Ischia e costiera amalfitana, fuori stagione

Dal relax dei parchi termali affacciati sul mare dell'isola, alle passeggiate nei gioielli della costiera, evitando la ressa dei mesi estivi e viziati dalle specialità culinarie
Scritto da: alvinktm
ischia e costiera amalfitana, fuori stagione
Partenza il: 01/10/2011
Ritorno il: 08/10/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Dal relax dei parchi termali affacciati sul mare dell’isola d’Ischia alle passeggiate nei gioielli della costiera amalfitana evitando la ressa dei mesi estivi e viziati dalle specialità culinarie.

Se state pensando a una vacanza fuori stagione all’insegna della tranquillità e del risparmio, senza però rinunciare alla bellezza del mare italiano e alle delizie della nostra cucina, forse questa è la meta che fa per voi.

L’idea ci è balenata per caso, quando già la mente si stava preparando al lungo inverno valtellinese e dal ‘dire al fare’ è trascorsa poco più di una settimana. Il tempo di cercare un last minute su internet (per ottobre vi assicuro che ce ne sono di imbarazzanti), assicurarmi che i miei genitori potessero accudire Alvin, il cucciolo della famiglia, e di preparare la valigia.

Fuori dall’aeroporto il caldo sole autunnale di Napoli ci accoglie senza sfinire e al porto il vento fresco ci riempe le narici di un profumo salmastro. La meta non è distante ma il tragitto in aliscafo ci sembra infinito, a causa soprattutto del mare grosso che non lo rende di certo piacevole. Tuttavia, quando mettiamo piede sull’isola d’Ischia scordiamo la levataccia mattutina (tipica se si vogliono sfruttare le offerte più conveniente dei voli low cost), e il mal di stomaco e iniziamo a goderci appieno la vacanza.

L’hotel è su un cucuzzolo che domina Forio e un breve sentiero lastricato conduce alla stretta spiaggia poco più in basso, ‘disagio’ questo ampiamente ripagato dalla splendida vista che si gode dalla camera.

Nemmeno il tempo di svuotare le due contenute borse a tracolla, pratico bagaglio a mano e irrinunciabili compagne d’avventura, che siamo subito a bordo piscina pronti a tuffarci. Diciamo che amiamo viaggiare con l’indispensabile e se manca una maglietta l’acquistiamo sul posto nei mercatini che, presenti quasi ovunque nel mondo, si rivelano pratici ed economici alleati di noi turisti.

CONSIGLIATISSIMO MEZZO DI TRASPORTO

Il modo migliore per visitare l’isola in completa libertà è in motorino o meglio, come abbiamo fatto noi a bordo di una vespa un po’ sgangherata. Stupendo! Si possono raggiungere tutte le spiaggette nascoste e non c’è il pensiero del parcheggio che a Ischia non è un problema da poco. Viaggiando all’incredibile velocità di cinquanta chilometri orari (se avessimo accelerato probabilmente la vespa sarebbe esplosa) sulle strade a sali-scendi e piene di curve, ci siamo ricordati la canzone di Cesare Cremonini ’50 Special’. Niente di meglio per descrivere le sensazioni di spensieratezza, gioia di vivere e libertà che ci hanno accompagnato durante il percorso canticchiando ‘…Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi…’

Se dall’alto non vedete nessuno, allora vale la pena scendere la lunghissima scalinata in pietra per raggiungere la piccola baia di Sorgeto, vicino a Sant’Angelo, dove ci si può immergere liberamente nelle conche di acqua termale che sgorga in riva al mare. Noi abbiamo avuto il privilegio di beneficiarne in solitudine per circa mezz’ora dopo un fresco tuffo in mare, protetti dalle alte scogliere verticali.

Nel primo pomeriggio qualche turista inizia a popolare quest’angolo sperduto quanto incantevole e noi decidiamo di risalire faticosamente gli oltre duecento gradini. L’acqua termale rende le gambe deboli e il troppo relax impedisce alla mente di concentrarsi; quindi ci fermiamo più volte con la scusa di ammirare la baia che diviene via via più piccola. In realtà dobbiamo riprendere fiato, ci sembra di scalare l’Everest ma finalmente raggiungiamo la cima e scorgiamo la nostra vespa abbandonata sul ciglio della strada: che piacevole visione.

