L’altro Turismo per Caso con la Cooperativa Viaggi Solidali, intervista al presidente Enrico Marletto

Cari Turisti per Caso, continua la nostra inchiesta sull'altro turismo per caso, con gli approfondimenti sulle forme di viaggio che si allontanano dagli schemi standardizzati del turismo di massa. Il viaggiatore che opta per questo tipo di viaggio non mira solo al proprio benessere psicofisico, ma si aspetta di vivere un'esperienza tanto unica e...
Turisti Per Caso.it, 05 Mar 2008
l'altro turismo per caso con la cooperativa viaggi solidali, intervista al presidente enrico marletto
Cari Turisti per Caso, continua la nostra inchiesta sull’altro turismo per caso, con gli approfondimenti sulle forme di viaggio che si allontanano dagli schemi standardizzati del turismo di massa. Il viaggiatore che opta per questo tipo di viaggio non mira solo al proprio benessere psicofisico, ma si aspetta di vivere un’esperienza tanto unica e appagante per sé quanto utile e costruttiva per le genti e i luoghi che lo ospitano. Nell’ambito del turismo responsabile oggi conosciamo la cooperativa Onlus Viaggi Solidali, che organizza viaggi etici e sostenibili in termini di impatto ambientale e socioculturale verso numerose destinazioni del Sud del Mondo. Viaggi Solidali è membro di A.I.T.R., Associazione Italiana Turismo Responsabile, e si pone l’obiettivo, condiviso con i suoi clienti, di contribuire allo sviluppo economico dei Paesi ospitanti. Per conoscere questa cooperativa e farci spiegare bene in che modo questo obiettivo viene perseguito, abbiamo intervistato Enrico Marletto, presidente di Viaggi Solidali. Conosciamolo insieme.

Presidente, cos’è Viaggi Solidali e cosa offre? Viaggi Solidali è una Cooperativa Sociale Onlus con sede a Torino e licenza di Tour Operator. Funziona esattamente come un’agenzia di viaggi tradizionale, ma con una marcia in più: è orientata solo al turismo responsabile. È nata nel 2000 e i primi itinerari, viaggi legati alla cooperazione internazionale, erano organizzati in collaborazione con le Organizzazioni Non Governative. Nel tempo la nostra attività si è spostata sul versante del turismo responsabile e oggi offriamo ai nostri clienti pacchetti vacanze in 25 destinazioni diverse, in tutto il mondo.

Dove si trovano queste destinazioni? Soprattutto nei continenti che conoscono le situazioni di sottosviluppo più drammatiche, come Africa e America Latina. Abbiamo però anche destinazioni in Europa dell’Est – Albania, Bulgaria – e in Asia – alle Maldive e in Armenia. Di recente alla nostra offerta si sono aggiunte anche delle destinazioni in Italia.

Per esempio? In Sicilia, dove operiamo in collaborazione con l’associazione Libera Terra: oltre a visitare i gioielli della Sicilia occidentale come Palermo e Monreale, il turista ha la possibilità di andare di persona nei terreni confiscati alla mafia e di conoscere le associazioni che vi lavorano oggi e si battono per mostrare il lato buono, onesto e operoso della regione. Oppure a Torino, dove uniamo alla visita turistica della città la conoscenza delle associazioni interculturali attive nel territorio per legare in modo pacifico e armonioso le differenze che oggi convivono, a volte in modo conflittuale, in tutte le città occidentali.

