Alaska, miniguida per viaggiatori

Consigli di viaggio per chi vuole andare "Into the wild", in Alaska in libertà
Scritto da: raf999
alaska, miniguida per viaggiatori
Partenza il: 01/05/2012
Ritorno il: 10/06/2012
Viaggiatori: 1
Spesa: 4000 €
Come viaggiatrice in solitaria e come fotografa, sento doveroso raccogliere alcuni consigli che sono orientati più al viaggiatore che al turista, a colui o colei che intende il viaggio come esperienza di vita e full immersion in una realtà molto diversa dalla nostra. L’Alaska è l’ultima frontiera e , pur offrendo tutti gli agi moderni, richiede una buona organizzazione e molte precauzioni . Gli spazi da percorrere sono sterminati , i paesaggi sono mozzafiato ; e la natura è la padrona. Se il sogno di molti viaggiatori è quello di incontrare un grizzly o un orso polare, il grande rischio è di mettere a repentaglio non solo la propria vita ma anche quella di questi maestosi animali , che rischiano di essere abbattuti in caso di pericolo per l’uomo. Per viaggiare in Alaska occorre recuperare i nostri sensi primitivi e utilizzarli : udito, olfatto, vista. Ecco la mia miniguida divisa per argomenti: Dove andare e come spostarsi, dove dormire, cosa e dove mangiare, abbigliamento, vaccini e medicine, soldi, guide, foto, lingua, clima, telefono e internet; donne sole.

Dove andare e come spostarsi: solo Anchorage offre una familiare visione di cittadina occidentale, con le sue strade innaffiate di impiegati con valigetta, e cosparse di negozi e locali. Più a nord, Faibanks già fa respirare l’aria della corsa all’oro e del Grande Nord . Alcune località sono raggiungibili solo via aerea, come Nome e Barrow, mentre per tutto il centro-sud, passando dal maestoso Denali National Park, poi giù fino alla penisola del Kenai , muoversi in auto è assolutamente consigliabile per potersi fermare in autonomia a osservare panorami unici o a curiosare nel negozio di un cercatore d’oro (come il mio caro amico John, reduce del Vietnam e ora raccoglitore di pepite) o ancora ad assaggiare la favolosa clam chowder (zuppa di molluschi) in un saloon per persone del posto. Ad Homer il paesaggio delle Isole Aleutine con i loro vulcani strappa “wow” a ripetizione, mentre a Seward una gita in barca tra ghiacciai, balene, orche e foche può costare 200 dollari al giorno ma li vale assolutamente tutti. Per andare nella zona a sud est, come la capitale Juneau , e Sitka, piena di angoli di Russia, occorre prendere vari traghetti o l’aereo. Una sfida per gli automobilisti avventurosi è la Dalton Highway che porta da Fairbanks fino a Prudhoe Bay: 700 km di strada sterrata fino all’Oceano Artico, costeggiando la Transalaska Pipeline . Un solo paesino di 13 abitanti a metà strada. E lungo la strada orsi, e caribù, e buoi muschiati , e volpi… Attenzione: solo due agenzie di autonoleggio a Fairbanks procurano fuoristrada adatti al percorso. Tutte le altre compagnie vietano assolutamente la Dalton Highway e non danno copertura assicurativa. Un carro attrezzi può costare anche 10.000 dollari.

Dove dormire: in generale gli alberghi sono abbastanza costosi ed è difficile trovare sistemazioni al di sotto dei 100 dollari per notte, tranne in alcuni bed&breakfast a condotta familiare. Se vi inoltrate a est di Fairbanks, vi sono posti per mangiare e/o dormire ogni 200/300 km.

Dove e cosa mangiare: bistecche e carne di selvaggina sono il piatto forte , insieme a pesce di fiume e di mare: l’Alaska è il paradiso dei cacciatori e dei pescatori. I prezzi sono abbastanza alti nei ristoranti, ma andando per pub e saloon tutto è più abbordabile. Viste le lunghe distanze, se si viaggia in auto è bene portarsi sempre una scorta di acqua e bevande (attenzione non si possono tenere bevande alcoliche nell’auto, specialmente bottiglie aperte-la polizia può decidere di farvi passare una notte in guardina) e fare rifornimento in uno dei Wal Mart presenti nelle -poche – città.

