distilleria ed alcuni diroccati edifici in pietra. Il sito apre alle 9 di mattina, noi siamo arrivati troppo presto ed era ancora chiuso. Abbiamo fotografato da fuori l’unico mulino a vento che dopo il restauro è di nuovo funzionante (solo durante eventi speciali). L’ingresso costa 4$ a testa. Lasciata Betty’s Hope abbiamo proseguito verso Long Bay, deviando però sulla destra per Devil’s Bridge, “il ponte del diavolo” (si narra infatti che gli schiavi, esasperati dalle condizioni di lavoro disumane alle quali erano costretti nella vicina piantagione di Betty’s Hope, venissero qui a suicidarsi), un grande arco naturale di roccia prodotto dall’erosione delle onde marine, presso l’Indian Town Point. Davvero un bel panorama ma occhio alla strada che è parecchio dissestata. Siamo poi tornati indietro per andare a rinfrescarci nelle limpide acque di Long Bay.

Un’altra escursione molto carina è quella che porta ad English Harbour. Da Saint John’s prendete la All Saints Road. Arrivati al villaggio di All Saints, al semaforo, girate a destra e proseguite fino ad una rotonda (dopo Falmouth Harbour) e girate ancora a destra. Alla prima deviazione prendete per Shirley Heights. Qui siete già nel Parco nazionale di Nelson’s Dockyard e vi troverete ad un presidio dove l’addetto vi farà pagare l’ingresso per la visita al a tutte le attrazioni del parco. Pagate i vostri 8$ a testa (bambini gratis) e salite a Dow’s Hill Interpretation Center dove, dopo aver gironzolato tra vecchie rovine di una casa della fine del settecento e scattato diverse foto al panorama su Nelson’s Dockyard, vi faranno entrare in un teatro ed in circa 15 minuti (con l’ausilio di audio e video), vi verrà spiegata la storia di Antigua, dagli indigeni-cacciatori, all’arrivo di Cristoforo Colombo, il dominio britannico e la schiavitù, fino all’indipendenza e Antigua oggi.

Carino, è piaciuto molto a mia figlia. Dopo la visita noi siamo scesi e risaliti fino all’estrema punta sud di Antigua, con una vista spettacolare sul’Atlantico, dopodiché abbiamo fatto tappa a Shirley Heights per altre foto panoramiche su English Harbour (Shirley Heights è ora un ristorante-bar, la domenica vi chiederanno ulteriori 20$ per accedervi più gli eventuali drinks).

Dopo le visite dall’alto siamo scesi a Nelson’s Dockyard e con il nostro biglietto prepagato siamo entrati nella base navale dell’ammiraglio Nelson all’epoca della canna da zucchero. Perfettamente conservato, questo luogo permette di respirare ancora l’atmosfera di qualche secolo fa, sebbene sia oggi celebre in tutto il mondo come la base velistica dalla quale parte la regata della Sailing Week.

All’ingresso vi daranno un’opuscolo (in italiano) dove vengono spiegati i vari palazzi e strutture che oggi ospitano negozi, ristoranti e pub. Direi tutto curatissimo e visita davvero piacevole, mi auguro che il ministero della cultura di Antigua e Barbuda possa finalmente vedere inscritto il sito nella lista del Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Finita la visita si può tornare sui propri passi fino al villaggio di Liberta e girare a sinistra per percorrere la tortuosa Fig Tree Drive, tratto di strada dove ciò che rimane della foresta pluviale diventa più fitta e scenografica. Costeggerete banani (FIG) vecchi manghi e palme da cocco. Finita la Fig Tree Drive sarete nuovamente sulla costa e la Old Road vi porterà a rilassarvi qualche ora in una delle belle spiagge della costa sud ovest.

CONCLUSIONI

Antigua ci è piaciuta molto, curata, belle spiagge e bei posti da visitare se si vuole fare una pausa tra un bagno e l’altro. Nel periodo in cui siamo stati noi (fine novembre) è sempre stato bello (giusto il primo giorno con pioggia e sole a intermittenza) e abbastanza affollato per i miei gusti (non è la riviera romagnola ad agosto ma ripensando allo scorso anno ad Exuma dove al massimo eravamo in 5/6 persone per chilometri e chilometri di spiagge diciamo che Antigua è più conosciuta dai turisti).

Ci siamo sempre sentiti tranquilli, mai una sensazione di disagio anche a fermarsi a chiedere informazioni nelle zone più periferiche. L’unico pericolo probabilmente sono i vari cavalli-mucche-capre che pascolano liberi vicino alle strade quindi voi andate piano e non ci saranno problemi. Certo, Antigua non è una meta molto economica, ma con qualche accorgimento si può risparmiare parecchio rispetto ai pacchetti all inclusive che offrono i vari tour operator, quindi partite sereni e godetevi il sole e il mare!



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