Quali sono le ricadute positive nel territorio dei vostri viaggi? Noi offriamo ai nostri clienti pacchetti con tutte le caratteristiche della vacanza classica, dal relax alle escursioni sul territorio. Due elementi importanti però ci distinguono da un tour operator tradizionale. Poiché il nostro obiettivo è contribuire allo sviluppo dei paesi ospitanti, infatti, da un lato ci avvaliamo solo di fornitori locali per i servizi a terra, in modo che le ricadute economiche del turismo contribuiscano ad alzare il tenore di vita delle comunità locali piuttosto che arricchire investitori stranieri. Dall’altro lato reinvestiamo parte della quota del viaggio a sostegno delle comunità locali in progetti agricoli, sanitari, culturali gestiti dalle ONG che operano sul territorio. In questo modo ogni viaggiatore sa di contribuire direttamente all’economia locale con il proprio denaro. Così si crea un rapporto più diretto e vero con la popolazione locale, che non offre al visitatore un’immagine stereotipata di sé e delle proprie tradizioni, ma vive e agisce come ha sempre fatto, senza forzature. Un nostro cliente che assiste per esempio a un rito locale, magari in costume, sa che quell’usanza fa parte veramente della cultura locale e non è rappresentata apposta né ricostruita in modo artefatto. Vogliamo favorire così un contatto autentico e intenso tra popolazioni locali e viaggiatori, con uno scambio culturale diretto e bidirezionale.

Può farci l’esempio pratico di una destinazione? Le Maldive permettono di capire molto bene lo spirito delle nostre vacanze. Quando si pensa alle Maldive vengono in mente spiagge bellissime, il caldo, le palme, l’acqua cristallina, ma anche i resort affollati e l’atmosfera standardizzata da villaggio turistico sempre uguale ai quattro angoli del globo. Noi invece operiamo in un piccolo atollo che non è toccato dai grandi insediamenti turistici e offriamo tutti i vantaggi di una vacanza classica alle Maldive – sole, mare, spiagge, relax – ma senza il risvolto negativo della medaglia, con in più la possibilità di vivere da vicino la vita quotidiana vera delle famiglie maldiviane. Il viaggiatore è ospitato non in un villaggio turistico ma nella casa di Alì, un maldiviano, che lo accoglie e gli fa conoscere anche la realtà quotidiana dell’isola, la scuola, il dispensario farmaceutico – finanziato dai viaggiatori stessi. Così le ricadute positive sul territorio e la sua gente sono tangibili.

Come viene organizzato il viaggio? Prima della partenza forniamo una scheda ai nostri viaggiatori assolutamente trasparente, in cui spieghiamo qual è la percentuale del costo del viaggio che va a finanziare i progetti di sviluppo e come verrà investita. C’è una quota fissa per viaggiatore di 70 € per l’estero (20 € per l’Italia) che serve per sostenere i progetti. Per garantire una conoscenza approfondita del territorio e della popolazione locale, ma senza invadenza di massa, organizziamo piccoli gruppi di 10-12 viaggiatori per volta. I nostri clienti ricevono anche una scheda di valutazione del viaggio da compilare a fine vacanza, che ci serve per conoscere il livello di gradimento e cogliere i loro suggerimenti e reazioni.

Chi sono i vostri clienti? Lavoriamo soprattutto con Internet e la nostra clientela è formata al 60% da donne. Abbiamo pochi clienti giovanissimi, sotto i 25 anni, che preferiscono di solito il viaggio avventuroso ed economico, zaino in spalla. La fascia di età più presente è invece quella dai 25 ai 45 anni. Sono persone con un’occupazione medio-alta e un buon livello culturale, che amano viaggiare in modo responsabile e consapevole. Negli ultimi anni abbiamo allargato la nostra attività anche a un altro target, le scolaresche in gita d’istruzione, cui offriamo soprattutto le nostre destinazioni in Italia.

Come reagiscono scuole, insegnanti e alunni? Avete molte richieste? Le scuole reagiscono benissimo e sia gli insegnanti che gli alunni si mostrano molto soddisfatti della vacanza-studio. Il viaggio permette di conoscere non solo l’arte o la storia di una regione, ma anche il presente, l’economia, i problemi e le persone che ci vivono e lavorano. Noi forniamo un kit didattico per i docenti e gli alunni, con tutto quello che serve per imparare davvero e fare del viaggio un’esperienza a trecentosessanta gradi. I docenti e le scuole che vogliono diventare nostri clienti devono superare due limiti: il prezzo dei nostri pacchetti, che è più alto rispetto ai viaggi d’istruzione classici e più concorrenziali, come per esempio quelli gettonatissimi nelle capitali europee, e la resistenza di chi pensa il viaggio di istruzione come una fuga dal reale e dal locale, come un semplice e acritico sfogo dell’esuberanza giovanile. Tutte e due queste resistenze cadono di fronte al fatto che un nostro viaggio costa di più, è vero, ma noi diamo anche molto di più e poi parte di questo costo ricade direttamente nel territorio. Inoltre il viaggio si trasforma in una vera esperienza di conoscenza che aiuta i giovani a maturare e a comprendere le dinamiche di posti magari più vicini ma anche molto diversi dalla realtà che vivono quotidianamente. Per questo sempre più scuole si rivolgono alla nostra cooperativa.