Il casco aperto consente all’aria di accarezzarci il viso risvegliandoci. Da lontano vediamo una montagnola ricoperta dalla bassa vegetazione, congiunta a Ischia grazie a un lembo di spiaggia scura. Quello è Sant’Angelo e di fronte al caratteristico scoglio sorge il pittoresco e antico villaggio di pescatori con il suo porticciolo. Ormai tutto si è evoluto e adattato per accogliere il turismo e passeggiando per le sue viuzze resterete colpiti dall’eleganza delle boutique, la vivacità dei negozietti e dei ristoranti all’aperto.

Proseguiamo fino alla spiaggia dei Maronti, un’incantevole striscia di sabbia lunga circa tre chilometri. E’ una distanza assolutamente da affrontare fino all’ultimo tratto dove ci attendono le famose fumarole con i loro getti che rendono l’acqua del mare piacevolmente calda, tanto da poterci fare il bagno anche d’inverno.

Dopo la lunghissima camminata torniamo a Sant’Angelo per gustarci una sangria comodamente seduti sulle morbide poltroncine del bar proprio di fronte al porticciolo. Sotto il porticato dal quale pendono diversi vasi di fiori dalle tinte calde, ci godiamo il tramonto che colora il paesaggio di rosso, rendendolo estremamente romantico.

Dell’hotel ammiriamo la distesa di case bianche e squadrate di Forio, adagiate su un dolce pendio che infine lascia il posto alle spiagge. Non si può rinunciare a una passeggiata sul suo lungo mare per poi addentrarsi nei vicoli su cui affacciano le botteghe artigiane, di quadri e i negozi di souvenir. E’ impossibile resistere al richiamo dei deliziosi oggettini esposti, inoltre è risaputo che il relax della vacanza concilia lo shopping e al termine di tali fatiche ci attende il ristoro nei parchi termali dell’isola.

Noi ne abbiamo visitati due: il parco Castiglione a Casamicciola e i giardini Poseidon a Forio.

Al Castiglione una funicolare porta all’inizio del parco termale; da qui si cammina su e giù nella verde insenatura arroccata sulla roccia per raggiungere le dieci piscine di diversa grandezza e temperatura dell’acqua, il percorso kneipp e le saune. Il clima fresco di ottobre ci ha spinto a immergerci nelle acque più calde per poi uscire e distenderci al tiepido e gradevole sole. Volendo si può scendere a una stretta piattaforma che si affaccia sul mare ma io vi consiglio di godere appieno delle bellezze e delle comodità del parco.

Dal raccolto e tranquillo parco Castiglione, il giorno seguente abbiamo conosciuto l’immensità dei giardini Poseidon, il più grande centro termale d’Ischia adagiato nella baia di Forio. E’ quasi impossibile provare tutte le ventidue piscine, i diversi percorsi kneipp e il relax della spiaggia privata tutti in una giornata.

Difficilissimo esprimere una preferenza perché entrambi sono unici, così diversi fra loro (per grandezza, accesso al mare, vegetazione, morfologia) ma nel contempo offrono tutto ciò che una persona cerca in una vacanza all’insegna del relax.

Ischia però non è solo terme, tutti i suoi borghi e non solo, si rivelano una piacevole scoperta. Lacco Ameno con il caratteristico fungo che emerge dal mare poco lontano dalla riva (una rupe di tufo erosa dagli agenti atmosferici che le hanno conferito la curiosa forma di un porcino), l’eleganza di Sant’Angelo, la vivacità di Forio e il dedalo di strade di Ischia Porto vi stupiranno. Ottobre inoltre è il mese ideale per affrontare le escursioni nell’entroterra, tra i vigneti e sulle pendici del monte Epomeo il più alto dell’isola con i suoi 788 metri, che in piena estate sono rese difficili dall’afa e il sole cocente.

Nelle acque di fronte a Ischia Ponte poi, arroccato su un isola raggiungibile grazie a un viadotto in muratura, sorge l’imponente castello Aragonese al quale abbiamo dedicato un intero pomeriggio. La mulattiera sale ripida dapprima in un percorso scavato nella viva roccia e poi prosegue all’aperto fino al punto più alto dell’isolotto dove si erge il Maschio, l’antica residenza dei monarchi.

