Rolando intornoalmondo

E' possibile fare un Giro del Mondo "roteando" in carrozzella, con pochi soldi? Ciao a tutti, sono Patrizio. Vi chiedo di leggere questo scambio di mail che ho avuto con un amico, e poi con l'amico del mio amico… Innanzitutto mi ha scritto Roberto:

Ho un mio amico indomabile... Devo fare delle precisazioni; lui è in carrozzina,...

Turisti Per Caso.it, 21 Ott 2005
E’ possibile fare un Giro del Mondo “roteando” in carrozzella, con pochi soldi? Ciao a tutti, sono Patrizio. Vi chiedo di leggere questo scambio di mail che ho avuto con un amico, e poi con l’amico del mio amico… Innanzitutto mi ha scritto Roberto:

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Ho un mio amico indomabile…

Devo fare delle precisazioni; lui è in carrozzina, e non c’ha na lira, è un viaggiatore incallito da solo o accompagnato, ha intenzione di fare il giro del mondo con il seguente itinerario: Roma-Nepal-Vietnam, poi il Pacifico-Perù-Brasile-Roma. ma il pacifico non lo conosce e quindi non sa come e dove muoversi. L’unico che conosce la zona sei tu e quindi chiedo a te: per il pacifico voleva avere informazioni per delle isole economiche, quali sono i posti più a basso costo? Come gli conviene viaggiare, con l’aereo o con le navi? Dal Perù in poi è sistemato. Se tu mi dai delle dritte, poi gliele ricerco io con internet.

Ciao, Roberto.

Io ho cominciato a rispondergli: Dunque, il tuo amico fa il giro del mondo al contrario, ma visto che non lo fa in barca va bene lo stesso.

Per il Pacifico: dicono che Nuova Caledonia e Vanuatu siano bellissime, ma io non le ho viste. Probabilmente la Nuova Caledonia è attrezzata e abbordabile anche con qualche disabilità, mentre le Vanuatu non saprei proprio, credo siano piuttosto selvagge. Io ho visto Figi, Tonga, Samoa e la Polinesia Francese.

Le Figi sono bellissime, ma soprattutto in barca. Si potrebbe arrivare a Viti Levu (la capitale sarebbe Suva ma la città più importante è Viti levu) e poi cercare un imbarco su una navetta che faccia il giro delle altre isolette, in particolare sono belle le Yasawa.

Samoa è bellissima da visitare, non serve la barca, è bella a terra. Non credo sia carissima, ci sono un sacco di villaggi e villaggetti turistici ma gestiti dalla gente dei villaggi veri. Non saprei indicartene uno in particolare perchè io dormivo in barca. A Samoa abbiamo conosciuto Coter, un italiano che gestisce una scuola di scultura, persona meravigliosa e personaggio assai affascinante, di cui non ho notizie da un paio d’anni: se lo incontra me lo saluti e abbracci tantissimo.

Tonga (intesa come Nukualofa, la Capitale dove arriva l’aereo intercontinentale) è interessante: oltre a conservare ancora una vita polinesiana vecchio stile, oltre a offrire un paio di siti archeologico tra i più belli della Polinesia, a Tonga ci sono ancora squarci di vita tradizionale mescolati al progresso. Mi è parsa più cara di Samoa, forse. Ma con l’aiuto di Gipì (che di cognome mi pare faccia Ormezzano), un italiano simpaticissimo e attivissimo che abita lì da anni e ha un ristorante e una agenzia di turismo, credo che possa trovare delle dritte buone.

Il bello è tra Tonga e Samoa, in particolare l’arcipelago delle Vavau. Nella capitale delle Vavau dove arriva l’aereoplanino da Tonga c’è il medico della cittadina che è italiano, pugliese, si chiama Carafa, gentilissimo e squisito (non in senso antropofago, ma nel senso che una chiacchierata con lui ti trasmette più sensazioni e informazioni di qualunque guida turistica).

Credo che ci siano anche sistemazioni non carissime, e immagino anche che sia possibile trovare una nave-barca che fa il giro delle isolette. In estate ci sono le balene che fanno i cuccioli.

