Andalusia di quasi senza ritorno

L'Andalusia è per chi ama i contrasti; una terra estrema, calda e passionale: il ponte fra due continenti.
Scritto da: Pastru
andalusia di quasi senza ritorno
Partenza il: 10/04/2010
Ritorno il: 19/04/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
E’ il ns. Primo viaggio interamente organizzato tramite internet (anche grazie all’aiuto dei TPC che ora abbiamo il dovere morale di ricambiare n.d.r.) e l’approssimarsi della partenza suscita in noi una stimolante ed adrenalinica apprensione.

10 Aprile 2010 sabato – Siviglia – Carmona – Cordova – Sono le 03:45 quando lasciamo in deposito l’auto presso il parking GO di Orio al serio (€ 32/settimana con prenotazione on-line e pagamento all’arrivo). A ns. Insindacabile giudizio questo è il miglior parcheggio che serve l’aeroporto di Bergamo con un ottimo rapporto qualità/prezzo: organizzato, pulito, sicuro, con un’area ristoro, il servizio di security bag ed una navetta gratuita subito disponibile (il P dista solo un paio di Km. Dallo scalo). La possibilità di chiudere l’auto e portarsi appresso le chiavi un ulteriore indubbio vantaggio non sempre garantito. L’aeroporto è in fase di ampliamento: i gates sono stati trasferiti al nuovissimo primo piano dove, oltre a molteplici negozi e ristori di prossima apertura, è stata creata anche una gradevole sala fumatori all’aperto: una sorta di patio attrezzato per chi vuole concedersi un’ultima sigaretta prima dell’imbarco (nulla ricorda i fumosi gironi danteschi di certi aeroporti!). Voliamo puntuali con Ryanair (€ 173 A/R 2 persone con 1 bagaglio imbarcato) su Siviglia. All’arrivo ad attenderci un’incaricata della Gold Car che verifica il ns. Nominativo su di un elenco e, con una navetta, ci conduce al vicino autonoleggio dove ci viene assegnata una fiammante… Panda Multijet (€ 126/5 gg.). Il vantaggioso pacchetto acquistato, e anticipatamente pagato, su internet comprende assicurazione senza franchigia e 2° guidatore, ma l’intraprendente senjorita al desk tenta comunque di spillarci altri soldi proponendoci un’assicurazione integrativa per gomme, cerchione e viti (…). Rifiutiamo, ma ci vediamo comunque costretti a versare € 57 per il pieno di carburante (che “serbatoione” questa Panda!) in quanto l’auto andrà poi riconsegnata vuota (ovviamente impossibile: ecco azzerato il risparmio rispetto ad autonoleggi concorrenti all’apparenza più dispendiosi!). Si parte! Direzione Cordova con sosta a Carmona: cittadina graziosa ma, a ns. Parere, trascurabile. Giungiamo a Cordova e subito ci scontriamo con sensi unici, vicoli strettissimi (W la Panda!) e zone a traffico limitato. Raggiungiamo con fatica l’Hostal Almanzor (€ 60/notte con parcheggio – fondamentale! -): ottima la posizione (3 minuti a piedi dalla Mesquita), ma la ns. Camera a piano terra risente dell’incessante transito dei numerosi turisti e delle poche auto. Lo consigliamo in quanto caratteristico (gestori compresi) tranne a chi necessita di totale silenzio per dormire. Siamo in piedi dalle 2, ci meritiamo dunque un po’ di riposo e, soprattutto, la ns. Prima razione di tapas: Casa de la Tapa Cordobesa (4 tapas + bevande € 16,80 – ad uno dei quattro angoli della Mesquita -). Rifocillati intraprendiamo la visita della maggior attrazione della città: la Mesquita. L’ideale è percorrerne prima il perimetro esterno per ammirarne le mura e poi entrare nel Cortile degli Aranci. Restare in questo spazio verde e profumato ad ammirare la torre campanaria è la giusta premessa a ciò che attende all’interno ( € 8). Da subito si comprende perchè Mesquita: la mescolanza di stili e tradizioni è evidente; ciò che più colpisce sono le colonne dell’epoca musulmana e la Cappella Maggiore. Cristiani e musulmani si contendono meriti e colpe su chi abbia per primo usurpato il luogo di culto dell’altro: a noi basta godere del risultato davvero inusuale. Segnaliamo per cena El Rincon De Carmen in Calle Romero (€ 30 per 2 menu del giorno con bevande), un patio con luci soffuse, musica soft, un tripudio di fiori ed un giovane cameriere che considera la soddisfazione del cliente la sua missione di vita. Dopo cena una romantica passeggiata sul Ponte Romano dal quale immortaliamo la Mesquita illuminata che si riflette nelle acqua del Guadalquivir. L’indomani ci congediamo da Cordova dopo esserci volontariamente smarriti nei caratteristici vicoli della Juderia, antico quartiere ebraico.