Nel complesso fortificato troneggia la cupola della chiesa dell’Immacolata e passeggiando lungo i diversi sentieri troverete i resti della cattedrale dell’Assunta con la sua cripta, le carceri, altre chiesette ma soprattutto vigneti, orti, giardini e terrazzamenti dai quali godere della splendida vista sul mare o su Ischia Porto.

Se volete alloggiare in una delle celle delle monache, potete pernottare nell’antico convento delle clarisse ora tramutato in hotel e poi visitarne il cimitero. Qui ci sono dei sedili in pietra sopra cui venivano posti i cadaveri delle clarisse in posizione seduta affinché si decomponessero e i liquidi venissero raccolti da un appositi recipienti. I corpi rimanevano lì fino a quando ne erano rimaste solo le ossa, le quali venivano poi riposte nell’ossario. Credetemi, il posto è veramente lugubre e per poco non sono stata male pensando all’utilizzo di quelle postazioni; quindi se come me siete deboli di stomaco non andateci dopo pranzo.

Nel castello aragonese non manca nemmeno il museo delle armi, armature e strumenti di torture con attrezzi veramente raccapriccianti che mi hanno fatto rabbrividire.

Dopo: tutto quell’esplorare e le mie diverse ore di digiuno (sapevo cos’avrei visto al castello e conoscendomi a pranzo non avevo mangiato nulla), trascino mio marito fino a Ischia Porto dove ci attende una pasticceria consigliataci in albergo e lì do’ sfogo alla mia golosità. Tutti quei dolci esposti in vetrina sono un piacere per gli occhi; i colori e i profumi li rendono irresistibili ed è strabiliante quanto siano enormi babà e cannoli rispetto a quelli che acquisto solitamente a casa. Tutto qui è più buono, non solo i dolci ma anche il pesce, freschissimo e cucinato in modo leggero per esaltarne il gusto e persino la semplice pasta al pomodoro è più saporita, sembra che il basilico abbia un aroma più intenso e deciso.

Approfittiamo della vicinanza per una mini crociera di un giorno alla costiera Amalfitana. La terra vista dal mare è ancora più bella, affascinante e dopo una breve sosta a Capri ammiriamo i faraglioni via via allontanarsi e iniziamo a vedere la strada tortuosa che scivola nelle vallette fino ai gioielli della costiera Amalfitana. Le antiche torri saracene sorvegliano il nostro passaggio e i pendii aspri, ripidi e brulli, pieni di insenature si gettano nel mare. Osserviamo delle ville costruite in posti inaccessibili abbarbicate sulla roccia nuda in luoghi che a nostro parere, dovrebbero essere protetti e conservati da parchi naturali. Transitiamo davanti all’isolotto che per diversi anni è appartenuto al famoso ballerino Rudolph Nureyev e sbarchiamo a Positano, famosa per le spiagge la bella vita e la moda. I negozi di abiti si susseguono nelle viuzze abbellite da centinaia di fiori e vale la pena arrampicarsi lungo i ripidi sentieri per godere di una vista (dalla terraferma) che abbraccia l’intera baia di questa incredibile perla.

Anche Amalfi è ricca di fascino ma a differenza di Positano si presenta già come una piccola cittadina, comunque non si discute sulla bellezza e l’attrattiva di quest’altra perla amalfitana. L’ingresso al Duomo di Sant’Andrea si apre al termine di una lunga scalinata sotto un porticato sorretto da una serie di archi a ogiva e man mano che ci si avvicina si possono ammirare con maggior chiarezza le decorazioni in stile arabo della facciata.

Ovviamente vale la pena gironzolare per le stradine senza fretta assaporando l’aria vacanziera nella quale il turismo d’elite si mischia con quello tradizionale, di persone normali come noi che possono comunque godere di tali bellezze.

Spero di avervi conquistato con questo breve diario di viaggio, incuriosendovi e trasmettendovi la voglia di visitare e conoscere. Io e mio marito solitamente scegliamo di viaggiare all’estero, ma dobbiamo ammettere che l’Italia è piena di luoghi che tutto il mondo ci invidia e Ischia e la Costiera Amalfitana sono sicuramente due di questi.

Guarda la gallery
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tramonto a Sant'Angelo

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Amalfi

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baia di Forio

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Aperitivo a SAnt'Angelo

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il Fungo di Lacco Ameno

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la costiera amalfitana vista dalla nave

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castello Aragonese

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Duomo di Sant'Andrea ad Amalfi

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Positano



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