Tra profumi di limoni e di storia antica

Sulle strade della Costiera Amalfitana, tra natura e profumi, e poi un viaggio nel passato tra le vie di Pompei
Scritto da: lauretta1611
tra profumi di limoni e di storia antica
Partenza il: 29/09/2017
Ritorno il: 05/10/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €

Venerdì 29.09.2017

Partiamo di mattina presto per raggiungere la costiera amalfitana. E’ un lungo viaggio in auto da nord a sud, 930 km, che ci permette di vedere scorrere l’Italia attraverso le sue molteplici caratteristiche. Lasciata la Lombardia e l’Emilia, attraversiamo la Toscana, terra di borghi antichi e di strade sterrate disseminate di cipressi che raggiungono dolci colline.

E così anche l’Umbria e la prima parte del Lazio. Il viaggio in autostrada in Italia non è mai noioso malgrado le lunghe distanze. Stiamo per raggiungere il sud, terra di sole, di profumo di mare.

A Vietri sul Mare usciamo dall’autostrada. Da qui inizia uno dei percorsi più spettacolari d’Italia, fatto di scorci panoramici stupendi, vertiginosi precipizi a picco sul mare, strade strettissime e curve a gomito.

Arriviamo a Maiori che sarà la nostra base d’appoggio per cinque giorni.

930 KM

Sabato 30 .09.17

Saliamo su un battello diretti a Positano. Da subito il paese si mostra in tutta la sua bellezza; le sue case color pesca, rosa e terracotta sbiadite dal sole che si aggrappano alla roccia la rendono da subito un’immagine da cartolina. Percorriamo le sue ripide viuzze piene di turisti e di negozietti di prodotti tipici e souvenir oltre che ristoranti, caffè e boutique. Raggiungiamo le alture di Positano da cui si ammirano scorci mozzafiato. Il ritorno lo facciamo attraverso una lunga scalinata in discesa che porta alla spiaggia di Fornillo. Durante il tragitto scorgiamo punti particolari per ammirare il panorama, sconosciuti ai più dei turisti che restano comunque sui percorsi tradizionali e più affollati.

Raggiungiamo la spiaggia di Fornillo già presa d’assalto dagli abitanti di Positano e dai turisti; da qui, attraverso altre scalinate questa volta in salita, raggiungiamo Positano. Un gelato rinfrescante e poi via alla volta di Amalfi.

Il battello è sicuramente il mezzo migliore per vedere questi villaggi nella loro veste migliore.

Arriviamo ad Amalfi e raggiungiamo piazza del Duomo affollata di turisti seduti nei bar e nei ristoranti locali.

Il colpo d’occhio va subito alla scalinata che conduce alla cattedrale di Sant’Andrea.

Per accedervi dobbiamo attraversare il chiostro del Paradiso, l’antico cimitero dei nobili di Amalfi. Qui ammiriamo gli inconfondibili archi intrecciati sostenuti da esili colonnine che ci riporta con il pensiero alle culture medio orientali. Nell’interno del chiostro sono presenti giardini verdi che catturano la luce che filtra dall’alto.

La parte sul lato nord fornisce poi una bellissima inquadratura del campanile della cattedrale con la torre campanaria ornata di maioliche policrome in stile Moresco.

Proseguiamo la visita verso la basilica e la cripta considerata il cuore di Amalfi in quanto conserva le reliquie del corpo di Sant’Andrea.

Passeggiamo poi per le viuzze di Amalfi fino a fermarci in un caffè della piazza per gustare un ottimo dolce tipico: la delizia al limone, una cupoletta di finissimo pan di Spagna con un cuore di crema al limone.

Rientriamo a Maiori

7,38 km

Domenica 01.10.17

Noleggiamo uno scooter per visitare la costiera amalfitana. Oggi il traffico è intenso e trovare parcheggio potrebbe rilevarsi molto difficile. Il motorino in effetti, dopo il battello è il modo migliore per visitare questi luoghi. Prima fermata nell’incantevole Ravello. Già la strada che da Minori sale verso Ravello è molto spettacolare. La strada tutte curve in salita attraversa la Valle del Dragone che presenta terrazze coltivate ad ulivi e limoni.

Arriviamo in questo luogo caratteristico, un piccolo gioiello dedito per lo più al turismo. L’atmosfera che aleggia in piazza del Duomo è molto poetica e romantica. Dopo un caffè, passeggiamo attraverso vicoli secondari che ci proiettano in un mondo tranquillo, dove scorgiamo muri a secco, case antiche, parchi e giardini che ci invitano alla vista spettacolare che si ammira dalle terrazze a picco sul mare.

Vediamo poi l’Auditorium Niemeyer, che presenta il sinuoso profilo di un’onda, opera amata e al contempo contestata da molti. La posizione è incantevole e pensiamo che il connubio arte e natura sia azzeccato.

Proseguiamo alla volta di Sorrento.

Il paesaggio dopo Positano muta notevolmente; il traffico si fa più tranquillo, i paesini scompaiono e resta solo un susseguirsi di monti aspri, pini marittimi e ulivi.