11 Aprile 2010 domenica – Granada – Collega Cordova a Granada, viene chiamata percorso del Califfato o, più aridamente, N432, per noi è e sarà sempre la Serravalle spagnola: un susseguirsi di uliveti, colline e campi coltivati, solcati da una strada dall’andamento sinuoso traboccante di motociclette. A centinaia, in gruppo o solitari qui i centauri sfogano la loro passione in apparente sicurezza. Massimo scalpita: cosa darebbe per abbandonare l’auto (e la moglie?!) ed unirsi a loro. A Granada i numerosi cantieri stradali aperti (Camino de Ronda impraticabile!) ci impediscono di raggiungere agevolmente la ns. Meta: Casa Salvador in Calle Duende (€ 80/2 notti con colazione). Veniamo ripagati da una dritta che ci regala la ragazza alla reception: lungo il fiume (Paseo de los Basilios) è possibile parcheggiare a € 1,40/5 ore da LU a SA mattina durante le ore centrali della giornata e gratuitamente nei restanti giorni ed orari; per intenderci: il costo del parcheggio per 2 giorni a Granada ammonterà ad € 2,80 contro € 30 richiesti dal P Victoria a cui pensavamo di doverci obbligatoriamente rivolgere. Malgrado il prezzo modico l’hotel è gradevole e ben posizionato: unica pecca la mancanza dell’ascensore (non fraintendete: non ci spaventano due scalini, ma zavorrati dal trolley…) Visitiamo la sontuosa Cattedrale (€ 3,50) e l’annessa Capilla Real (€ 3,50 NO foto) dove colpiscono per imponenza e grazia i sarcofaghi in marmo di Carrara di Isabella e Ferdinando e della loro figlia Giovanna La Pazza e suo marito Filippo Il Bello. Girovaghiamo senza meta consumando pasti frugali in attesa della visione del moto GP di Losail con commento, ovviamente, in spagnolo (quanto ci manca Meda!) e poi nanna: domani ALHAMBRA!

12 Aprile 2010 lunedì – Granada – Vivo consiglio: dopo aver acquistato i biglietti d’ingresso in Internet ( www.servicaixa.com – € 13, attenzione: NO carte prepagate), recatevi con largo anticipo a ritirarli alle casse: le macchinette automatiche abilitate alla loro stampa pare siano spesso fuori servizio e occorre accodarsi a chi deve ancora acquistare i pochi biglietti disponibili per ritirare i propri. Dell’Alhambra che dire… Respiratene ogni anfratto, magari dopo aver letto gli omonimi racconti di Irvin Washington (in Italia introvabili qui a valangate in tutte le lingue a partire da € 6). Esordiamo con i giardini Generalife, poi l’Alcazaba, il palazzo di Carlo V ed infine l’apoteosi: i Palacios Nazaries (ingresso ogni ½ ora: siate puntualissimi). Non trascurate poi l’ex quartiere musulmano dell’Albaicin già di per se grazioso che regala poi, dal Mirador San Nicolas, una meritevole vista sull’Alhambra e sulla Sierra Nevada. Strette stradine ciotolate si inerpicano tra candide mura guarnite di rose, gelsomini e agrumi e pare che gli unici abitanti della zona siano hippy e cani (noi non abbiamo avvertito alcuna sensazione di pericolo che viene invece segnalato in alcune guide). Da consigliare la cena alla Antigua Bodega Castaneda in Calle Elvira (adiacente a Plaza Nueva): rabo de toro assolutamente da provare (€ 30,80 con beveraggio)! Attenzione: a Granada sera e mattina la temperatura cala in modo esponenziale.

