Parco nazionale d’Abruzzo

28 maggio 2005 sabato Alle quattro e cinquanta partiamo diretti in Abruzzo per visitare il Parco Nazionale. Imbocchiamo l’A1 a Firenze Sud e alle sei e trenta siamo a Fabro; alle otto e quarantacinque usciamo a Pescina. Qui troviamo una deviazione e, per andare a Pescasseroli, dobbiamo passare da Ortona de’ Marsi che vediamo distesa...
Scritto da: graziano
parco nazionale d'abruzzo
Partenza il: 28/05/2005
Ritorno il: 31/05/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
28 maggio 2005 sabato Alle quattro e cinquanta partiamo diretti in Abruzzo per visitare il Parco Nazionale.

Imbocchiamo l’A1 a Firenze Sud e alle sei e trenta siamo a Fabro; alle otto e quarantacinque usciamo a Pescina. Qui troviamo una deviazione e, per andare a Pescasseroli, dobbiamo passare da Ortona de’ Marsi che vediamo distesa su un pendio.

Incontriamo San Sebastiano di Bisegna (a diciassette chilometri da Pescasseroli) e poi Bisegna (1200 metri s.L.M.).

Scendiamo poi verso Pescasseroli dove giungiamo alle dieci.

Ci sistemiamo all’albergo “Il Bucaneve”.

Usciamo per una breve visita al paese; l’albergo dista circa ottocento metri dal centro: qui c’è la parte antica con la Chiesa di San Piero e Paolo.

Mentre pranziamo viene un forte temporale e noi ne approfittiamo per riposare un po’.

Usciamo verso le sedici ed andiamo ad Opi. Proseguiamo per Villetta Barrea che è situata sull’omonimo lago artificiale formato dal Sangro; attraversiamo il lago su un lungo ponte.

Dopo una salita di due chilometri giungiamo a Civitella Alfedena. Da qui c’è una vista stupenda sul lago sottostante.

Ci dirigiamo poi a Barrea che si trova all’estremità est del lago. Qui c’è un bel castello e si vedono benissimo i due paesini precedentemente visitati.

Si torna in albergo e, dopo cena, tentiamo una visita al paese; ma fa freddo e non c’è nessuno. 29 maggio 2005 domenica Alle sette siamo già fuori a fare due passi: sentiamo campanacci di mucche che stanno rientrando in una baita vicina per la mungitura.

Dopo colazione andiamo alla “camosciara” che è un gruppo montuoso del parco nei pressi di Villetta Barrea. Lasciamo la macchina lungo la strada e raggiungiamo, a piedi, per un percorso di tre chilometri, un piazzale da dove partono dei sentieri segnati.

Vediamo l’aquila, ma si potrebbero vedere anche orsi e camosci. Giungiamo alla Cascata delle Ninfee che è formata da un torrente in cui nuotano molte trote.

Per fortuna, quando comincia a piovere, siamo già alla macchina; è circa mezzogiorno.

Come il giorno precedente, verso le sedici, il cielo si rasserena e andiamo al Passo Forca d’Acero che è a nove chilometri da Opi. Al ritorno, passata Barrea, ci dirigiamo ad Alfedena, paese ai limiti del parco con una bella torre ottagonale diroccata.

Poco più avanti c’è la deviazione di Scontrone abbarbicato su una collina.

30 maggio 2005 lunedì Alle otto e trenta andiamo verso Villetta Barrea , e voltando a sinistra saliamo fino al Passo Godi: dai numerosi tornanti si vede tutta la valle del Sangro. Scendiamo dall’altra parte della montagna nella valle dove scorre il fiume Tasso che dà vita al lago di Scanno.

Scanno è un paesino attrezzato per la ricezione turistica sia estiva che invernale.

Ne percorriamo alcuni vicoli caratteristici e ritorniamo a Pescasseroli, dove ci rechiamola al Centro Visite del Parco.

Nel pomeriggio riprendiamo la statale verso la “camosciara” e a un certo punto notiamo una volpe sul bordo della strada: ci fermiamo e con nostra meraviglia, questa non solo non fugge, ma ci viene incontro. Ci dà il tempo di fotografarla e di pensare che forse si comporta così perché ha fame. Le gettiamo un pezzo di pane che prende e sparisce nel bosco.

Intanto sono le sedici: sta arrivando il solito temporale pomeridiano; aspettiamo la cena in albergo.

31 maggio 2005 martedì C’è il sole, verso le otto e mezzo, quando saliamo verso Forca d’Acero ed entriamo nel Lazio.

Passiamo Sora e andiamo verso Frosinone, ci fermiamo all’ Abbazia di Casamari che conosciamo bene avendola già visitata in passato, ma che rivediamo volentieri.

Lo stesso si può dire di Alatri dove giungiamo giusto in tempo per fare uno spuntino nei giardini dell’acropoli; passiamo poi vicino ad Anagni , ma senza fermarsi.

Riprendiamo infine l’autostrada per Firenze. Si sono fatte le sedici.



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