Sorrento non ci soddisfa sin da subito; sarà che è domenica e quindi manca di vivacità; é piena di turisti e negozietti di prodotti tipici e souvenir ma non riusciamo a trovare u ‘atmosfera coinvolgente.

Ripartiamo subito con destinazione Praiano, piccolo borgo situato tra Positano ed Amalfi dalle case imbiancate a calce e dai sentieri che scendono a mare. Particolare il pavimento esterno della chiesa di san Luca, in maiolica multicolore.

Siamo di nuovo in sella al nostro scooter ed essendo le quattro del pomeriggio e a stomaco vuoto da questa mattina, puntiamo ad Amalfi. Ci fermiamo nuovamente presso l’antica pasticceria “la Pansa” per gustare nuovamente una delizia al limone; questa volta entriamo nell’antico locale dove aleggia un’atmosfera di altri tempi.

Breve tappa a Minori, piccolo borgo dalle case color pastello e dal lungomare allegro.

Infine rientriamo a Malori, dopo una giornata che ci ha permesso di visitare la costiera amalfitana a bordo di un piccolo mezzo a due ruote

LUNEDì 02.10.17

Oggi abbandoniamo le strade della costiera amalfitana per recarci a Caserta, per la visita della reggia.

Dista circa un’ora e mezza di auto da Malori. L’entrata in città è molto caotica, i guidatori sono spericolati e basta vedere le auto ammaccate e sfregate per rendersene conto.

Entriamo subito alla Reggia attraversando il maestoso scalone d’onore che conduce agli appartamenti reali. La prima visita è riservata alla Cappella Palatina dalla volta a botte ligneo e dai pavimenti in marmo policromo.

Il resto della visita è un susseguirsi di sale e appartamenti reali decorati con affreschi e con dipinti.

Imponente la sala del trono e poi le magnifiche stanze da letto che hanno ospitato i vari re e regine.

Dopo tanto splendore siamo pronti ad una lunga camminata attraverso il parco che si estende per circa 3 km. Nel parco si trova il celebre giardino inglese, un insieme di sentieri, vasche e cascate. La passeggiata termina con la cascata e la fontana di Diana.

Tutto il complesso è maestoso anche se da parte nostra riteniamo ci sia ancora molto da fare; i giardini ad esempio presentano un aspetto di abbandono, con vasi antichi che contengono fiori e piante secche, erba che andrebbe tagliata, piante secche abbandonate, foglie che andrebbero raccolte. Speriamo che tra qualche anno anche questo nostro monumento nazionale possa rivaleggiare con la più celebre reggia francese di Versailles..

Al rientro facciamo tappa a Vietri sul Mare, rinomata per le sue ceramiche; sono numerosi infatti i negozi aperti sulle viuzze di questo paese che segna l’inizio della strada del Nastro Azzurro, meglio nota come costiera amalfitana

11,3 km

MARTEDì 03.10.17

Dopo vari libri letti sulla tragedia di Pompei, oggi ci dirigiamo alla volta di questo famoso sito Patrimonio dell’Unesco.

Entriamo da Porta Marina, la più imponente tra le sette porte d’entrata della città antica. Da subito ci colpisce la maestosità e la storia antica che si respira. È una sensazione incredibile, trovarsi in questo luogo che ha resistito alle furie del Vesuvio e che ha permesso di raccontarci oggi la vita delle popolazione in età romana.

A destra troviamo subito il tempio di Venere anche se una statua bronzea di enormi dimensione di epoca contemporanea secondo noi rovina la bellezza di questo luogo antico.

Ci troviamo ora sul selciato della Via dell’Abbondandanza; era questa una delle vie principali di Pompei da cui si diramavano altri vicoli e vie. Troviamo spesso al centro delle strade blocchi di pietra alti che permettevano l’attraversamento dei pedoni senza doversi sporcare vestiti e calzature con le acque sporche che scorrevano, una sorta di strisce pedonali rialzate.

Ci troviamo ora nel Foro delimitato da colonne, fulcro della vita quotidiana della città e dal quale si ha una vista bellissima del Vesuvio. Su di esso si affacciano i principali edifici amministrativi e religiosi di Pompei.

Dal lato occidentale del Foro si estende il Granaio, che aveva la funzione di mercato di frutta e verdura; oggi è un enorme magazzino che conserva reperti rinvenuti durante gli scavi, come anfore, vasellame, vasche in marmo oltre al calco di due abitanti ed un cane sorpresi durante l’eruzione.

La nostra visita prosegue ora sulle vie di Pompei, e ci porta alla scoperta di alcune thermopolium, le antiche osterie adibite alla vendita di cibi caldi; qui in epoca antica gli abitanti dei ceti minori si recavano di frequente a pranzare, in quanto raramente le abitazioni prevedevano un locale che fungesse da cucina.