13 Aprile 2010 martedì – Costa del Sol – Si parte alla volta della Costa del Sol (anche se di sole ne troveremo ben poco): Malaga la tappa intermedia, Marbella quella finale. Malaga, caotica e trafficata, ci sorprende. Visitiamo la sua Cattedrale (€ 4) che molto ricorda quella di Granada e, fortunatamente, decidiamo di affrontare il saliscendi dell’Alcazaba (€ 2,10): col rischio di apparire blasfemi riteniamo sia meritevole al pari di quella di Granada. La ns. Guida (Geoguide Andalusia TCI € 19,50: ottima!) ci consiglia di non lasciare Malaga senza aver prima assaporato le churros di Casa Aranda (Calle Herreria del Rey): un locale storico che apre alle 17 e sforna irresistibili bontà (€ 0,35/cadauna). Ripartiamo alla volta di Marbella (attenzione: pedaggio € 3,75… ormai ci eravamo abituati alle autostrade free). Anche questa località, che doveva rivestire solo un ruolo funzionale (pernottamento al Al Faro Inn € 60/notte con colazione e P) al proseguio del ns. Itinerario si rivela una piacevole sorpresa: in bassa stagione la cittadina è pulita, curata, numerosi sono i parchi, ben studiato il lungomare ed il centro storico… un vero bijou! Qui la miglior paella de pescado gustata in tutto il viaggio: da La Axarquia sul Paseo Maritimo di fronte al porto sportivo (€ 45,50 comprensivo di vari peccati di gola).

14 Aprile 2010 mercoledì – Ronda – Jerez de la Frontera – Ci si inerpica ora alla volta di Ronda, città amata anche da HemingWay ed Orson Welles che ci regala forse le emozioni più intense di tutto questo ns. Peregrinare. Il P nel cortile del Monastero vicino alla Chiesa di Santa Maria in Plaza Duquesa de Parcent (segnalatoci dalla ns. Guida come free, ma ora, ahimè, a pagamento), si rivela ottima base di partenza per l’esplorazione del territorio. Consigliamo di scendere sino al ponte vecchio (ammirando e, volendo, visitando i bagni arabi) percorrerlo e risalire verso il Puente Nuevo (spettacolare!) dalla sponda della città vecchia: i panorami ammirati ripagano della fatica. C’è chi ritiene l’arena di Ronda la più antica e bella al mondo in quanto interamente realizzata in pietra arenaria ed ispirata al Palazzo di Carlo V di Granada, con curiosità decidiamo dunque di visitare Plaza de Toro (€ 6 incluso museo taurino) scelta che ci dischiuderà un mondo fatto si di morte e violenza, ma anche e, soprattutto, di tradizioni, cultura e passione. Sotto una pioggia torrenziale raggiungiamo Jerez de la Frontera dove alloggiamo al Barcelò Montecastillo Resort, un 5 * inspiegabilmente trovato su Internet in offerta promozionale ad € 50/notte. In questo lussuoso Resort dotato anche di un curato campo da Golf a 18 buche e di una piccola SPA durante il motoGP di Jerez ed i test primaverili alloggiano nomi del calibro di Valentino Rossi e Daniel Pedrosa, WOW! Il tempo è tiranno ed, a malincuore, dobbiamo rinunciare alla visita guidata in una cantina che produce il tipico sherry, ma ci consoliamo con un’indimenticabile grigliata di carne alla Meson del Asador in Calle Remedios: ordinate la presa paleta centro iberica, vi porteranno squisito filetto da cuocere su di un braciere da tavolo con carbonella fumante (€ 34 con contorno, cerveza e pungente odore di barbecue che vi impregnerà pesantemente i vestiti).