Poi, sempre tra Tonga e Samoa, c’è Niuatoputapu, un’isoletta sperdutissima dove due anni fa una ragazza di Brescia, Elena, aveva messo in piedi un magnifico villaggetto di bungalow. L’isola è piccolissima, vera Polinesia vecchio stile, piuttosto ruvido ma coinvolgente al massimo: dì al tuo amico solo di non arrivare di Domenica, non lo farebbero nemmeno sbarcare. A proposito di sbarcare: tra Nukualofa e Niuatoputapu credo che ci sia una nave, digli di verificare magari scrivendo a Elena (trovi credo tutto sul sito turistipercaso).

Infine c’è la Polinesia Francese, per me per molti aspetti forse la parte più bella. Lascerei stare, sia pure a malincuore, Bora Bora perché è la parte più turistica e quindi forse la più cara. Tahiti e Moorea meritano tre o quattro giorni, poi ci sono le Tuamotu (Rangiroa) e le Marchesi (Nuku Hiva, Hiva Hoa, Ua Pou ecc). A Rangiroa in particolare digli di andare a trovare Ugo, che ha un Diving (si chiama Sixpassengers) e che mi ha portato a fare la mia prima immersione e che immagino possa fare qualche cosa anche per far godere il tuo amico con i fondali della laguna meravigliosa. Tutto bellissimo in Polinesia Francese. Purtroppo i voli interni non costano poco, e nemmeno gli alberghi. Per certi aspetti, se uno non sta attento, è caro anche solo andare a fare la spesa, per il motivo che devono importare quasi tutto. Ma non è vero che non si possa fare una vacanza in Polinesia senza spendere un capitale! Se uno mangia i prodotti locali (pesce, frutta, verdura) e frequenta le Pensioni familiari (ce ne sono tante, tutte ottime) riesce a cavarsela spendendo non troppo. Alle Marchesi, se ci arriva, dì al tuo amico di cercare Pascal (abita a Una Pou, ma si sposta spesso). E’ stata la mia guida per due volte, è un ragazzone innamorato delle sue isole e della sua gente. Digli di abbracciarlo forte da parte mia. E digli anche di cercare di capire cosa è cambiato ora in Polinesia Francese dopo la vittoria degli indipendentisti di Oscar Temaru alle elezioni… Un dritta buona per girare un po’ tutte le isole può essere l’Ara Nui, una nave da carico che fa il giro degli arcipelaghi per portare i rifornimenti, ma ha anche alcune cabine per turisti, la trovi su tutte le guide: io avrei tanto voluto fare il suo giro, ma finora non ci sono riuscito.

Comunque, sul sito turistipercaso trovi un sacco di itinerari e di suggerimenti di molti viaggiatori.

Il problema di fondo secondo me, spassionatamente, è quello della accessibilità: in generale, a parte la Polinesia Francese, non mi pare che gli amici polinesiani abbiamo concesso molto alla disabilità.

E, quel poco che c’è, non lo trovi certo nei posti a buon mercato. Sconsiglio al tuo amico di viaggiare se non ben accompagnato, da un paio di amici che all’occorrenza lo aiutano. Ma forse esagero con le mie ansie… Fammi sapere, sarò felice di approfondire. Se lui vuole dedichiamo una parte del sito all’organizzazione del suo viaggio, stimolando consigli, dritte, aiuti o magari compagni di viaggio. Potrebbe funzionare, se lui è d’accordo, e io ne sarei felice. Però se vuol partire presto, bisogna fare in fretta.