Quanto costa fare una vacanza con voi? Dipende dalla destinazione, ovviamente, ma orientativamente una vacanza tipo di 15-20 giorni in una destinazione lontana come Perù o Argentina si aggira sui 3000 €. Forse in assoluto non è un prezzo basso, ma se rapportato alla qualità dell’esperienza si capisce che è del tutto ragionevole. Poi ci sono anche viaggi meno costosi, come per esempio in Bulgaria o nelle destinazioni italiane, dove una vacanza di 10-13 giorni costa sui 1000-1500 €.

I vostri viaggi prevedono anche attività di lavoro volontario? Nella nostra offerta è prevista anche una parte dedicata ai campi di conoscenza e lavoro, che permettono di dedicare parte del tempo del viaggio a lavori socialmente utili con la popolazione locale coinvolta nei progetti gestiti dalle ONG partner. Così il viaggiatore può contribuire allo sviluppo locale direttamente con il proprio lavoro, ma questi sono una piccola parte dell’offerta di Viaggi Solidali. La specificità che ci differenzia dagli altri operatori è un’altra: noi offriamo un pacchetto vacanza completo, che prevede già prima della partenza una parte turistica classica e una parte solidale. In questo modo il nostro cliente è certo di fare una vacanza indimenticabile, magari in un posto che è dall’altra parte del globo in cui non avrà più modo di tornare. A questo si unisce la certezza di contribuire alla crescita dei posti che visita, magari tanto belli da mozzare il fiato quanto poveri di strutture sanitarie o scolastiche.

Vuole mandare un messaggio speciale ai nostri amici della Community di Turisti per Caso? Credo che gli uomini e le donne che navigano nel vostro sito siano il pubblico ideale per i nostri viaggi, cioè perone che amano viaggiare, conoscere, esplorare il mondo in modo responsabile e indipendente. La nostra formula di viaggio in piccoli gruppi permette la libertà dei viaggiatori dai vincoli del grande gruppo massificato. Per questo il mio invito è a organizzarsi in piccoli gruppi, anche attraverso il web, e a venirci a trovare nel nostro sito Viaggisolidali.It per trovare la soluzione più consona alle proprie esigenze di viaggiatori responsabili.

Per avere altre informazioni su Viaggi Solidali visita www.Viaggisolidali.It o scrivi a info@viaggisolidali.It Se vuoi discutere con gli altri amici naviganti dell’Altro Turismo per Caso, e magari organizzarti con loro una bella vacanza responsabile, vieni in questo forum.

Infine, prima di salutarci, ecco un’anticipazione in esclusiva che arriva direttamente da Pat. Alcuni amici della nostra Community di Turisti per Caso tra cui Valeria Sala, una delle ricercatrici di Milano Bicocca protagoniste del viaggio in Ecuador ai tempi di Evoluti per Caso – Sulla rotta di Darwin insieme al prof. Telmo Pievani, e la nostra storica guida speciale per quell’area del Sud America, Fabio Tonelli, stanno mettendo su un’associazione per organizzare viaggi responsabili in Ecuador. Come Viaggi Solidali, anche questa farà parte dell’A.I.T.R., Associazione Italiana Turismo Responsabile. Quando tutto sarà pronto, le associazioni cugine si impegneranno per portare i turisti italiani in Ecuador nelle strutture sostenibili che il team di lavoro sta progettando. Noi, che crediamo nell’altro turismo per caso responsabile e solidale, vi daremo presto notizie e informazioni più approfondite su questa associazione.



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