15 Aprile 2010 giovedì – Cadiz – Siviglia – Prima di far rientro a Siviglia, dove trascorreremo gli ultimi due giorni, decidiamo di deviare per Cadiz a respirare un po’ di oceano. I ponti d’accesso a questa città quasi lagunare sono spettacolari, parcheggiamo in un P a pagamento (onesto!) nei pressi del porto commerciale (Paseo de Canaleja) e ci dirigiamo verso la Cattedrale dalla cupola d’oro nella cui piazza non sappiamo resistere ad una panetteria che sforna paste che soddisfano palato, olfatto e vista. Ingerendo gioiose calorie passeggiamo sul ventoso lungo oceano immaginando ciò che ci attende tra qualche mese (ma questa è un’altra storia…). € 5,90: secondo ed ultimo pedaggio del ns. Viaggio in terra andalusa: eccoci a Siviglia, degna capitale di questi luoghi. Strategicamente riconsegniamo l’auto in aeroporto risparmiando così 2 giorni di noleggio e parcheggio e con un comodissimo bus in partenza ogni ½ ora dalla banchina degli arrivi (Los Amarillos € 2,30 a tratta operativo dalle 5:15 alle 23:45) raggiungiamo il centro della città (Avenida del Cid). Le prenotazioni degli hotels effettuate tramite www.booking.com si sono rivelate sinora ineccepibili: solo all’Hostal Da Vinci di Siviglia (Avenida de la Costitution – di fronte alla Cattedrale) 3 variopinte fanciulle che spuntano da un sottoscala adibito a reception ci informano che la ns. Prenotazione è stata trasferita ad un hotel di pari livello e poco distante (circa 200 metri) da quello da noi prescelto per problemi idraulici nelle camere (una mail, che noi non avevamo però visionato in quanto già in terra spagnola, ci avvisava del cambiamento). Poco male, il soggiorno all’Hostal Dalì (Plaza Puerta de Jerez € 124/2 notti) si rivela piacevole malgrado l’ennesima assenza dell’ascensore. Urge recuperare i biglietti per lo spettacolo di flamenco a la Casa de la Memoria in Calle Ximenez de Inciso (€ 15): in molti hanno avuto il medesimo pensiero tanto che dobbiamo accontentarci del 2° spettacolo dell’indomani. Raggiungiamo Plaza de Espana e, malgrado i lavori di manutenzione presenti ne disturbino alquanto il quadro, è subito chiaro trattasi di un capolavoro. Le panchine in ceramica che rivestono il perimetro di questa piazza semicircolare sono dedicate alle maggiori città ed attrattive spagnole e con un certo orgoglio sediamo su quelle di cui ormai conosciamo le raffigurazioni. Davvero un peccato che la fontana al centro della piazza sia in rifacimento e che la metà di queste variopinte panchine siano coperte da teli in attesa di restauro… vorrà dire che dovremo tornare a Siviglia per godere dell’intierezza di questo meraviglioso spazio. Attraversiamo il parco di Maria Luisa e, malgrado la copiosa pioggia, ne apprezziamo aiuole, statue e chioschi avvolti in quel tipico odore di terra bagnata che evoca le origini. La sagoma della Cattedrale di Siviglia illuminata è ancor più grandiosa; ceniamo in un anonimo localino frequentato da sivigliani infervorati dalla corrida trasmessa su di un maxi schermo: atmosfera assolutamente spagnoleggiante!