Ciao!!!! Patrizio Al che mi ha risposto direttamente l’amico, che (ho scoperto) si chiama Rolando, ed è decisamente un gran bel tipo…

Salve mi chiamo Rolando ( amico di Roberto) Ti saluto con rispetto e ti ringrazio anticipatamente per la disponibilità che mi offri. Vorrei brevemente presentare le mie doti di adattamento geografico-sociale-economico, il mio viaggio è iniziato quando avevo 15 anni spostandomi nei vicini quartieri per arrivare a 20 anni nell’Europa e a 28 anni nel mondo, a 24 anni ho avuto un incidente motociclistico con lesione midollare sono rimasto un anno in un centro di riabilitazione per poter di nuovo rinascere sotto forma roteante ma non ha fermato la mia voglia di conoscere e confondermi con i vari popoli, inserendomi nei lavori quotidiani delle famiglie che ho conosciuto, cosi in india cosi a Cuba e Perù. Soddisfo il mio sentimento conoscendo luoghi e persone. Fino ad ora ho fatto il tutto sempre con soldi contati a volte anche meno e ho sempre aggirato le barriere con l’aiuto sincero e spassionato della gente del posto o turisti conosciuti in viaggio, sono andato in canoa nell’Amazzonia a vedere i delfini rosati, sono salito a cavallo nelle valli di Manali, guidato elefanti a Chan Mai. I bipedi che mi sono vicini sanno che cambiano modalità e tempi nei miei spostamenti ma sono arrivato alla fine un pò dappertutto. Al limite sono anche capace di farmi le scale salendo scalino per scalino con il culo trascinandomi la sedia.

Sono anche un disabile abile ad “approfittare” del senso civico e del “senso di colpa”, dell’imbarazzo che noi rotanti suscitiamo nei bipedi. Ah ah ah!! Ora ho 40 anni voglio provare l’impresa delle vita, il sogno di ogni frikkettone , conosco i miei limiti e le mie risorse: bene metto tutto in tavola in modo che tu possa capire bene. Prendo 1100 euro di pensione al mese dove da roma di volta in volta mi ricaricheranno la postapay, ho gia il biglietto per il Nepal solo andata (dove ci sono amici ad aspettarmi). Da Katmandu vorrei scendere verso il sud est, organizzandomi sul luogo per quanto riguarda il mezzo di trasporto, sapendo che posso/voglio spendere 200/ 300 euro al mese per il viaggio, cosi fino ad arrivare a bali dove conosco una amica passando per Thailandia, Cambogia o Laos, Vietnam. Da qui in poi è sconosciuto (ora ho gia qualche notizia, le tue!) sarei capace di aspettare mesi in qualche porto una qualsiasi nave anche mercantile che mi porti in Perù. Dal nord del Perù o Ecuador (devo vedere una cartina) imbarcarmi ad Iquitos scendere il Rio delle Amazzoni fino a Manaus (qui ho alcuni indirizzi) risalire il Venezuela il Centro America e finire a Cuba dove ho una famiglia e una casa… Ti sembra una pazzia ma ho deciso di prendermi tutto il tempo che ci vuole e mi sto preparando psicologicamente fisicamente per affrontare il tutto rischi compresi. Voglio assaggiare l’aria del mondo vedere ascoltare il diverso, nel mondo passa la vita la storia le culture e nella mia anima immagazzino il buono il bene della gente e mi faccio trasportare dai sogni dai racconti che ascolto… Bene per ora ti lascio mi metto in ricerca sui nomi che hai mandato a Roberto. Volevo chiedere e risponde per la tua proposta di dedicarmi uno spazio sul sito , come quando dove e cosa fare per inserirmi?? Ti saluto con il cuore a sentirci presto, ciao buonavita. Rolando

IN CONCLUSIONE: Caro Rolando, sul sito adesso ci sei. Tutti possono leggere. La tua “impresa di una vita” mi eccita e mi scioglie dentro una miscela forte, e credo che sia così anche per quelli che ci stanno leggendo. Mi fa piacere immedesimarmi nel tuo viaggio, e mi piace l’idea di provare a fare assieme a te una specie di programma, che tu poi in loco potrai interpretare come meglio credi. Ma per far questo chiedo aiuto a tutti i navigatori del sito: AVETE DELLE DRITTE PER ROLANDO? Allora scrivetegli sul sito! Ecco fatto… L’idea è partita. Vedrai che qualcosa succede Patrizio



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