Se numerose erano le thermpolium, non di meno era il numero dei forni, se ne contano ben 30. Il locale oltre al forno per la cottura, ospitava anche delle macine di pietra lavica e dei bacini per il lavaggio degli stessi. Possiamo solo immaginare il profumo di pane che aleggiava per le vie di Pompei al mattino presto!

E’ poi la volta della visita di alcune tra le dimore più importanti e sfarzose di Pompei; Casa di Sallustio, la Casa degli Amorini dorati, Casa dei Vettii. Ci sorprendono i magnifici affreschi, i pavimenti in marmo ed i superbi mosaici. Negli atri sono ancora ben visibili gli impluvi e i compluvi, mentre nei peristili si respira un’atmosfera di grande eleganza passeggiando sotto i porticati e attraversando i maestosi giardini.

Ci sorprendo i dipinti che raffigurano scene di guerra, storie e personaggi mitologici, figure naturalistiche. Sono rimasti quasi intatti malgrado la furia del Vesuvio e gli anni trascorsi e su molti di essi predomina quel colore denominato Rosso Pompeiano celebre in tutto il mondo.

Degni di nota per noi sono la casa della Venere in Conchiglia, con l’affresco posto sulla parete di fondo di un bellissimo giardino e la casa del Poeta Tragico famosa per il mosaico che raffigura un cane alla catena con la scritta Cave Canem (attenti al cane), posto all’ingresso principale.

Un luogo molto particolare è quello della Fullonica di Stephanus, adibito al lavaggio dei panni sporchi e dei tessuti appena filati; potremmo dire una sorta di lavanderia moderna. Qui in tempi antichi avremmo potuto vedere numerosi schiavi che per ore calpestavano i tessuti e i panni posti nelle vasche con urina animale e umana raccolta nei vasi lasciati ai bordi delle vie di Pompei.

Via dell’Abbondanza termina con l’imponente Anfiteatro, rimasto praticamente intatto con le gradinate che si affacciano sull’arena in cui i gladiatori si affrontavano oltre 2000 anni fa.

Siamo oramai sulla via del ritorno; l’Orto dei Fuggiaschi ci riporta alla realtà della tragedia. Qui sono visibili 13 calchi di vittime adulti e bambini adagiati su un letto di cenere; vennero sorpresi durante la furia del vulcano mentre probabilmente cercavano una via di fuga. L’area antistante è oggi coltivata a vigneti.

Dopo una breve visita alle Lupanare, luogo dove prostitute greche e orientali esercitavano la loro professione su letti in muratura, raggiungiamo le Terme Stabiane suddivise tra quelle riservate agli uomini e quelle riservate alle donne.

Sappiamo dell’importanza delle terme in epoca romana e qui ne abbiamo la conferma. Dall’ampio cortile interno, passando poi sotto un porticato si accede agli spogliatoi e poi ai bagni freddi (frigidarium), ai bagni medi (tepidarium) ed infine a quelli caldi (calidarium). Notevole è il sistema idraulico che permetteva l’afflusso di aria e acqua calda attraverso tubazioni, fornaci e bracieri. Le volte dei locali sono riccamente decorate con stucchi e decori. Un luogo di estrema eleganza e raffinatezza.

Termina così la nostra giornata in questo luogo ricco di cultura, di storia che ci ha regalato intense emozioni.

8,3 KM

MERCOLEDì 04.10.2017

Ultimo giorno della nostra vacanza in costiera. Il nostro Bed&Breakfast a Maiori é in una posizione speciale; si trova proprio all’inizio del Sentiero dei Limoni che collega appunto Maiori con Minori attraverso un percorso panoramico sul promontorio. E’ questo un luogo che ha il profumo di passato quando uomini e donne percorrevano ripide scalinate e sentieri con le schiene curve cariche di ceste di limoni. Percorriamo così una strada in lieve salita che attraversa piantagioni di limoni, ulivi e casette tipiche; ci fermiamo spesso ad ammirare il paesaggio sotto di noi, con Minori incastonata tra due vallate verdi e affacciata su un meraviglioso mare blu.

La camminata è veloce, circa un’ora e questo ci permette di andare alla scoperta di un luogo non previsto: la grotta di Smeraldo.

Raggiungiamo Amalfi con un bus di linea e poi con un battello partiamo alla volta di questo piccolo ma straordinario luogo.

L’interno ci sorprende per le dimensioni ridotte (chissà cosa pensavamo di trovare!) ma bastano due bracciate di remi per ammirare questo straordinario regalo della natura. Dal basso si ergono stalagmiti che sembrano cercare un punto di contatto con stalattiti che dall’alto scendono per oltre 20 venti metri. Si vedono poi alcune concreazioni ed il barcaiolo ci esorta all’immaginazione e alla fantasia per cercare in esse figure particolari di personaggi o di cose.

E poi ecco le acque di colore smeraldo, che catturano la luce da chissà quale punto nascosto della grotta e che rendono il luogo simile ad un paesaggio da fiaba.

Finisce oggi la nostra breve vacanza che ci ha permesso di visitare un angolo di Italia in cui natura, storia e sapori sono i padroni assoluti di questi luoghi.



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