16 Aprile 2010 venerdì – Siviglia – Ultimo intenso giorno del ns. Tour andaluso e la giornata inizia nel migliore dei modi: raffinata colazione da Historico Horno in Avenida de la Costitution affiancati da uomini d’affari locali che, mentre consumano la loro frugale colazione al banco, si fanno lustrare le scarpe da un anziano ciabattino che odora di lucido da scarpe e polvere. Scopriamo poi che nella maestosa Cattedrale, costruita per rivaleggiare la moschea di Cordova, stanno celebrando la S.Messa quindi l’accesso è libero; l’entusiasmo iniziale si placa però subito in quanto, giustamente, è vietato scattare foto e gironzolare tra le navate col naso per aria ad ammirare la terza cattedrale più grande al mondo. Decidiamo dunque di rimandare la visita e di dedicare la mattinata al Real Alcazar (€ 8). Gli stucchi ed i decori che rivestono pareti e soffitti di questo palazzo reale generano autentico stupore al pari di quelli dei palazzi Nasridi dell’Alhambra. La visita è un susseguirsi di saloni, patii, giardini e giochi d’acqua… un incanto! Appagati torniamo alla Cattedrale (€ 8 salita alla Giralda compresa) e proseguiamo la visita abbozzata in precedenza: ragguardevoli l’organo, il coro, l’altare maggiore ed il mausoleo di Cristoforo Colombo la cui bara è sorretta da 4 energumeni rappresentanti i 4 regni della corona spagnola: Pastiglia, Leon, Aragona e Navarra. Dall’interno della Cattedrale si accede poi alla Giralda la cui sommità si raggiunge risalendo 35 rampe; globale la vista che si gode dall’alto di questa torre campanaria (per molto tempo la più alta al mondo) e di vero interesse i meccanismi collegati alle imponenti campane. Jambon iberico y quezo per tornare in forze ed affrontare l’esplorazione dei quartieri della Macarena (deludente) e di Triana con le sue antiche botteghe ceramiche artigiane. Nel quartiere di Santa Cruz presso Ceramicas Aida in Calle Ximenez acquistiamo i tipici souvenirs, per lo più ceramiche e piastrelle di azulejos per comporre nomi e numeri civici. Una meritata cenetta in un localino adocchiato in precedenza (Casa Placido in Calle Ximenez): 2 tapas di spinaci e ceci, Rabo de toro e, ovviamente, sangria a volontà (€ 25,70) e poi il tanto atteso spettacolo di flamenco alla Casa de la Memoria. Subito palese il motivo per cui abbiamo trovato posto con difficoltà: l’esibizione avviene in un patio dalla capienza davvero esigua. Il flamenco è disperata passione: un canto di dolore, rabbia e speranza, le movenze dei ballerini ti catturano ed ipnotizzano per poi esaltarti nei passaggi più veloci e ritmati. Canticchiando la musica flamenca da poco ascoltata ed apprezzata scattiamo le ultime foto alla Cattedrale illuminata mentre facciamo ritorno, con un pizzico, di malinconia all’albergo che ci ospiterà per la nostra ultima notte spagnola.

17 Aprile 2010 sabato Sveglia all’alba in una Siviglia ancora addormentata (in Andalusia tutto è ritardato di un paio d’ore) per poter raggiungere per tempo l’aeroporto per il volo delle 09:05 per Bergamo. Le immagini di ciò che abbiamo visto e vissuto scorrono nella ns. Mente come uno slide-show mentre divoriamo la colazione al bar dell’aeroporto, ancora poche ore e saremo a casa, stanchi ma lieti di aver scelto, ancora una volta, una vacanza itinerante. CANCELLED CANCELLED CANCELLED ……………… Ma… è uno scherzo?! Uno ad uno tutti i voli presenti sul tabellone delle partenze vengono cancellati; increduli cerchiamo di capire cosa stia accedendo e veniamo così informati da altri passeggeri che in Islanda un vulcano in eruzione ha prodotto una gigantesca e densa nube che ha costretto la chiusura della quasi totalità degli spazi aerei europei. Beata ignoranza (in vacanza TV, Internet e, nei limiti, telefoni vengono da noi banditi)! Beh, almeno abbiamo trascorso serenamente gli ultimi giorni ignari del panico che invece si stava diffondendo in tutta Europa. Una lunga fila si profila davanti al banco Ryanair dove due incaricate dall’inusuale pazienza stanno dispensando informazioni e soluzioni. Dopo un paio d’ore, quando finalmente arriva il ns. Turno, ci viene sostituita la carta d’imbarco con quella del presunto volo del giorno dopo ma ci viene precisato che, ovviamente, Ryanair non può dare alcuna garanzia in merito. Unitamente a due ragazzi conosciuti durante l’attesa ci rivolgiamo al desk per la prenotazione di hotels a Siviglia e, con un colpo di fortuna, troviamo due camere presso l’hotel Alminar in Alvarez Quinterno (€ 95/notte con colazione; in un’altra situazione avremmo dato il giusto merito alla sistemazione: un vero mini appartamento su 2 piani con tanto di terrazza vista Giralda!); increduli ritorniamo in città, prendiamo possesso delle camere e recitiamo il ruolo di turisti non per caso, ma per …forza. Condividiamo l’esperienza con Stefania e Cristiano e, come si suol dire, “mal comune mezzo gaudio”; riusciamo persino a scherzare sull’accaduto sino a quando, dal Web, apprendiamo che anche l’indomani aeroporti chiusi in quasi tutta Europa.