Abbigliamento: assolutamente pratico, e anche senza avventurarsi in sentieri o arrampicate, è opportuno avere dei buoni scarponi , pantaloni robusti e abbigliamento “a cipolla” , ovvero a strati. Mentre in estate si ha una escursione termica durante il giorno (la mattina presto la temperatura può essere sotto lo zero) e si può andare da -5°C a +20°C anche nel raggio di pochi chilometri, d’inverno si passa dal gelo esterno (fino ai -50°C sull’Oceano Artico) al caldo di locali e abitazioni. Canottiera, maglietta, maglione e poi gilet e giaccone, insieme a sciarpe e cappelli, vi renderanno un pochino goffi ma a prova di ogni temperatura. Quando sono andata sui ghiacci, a Barrow in maggio, faceva “caldo”: circa -20°C. Tre paia di pantaloni, tre maglie, due paia di guanti… quando si è a due ore di slitta da qualsiasi cosa, è meglio premunirsi!

Vaccini e medicine: quando si viaggia è preferibile essere previdenti in materia di salute, perciò è fondamentale una buona assicurazione sanitaria. Gli Stati Uniti sono tristemente famosi per conti di medici e ospedali veramente salati. In Alaska però vi sono molte zone sperdute prive di assistenza sanitaria. Non serve nessun vaccino, ma una buona farmacia da viaggio (antibiotico, antipiretico, antidiarroico, sali minerali, etc) è fondamentale per viaggiare in autonomia. Importante un buon antizanzare in estate, e in caso di escursioni sui ghiacciai, insieme agli occhiali da sole, un buon collirio e una crema solare ad alta protezione.

Soldi: carta di credito indispensabile (anche per noleggiare l’auto), il bancomat (ATM) può essere utile ma non funziona dappertutto per banche internazionali. Una buona scorta di dollari cash (contanti) adeguatamente riposta e suddivisa tra tasche, zaino etc è raccomandata.

Guide: se non siete avventurieri provetti, è sempre meglio procurarvi una guida o una compagnia del posto per addentrarvi “into the wild”, per escursioni fuori dal mondo civilizzato. Vi sono persone preparatissime che possono togliervi d’impaccio in ogni situazione.

Foto: chiedete sempreil permesso prima di fare una foto e rispettate la dignità delle persone. L’Alaska è ottima per fotografare panorami e animali selvaggi-portate un buon obiettivo per foto a lunga distanza.

Lingua: l’inglese è indispensabile per muoversi al di fuori di tour organizzati e per godersi una vacanza in piena autonomia.

Clima: informatevi bene prima di scegliere il periodo del viaggio e la zona da visitare. In generale, i mesi migliori vanno da giugno a fine agosto, il clima è mite, le giornate lunghe -al nord anche lunghissime- e si può andare pressochè ovunque, in parchi e sentieri.

Telefono e internet: pur se qualche operatore telefonico italiano fa offerte convenienti, sappiate subito che la copertura in Alaska è estremamente rara, tranne nelle principali città. Se la permanenza è lunga, conviene fare un contratto con un operatore locale, oppure munitevi di carte internazionali prepagate (acquistabili in molte stazioni di servizio). Internet è molto diffuso, rete wireless in alberghi e internet point per ogni cittadina.

Donne sole: salvo le solite raccomandazioni sulla prudenza, l’Alaska è un luogo ottimo per le viaggiatrici: la cavalleria esiste ancora ed è proprio in questa area degli Stati Uniti. Cortesia e disponibilità sono davvero diffuse in un paese dove la media di densità della popolazione è al di sotto di un abitante per chilometro quadrato. E forse proprio per questo aiutarsi l’uno con l’altro è un imperativo. Colgo l’occasione di questa guida per pubblicare il link a un appello che ho raccolto a Barrow, dalla comunità Inupiaq http://www.youtube.com/watch?v=8DLBFHQF3JI. Grazie, Raffaella Milandri



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