18 Aprile 2010 domenica Mettiamo in atto una strategia: io e Stefania, all’alba, ci rechiamo in aeroporto per variare nuovamente le carte d’imbarco, mentre Massimo e Cristiano (che così facendo si sono furbescamente garantiti qualche ora di sonno in +) restano in albergo pronti a scattare con bagagli al seguito qualora ci fossero contrordini dall’aeroporto. Ovviamente ciò non accade, anzi, la situazione pare fuori controllo: Ryanair ci propone un volo su Bergamo per Giovedì 22 (ma oggi è domenica!!!) oppure uno su Barcellona per la sera di Lunedì 19. Decidiamo di optare per quest’ultima soluzione ritenendo che dimezzare la distanza con l’Italia potrebbe rivelarsi positivo nella prospettiva di dover proseguire il rientro su strada anche se le immagini trasmesse dai media di una Barcellona al limite del suo grado di ricettività ci inquietano. La gente inizia ad alterarsi, c’è chi non sa dove trascorrere la notte, chi ha terminato i soldi e chi, come noi, improvvisa soluzioni alternative. Intraprendiamo una nuova lunga coda (3 ore!) per raggiungere il banco della vueling (gruppo Iberia) dove riusciamo ad acquistare gli ULTIMI 4 biglietti per Roma (l’aeroporto italiano più a nord ancora aperto) dell’indomani al prezzo affare (…) di € 308! Torniamo in città e decidiamo di approfittare del nostro soggiorno forzato per visitare la chiesa di Santa Ana nel quartiere di Triana dove è da poco terminato un battesimo: complice un acquazzone gli invitati si trattengono nell’edificio e noi abbiamo modo di osservare da vicino le donne andaluse tirate a lucido: colori vivaci, scarpe improbabili e trucco marcato, quasi circense. L’intento sarebbe anche quello di esplorare i luoghi dove sta per inaugurarsi la famosa Feria di Siviglia, ma continua a diluviare così desistiamo… Ci consoliamo la sera con tapas e sangria (Ristorante Carmelo – zona Santa Cruz – € 57,20 in 4) confidando che il prossimo pasto possa essere italiano.

20 Aprile 2010 lunedì Alle 5:15 siamo già in aeroporto (taxi dal centro € 30,00) e per il momento il volo su Roma è confermato; i minuti che ci separano dal decollo sono interminabili e gli occhi inchiodati sui tabelloni. Boarding! Partiamo… Volo tranquillo, ma dove sarebbe la nube?! Atteriamo a Fiumicino e ci sentiamo quasi a casa mentre altri 600 Km. Ci separano… Avevamo stabilito di prendere la navetta Fiumicino – Stazione Termini, il Freccia Rossa sino a Milano e l’Orioshuttle sino all’aeroporto di Bergamo dove abbiamo le auto. Peccato che questa idea l’abbiano avuta anche le 3500 persone che chiassosamente affollano la banchina da cui parte la navetta per la stazione dei treni della capitale. E adesso?!… Ultima spiaggia: noleggiamo un’auto. Ci sparpagliamo tra i vari autonoleggi presenti in aeroporto nell’area dedicata: ognuno di noi si accoda ad una differente fila per aumentare le probabilità di successo. Il delirio è generale: la ressa, le grida, poi… il panico: Hertz ed Europcar hanno terminato i veicoli disponibili. Giungo al banco di Autoeurope by Sicily (?) ed, incredibilmente, la signorina al desk mi da disponibilità per una Alfa Mito al prezzo-furto di € 220 con drop-off a Bergamo (qualche giorno più tardi simuleremo la medesima prenotazione in Internet ottenendo un preventivo di € 95… W l’Italia). Va bene, va bene, va bene: rapido consulto tra compagni di disavventura e accettiamo. Il raccordo anulare, Barberino, Modena, Verona, BERGAMO. Con 57 ore di ritardo ed un costo aggiuntivo a coppia di € 790 (oltre ad € 1.387 per la vacanza programmata) la ns. Odissea ha fine… OLE’! M & M



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